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L erede illegittimo: Harmony Collezione
L erede illegittimo: Harmony Collezione
L erede illegittimo: Harmony Collezione
E-book161 pagine2 ore

L erede illegittimo: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

I famigerati Wolfe 6/8
Una potente famiglia distrutta dalla sete di potere.
Otto fratelli dispersi ai quattro angoli del mondo.
Ma è giunto il momento per la dinastia dei Wolfe di risollevarsi.


Sin da ragazzino, guardando da lontano i suoi fratellastri di casa Wolfe, Rafael aveva deciso di diventare ricco e famoso, per costruirsi quell'esistenza che la sua nascita illegittima gli aveva negato. Ovviamente nulla ha potuto frenare la sua determinazione, e la sua scalata al successo viene coronata dal matrimonio con la splendida Leila. Ma ora quell'unione vacilla, e tutto sembra essere inutile.
Rafael capisce di aver trattato sua moglie come un trofeo, ma non sarà facile recuperare il suo amore.
LinguaItaliano
Data di uscita11 giu 2018
ISBN9788858983744
L erede illegittimo: Harmony Collezione
Autore

Janette Kenny

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    L erede illegittimo - Janette Kenny

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Illegitimate Tycoon

    Mills & Boon Bad Blood

    © 2011 Harlequin Books S.A.

    Special thanks and acknowledgement are given to Janette Kenny

    for her contribution to the Bad Blood series

    Traduzione di Velia De Magistris

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-374-4

    1

    Le persone vestite all’ultima moda e scintillanti di gioielli che affollavano la cittadina della Costa Azzurra erano una vera festa per gli occhi, ma una sola bellezza catturava l’attenzione di Rafael da Souza: la famosa e splendida supermodella Leila Santiago, sua moglie. Ed era così fin dal loro primo incontro, avvenuto a Londra. Il desiderio che provava per lei non era diminuito da quando l’aveva sposata cinque anni prima e non sarebbe certo diminuito in futuro.

    All’inizio avevano deciso di aspettare prima di avere dei figli, in modo da potersi concentrare sulle rispettive professioni. Non solo, ma anche per godersi la vita e il piacere che ognuno trovava nell’altro.

    E così era stato. Be’, quasi, ammise Rafael ripensando all’anno appena trascorso. Poteva contare sulle dita di una mano quante volte erano stati insieme nel corso degli ultimi dodici mesi. Le esigenze delle loro carriere si erano fatte sempre più pressanti e la coppia aveva pagato un caro prezzo per il successo sul lavoro, poiché le loro strade si erano separate.

    Leila era stata impegnata con un servizio fotografico che l’aveva portata in giro per il mondo. Lui aveva equamente diviso il proprio tempo fra le consulenze tecniche per le riprese di un film e la progettazione di un telefono cellulare all’avanguardia.

    Era riuscito a trascorrere un unico weekend con sua moglie ad Aruba, dove Leila si trovava per lavoro. I momenti da trascorrere in intimità erano stati rari e preziosi e, per quanto lui avesse cercato di parlarle della sua intenzione di avere finalmente un figlio, il poco tempo a loro disposizione era passato in un lampo.

    «Ne discuteremo quando ci vedremo in Francia per il festival del cinema» aveva promesso lei, poi avevano fatto l’amore con la solita passione, forse anche in modo più travolgente.

    Mentre la faceva sua si era sentito come sempre un uomo completo e appagato, ma l’idillio era finito con il sorgere del sole, quando lei gli aveva comunicato che i suoi tanti impegni le avrebbero impedito di accompagnarlo al matrimonio del fratello Nathaniel. Lui era rimasto troppo deluso per polemizzare ed era ripartito dopo aver borbottato qualcosa circa il loro successivo incontro.

    Adesso aveva tutte le intenzioni di fare di più del semplice parlare riguardo alla possibilità di dare inizio a una vera famiglia. Avevano una settimana intera a disposizione. Le giornate sarebbero state dedicate al lavoro, ma le notti...

    Il cuore gli martellò nel petto alla prospettiva di avere un figlio da Leila, di dare finalmente un significato alla loro casa e alla loro vita insieme.

    Non aveva mai avuto una vera famiglia. Sua madre lo aveva amato, sì, ma era stata costretta a lavorare duramente per guadagnare il necessario a sostenerli. Era praticamente cresciuto da solo.

    E per quel che riguardava la casa... be’, il minuscolo cottage a Wolfestone era il luogo doveva aveva trascorso la sua infanzia, ma i ricordi legati a quel periodo erano dolorosi, opprimenti. Appena gli era stato possibile, si era trasferito a Londra e poi, dopo il matrimonio, aveva acquistato un prestigioso attico a Rio, il più lontano possibile dalle ombre del suo passato.

    Eppure, per quanto l’attico fosse la residenza sua e di sua moglie, era privo di quel calore e di quell’energia che potevano scaturire solo da una famiglia completa e felice. Da quel tipo di famiglia che gli mancava tanto.

    Rafael desiderava una casa vera, con un bel giardino dove i suoi figli avrebbero potuto giocare, il posto giusto per creare ricordi felici e duraturi. Un posto dove sentirsi al sicuro, amati. Un posto dove realizzare tutto ciò che il suo aristocratico, malvagio padre gli aveva negato.

    Leila aveva saputo fin dal principio quanto tutto questo significasse per lui e aveva condiviso il suo sogno. Con un po’ di fortuna, avrebbero realizzato quel sogno molto presto.

    Adesso, mentre la guardava venirgli incontro, fiamme di desiderio gli divamparono dentro, come sempre gli succedeva ogni volta che si ritrovavano.

    E il suo cuore... Il suo cuore era pieno di emozioni troppo profonde per poterle descrivere. Aveva persino paura di socchiudere le palpebre, nel timore che la sua fosse solo una fantasia, che avesse solo immaginato di averla accanto.

    Era bellissima.

    Ed era sua moglie.

    Accompagnata dai flash dei fotografi, Leila stava percorrendo la croisette con il sorriso da un milione di dollari incollato sulle labbra. Non era un sorriso dedicato a qualcuno in particolare. Era tutto per la schiera di adoranti fan. Lei sapeva come farsi amare dall’obiettivo delle macchine fotografiche, ragionò Rafael. E perché no? Era una leggenda vivente, la donna che tutti gli uomini sognavano di possedere. Era perfetta. Perfetta e seducente.

    Una massa di capelli color dell’oro incorniciava un viso splendido che era apparso sulle pagine delle più importanti riviste di moda fin da quando lei aveva solo tredici anni. Con il passare del tempo, la ragazzina bella ma acerba si era trasformata in una donna sexy e accattivante, che aveva dedicato ogni energia alla metamorfosi del proprio corpo, trasformandolo in un’armonia di muscoli tonici.

    Il vestito rosso le aderiva al seno e sottolineava la vita sottile. Rafael sapeva che ogni suo movimento era studiato, perfino i lunghi e misurati passi che le gambe snelle e tornite compivano in equilibrio sui sandali dal tacco vertiginosamente alto.

    Il loro ultimo incontro era servito a fargli capire quanto avesse avvertito la sua mancanza durante l’ultimo, caotico anno. E come avesse dato sempre per scontata la passione che li univa, quella passione che lo faceva letteralmente impazzire, dentro e fuori dal letto.

    Colse una leggera esitazione nel suo sguardo quando finalmente si fermò davanti a lui e gli appoggiò le mani sul petto in un gesto che era stato catturato centinaia di volte dagli obiettivi dei fotografi. Un gesto che gli fece correre un brivido lungo la schiena e che gli ricordò quanto di buono ci fosse fra loro. L’attrazione, l’ardore, la gioia di dimenticare tutto il mondo e di ritrovare pace e serenità l’uno fra le braccia dell’altra.

    Sorrise. Le cinse la vita con le mani e le sfiorò le labbra con le proprie in un convenzionale bacio di saluto. Un contatto che durò non più di qualche istante, ma che fu sufficiente a fargli percepire il suo profumo, seducente, inebriante. Doveva essere la nuova fragranza di cui Leila era testimonial, ragionò Rafael, e che stava per essere lanciata sul mercato in concomitanza con la prima del film che portava lo stesso nome, Bare Souls.

    Anime nude... Di sicuro parole che non potevano descriverli!

    Perché, per quanto fossero vicini fisicamente, avevano tenuto i loro personali demoni ben chiusi in un recesso delle loro menti. Lui certamente non le aveva confessato quanto essere il figlio bastardo di William Wolfe avesse influito in modo negativo sulla sua vita. E Leila non si era mai dilungata sul periodo in cui l’anoressia l’aveva quasi uccisa. Ancora adesso lui si chiedeva se sua moglie potesse effettivamente considerarsi guarita.

    I grandi occhi nocciola che avevano ammaliato tutto il mondo dalle copertine delle riviste si incatenarono ai suoi. Rafael dimenticò ogni preoccupazione, impegnato solo a continuare a portare aria ai polmoni.

    Poi la luce vulnerabile sparì dagli occhi di Leila, sostituita subito da quell’ammiccare malizioso che aveva fatto perdere la testa a milioni di uomini.

    Neanche lui ne era immune. Il suo corpo reagì all’energia sensuale che sempre vibrava fra loro. Allungò una mano per sfiorarle una guancia, una semplice carezza che strappò mormorii estatici alla folla.

    «Come è stato il matrimonio di Nathaniel?» esordì Leila.

    «Hanno chiesto tutti di te» rispose Rafael, ancora risentito per la sua assenza. «Avresti dovuto esserci...»

    «Lo so» lo interruppe lei, negli occhi la tacita richiesta di capire. «Sai che non sono riuscita a liberarmi.»

    Lui annuì. Non era il momento giusto per intavolare una discussione al riguardo. Ma aveva colto una tensione nella sua voce che lo induceva a sospettare qualche problema – magari di lavoro – di cui non era a conoscenza.

    Comunque, se anche i suoi fratelli avevano reputato strano che la modella più pagata del mondo non potesse concedersi una giornata di riposo per intervenire a un matrimonio di famiglia, non ne avevano fatto cenno. D’altra parte, però, la sua famiglia era diversa dalle altre. Erano tutti abituati a non aspettarsi troppo dal prossimo e tutti erano spaventati dai sentimenti. Eppure lui si era innamorato, ragionò Rafael. Profondamente, appassionatamente. Un’emozione che lo spaventava ancora, perché era consapevole della fragilità degli affetti.

    Ritrovarsi con Leila, sapere che sarebbe stata sua per un’intera settimana, era come un sogno che stava per realizzarsi. Il cuore prese a battergli più forte nel petto. E non solo per il desiderio sessuale. C’era la forte speranza di portare finalmente a termine il progetto così a lungo rimandato.

    «La nostra suite è pronta» annunciò.

    «Bene. Ho proprio bisogno di un po’ di tranquillità.»

    Rafael le prese una mano. Notò di nuovo l’incertezza alterare i lineamenti del suo viso, pallido nonostante il trucco. Era forse malata?, ipotizzò mentre insieme si avviavano verso l’ingresso dell’albergo.

    Fortunatamente ammiratori e fotografi erano tenuti lontani dalle transenne. Non si sentiva mai a suo agio quando era sottoposto all’attenzione della gente, retaggio senza dubbio di un’infanzia trascorsa a essere additato come il bastardo di famiglia.

    Non era cambiato molto. Continuava a detestare le intrusioni nella sua vita privata.

    Attraversarono l’elegante atrio dell’hotel senza essere avvicinati da giornalisti o fan in cerca di autografi ed entrarono soli in ascensore. Ma Rafael lasciò andare il respiro che aveva inconsapevolmente trattenuto solo quando richiuse la porta della suite alle loro spalle.

    «È bellissima» commentò Leila, avvicinandosi al balcone che offriva una vista mozzafiato sulla baia. «Quando sei arrivato?»

    «Ieri, direttamente da Londra.»

    Lei si girò per guardarlo. «Sei riuscito a passare un po’ di tempo con i tuoi fratelli?»

    «Non molto, sono partito subito dopo il matrimonio. Come i tuoi, anche i miei impegni di lavoro sono piuttosto pressanti.»

    Leila annuì e distolse lo sguardo. Ironico che avesse omesso di parlare del suo passato proprio con sua moglie, pensò Rafael. Ma, onestamente, non vedeva l’importanza di farle sapere quanto avesse sofferto per la crudeltà di suo padre, per quanto la sua era stata una sofferenza solo emotiva. I suoi fratelli invece erano stati più sfortunati, subendo anche l’immotivata violenza fisica di William Wolfe.

    «Dovremmo coordinare i nostri impegni» propose, deviando la conversazione dalla sua famiglia e dal suo oscuro passato. «Il mio PR ha sottolineato l’importanza di apparire insieme durante il festival.»

    «Sì, certo. Prendo il cellulare.»

    Era ansia quella che aveva percepito nella sua voce? Rafael la guardò mentre frugava nella borsa. Non aveva mai visto una donna più bella di lei, ma anche la sua esistenza era complicata. Aveva raggiunto l’apice di una carriera che aveva pesanti ripercussioni sul suo stile di vita.

    Leila era ricca. Aveva fama, successo. Era ammirata e imitata. Le sue giornate erano scandite da un ritmo incessante che non lasciava posto ad altro.

    Durante l’ultimo anno, lui aveva cambiato il suo status da milionario a multimilionario. L’alta competizione che esisteva nel mondo della tecnologia gli imponeva di essere

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