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Amore sconosciuto: Harmony Jolly
Amore sconosciuto: Harmony Jolly
Amore sconosciuto: Harmony Jolly
E-book193 pagine2 ore

Amore sconosciuto: Harmony Jolly

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Info su questo ebook

La magia del Natale 2/3
Riuscirà la magia del Natale a far trovare ai tre fratelli Cattaneo l'amore che cercano?
L'arrivo del principe ereditario Maximilian Steiner-Wolf agita lo Ski resort, ma per Noemi Cattaneo quel nome non significa nulla... finché non si trova davanti il nobiluomo e scopre che è lo sconosciuto con cui ha passato una notte in seguito alla quale è rimasta incinta!
Maximilian è convinto di non poter avere figli e di conseguenza, secondo le regole del principato, di perdere il diritto alla corona. Il bambino rappresenta per lui il futuro del regno, ma Noemi non è convinta di essere disposta a sacrificare il figlio alla ragion di stato. Maximilian si troverà quindi a dover fare una scelta non semplice.
LinguaItaliano
Data di uscita20 dic 2019
ISBN9788830508545
Amore sconosciuto: Harmony Jolly

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    Anteprima del libro

    Amore sconosciuto - Jennifer Faye

    successivo.

    Prologo

    Ferragosto, Milano, Italia

    Una festa piena di allegria e speranze per il futuro era quello che le ci voleva.

    Le offriva l'occasione di dimenticare che le sue opinioni erano indesiderate e ignorate. Una consapevolezza, questa, che le faceva male. Ma non voleva diventare un'ombra silenziosa all'interno della sua famiglia.

    Noemi Cattaneo, erede della dinastia dei gioiellieri Cattaneo, accolse con gioia la musica alta e il suono delle risate. Dopo l'ennesima discussione col suo fratello maggiore, Sebastian, aveva bisogno di spazio. L'avrebbe mai trattata come un'adulta?, si chiese, mentre beveva un altro sorso del suo champagne rosé. Avrebbe mai riconosciuto che le sue opinioni avevano un peso e meritavano di essere prese in considerazione?

    Buttò giù un altro sorso, sperando l'aiutasse a calmarsi. Ogni volta che pensava al fratello mentre asseriva che il ruolo di socio silente era perfetto per lei, le andava il sangue al cervello. Come osava insistere sul fatto che dovesse continuare a fare la modella senza preoccuparsi del resto? C'era ben di più in lei che l'aspetto! E si rifiutava di passare la serata crucciandosi per causa sua.

    Qualcuno le finì addosso e lei barcollò in avanti. Lo champagne tracimò dal bicchiere e le schizzò l'abito bianco nuovo. Abbassò lo sguardo sulla macchia rosa che andava allargandosi sul seno. Aveva bisogno di raffreddare i bollenti spiriti, d'accordo, ma non in quel modo. Alzò lo sguardo per capire chi l'aveva urtata, ma non riuscì a individuare il colpevole. Era chiaro che non si era curato di fermarsi per chiederle scusa. Forse andare a quella festa di fidanzamento non era stata una grande idea.

    Scandagliò la sala in cerca di Stephania, l'amica che l'aveva convinta ad accompagnarla lì. Mentre si guardava intorno, incrociò lo sguardo di un uomo dagli occhi nocciola e dall'aria misteriosa. Era in piedi nel centro della sala, contornato di donne tutte sorrisi e moine. Ognuna di loro si dava da fare per catturare la sua attenzione, ma l'uomo stava fissando lei. Il battito le accelerò. Non era la prima volta che lo sorprendeva a guardare nella sua direzione.

    «Ehi, Noemi» la chiamò Stephania. «Cosa ci fai lì tutta sola?»

    «Mi faccio versare addosso dello champagne» rispose lei.

    L'amica diede un ansito quando vide la macchia. «Hanno senz'altro dell'acqua frizzante qui. Proviamo a toglierla con quella.»

    Noemi scosse il capo. «Me ne vado a casa.»

    «Ma non puoi lasciare la festa ora» protestò Stephania. «Siamo appena arrivate. E poi a casa non farai altro che deprimerti.»

    E rimuginare sul fatto che suo fratello non aveva alcun rispetto per lei.

    Per quanto le desse fastidio ammetterlo, Noemi dovette riconoscere che l'amica aveva ragione. Lo sguardo corse di nuovo a quello sconosciuto alto e sexy. Lui lo intercettò, lo sostenne. Forse un motivo per restare c'era, si disse.

    Una ventina di minuti più tardi, con l'aiuto di acqua frizzante, tovaglioli di carta e asciugacapelli, era di nuovo presentabile. Noemi aveva recuperato anche una certa lucidità riguardo all'uomo attraente che sembrava seguirla con lo sguardo. Probabilmente era il tipo cui piaceva la caccia – non la preda.

    Tuttavia, c'era qualcosa di familiare in lui. Visto che Noemi non era una fanatica del gossip, però, non riusciva a collocarlo. Se era stato invitato in quella cerchia esclusiva, comunque, doveva essere qualcuno di importante.

    Si guardò intorno, ma non lo vide. E rimase delusa, cosa che non era da lei. Lei gli uomini li prendeva o li lasciava. Pensò di chiedere a Stephania se conosceva il nome di quell'uomo, ma poi scartò l'idea. C'erano già abbastanza complicazioni nella sua vita. Non aveva bisogno di aggiungerne altre.

    Ciononostante, l'umore le era andato sotto i tacchi. I problemi che aveva per le mani ripresero ad affollarle la mente. Sentendo il bisogno di una boccata di aria fresca, uscì in terrazza. Il sole non era ancora tramontato del tutto, quindi ebbe modo di godere della vista mentre la brezza le accarezzava la pelle.

    «Spettacolare.»

    A quella profonda, calda voce maschile si voltò e si ritrovò davanti l'intrigante sconosciuto dagli occhi magnetici. Nella voce aveva un leggero accento che Noemi non seppe individuare ma che era estremamente sexy, come il resto.

    «Mi scusi, la sto disturbando?» domandò, guardandosi intorno in cerca del suo harem. Uno così non poteva non essere sempre circondato da un nugolo di donne. Ma era solo – con lei.

    «Niente affatto. La prego, si unisca a me» ribatté lui, invitandola a raggiungerlo sul fondo della terrazza.

    Noemi si avvicinò un pochino. «Stava ammirando anche lei la vista?» gli chiese.

    L'uomo le indirizzò uno sguardo confuso.

    «Quando sono uscita, ha detto: Spettacolare. Presumo stesse riferendosi alla vista.»

    Lui sorrise e scosse il capo. «No. Mi riferivo a lei. È bellissima.»

    Noemi era abituata ai complimenti – essendo il volto della Cattaneo Jewels, la compagnia di famiglia, faceva parte del lavoro. Però quell'uomo la stava guardando come se volesse prenderla tra le braccia e divorarla di baci.

    «Grazie» replicò, arrossendo come una scolaretta.

    La calda serata di agosto non aiutava certo a disperdere il calore che le incendiava le guance. Noemi sapeva che sarebbe stato educato fare un po' di conversazione, ma aveva la mente vuota. Sembrava che quell'uomo non avesse idea di chi lei fosse e, per il momento, ne fu sollevata. Non voleva che la trattasse in modo diverso. Per quella sera, le andava bene essere soltanto un viso nella folla.

    Quando si voltò e incontrò lo sguardo di lui, il cuore prese a martellarle in petto. Se fosse stata un'altra, che male ci sarebbe stato ad abbandonarsi all'attrazione, a vivere il momento?

    Poi, però, si rese conto che se voleva che la gente la prendesse sul serio non poteva permettersi di cedere a un capriccio. Per quanto allettante fosse.

    «Forse è meglio che rientriamo, prima che comincino a chiedersi che fine abbiamo fatto» disse, anche se non aveva nessuna voglia di tornare dentro. Stava benissimo dov'era.

    Lui le si avvicinò. «Lasciamoli alle loro congetture. Mi piace molto di più stare qui fuori, specie ora che c'è anche lei.»

    Noemi inclinò il capo di lato e lo guardò. «Comincio a capire.»

    Lui inarcò le sopracciglia. «A capire?»

    «Sì, ora capisco perché era attorniato da tutte quelle donne. Se le lusinga in questo modo, come possono resistere?»

    Un sorriso devastante, sensuale, gli distese le labbra. «Mi creda, non ho fatto nulla per incoraggiarle. Riguardo lei, invece, è diverso. Come mai sola a una festa così esclusiva?»

    Noemi avrebbe voluto credergli, avrebbe voluto davvero che lui pensasse che lei poteva essere diversa. Quelle parole erano come balsamo per il suo ego ferito. I suoi genitori e suo fratello pensavano che dovesse restare un socio silente, ma quell'uomo voleva sentire ciò che aveva da dire. Le venne spontaneo sorridere.

    «Non sono sola» ribatté. Poi, accorgendosi di poter essere fraintesa, si affrettò ad aggiungere: «Sono venuta con un'amica».

    «E alla sua amica non dà fastidio che sia qui anziché dentro a festeggiare il fidanzamento?»

    «Lei conosce i futuri sposi?»

    «In effetti no.»

    Noemi rimase a bocca aperta per lo stupore. Sole le persone veramente famose e scandalosamente ricche erano state invitate. La coppietta non voleva tra i piedi giornalisti e paparazzi, volevano godersi la serata. E quell'uomo era un imbucato.

    Osservò il suo bel viso per un lungo istante. Non aveva l'aria di un guastafeste. La mascella cesellata gli conferiva un aspetto distinto. E gli occhi... erano così intensi da essere quasi ipnotici.

    Il respiro le si mozzò in gola.

    E di nuovo le venne voglia di baciarlo. Ma non lo conosceva neppure. Si stava lasciando incantare dalla sua avvenenza e dal suo sorriso.

    Magari, se fosse riuscita a conoscerlo meglio... C'era qualcosa in lui che la intrigava. «Se non è un amico della coppia, come mai è qui?» gli chiese.

    Lui si strinse nelle spalle. «Il padrone di casa mi ha invitato.»

    Noemi rilevò la linea diritta, raffinata, del suo naso e la mascella rasata di fresco. «Vive a Milano?»

    «No, sono solo di passaggio.»

    «E sta andando dove?»

    Di nuovo l'uomo si strinse nelle spalle. «Non l'ho ancora deciso.»

    Il fatto che non vivesse a Milano – che fosse solo di passaggio – le piacque. L'ultima cosa che voleva al momento era una relazione. Aveva la sua carriera da modella su cui concentrarsi, anche se stava rapidamente perdendo fascino.

    Ma che male ci sarebbe stato in una serata di puro svago – senza vincoli di alcun genere? L'indomani avrebbe potuto decidere se intendeva continuare a lottare per guadagnarsi un posto più importante nella compagnia di famiglia o se voleva puntare su qualcos'altro.

    In quella una portafinestra si aprì e una coppia uscì in terrazza. I due si tenevano abbracciati e sembravano leggermente instabili sulle gambe. Quando si scontrarono con Mister Sexy drizzarono la schiena.

    «Oh, chiedo scusa» disse Matteo DeLuca, un attore noto per aver vinto molti premi prestigiosi. «Non avevamo idea che ci fosse qualcuno qui fuori.»

    La ragazza tra le sue braccia si mise a ridacchiare. Aveva gli occhi velati e quando Matteo la sospinse nuovamente verso la portafinestra, quasi inciampò nei suoi stessi piedi. Lasciarono aperto e una cacofonia di voci e musica si riversò all'esterno.

    Il fascinoso sconosciuto chiuse i vetri, quindi si voltò verso Noemi. «Che ne direbbe di andare in un posto più tranquillo?»

    «Non so neppure il suo nome.»

    L'uomo inarcò leggermente le sopracciglia, quasi si aspettasse che lei lo conoscesse. O forse era semplicemente sorpreso che non avesse accettato al volo il suo invito.

    In effetti Noemi non riusciva a pensare a niente di meglio che a passare la serata con lui.

    Si prese un attimo per studiarlo. L'abito scuro era di ottimo taglio, sicuramente fatto a mano. E aveva un Rolex al polso – se ne accorse quando alzò la mano per bere un sorso di quello che sembrava essere bourbon. Quel tipo aveva l'aria di essere perfettamente a suo agio in quel contesto.

    Le sorrise e gli si illuminarono gli occhi. Quell'uomo era... be', sicuro di sé. Lo si capiva dalla postura ben eretta, dal mento fiero. Eppure non era inavvicinabile. Sembrava avere senso dell'umorismo. Ma soprattutto, dava l'impressione di essere uno che otteneva sempre quello che voleva. E in quel momento sembrava volesse lei.

    «Mi chiamo Max.»

    «Max?» Non era altisonante, ma andava bene lo stesso.

    «Non le piace il mio nome?» le chiese.

    «Non è quello.» Era solo troppo semplice per un uomo così complesso. Sì, perché nei pochi minuti in cui avevano parlato, aveva intuito che in lui dovevano esserci parecchie sfaccettature.

    «Allora cosa?»

    Noemi alzò le spalle. «Non mi aspettavo un nome così comune.»

    Il sorriso che le rivolse le fece correre un brivido caldo lungo la spina dorsale. «Non lo riferirò a mia madre.»

    «La prego, non lo faccia.» Stava flirtando con lei, ed era divertente stare al gioco.

    «E il suo qual è?» domandò lui, interrompendo il corso dei suoi pensieri.

    «Il mio cosa?»

    Un lampo divertito guizzò negli occhi di Max. «Il suo nome?»

    «Oh» replicò lei, arrossendo. «Noemi.»

    «Noemi. Un bellissimo nome per una bellissima donna» disse Max, avvicinandosi sin quasi ad annullare la distanza tra loro.

    Noemi scrutò il suo viso, in cerca di un segno che le facesse intendere che l'aveva riconosciuta, ma niente nella sua espressione indicava che avesse capito che lei era l'erede dei Cattaneo, famosi in tutto il mondo per i loro gioielli e per la loro ricchezza.

    Negli occhi di lui c'era altro.

    Desiderio.

    Quell'uomo affascinante e bellissimo, che avrebbe potuto avere tutte le donne più papabili della sala, voleva lei. Il cuore prese a batterle furioso in petto. Era così tanto che un uomo non le faceva girare la testa. Ma c'era qualcosa di veramente speciale in Max.

    Il battito era così forte che riusciva a malapena a percepire i pensieri. Poi Max allungò una mano verso di lei. Col pollice le carezzò la linea della mascella, quindi le sfiorò il labbro superiore. Un tocco leggero, che fu sufficiente per incendiarle il sangue nelle vene.

    Prima che avesse modo di decidere come reagire alle inattese sensazioni che stava sperimentando, lui fissò lo sguardo sulla sua bocca.

    Stava per baciarla?

    Noemi aveva il cuore in gola. Avrebbe dovuto... avrebbe dovuto fare qualcosa. Ma il suo corpo la tradì. Non indietreggiò e sollevò impercettibilmente il mento.

    Max, come non avesse aspettato altro che quell'invito, chinò il capo. Lei chiuse gli occhi. Non avrebbe dovuto desiderare quell'uomo, lo sapeva, ma lo voleva e lo voleva più di quanto avrebbe mai pensato possibile.

    Le labbra di Max erano calde e morbide. E il bacio fu travolgente. Noemi non era una che aveva l'abitudine di andare in giro a baciare degli sconosciuti, ma anche se aveva parlato con Max solo per pochi minuti, sentiva di potersi fidare di lui.

    Gli fece scivolare le braccia attorno alle spalle muscolose. Mentre il bacio si faceva più profondo, gli avvolse le mani attorno alla nuca. Nessuno l'aveva mai baciata con tanta intensità e passione.

    Poi,

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