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Vendetta perfetta: Harmony Collezione
Vendetta perfetta: Harmony Collezione
Vendetta perfetta: Harmony Collezione
E-book151 pagine2 ore

Vendetta perfetta: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Vittorio Roccanti ha un solo obiettivo ancora da raggiungere nella vita: assaporare il gusto della vendetta nei confronti di Monty Blake. E il piano che ha in mente è tanto semplice quanto infallibile: sedurre la figlia per colpire il padre. Zara Blake, infatti, è la promessa sposa di un milionario greco, e se il mondo venisse a sapere che, nonostante questo, si è concessa a lui, lo scandalo travolgerebbe l'intera famiglia Blake. Così fa in modo di portare la bella e giovane Zara nella sua tenuta Toscana, ma le cose prendono da subito una piega inaspettata.
LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2018
ISBN9788858987971
Vendetta perfetta: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

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    Anteprima del libro

    Vendetta perfetta - Lynne Graham

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Roccanti’s Marriage Revenge

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2012 Lynne Graham

    Traduzione di Anna Vassalli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-797-1

    1

    Vittorio Roccanti, banchiere discendente da un’aristocratica famiglia europea, aprì il rapporto dell’investigatore privato e studiò la foto di quattro persone sedute a un tavolo. Il multimilionario greco Sergios Demonides intratteneva Monty Blake, il proprietario della catena di alberghi Royal, la moglie estremamente decorativa Ingrid, e Zara, la loro figlia.

    Zara, definita dai media Trilli, la fatina di Peter Pan, per i capelli biondi dai riflessi argentei e per l’aspetto etereo, sfoggiava al dito ciò che aveva l’aspetto di un anello di fidanzamento. Evidentemente le voci di un accordo tra le due famiglie rispondevano a verità. Probabilmente l’annuncio ufficiale non era stato diffuso a causa dell’idiosincrasia di Demonides per la pubblicità, ma chiaramente era in previsione un matrimonio.

    Vittorio, noto per la mente acuta e la spietata propensione ad accumulare denaro, corrugò la fronte. L’espressione del viso dal fascino tenebroso s’indurì, le labbra si serrarono, lo sguardo lampeggiò nel vedere Monty sorridente ancora ai vertici del successo. Per un attimo si permise di ripensare all’adorata sorella, annegata quando lui aveva tredici anni, e lo stomaco si chiuse in una morsa al ricordo di quell’irreparabile perdita che lo aveva lasciato solo in un mondo ostile. Sua sorella era stata l’unica a volergli sinceramente bene. E il momento che aspettava da tanto tempo era finalmente giunto: doveva colpire ora, prima che la sua preda diventasse intoccabile, in quanto suocero di un uomo potente come Sergios Demonides. Ma come diavolo aveva fatto Blake ad accalappiare un uomo del genere? A parte il fatto poco risaputo che un tempo la catena di alberghi Royal apparteneva al nonno di Demonides, qual era il nesso?

    Era solo il fascino ripetutamente pubblicizzato di Trilli, il cui cervello – si diceva – era tanto inconsistente quanto il suo corpo era snello, l’unica fonte dell’inaspettata fortuna di Blake? Era davvero lei l’unica attrattiva? Vittorio non aveva mai permesso che una donna interferisse con i propri affari, e avrebbe detto che questa fosse anche la politica di Demonides. Incurvò la bocca in una smorfia di derisione. Se avesse fatto in modo che il fidanzamento non sfociasse in un matrimonio, anche l’intero affare sarebbe andato all’aria, rovinando Monty che aveva un disperato bisogno di un acquirente. Vittorio non aveva mai previsto un coinvolgimento personale, e sgradevole, per ottenere la vendetta che desiderava con tutte le proprie forze, ma era convinto che la crudeltà di Monty Blake richiedesse altrettanta ferocia. La punizione non doveva forse essere adeguata al crimine? Non era il momento di guardare per il sottile, rifletté cinico. Non poteva permettersi di rispettare i limiti che si era sempre imposto. No, aveva un’unica possibilità: giocare sporco per punire l’uomo che aveva abbandonato sua sorella e il bimbo che doveva ancora nascere al loro tragico destino. Da uomo che aveva sempre riscosso grande successo con le donne, Vittorio analizzò la propria preda, Trilli. Fece una smorfia. A suo parere rientrava nella categoria di persone che è facile ferire. Ma non è pur vero che la sofferenza forgia il carattere? Con immensi occhi azzurri nel viso a forma di cuore, la figlia di Blake era innegabilmente bella, ma doveva anche essere vuota, portata ad arrossire per niente. Indubbiamente avrebbe rimpianto la perdita di una preda come Demonides, ma era convinto che, al pari della madre, fosse così superficiale da superare facilmente la delusione. E se questo l’avesse resa un po’ più saggia, sarebbe stato tutto a suo vantaggio...

    «Non posso credere che tu abbia accettato di sposare Sergios Demonides» esplose Bee, gli occhi verdi che esprimevano preoccupazione mentre studiava la sorella.

    Pur avendo lo stesso padre, le due sorellastre erano fisicamente molto diverse. Zara appariva talmente inconsistente da essere spazzata via da un soffio di vento, Bee invece aveva ereditato dalla madre spagnola la massa di capelli corvini, la corporatura statuaria e le curve notevoli. Era nata dal primo matrimonio di Monty Blake, un’unione che si era conclusa col divorzio, ma Zara e Bee erano legate da un profondo affetto. Monty aveva una terza figlia, Tawny, risultato di una storia extraconiugale, ma né Bee né Zara la frequentavano, perché la madre della sorellastra nutriva un profondo rancore nei confronti di Monty.

    «Perché non dovrei?» Zara alzò le spalle. Voleva molto bene a Bee e le dispiaceva che si preoccupasse per lei, quindi fornì una risposta deliberatamente indifferente. «Sono stufa di essere single e mi piacciono i bambini...»

    «Come puoi essere stufa di essere single? Hai solo ventidue anni e non sei innamorata di Demonides!» protestò Bee, fissando incredula il viso della sorellastra.

    «Be’...»

    «Non puoi essere innamorata di lui... lo conosci a malapena, per amor del cielo!» riprese Bee approfittando dell’esitazione di Zara. Anche se aveva incontrato Demonides una sola volta, l’acuto senso di osservazione, coadiuvato da qualche ricerca in Internet, l’aveva convinta che l’autoritario multimilionario greco non era adatto al cuore sensibile della sorella. Demonides aveva una pessima reputazione per quanto riguardava le donne ed era noto per la natura fredda e calcolatrice.

    Zara alzò il mento. «Dipende da cosa vuoi dal matrimonio, e Sergios vuole qualcuno che allevi i bambini che gli sono stati affidati...»

    Bee corrugò la fronte. «I tre bambini di suo cugino?»

    Zara annuì. Diversi mesi prima, il cugino di Sergios e la moglie erano morti in un incidente di macchina e Sergios era stato nominato tutore dei loro figli. Il futuro marito di Zara era un autoritario, sarcastico e deciso armatore che viaggiava molto e lavorava diverse ore al giorno. Non aveva avuto problemi ad ammettere con la futura moglie che l’unico motivo che lo aveva spinto al matrimonio era di assicurare una madre ai tre orfani affidati alle sue cure. E questo era un ruolo che Zara sapeva di essere in grado di svolgere.

    I bambini, di età tra i sei mesi e i tre anni, attualmente erano allevati dal personale di servizio e davano segni di qualche problema. Sergios poteva anche avere un carattere difficile, ma l’accorata preoccupazione per i nipotini l’aveva impressionata. Avendo sofferto lui stesso per un background problematico, Sergios voleva fare di tutto per quei bimbi, ma non sapeva come, ed era certo che una donna sarebbe riuscita meglio di lui nell’intento.

    Da parte sua, Zara era decisa a fare qualsiasi cosa perché finalmente i suoi genitori fossero fieri di lei. La tragica morte del suo gemello Tom a soli vent’anni aveva lasciato una ferita insanabile. Lei aveva adorato il fratello e non si era mai risentita per la preferenza che gli avevano dimostrato i genitori, anzi, era stata felice che i successi scolastici di Tom avessero distolto l’attenzione dai suoi meno che modesti risultati. Zara aveva interrotto gli studi perché le difficoltà le erano parse insuperabili, mentre Tom frequentava la facoltà di Economia all’università, con l’intento di affiancare il padre nella gestione della catena di alberghi, quando un incidente d’auto aveva posto fine alla sua esistenza.

    Purtroppo il carismatico e dotato fratello era tutto ciò che i genitori avevano desiderato in un figlio, e dopo la sua morte il carattere già irascibile di suo padre era peggiorato, portandolo a violenti accessi di collera. Se lei poteva fare qualcosa per attenuare la sofferenza dei genitori per la perdita di Tom era disposta a farlo. Dopotutto aveva trascorso la vita a cercare la loro approvazione senza mai ottenerla. Quando Tom era morto, si era domandata perché il destino avesse scelto proprio lui come vittima sacrificale e non lei. Tom l’aveva sempre incoraggiata a vivere la propria vita, senza abbattersi per la bassa opinione che suo padre aveva di lei, e il giorno del suo funerale Zara si era ripromessa che in memoria del fratello avrebbe fatto di tutto perché i genitori fossero di nuovo sereni. Restava il problema che la sua educazione era stata dedicata esclusivamente a renderla la moglie perfetta per un uomo ricco, quindi tutto ciò che poteva fare era scegliersi un marito che riscuotesse l’approvazione del padre.

    I nipotini di Sergios le avevano toccato il cuore. Anche lei aveva avuto un’infanzia infelice, quindi capiva la loro situazione. Guardando quei visetti tristi, aveva compreso che finalmente avrebbe potuto incidere positivamente sulla vita di qualcun altro. Sergios poteva anche non aver bisogno personalmente di lei, ma quei piccini sì, ed era certa di avere successo nel ruolo di madre. Era qualcosa che poteva fare bene e questo era molto gratificante per lei.

    Tuttavia la cosa più importante era che, quando aveva accettato di sposare Sergios, suo padre l’aveva guardata con orgoglio per la prima volta nella vita. Non avrebbe mai dimenticato quell’attimo e la consapevolezza che aveva provato di essere accettata. Suo padre le aveva sorriso e battuto sulla spalla in un gesto di affetto senza precedenti. «Ben fatto» aveva detto, e lei non avrebbe scambiato quell’attimo prezioso per nessuna cifra al mondo. Inoltre era convinta che il matrimonio con Sergios le avrebbe dato quella libertà che non aveva mai conosciuto. Libertà da suo padre, i cui scatti di collera aveva cominciato a temere, ma anche libertà dalle ossessive aspettative dell’ambiziosa madre. Libertà da quelle noiose giornate trascorse a socializzare con le persone giuste nei posti giusti, libertà dall’assedio di uomini che la tormentavano per ottenere quello che lei non voleva concedere... Quella libertà – almeno sperava – che per la prima volta le avrebbe permesso di essere se stessa.

    «E cosa succede se incontri qualcuno di cui ti innamori?» indagò Bee nel silenzio che si prolungava.

    «Non accadrà» dichiarò Zara, sicura. A diciotto anni si era ritrovata con il cuore spezzato, e in seguito aveva preferito tenersi a distanza dagli uomini.

    Bee si lasciò sfuggire un gemito. «Mi auguro che tu abbia ormai superato la storia con Julian Hurst.»

    «Sì, ma ho visto troppi uomini comportarsi in modo spregevole per aver di nuovo fiducia nell’amore e nella fedeltà» ribatté Zara con una luce cinica nello sguardo degli occhi azzurri. «Se non puntano al denaro di mio padre, cercano solo l’avventura di una notte.»

    «Be’, tu non sei certo il tipo» rimarcò asciutta Bee, sapendo che, benché la stampa rosa attribuisse alla sorella diversi amanti, lei era indifferente all’attenzione maschile.

    «Sì, ma chi ci crede? Comunque a Sergios non importa. Non gli servo in quel senso...» Zara non avrebbe mai ammesso quanto l’avesse rassicurata la mancanza di quel tipo di interesse da parte del futuro marito. La riluttanza a fidarsi di un uomo, al punto da condividere un’intimità completa, era qualcosa di talmente privato da non poterne discutere neppure con la sorella.

    Bee raggelò, il viso espressivo che mostrava l’incredulità. «Buon Dio, mi stai dicendo che hai acconsentito a uno di

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