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Riscatto tra le dune: Harmony Collezione
Riscatto tra le dune: Harmony Collezione
Riscatto tra le dune: Harmony Collezione
E-book155 pagine2 ore

Riscatto tra le dune: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Per sfuggire alla sua famiglia iperprotettiva, la dolce Zoe Mardas si concede un'avventura nel regno di Maraban. Aveva appena cominciato a godersi il fascino di quelle dune solitarie, quando il viaggio prende una piega inaspettata: Zoe infatti viene rapita e portata in una località sconosciuta.

In suo soccorso arriva il misterioso e bellissimo Raj, il principe reale in esilio. L'attrazione tra loro è istantanea e impetuosa come il sole del deserto, ma la salvezza di Zoe ha un prezzo molto alto. Per salvare entrambi da uno scandalo dagli effetti devastanti, Zoe dovrà diventare la sua sposa.
LinguaItaliano
Data di uscita20 lug 2020
ISBN9788830516779
Riscatto tra le dune: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

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    Anteprima del libro

    Riscatto tra le dune - Lynne Graham

    successivo.

    1

    Zoe scese la scaletta del jet privato di suo nonno e sorrise felice mentre veniva accolta dal sole di Maraban. Era primavera e il caldo era sopportabile, ma la cosa più bella di tutte era che stava facendo il primo, vero passo coraggioso verso la sua nuova vita.

    Finalmente era libera dalle restrizioni che le sue sorelle le avrebbero imposto e soprattutto sarebbe stata libera dalle basse aspettative che avevano su di lei.

    Winnie e Vivi erano rimaste scioccate quando aveva acconsentito a trasferirsi per alcuni mesi in un paese straniero senza uscire di testa a quella prospettiva. E lo stesso era successo quando aveva accettato di sposare un uomo molto più grande di lei per soddisfare la sua parte di accordo con il nonno, Stamboulas Fotakis.

    E perché no? In fondo sarebbe stato un finto matrimonio, che il suo futuro marito avrebbe sfruttato politicamente dal momento che lei era la nipote della principessa di un regno chiamato Bania, che ormai non esisteva più.

    Prima ancora della sua nascita, i due piccoli reami di Bania e Mara si erano uniti diventando Maraban e a quanto pareva la sua defunta nonna, la principessa Azra, era molto popolare in entrambi i paesi.

    E ora il principe Hakem voleva sposarla per il suo retaggio, così sarebbe diventata una principessa araba e sarebbe vissuta per alcuni mesi nel palazzo reale, dove si sarebbe goduta una gloriosa solitudine senza che nessuno la disturbasse o le chiedesse continuamente come stava, se ce la faceva a gestire la vita di tutti i giorni oppure aveva bisogno di un ulteriore sostegno psicologico. Anche se era da mesi che non aveva attacchi di panico, le sue sorelle erano sempre sulle spine.

    Adorava le sue sorelle, ma la loro costante preoccupazione le impediva di acquisire l'indipendenza necessaria per ricostruire la sua autostima e percorrere la sua strada. Acconsentire a quello stupido matrimonio falso era tutto quello che doveva fare per conquistare la sua libertà.

    Tutt'e tre le sorelle avevano accettato di sposare uomini scelti dal nonno per ottenere l'aiuto finanziario necessario a salvare i loro genitori affidatari, John e Liz Brooke. Winnie e Vivi avevano già adempiuto alla loro parte di accordo, ma nel suo caso non era stata fatta alcuna pressione. In realtà l'ipoteca sulla casa di John e Liz era stata estinta poco dopo il matrimonio di Vivi.

    Evidentemente anche il nonno, malgrado fosse testardo e spietato, non aveva voluto correre rischi con la nipote più giovane, dopo essere stato convinto dalle altre due che era troppo fragile ed emotivamente vulnerabile.

    Nessuno aveva fiducia nelle sue capacità di essere forte, rifletté Zoe mesta, quindi ecco perché era così importante dimostrare che poteva farcela.

    Come Winnie e Vivi, era cresciuta in diverse famiglie affidatarie e un terribile incidente, quando aveva dodici anni, l'aveva profondamente traumatizzata. In qualche modo era riuscita a seppellire la sua paura e il suo dolore grazie alle cure amorevoli di John e Liz.

    Purtroppo le sue insicurezze erano riemerse mentre studiava botanica all'università. Doversi mischiare con i compagni, che le chiedevano come mai non avesse un ragazzo, le aveva procurato un forte stress. Gli attacchi di panico erano peggiorati, finché non era più riuscita a tenerli nascosti alle sue sorelle. Alcune settimane prima della laurea aveva avuto un crollo nervoso che l'aveva obbligata ad abbandonare l'università per riprendersi. Alla fine era riuscita a laurearsi e grazie alla psicoterapia l'ansia non dominava più la sua vita.

    In ogni caso Winnie e Vivi avevano continuato a trattarla come se potesse spezzarsi da un momento all'altro.

    Si rendeva conto che il loro desiderio di proteggerla era dettato dall'affetto, ma quell'atteggiamento l'aveva indebolita e lei aveva più che mai bisogno di stare in piedi con le sue gambe. Adesso che si erano sposate e che vivevano una in Grecia e l'altra in Italia, andare a Maraban era la sua occasione per dimostrare che aveva superato il suo passato infelice.

    Zoe salì sulla limousine che l'aspettava, grata che il suo arrivo a Maraban non fosse stato pubblicizzato. Il principe Hakem aveva assicurato che non le sarebbe stata richiesta nessuna apparizione pubblica. Poteva anche essere il fratello dell'attuale re, ma non aveva ruoli ufficiali nel regno.

    Il nonno avrebbe dovuto viaggiare con lei, ma un impegno di lavoro improvviso lo aveva trattenuto. Le aveva chiesto se lei se la sentiva di partire da sola e che lui l'avrebbe raggiunta il giorno seguente.

    Certo che ce l'avrebbe fatta, pensò allegra, osservando dal finestrino le strade affollate della capitale, Tasit, un intrigante miscuglio di antico e moderno.

    Palazzi d'epoca e grandi moschee si mescolavano, con una certa armonia, ai grattacieli. Era evidente che Maraban fosse in pieno processo di modernizzazione. Gas e petrolio avevano trasformato il paese.

    Zoe aveva letto tutto quello che aveva trovato su quel regno e aveva sorriso quando aveva scoperto che nessuno sapeva perché sua nonna, la principessa Azra, non avesse sposato l'attuale re, Tahir, come si aspettavano tutti.

    La verità era che Azra era scappata con Stamboulas Fotakis prima di unirsi in matrimonio con un uomo che aveva già tre mogli. Presumibilmente quella storia era stata tenuta nascosta per preservare la dignità della corona. Per fortuna il nonno le aveva raccontato tutto sul background della moglie.

    La sera stava calando velocemente quando la limousine superò gli imponenti cancelli pattugliati dai soldati. L'auto percorse lentamente un lungo viale e si fermò davanti a un grande edificio. L'autista l'aiutò a scendere e fu fatta entrare senza quasi darle il tempo di respirare; con un pizzico di disappunto si ritrovò nell'ingresso di una grande casa moderna arredata con mobili che non avevano nulla di antico.

    Una domestica, con indosso un lungo caftano, l'accompagnò su per lo scalone in un'enorme suite composta da diverse stanze.

    La delusione perché non avrebbe alloggiato nel palazzo reale sfumò leggermente quando si guardò attorno, notando l'ambiente comodo e ben arredato. Purtroppo nessun membro del personale parlava la sua lingua e lei la loro, ma avrebbero potuto intendersi a gesti. E in effetti la domestica mimò con la mano che era stato portato qualcosa da mangiare.

    Zoe non aveva dubbi che per quando fosse tornata a casa avrebbe imparato alcune frasi utili per comunicare.

    Qualcuno bussò alla porta e lei andò ad aprire. Sulla soglia apparvero un giovane uomo e un'infermiera in uniforme.

    «Sono il dottor Wazd» si presentò il medico, rigido. «Mi hanno detto di farle la vaccinazione. L'infermiera mi assisterà.»

    Zoe abbozzò una smorfia perché detestava le punture. Inoltre aveva già fatto tutte le vaccinazioni richieste per il Maraban. Ma di certo un medico ne sapeva più di lei quindi sollevò la manica, per poi aggrottare la fronte quando si rese conto che la mano dell'uomo tremava. Lo fissò e notò che stava sudando. Si chiese se fosse così nervoso perché era agli inizi della professione e respirò sollevata allorché l'infermiera gli prese la siringa dalle mani e le fece l'iniezione senza ulteriori indugi.

    Non appena fatta la vaccinazione arrivò un vassoio colmo di cibo. Zoe però sentiva la testa girarle. Probabilmente era l'effetto del jet lag. Tuttavia, mentre mangiava, la stanza cominciò a vorticare. Si alzò per andare in bagno e dovette aggrapparsi alla sedia per restare in equilibrio. Cadde in ginocchio e alla fine venne avvolta dalle tenebre.

    Il principe Faraj al-Basara era impegnato in una riunione molto importante a Londra, dove si stava discutendo della produzione di petrolio e gas del suo paese, quando il suo cellulare cominciò a vibrare nella tasca.

    Poche persone avevano quel numero e lo usavano solo se c'era qualcosa di veramente importante.

    Scusandosi, Raj lasciò la sala riunioni in preda a una certa apprensione. Suo padre stava male? Era forse successo qualcosa di grave a Maraban?

    Quest'ultimo era un piccolo regno del Golfo, ma era anche uno dei paesi più ricchi del mondo. Qualsiasi attacco terroristico lo avrebbe paralizzato, dal momento che anche le forze di sicurezza erano di dimensioni ridotte.

    Maraban faceva leva sulla sua ricchezza e sulla diplomazia per garantirsi benessere e tranquillità.

    Quando Raj pensava con nostalgia alla sua terra, ne ricordava soprattutto i contrasti. Fuoristrada ed elicotteri che viaggiavano nel deserto, mescolandosi al bestiame e a gente molto legata alle tradizioni che doveva fare i conti con quei rapidi cambiamenti.

    Erano passati otto anni dall'ultima volta che era stato a Maraban perché suo padre, il re, l'aveva mandato in esilio, privandolo del suo titolo di principe ereditario poiché si era rifiutato di arruolarsi nell'esercito e, ancor peggio, si era opposto al matrimonio con una donna che aveva scelto per lui.

    No, non era stato un figlio devoto e ubbidiente, ammise con una smorfia, casomai testardo e ribelle e nella sua cultura non c'era peccato più grave.

    Da allora Raj aveva percorso la sua strada nel mondo degli affari, ottenendo un successo stellare grazie alla sua abilità, intelligenza e intuito. Aveva anche imparato come accompagnare Maraban nella modernità pur stando fuori dai suoi confini, creando alleanze, attirando investimenti stranieri, incoraggiando la crescita delle infrastrutture pubbliche e promuovendo l'innovazione tecnologica. E infatti il suo amato paese stava fiorendo.

    Fu piacevolmente sorpreso quando rispose al telefono e riconobbe la voce di suo cugino Omar all'altro capo. Omar era il suo migliore amico dai tempi bui della scuola militare che entrambi erano stati costretti a frequentare da adolescenti. Era stato un periodo di inutile violenza e abusi che preferiva non ricordare. In quanto principe ereditario aveva un bersaglio dipinto sulla schiena e suo padre aveva detto agli ufficiali di chiudere un occhio e che avrebbe fatto bene al suo unico figlio farsi la scorza in un contesto come quello.

    «Omar, cosa posso fare per te?» gli chiese allegro, sentendo sparire l'ansia che il padre stesse male perché non sarebbe stato scelto il cugino per quel tipo di ambasciata, bensì un membro del suo staff personale.

    Purtroppo sua madre era morta quando lui era un bambino. Quel ricordo lo faceva sempre stare male perché aveva scelto di togliersi la vita. Gli ci era voluto parecchio prima di accettare che la sua infelicità era stata più forte dell'amore per il figlio e non aveva mai scordato il senso di abbandono perché, a partire da quel momento, dalla sua esistenza erano sparite qualsiasi attenzione e cure amorevoli.

    «Sono in grosse difficoltà, Raj, e credo che tu sia l'unico capace di aiutarmi» esordì Omar con un tono insolitamente piatto. «Sono stato trascinato mio malgrado in una brutta faccenda e si tratta di qualcosa di serio. Sai che sono leale al mio paese, ma ci sono delle cose che non posso...»

    «Arriva al punto. In cosa ti hanno tirato dentro?»

    «Questa mattina ho ricevuto una telefonata da qualcuno a palazzo che mi chiedeva se potevo occuparmi di un pacco e tenerlo al sicuro fino a ulteriori istruzioni. Ed è questo il problema. Non mi è stato consegnato un pacco, bensì una donna.»

    «Una donna?» ripeté Raj incredulo. «Mi stai forse prendendo in giro?»

    «Mi piacerebbe. Tutte le donne della tribù sono offese e io sono stato cacciato dalla mia tenda per sistemare lei. Mia moglie pensa addirittura che sia coinvolto in un traffico di sesso.»

    «Non è possibile» dichiarò lui, sicuro, perché la punizione per quel tipo di reato era

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