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Nel regno dello sceicco: Harmony Collezione
Nel regno dello sceicco: Harmony Collezione
Nel regno dello sceicco: Harmony Collezione
E-book156 pagine2 ore

Nel regno dello sceicco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Il principe e sceicco Raja al-Somari sa che i suoi desideri vengono dopo il bene e l'interesse del suo popolo. Ma convincere della stessa cosa la sua novella sposa non sarà così semplice: Raja dovrà ricorrere a tutta la propria immaginazione per studiare la giusta tattica di seduzione.


Ruby Sommerton è una ragazza normale che lavora e divide l'appartamento con un'amica, quando all'improvviso scopre di essere una principessa e si ritrova catapultata in un magnifico palazzo fra le dune. Lei non conosce quel mondo, ma scoprirà ben presto quanto possano essere eccitanti le notti nel deserto accanto a uno sceicco.
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2018
ISBN9788858984246
Nel regno dello sceicco: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

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    Anteprima del libro

    Nel regno dello sceicco - Lynne Graham

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Jewel in His Crown

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2011 Lynne Graham

    Traduzione di Silvia Paola Bazoli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    HHarlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-424-6

    1

    La bellissima donna stesa fra le lenzuola aggrovigliate stava guardando il suo amante intento a rivestirsi. Il principe Raja al-Somari aveva i capelli neri e gli occhi di un’intensa tonalità ambrata. Era incredibilmente bello ed emanava forza e magnetismo allo stato puro.

    Chloe era una top model famosa in tutto il mondo e non aveva di che lamentarsi della sua condizione di amante. Lei amava gli uomini ricchi, il lusso e i bei gioielli.

    Il suo principe proveniva dal Najar, un emirato ricco di petrolio nel Golfo Persico. Si era dimostrato particolarmente generoso con lei e quindi lei non voleva perderlo. Quando la futura moglie, che doveva convolare a nozze con il principe in un’unione combinata politicamente, era morta in un incidente aereo, Chloe aveva tirato un sospiro di sollievo poiché aveva temuto che una simile alleanza avrebbe potuto comportare la fine di quel rapporto così vantaggioso per lei.

    Sapeva che presto o tardi un’altra unione sarebbe stata combinata dalla corte del principe Raja, ma nel frattempo lei era ben decisa a tenerselo stretto.

    Raja osservò Chloe che giocherellava con il nuovo braccialetto di diamanti che le ornava il polso e sorrise della sua prevedibilità.

    Sebbene gli impegni di stato negli ultimi mesi avessero impedito a Raja di vederla, Chloe non si era mai lamentata. Come la maggior parte delle donne occidentali che lui aveva conosciuto negli anni dell’università in Inghilterra, lei si lasciava placare come un bambino con un giocattolo nuovo.

    Raja pretendeva l’assoluta discrezione dalle sue amanti e in cambio sapeva essere molto generoso. Non pensava mai a quelle donne quando non era con loro. Il sesso era solo una necessità per un uomo con i suoi appetiti, e costituiva un divertimento e una fuga dal peso delle responsabilità che il suo ruolo gli imponeva.

    Era reggente in capo dell’ultraconservatore stato del Najar e di conseguenza non poteva godere di una vita sessuale libera, senza offendere i suoi sudditi.

    Raja era anche consapevole di avere questioni molto più importanti delle quali occuparsi. Il recente disastro aereo aveva portato la disperazione fra la gente del Najar e l’Ashur, la nazione vicina, un tempo nemica.

    Il futuro di quei due stati era sospeso a un filo.

    Per sette anni la guerra aveva imperversato fra il ricco Najar, bagnato dal petrolio, e l’Ashur, piagato dalla povertà. Quando finalmente la pace fra le due nazioni era stata siglata grazie alla mediazione di un paese scandinavo, le due dirette interessate avevano deciso per una clausola che garantisse la stabilità.

    La clausola consisteva nel matrimonio tra le due famiglie reali e una reggenza condivisa che avrebbe finalmente unito il Najar all’Ashur.

    Raja era stato un uomo d’affari per la maggior parte della sua vita adulta, ma quando era giunto il momento di servire la sua patria, aveva accettato di sposare la principessa Bariah dell’Ashur.

    Lui non aveva ancora trent’anni, lei era una vedova di trentacinque, tuttavia il dovere di un discendente della famiglia reale era di mettere avanti a tutto i bisogni della propria nazione. E il Najar aveva disperatamente bisogno di una pace duratura.

    Sfortunatamente la tragedia aveva mandato in fumo quel progetto ben architettato.

    Quindici giorni prima delle nozze, Bariah e i suoi genitori erano deceduti in un incidente aereo. Privato della sua famiglia reale in un colpo solo, l’Ashur era caduto in una profonda crisi e i dignitari di corte stavano studiando freneticamente l’albero genealogico della famiglia alla ricerca dell’erede idonea a prendere il posto di Bariah come consorte di Raja.

    Il cellulare del principe squillò in quel momento.

    «Devi tornare a casa» gli annunciò suo fratello Haroun senza preamboli. «Wajid Sulieman, il consulente di corte degli Ashuri sta per arrivare. Stando al suo assistente è molto eccitato, quindi questo significa che hanno trovato una moglie per te.»

    Era la notizia che Raja stava aspettando, quella che il suo onore gli imponeva di auspicare, anche se in quel momento doveva combattere la sensazione di oppressione che lo soffocava.

    «Dobbiamo sperare per il meglio.»

    «Il meglio sarebbe che non trovassero nessuna da farti sposare!» esclamò il suo giovane fratello senza nessuna esitazione. «Perché non ti opponi a un matrimonio combinato? Non viviamo più nel Medioevo.»

    L’espressione di Raja era impassibile, come sempre accadeva quando era in presenza di altre persone.

    Parlava sempre con grande attenzione. Il padre costretto sulla sedia a rotelle gli aveva insegnato tutto quello che doveva sapere per regnare sul paese.

    «È necessario che lo faccia.»

    «Problemi?» Raja aveva concluso la telefonata e Chloe si era rivolta a lui, gli occhi azzurri scintillanti di curiosità.

    «Devo partire immediatamente.»

    Chloe balzò in piedi e si strinse a lui.

    «Dovevamo uscire insieme questa sera...» protestò, guardandolo con gli occhi sgranati.

    Voleva apparirgli ferita e delusa e non certo assumere un tono accusatorio, perché sapeva perfettamente che non era quello il modo di tenere stretto a sé un uomo.

    «Mi farò perdonare la prossima volta» le promise Raja, mentre riprendeva a vestirsi.

    Stava sforzandosi di non pensare a chi potessero aver trovato come sua futura consorte. Che importanza aveva per lui l’identità della donna? Sperava solo che fosse ragionevolmente attraente. Era il massimo che potesse augurarsi.

    Cercò di soffocare la sensazione di sentirsi come un animale in gabbia, era una cosa inutile e senza senso per un uomo nella sua posizione.

    Il suo jet privato atterrò di lì a poche ore nel Najar e Raja trovò suo fratello ad attenderlo in una limousine nera.

    «Non potrei mai sposare un’estranea!» esclamò Haroun, non appena lo vide.

    «Sono lieto di farlo al posto tuo.» Raja era contento che suo fratello minore non dovesse sottoporsi a un sacrificio simile. «In questo momento, dopo questo lungo periodo di instabilità, la gente di questi due paesi si sta aggrappando alla tradizione...»

    «L’Ashur è una nazione sull’orlo del baratro. Ma perché non offri loro una parte delle entrate che ci garantisce il petrolio?»

    «Haroun!» esclamò Raja. «Bada a come parli. Fintanto che non riusciamo a portare a termine questo accordo di pace, dobbiamo essere estremamente diplomatici.»

    «Da quando la verità è diventata un’offesa?» ribatté Haroun. «Abbiamo vinto la guerra, eppure tu devi legarti a una banda di ladri che pascolavano le pecore quando il nostro bisnonno Rashid era già un re!»

    La guerra aveva radicato l’odio e il pregiudizio fra i due popoli e Raja era consapevole che la maggior parte dei suoi compatrioti la pensava come suo fratello.

    «Mi aspetto una valutazione più equilibrata da parte di un uomo che ha ricevuto la tua educazione» replicò con impazienza.

    Giunti a palazzo, trovarono il consulente del regno, un uomo dai capelli grigi, estremamente attento e puntiglioso, che attendeva l’arrivo di Raja con il suo assistente, ed entrambi erano visibilmente soddisfatti e sorridenti.

    «Le mie scuse, Vostra Maestà, se la mia convocazione vi ha creato disagio. Vi ringraziamo per averci concesso udienza con così poco preavviso.»

    Wajid si era profondamente inchinato ed era pronto ad affrontare subito l’argomento in questione, senza perdersi in convenevoli.

    Era un uomo in missione e così aprì la cartella sulla tavola che lo separava da Raja.

    «Abbiamo scoperto che l’unica erede legale del regno Ashur libera da vincoli matrimoniali è la figlia del re Anwar e di una cittadina britannica.»

    «Una cittadina britannica?» lo interruppe Haroun incuriosito. «Anwar ha regnato prima del padre della principessa Bariah, il re Tamim, non è vero?»

    «Lui era il fratello maggiore di Tamim. Ricordo che re Anwar si sposò più di una volta» intervenne Raja. «Chi è la madre della donna?»

    L’anziano strinse le labbra in segno di sdegno.

    «La sua prima moglie era una donna inglese. L’unione è stata breve, e dopo il divorzio lei ha fatto ritorno in Inghilterra con la bambina.»

    «Che età ha ora la figlia di Anwar?» chiese Haroun.

    «Ha ventun anni. Non si è mai sposata.»

    «Per metà inglese...» considerò il principe Raja. «E ancora molto giovane. Ha un buon carattere?»

    Wajid si irrigidì.

    «Ovviamente.»

    Raja non era convinto. Sapeva che le donne che accettavano le attenzioni di un principe solitamente cercavano solo di approfittare della situazione e di ricavare un profitto.

    «Perché re Anwar divorziò dalla madre?»

    «Non poteva avere altri figli. È stata un’unione di breve durata, male assortita» commentò l’anziano con tono secco. «Il re ha avuto due figli maschi dalla seconda moglie, ma entrambi sono morti durante la guerra.»

    Sebbene Raja conoscesse le informazioni che Wajid gli stava dando, chinò comunque la testa in segno di rispetto per una generazione di giovani uomini stroncati da un conflitto che aveva imperversato per troppo tempo.

    Per quanto lo riguardava, se il suo matrimonio poteva convincere degli acerrimi nemici a vivere in pace, lui era disposto a compiere quel piccolo sacrificio, pur di non dover più assistere a nessun funerale.

    «Il nome della figlia di Anwar?»

    «Il nome della principessa è Ruby. Quando sua madre scelse di lasciare l’Ashur, la famiglia reale non si occupò più delle due. Sfortunatamente la principessa Ruby non ha ricevuto una preparazione idonea al ruolo che deve ricoprire.»

    Raja si scurì in volto.

    «Sicuramente incontrerà qualche difficoltà nell’adeguarsi allo stile di vita e alle aspettative dei sudditi e della corte.»

    «La principessa è giovane e potrà imparare in fretta» replicò il consulente del regno, sfregando le mani senza riuscire più a contenere l’entusiasmo. «I nostri consiglieri sono convinti di poterla plasmare con successo.»

    «Avete una fotografia da mostrare a mio fratello?» chiese Haroun.

    Wajid frugò nella sua cartelletta e ne estrasse una piccola immagine.

    «Purtroppo è datata, ma è l’unica che abbiamo.»

    Raja studiò la bionda snella che indossava una minigonna e una maglietta e che era ritratta fuori dal palazzo reale di Ashur. Era una foto turistica: la ragazzina era un’adolescente dal colorito pallido e dai lunghi capelli biondi, molto attraenti per Raja, che avvertì subito un senso di colpa al pensiero di quanto gli fosse sembrata più insignificante la sua ex fidanzata Bariah.

    Haroun studiò attentamente l’immagine ed emise un’esclamazione di approvazione.

    «Basta così» intervenne Raja per rimettere in riga suo fratello minore.

    «Quando potrò incontrarla?»

    «Non appena riusciamo a organizzare il suo viaggio, Vostra Maestà.»

    Wajid era sollevato dal fatto che Raja avesse reagito in maniera razionale alla sua

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