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E-book185 pagine2 ore

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Info su questo ebook

La sola cosa che April Stevens sapeva immaginare tra le lenzuola era dormire. Non che lo preferisse, ma da quando la sua "incapacità" si era dimostrata quasi fatale per i suoi ex amanti aveva rinunciato al sesso. Ora quell'incarico al fianco di Rex Holt la costringe a rivedere i piani.



Come devono essere le lenzuola? Morbide, lucide o idrorepellenti? Il consulente marketing Rex Holt è abituato a testare il prodotto prima di lanciarlo sul mercato. Così la ricerca gli dà le indicazioni teoriche, ma occorre anche la pratica. E per lui pratica significa April. Tutte le volte che la guarda gli viene voglia di rotolarsi con lei tra quelle lenzuola...
LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2017
ISBN9788858963128
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    Anteprima del libro

    Ricerca di piacere - Jeanie London

    successivo.

    1

    A: Wilhelmina Knox

    (mailto:president@luxuriousbedding.com)

    Data: 3 marzo 2003 07:59:54-0500

    Oggetto: Stress da lavoro

    Praticare dei buchi nelle pareti dei bagni degli impiegati come metodo a basso costo per ovviare suddetto stress.

    Verificare che il regolare allentamento della tensione sessuale contribuisca a eliminare lo stress e migliori le prestazioni fisiche e mentali. Il distributore di preservativi installato vicino al contenitore dei fazzoletti di carta contiene dei prodotti conformi alla legge.

    «Buchi, eh?» April Stevens guardò accigliata l'e-mail appena ricevuta. Non aveva mai sentito parlare di una cosa del genere, ma aveva afferrato il concetto e immaginava le parti del corpo che si protendevano e la varietà di atti sessuali che si potevano compiere attraverso quei buchi.

    Come ricercatrice della J.P. Mooney Investigators, Ltd, la più importante agenzia nella zona di Dallas, April aveva visto una quantità di cose strane, ma era la prima volta che sentiva proporre come soluzione per lo stress da lavoro dei buchi nelle pareti dei bagni.

    Guardando l'intestazione dell'e-mail, notò l'indirizzo e si voltò verso il suo principale che, seduto dietro la scrivania, aspettava la sua reazione.

    «Qualcuno ha voluto fare uno scherzo a Wilhelmina?» gli domandò, appoggiandosi contro la scrivania. «Non credo che l'abbia trovato divertente. È volgare.»

    John Patrick Mooney le rivolse un sorriso che trent'anni prima doveva aver tolto il respiro a molte donne. Sessantenne attraente, con tratti incisivi, capelli grigio ferro e penetranti occhi neri, aveva quell'atteggiamento di ho visto tutto e ho provato tutto che intimidiva molte persone. Il sorriso gli addolciva notevolmente il viso.

    Non che April avesse bisogno di quelle cose... Anni prima, lui e sua moglie Paula le avevano aperto la casa, offrendole di lavorare in alcune agenzie di John fin dal liceo, periodo durante il quale, cercando i suoi genitori naturali, April era entrata in contatto con il mondo degli investigatori. Un mondo che l'aveva affascinata tanto da volerne far parte.

    Sebbene fosse molto giovane, era riuscita a convincere John ad assumerla e lui, essendo lungimirante, le aveva concesso quella possibilità. Nel corso degli anni, April era passata dal settore amministrativo a quello investigativo. Benché John Patrick intimidisse molte persone con il suo sguardo duro e l'espressione feroce, April aveva sempre capito che sotto il suo aspetto burbero nascondeva un cuore tenero e generoso.

    «È volgare» ammise lui. «Hai ragione. Mia cognata non l'ha trovato affatto divertente.»

    April poteva immaginarlo. L'unica cosa che importava a Wilhelmina era la professionalità. Volitiva e capace, era riuscita a diventare dirigente in anni in cui i posti di comando erano occupati esclusivamente da uomini.

    Wilhelmina aveva preferito la carriera al matrimonio, e non se n'era mai pentita. Passava le feste a casa di John e aveva molte affinità con April.

    «Chi ha mandato questa posta a Wilhelmina?» domandò April.

    «Non è la sola che è arrivata in ufficio.» John indicò dei fogli sparsi sulla scrivania. « Ce ne sono almeno sessanta, di quelle e-mail.»

    «Oh, mio Dio.» April scosse la testa. «Le hanno inviate tutte a Wilhelmina?»

    «No. Qualcuno si sta divertendo a bombardare gli impiegati di lettere simili. Ne sono arrivate in tutti i reparti, perfino nei magazzini.»

    «E-mail suggestive che piovono durante le ore di lavoro» commentò April, ridendo. «Scommetto che rendono più interessante la giornata.»

    «Non scherzare. Wilhelmina dice che l'ufficio è diventato un manicomio. E il momento non poteva essere peggiore. Si sta preparando a lanciare in grande stile la Collezione Sensuale e per l'azienda è un momento rischioso. Queste lettere distraggono i dipendenti dal lavoro. Lei sostiene che hanno il sesso nel cervello.»

    April non ne dubitò. Sia che una persona fosse disgustata o stuzzicata dall'idea di quello che due impiegati potevano fare attraverso quel buco, avrebbe pensato al sesso.

    E pensare al sesso era proprio quello che lei non voleva fare. Soprattutto in quel momento.

    «La Collezione Sensuale?» ripeté. «A Natale Wilhelmina mi ha detto che aveva accettato la presidenza di quella azienda solo per rimetterla in piedi dopo il fiasco della Calda Collezione Invernale.»

    Facciamo in modo che le nostre notti non servano solo a dormire, era stato lo slogan pubblicitario. State caldi e comodi con la nostra Calda e Comoda Collezione Invernale.

    Una tale campagna pubblicitaria avrebbe dovuto dare degli ottimi risultati di vendita, invece i clienti l'avevano giudicata troppo sensuale. Vari gruppi di moralisti avevano protestato, con il risultato che l'azienda era stata costretta a riorganizzarsi, ma il nome Luxurious Bedding Company era rimasto.

    April ricordava che John aveva dato della pazza a Wilhelmina per quel tentativo di riportare a galla un'azienda messa all'indice dai consumatori e il cui presidente era stato licenziato, ma Wilhelmima aveva risposto di avere in serbo una strategia infallibile.

    «La sua strategia infallibile sarebbe la Collezione Sensuale?»

    John annuì. «È una linea di biancheria da camera che competerà con i prodotti europei che dominano il mercato.»

    «A qualcuno non piace questo piano? È per questo che inviano tante e-mail?»

    «La posta è spedita dall'interno. Parte dalla direzione generale.»

    «Oh.» Allora si trattava di un dipendente disgustato. «La sicurezza non potrebbe rintracciare lo scrivente? Non dovrebbe essere difficile.»

    «E invece pare che lo sia» replicò lui. «Le lettere vengono scritte con i computer che si trovano in tutti gli uffici della direzione e inviate a tutti i nominativi che figurano nel registro.»

    April fischiò. «Questo deve creare un gran traffico. Immagino che il direttore del network non possa monitorare tutta la posta elettronica.»

    «Infatti. Wilhelmina ha cercato di ridurre l'attività dei network in vari reparti per dare al direttore la possibilità di scoprire qualcosa, ma ogni volta che questo succede il nostro giocherellone smette di spedire le e-mail.»

    «Dunque agisce come un virus. Molto furbo. Quali file sono stati controllati?»

    «Soprattutto quelli riguardanti la Collezione Sensuale. La qual cosa ha fatto nascere il sospetto che si voglia intralciarne il lancio.»

    «Alludi a uno spionaggio industriale?»

    «È una possibilità. Vendere delle informazioni sulla collezione potrebbe diventare un grosso affare se la ditta concorrente riuscisse a produrre la stessa merce prima del lancio della Luxurious Bedding Company. Wilhelmina ha ordinato alla sicurezza interna di avviare un'indagine.»

    «Ti ha chiesto un consiglio?»

    John tamburellò con le dita sulla scrivania. «L'indagine è semplice. La sola cosa che possono fare è eliminare i loro impiegati a uno a uno. Pur non essendo la Fortune 500, la Luxurious Bedding Company potrebbe registrare una crescita favolosa, se questa collezione avesse il successo che indicano le proiezioni. Wilhelmina ha assunto un volpone. Un consulente del marketing che lavora per conto proprio e si chiama Rex Holt.»

    «Mai sentito. Se è indipendente, non può sostituirlo? Eliminerebbe un sospettato.»

    «Non è un sospettato.»

    «No?»

    «Quando dirigeva la Duval Foods International, Wilhelmina ha lavorato spesso con lui ed è sicura che lui non c'entri con la posta o lo spionaggio industriale. È disposta a scommettere la carriera.»

    «Caspita.»

    «Dici bene» convenne John. «Si trova in un bel pasticcio. I dirigenti sono nervosi dopo il fallimento della collezione invernale e spingono per ottenere il rinnovo dei loro contratti milionari. Wilhelmina dice che il lancio è troppo vicino per cercare un altro consulente e che non può fare a meno di Rex Holt.»

    «Se è tanto sicura della sua innocenza, che cosa preoccupa i dirigenti?»

    «A parte il fatto che Holt è il solo, oltre a Wilhelmina, che può gestire tutti i reparti, ha anche più acume e più opportunità di loro. Pochi anni fa era il consulente di una ditta concorrente. Wilhelmina crede che la sua esperienza tornerà a loro vantaggio, mentre i dirigenti pensano che sia rimasto fedele ai rivali. Considerato che Holt è un esterno, posso capirli. Quel tipo potrebbe fare molti danni.»

    «Pensi che Wilhelmina abbia commesso un errore?»

    «Sono sposato con sua sorella da trentacinque anni. Credimi, quella non sbaglia mai.» John scosse la testa con decisione. «Comunque, nei giorni scorsi, ho svolto qualche ricerca su Holt, ma non sono riuscito ad andare molto indietro nel tempo. Ha delle ottime referenze ed è considerato uno dei migliori consulenti del marketing della nazione. Le industrie più importanti si prenotano per avere i suoi servizi.»

    «Allora lei vuole che tu scopra chi manda queste e-mail?»

    «No. Wilhelmina ha deciso di rassicurare i dirigenti, però ha poco tempo. Holt sta spostando la sua base operativa fuori dagli uffici per effettuare uno studio del mercato in tutto il paese, e lei ha bisogno di coprirsi le spalle. È qui che entriamo in gioco noi.»

    A quelle parole, April si allarmò. «Ma hai detto che la sicurezza interna sta investigando e che anche i computer...»

    «Intendo toglierti dai computer.»

    April comprese che stava per ricevere un'altra predica sul fatto che una ragazza di venticinque anni avrebbe dovuto vivere la sua vita invece di stare sempre davanti a uno schermo piatto.

    «Io sono una ricercatrice, ricordi? Il mio posto è davanti a un computer.»

    «Tu sei un'investigatrice. Tu ti consideri una ricercatrice, però io non ho ricercatori nel mio libro paga. Solo investigatori.»

    «Ma è quello che faccio. Indago attraverso il computer. Alcune ditte mi chiamerebbero una specialista dell'informazione.»

    «Tu lavori per la mia agenzia, April. E io assumo investigatori che sappiano lavorare al computer e sul campo.»

    John emise un sospiro di impazienza e lei, vedendo il suo cipiglio, indietreggiò di un passo. Purtroppo il suo maglione si impigliò nell'angolo di un contenitore che cadde per terra con un tonfo. John fece un vano tentativo per acchiapparlo e April si inginocchiò sul pavimento.

    «No, no, non alzarti!» esclamò, cominciando a raccogliere fogli e documenti. Quando ebbe finito, vide che John la guardava con rassegnazione.

    Rossa di vergogna, si ritirò a distanza di sicurezza.

    «Sai che cos'è un nibbie, April?»

    Un nibbie? Non era la domanda che si aspettava. Quel cambiamento di tattica la sconcertò. «Sì.»

    «Ti dispiacerebbe spiegarmelo?»

    «I nibbies sono quei pallini duri che spuntano nelle lenzuola.»

    Lui scosse la testa. «E sono tanto importanti?»

    «Per certa gente lo sono.»

    «Immagino di sì. Wilhelmina ha dichiarato che chiunque le mandi, deve sapere che cosa sono i nibbies. Mi ha dato dell'ottuso quando le ho detto che non sapevo di che cosa stesse parlando.»

    Vedendo la sua espressione indignata, April ebbe voglia di ridere. Nessuno osava offendere John. In genere, la gente era propensa a chiamarlo sir. Ma, del resto, nessuno era come sua cognata, una donna formidabile che sapeva tenergli testa.

    «Una specie di Principessa sul pisello» commentò lui, ridacchiando. «Mi sembra che tu sia particolarmente edotta sull'argomento, perciò sei la persona giusta per questo caso.»

    «E quale sarebbe questo caso?»

    «Sorveglianza interna.»

    Nella testa di April un campanello d'allarme si mise a suonare tanto forte da assordarla. «Sorveglianza interna? Vuoi che lavori sotto copertura?»

    «Come assistente interna di Rex Holt.»

    April stava per protestare, ma capì che scontrarsi con John sarebbe stata una fatica inutile e si mise a camminare per l'ufficio. Anche nei giorni migliori non riusciva a stare ferma, figurarsi quando era nervosa.

    Passando davanti a una recente foto della famiglia Mooney, guardò John, Paula, le loro figlie, i generi e i numerosi nipotini.

    John la conosceva più di chiunque altro, pensò, non doveva essere impossibile farlo ragionare.

    «Un vero lavoro in incognito» commentò in tono leggero. «Perché non segui tu questo caso? A te piace uscire dall'ufficio, ed è un anno che sei inchiodato qui.»

    «A parte il fatto che non so un accidente dei nibbies, ho promesso a mia moglie che ti avrei tolta dai computer. Sostiene che non sei più tu da quando hai rotto con Jeff. Secondo lei, stai languendo.»

    «Io non sto languendo.»

    Avrebbe dovuto sapere che sarebbero finiti lì, pensò April. A meno di lasciare il lavoro e trasferirsi in Canada, non sarebbe riuscita a evitare i tentativi di John e di Paula di farla socializzare.

    «Apprezzo il pensiero, John, ma il lavoro che faccio mi piace e so farlo bene. Dov'è il problema?»

    «Al terminale del computer sei brava, ma non hai sufficiente esperienza sul campo. Inoltre, come dice Paula, devi aver tempo per vivere.»

    «Ma io vivo, e vivo bene. Sai come sono attiva nel campo delle adozioni.»

    «Stai troppo tempo davanti al computer.»

    «Se ben ricordo, la settimana scorsa mi sono presa una mattinata di permesso per partecipare alla consegna del diploma di uno dei tuoi orfanelli.»

    «Parlo di una vita vera, mia cara. Quando è stata l'ultima volta che sei uscita con gli amici? O che hai accettato un appuntamento?»

    April ebbe l'impressione di sentir parlare Paula. «Poche settimane fa ho partecipato alla festa di addio al celibato di Marietta. Tutte le mie amiche possono confermartelo.»

    «E riguardo agli appuntamenti?»

    «Non ho incontrato nessun uomo

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