Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Carnevale ai tropici: eLit
Carnevale ai tropici: eLit
Carnevale ai tropici: eLit
E-book141 pagine2 ore

Carnevale ai tropici: eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Adam Palmer è un uomo davvero affascinante, ma ha sempre avuto una grande pecca: la vanità e l'arroganza. Inoltre ha sempre dichiarato di amare le bionde dalle lunghe gambe... Proprio per questo, Christina è molto scettica riguardo all'interesse che lui sembra provare nei suoi confronti: vorrà per caso giocare con i suoi sentimenti?

LinguaItaliano
Data di uscita29 gen 2016
ISBN9788858948880
Carnevale ai tropici: eLit
Autore

Cathy Williams

Autrice originaria di Trinidad, ha poi studiato in Inghilterra, dove ha conosciuto il marito.

Leggi altro di Cathy Williams

Autori correlati

Correlato a Carnevale ai tropici

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Carnevale ai tropici

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Carnevale ai tropici - Cathy Williams

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Unwilling Surrender

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 1993 Cathy Williams

    Traduzione di Maria Grazia Bassissi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 1996 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-888-0

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Il telefono squillò alle due e trenta del mattino. Squilli acuti, insistenti, annunciatori di disgrazia. A quell’ora non poteva essere altrimenti.

    Per qualche istante Christina ebbe la tentazione di non rispondere, di rinviare le cattive notizie alla mattina successiva, ma il suo spirito pratico ebbe come al solito il sopravvento.

    Riluttante, sollevò il ricevitore e attese che la persona all’altro capo del filo si annunciasse.

    «Sapevo che avresti risposto.»

    Avrebbe riconosciuto tra mille quella voce profonda. Una tensione improvvisa le fece pulsare le tempie e Christina si diede della sciocca. A ventitré anni compiuti non doveva più temere niente da Adam Palmer.

    «Che cosa vuoi?» domandò, ben sapendo quale sarebbe stata la risposta. «Siamo nel cuore della notte.» Ormai era completamente sveglia, e sentiva di avere assunto l’atteggiamento difensivo che da tempo caratterizzava il rapporto con lui.

    «Sono le due e mezzo» ribatté Adam in tono freddo. «E se ti aspetti delle scuse puoi scordartele.»

    Sempre gentile, replicò mentalmente lei.

    Alto, incredibilmente affascinante e scaltro come una volpe, Adam Palmer non doveva mai aver sofferto di insicurezze nella sua vita. Per quel motivo non aveva di certo esitato un istante prima di telefonarle in piena notte.

    Christina sedette sul letto, decisa a non fargliela passare liscia. «Avresti potuto aspettare fino a domattina.» Nonostante il suo tono cortese, la mente di lei stava lavorando a velocità supersonica, formulando immagini sadiche nelle quali Adam Palmer cadeva dalle scale o si perdeva nel mezzo del deserto. «Forse a te fa piacere essere sveglio a quest’ora, ma sappi che ci sono persone che conducono una vita più normale.»

    «Una tazza di latte caldo alle nove, poi subito a letto. È questo il tuo concetto di vita normale, Tina?»

    L’intonazione sarcastica della voce profonda le fece salire il sangue alla testa e Christina si impose di contare fino a dieci prima di rispondere. Era del tutto inutile discutere con Adam Palmer, perché lui finiva immancabilmente per avere ragione.

    «Proprio così» affermò quindi in tono calmo. «E ti assicuro che non è affatto spiacevole.»

    «Ma neppure molto eccitante» commentò lui con ironia. «A prescindere dalla tua vita privata, sai già perché ti chiamo. Dove diavolo è mia sorella?»

    «Non ne ho idea.»

    «Bugiarda. Perché non fai un piccolo sforzo e mi dici la verità?»

    Stavolta Christina si diede della sciocca per non avere preparato una spiegazione plausibile. Non appena Fiona le aveva annunciato la sua intenzione di abbandonare il nido, avrebbe dovuto immaginare che Adam si sarebbe rivolto a lei, la sua più intima amica. Tuttavia, Christina non era mai stata brava a fingere. Di temperamento tranquillo, rifuggiva per natura da ogni tipo di intrigo e preferiva sempre la sincerità.

    Dopo una breve riflessione, decise perciò di dirgli l’esatta verità. «Fiona mi ha fatto promettere di non rivelare a nessuno la sua destinazione. Tua sorella non è più una bambina» concluse in fretta, intuendo che la furia del suo interlocutore aumentava a ogni sua parola. «Ha ventitré anni e può votare, andare al pub e perfino sposarsi, se lo desidera.»

    «È così, allora!» ruggì lui, costringendo Christina a scostare il ricevitore dall’orecchio. «Vuole sposare quel... quel...»

    «Se non ti calmi, ti verrà un attacco di cuore» profetizzò lei nel debole, quanto vano tentativo di allentare la tensione.

    «A meno che non lo faccia venire a qualcun altro» minacciò Adam. «Sarò da te fra dieci minuti.»

    Christina fissò inorridita il ricevitore ormai muto. Il pensiero di dover affrontare da lì a poco la furia e le domande pressanti di Adam le fece correre un brivido di apprensione lungo la schiena.

    Lo immaginò a bordo della sua Jaguar, che faceva fischiare le gomme per la fretta, e quel pensiero le diede la forza necessaria per prepararsi ad affrontare il drago. In pochi minuti si lavò il viso, si pettinò e indossò un maglione e un paio di jeans. Era strano ritrovarsi completamente vestita, in piena notte, mentre fino a pochi minuti prima era al calduccio sotto le coperte, profondamente addormentata.

    È tutta colpa tua, Fiona, pensò. Perché hai voluto coinvolgermi in questa faccenda?

    In fondo, però, non era arrabbiata con l’amica. Conosceva i Palmer da quindici anni, e ormai aveva imparato ad accettare Fiona per quello che era: una creatura adorabile e impulsiva, che veleggiava attraverso la vita del tutto ignara di problemi e preoccupazioni.

    Forse era proprio per quello che erano così amiche e da tanto tempo. Christina sapeva bene di essere l’esatto opposto di Fiona: posata laddove l’amica tendeva a drammatizzare, tranquilla e con i piedi per terra, mentre l’effervescente sorella di Adam aveva sempre la testa tra le nuvole.

    Anche fisicamente erano molto diverse. Fiona era piccola e molto graziosa, con i capelli neri come quelli del fratello e gli stessi occhi di un azzurro intenso. Grazie al suo aspetto, gli uomini le cadevano ai piedi come mosche.

    Al contrario, Christina era alta e snella, senza le curve che caratterizzavano l’amica. I capelli castani le ricadevano lisci sulle spalle e l’espressione serena dei suoi occhi scuri celava uno spiccato senso dell’umorismo.

    Christina fece una smorfia alla propria immagine riflessa nello specchio. Si riteneva una donna insignificante, però aveva imparato ad accettarsi per quello che era. Poteva contare su numerose amiche, e gli uomini stavano volentieri in sua compagnia perché la trovavano rilassante. Tutto sommato, per lei la vita scorreva tranquilla e piacevole, esattamente come la desiderava.

    Solo Adam Palmer aveva il potere di farle rimpiangere la sua mancanza di fascino.

    Forse per il fatto che frequentava sempre donne affascinanti, in sua presenza Christina si sentiva sempre a disagio.

    In attesa che lui arrivasse, sedette sul bordo del divano, tesa come se fosse stata nella sala d’aspetto del dentista.

    Sapeva che lui non avrebbe impiegato molto tempo, dato che vivevano entrambi nella parte settentrionale di Londra. Lei però aveva un modesto appartamento con due camere da letto, mentre la villa dei Palmer era enorme e circondata da un vasto parco. Adam l’aveva ereditata sette anni prima, alla morte dei genitori, e aveva continuato ad abitarci con Fiona. Il suo atteggiamento protettivo nei confronti della sorella faceva spesso sorridere Christina, mentre Fiona il più delle volte lo trovava esasperante.

    Udì stridere i pneumatici, e pochi istanti più tardi il campanello squillò.

    Rassegnata, andò ad aprire la porta e si rimise a sedere sul divano, mentre i passi di lui risuonavano sulle scale.

    Quando Adam entrò in casa, fu come se avesse portato con sé il gelo dell’inverno.

    Riluttante, Christina sollevò lo sguardo su di lui. Ogni volta che lo vedeva restava colpita dall’aria di autorità che emanava dalla sua figura. «Caffè?» domandò alzandosi in piedi.

    Come se fosse stato di casa, lui si tolse il cappotto nero prima di lasciarsi andare su una poltrona. «Non hai niente di più forte? Whisky? Gin?»

    Lei strinse appena le labbra. Se gli avesse dato corda, nel giro di pochi minuti si sarebbe ritrovata addirittura in cucina a preparargli qualcosa da mangiare. «Forse ho una bottiglia di vino in frigorifero» ribatté in tono freddo, augurandosi che lui capisse di non essere gradito. «Di solito non tengo alcolici in casa.»

    Mentre Adam la osservava, Christina pensò che fosse una sua abitudine esaminare sempre una donna da capo a piedi, indipendentemente dall’età e dall’aspetto fisico.

    «Lascia stare» si rassegnò infine lui. «Vada per il caffè, nero e con molto zucchero.» Si strofinò gli occhi. «Sono in piedi da stamattina alle sei e quando sono tornato a casa stanotte ho trovato un biglietto nel quale mia sorella diceva semplicemente di essersene andata.»

    «Che vita stressante!» commentò Christina senza il minimo calore.

    Non provava un briciolo di compassione per lui. Se era tornato a casa a quell’ora del mattino, evidentemente aveva trascorso la serata in compagnia di una delle sue affascinanti ammiratrici.

    Andò in cucina a preparare il caffè, sbattendo gli sportelli degli armadietti con più energia del necessario. Sperava che il rumore gli facesse scoppiare un terribile mal di testa.

    Adam entrò in argomento non appena lei gli ebbe porto la tazza fumante. «Tu lo sapevi, vero?»

    Con calma, Christina sedette di nuovo sul divano, le lunghe gambe ripiegate sotto di sé, e bevve un sorso di caffè.

    Lui fece schioccare la lingua con fare impaziente. «Ebbene?» insistette, passandosi le dita tra i capelli in un gesto che tradiva rabbia e frustrazione. «Non startene lì seduta, muta come la sfinge. Tu sapevi dei progetti di mia sorella, non è vero?»

    La calma apparente di Christina rischiò di andare in fumo. Succedeva sempre così con lui. Si ricordava ancora di quando era ragazzina e Adam la provocava, esasperandola fino a farle pestare i piedi per terra, mentre lui la fissava con aria soddisfatta, consapevole di poterla

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1