Mangia con me - 3 brevi racconti erotici in collaborazione con Erika Lust

Di Cecilie Rosdahl, Sarah Skov e Olrik

"Il piatto finale è il gelato. La composizione che ha fatto del dessert è stupenda, ma invece di fargli i complimenti, ci ficco dentro il dito indice. Mi giro verso di lui e, guardandolo negli occhi, porto il dito alla bocca. La apro leggermente e lo osservo seguire con lo sguardo il gelato. Stringo le labbra attorno al dito e inizio a succhiarlo rumorosamente." Ogni sera, quando Anne torna a casa dal lavoro, è un appartamento vuoto ad attenderla, ma è lì che si sente più viva. Guarda tutto ciò che fa un giovane chef molto sexy, nel suo reality show preferito. Studia il modo in cui lavora gli impasti e come prepara il piatti, con grande cura e attenzione. Si chiede se anche a lei riserverebbe lo stesso trattamento. Immagina le dita di lui dentro alle sue mutandine. Quando un giorno ha la possibilità di incontrarlo sfodera tutte le sue armi per sedurlo...Questo libro contiene i seguenti racconti brevi: Mangia con me - Estate spagnola - Sorpresa di compleanno.-

• Lingua: Italiano
• Editore: LUST
• Data di uscita: 31 mar 2021
• ISBN: 9788726784183

Anteprima del libro

Mangia con me - 3 brevi racconti erotici in collaborazione con Erika Lust

Cover image: Shutterstock

Copyright © 2021 Sarah Skov, Olrik, Cecilie Rosdahl and LUST, an imprint of SAGA Egmont, Copenhagen

All rights reserved

ISBN: 9788726784183

1. E-book edition, 2021

Format: EPUB 2.0

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Mangia con me

Sarah Skov

Ho un male cane ai piedi dopo aver portato per tutto il giorno i tacchi a spillo, mi tolgo le scarpe e le metto nell’armadio accanto alla porta d’ingresso. Faccio muovere le dita finalmente libere verso l’alto e verso il basso. Ho i piedi gonfi e dolenti. La sensazione del freddo pavimento di legno sotto la pianta dei piedi è particolarmente insolita e mi dà un grandissimo sollievo. I primi passi sono dolorosissimi. Dalle dita rimaste schiacciate tutto il giorno, il dolore sale a piedi e polpacci. Si concentra soprattutto in quella zona e non fa che aumentare per tutta la sera. Stranamente, quando mi sveglio la mattina dopo il dolore non c’è più, sparito totalmente, succede sempre così.

In settimana torno sempre a casa tardi dall’ufficio. Non cucino molto spesso, il più delle volte mi prendo qualcosa di pronto o lo ordino e me lo faccio consegnare a domicilio. Mi bevo un paio di bicchieri di vino e lo guardo alla TV. Osservo le sue mani lavorare l’impasto della pizza, il modo delicato con cui mescola l’insalata, la passione con cui annusa, tocca e assaggia gli ingredienti. Il suo modo di fare così sensuale mi fa bagnare e muoio dalla voglia di essere toccata. Lascio che la mia mano si faccia strada e che le mie dita facciano il loro lavoro. Mentre si muove in cucina, tagliando, pelando e sminuzzando, gli vedo un costante sorriso sotto i baffi e gli leggo l’eccitazione negli occhi. E quando lo immagino affondato in mezzo alle mie gambe che mi lecca, mi succhia e mi assapora, allora il mio corpo cede completamente al tocco delle mie dita e vengo.

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Il giorno seguente, prima dell’inizio del programma vado in cucina a preparare dei dolci al forno. Sfido me stessa con una ricetta e ingredienti che non so nemmeno pronunciare. Mi rilasso dimenticandomi della giornata appena trascorsa. Lascio che le scartoffie spariscano dalla mia mente al pari delle preoccupazioni. A metà pomeriggio, quando i miei colleghi sentono il bisogno di un caffè, io vorrei essere nella mia cucina in mezzo a quei deliziosi ingredienti. Nessuno sa che lo faccio, preparare biscotti e pasticcini, voglio dire. Non è che voglia mantenere il segreto, ma non mi va di raccontarlo in giro.

Sono sicura che riderebbero di me facendo commenti tipo: ma che brava casalinga che sei oppure che bello, piacerebbe anche a me avere il tempo di farlo, ma cosa vuoi, avendo dei figli... Quindi non è un segreto ma in un certo senso lo è diventato.

Il mio grembiule è nel cassetto dedicato alla pasticceria, insieme a mattarello, teglie e formine tagliabiscotti. Mentre mi metto il grembiule e me lo allaccio in vita, rivedo nella mente lo chef della TV. Il candido grembiule inamidato cede sotto le sue dita, mentre stando in fila con gli altri chef se lo stringe. Vedo il suo sorriso radioso in mezzo alla barba scura. Metto un po’ di farina tra le mani e me le sfrego. Si forma una nuvoletta bianca che piano si deposita nella mia mini cucina. Non c’è nessun altro qui, nessuno che possa immortalare la farina che si libra nell’aria sopra le mie mani. Eppure, faccio questo gesto ogni volta che tiro fuori la farina. È quasi diventato un rituale, il modo ideale di iniziare la serata. Il reality sta per cominciare. Presto sarà lì davanti a me, col suo grembiule bianco e un’espressione determinata in viso. Presto i miei pensieri e le mie fantasticherie inizieranno a librarsi in volo. Fantasie di incontrare lo chef della TV, toccarlo e assaggiarlo, che mi prenderanno facendomi volare.

La gelida consistenza del burro sorprende inaspettatamente le mie dita, che cambiano subito di colore. Raccolgo la montagnola di farina attorno al burro sistemato in mezzo e inizio a impastare. Do un’occhiata all’orologio sul muro, per essere sicura di avere abbastanza