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Calde notti con il capo: Harmony Collezione
Calde notti con il capo: Harmony Collezione
Calde notti con il capo: Harmony Collezione
E-book152 pagine2 ore

Calde notti con il capo: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

L'ultima volta che il milionario Gianluca De Rossi ha visto la bella Kate Richardson, lei era nuda tra le sue braccia, e la sua pelle profumava della passione appena consumata. Dopo quattro mesi, per uno scherzo del destino, lei viene assunta come sua segretaria personale, e per Gianluca avere davanti agli occhi la sua ondeggiante figura si sta rivelando una vera tortura. Come fare per aprire una nuova breccia nel suo cuore? Lui non sa che Kate gli sta nascondendo un importante segreto, una rivelazione che potrebbe sconvolgere la vita di entrambi.

LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2013
ISBN9788858912621
Calde notti con il capo: Harmony Collezione
Autore

Maggie Cox

Quando non è impegnata a scrivere o a badare ai figli, ama guardare film romantici mangiando cioccolato.

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    Anteprima del libro

    Calde notti con il capo - Maggie Cox

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Pregnant With the De Rossi Heir

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2009 Maggie Cox

    Traduzione di Giovanna Cavalli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-262-1

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Bene, bene... guarda un po’ chi si vede...»

    Mentre il miele liquido di quella voce la avvolgeva come un’ondata di alta marea, Kate Richardson restò lì, ammutolita dallo choc, a fissare l’uomo di fronte a lei dall’altra parte della stanza.

    Il ricordo di quegli occhi blu elettrico, brillanti come le pietre preziose più pure, non si era ancora cancellato dalla sua mente. Però non credeva che possedessero anche la capacità di perforarla come fossero due laser, persino mentre le sorrideva.

    Rilasciò le dita strette con forza sulla maniglia, immaginando che la sua espressione sbalordita fosse lo specchio di quella che aveva lui, al momento. Doveva scuotersi, ma le sembrava che i muscoli del viso le si fossero congelati di colpo e non funzionassero più.

    «Luca...»

    Tutto quello che riuscì a fare in quel frangente fu restare a guardarlo come stordita, inebetita, visto che pure le sue facoltà mentali le sembravano paurosamente rallentate.

    «Ah, ti ricordi come mi chiamo.»

    Come poteva credere che sarebbe riuscita a dimenticarlo? «Mi... mi ha mandato l’agenzia.» Kate riuscì a malapena a trovare le parole per giustificare la propria presenza in quell’ufficio. «Tu hai bisogno di una segretaria per qualche giorno... a quanto pare.» Scrollò le spalle per allentare il nervosismo.

    La mascella di lui si indurì, senza alterare, però, la simmetria perfetta dei lineamenti. «Buon dio! So benissimo di cosa ho bisogno, senza che sia tu a dirmelo. Vieni dentro e chiudi la porta!»

    Kate obbedì, incapace di ignorare il brusco comando. Occupare con quell’uomo lo stesso spazio ormai saturo di elettricità era come essere attraversata da una scossa violenta, a cui non poteva opporsi. E per un attimo la sensazione di vulnerabilità fu troppo reale per essere combattuta.

    Non aveva la minima idea che lui lavorasse a Londra...

    Ma, del resto, tutto ciò che sapeva su quell’esemplare di provocante mascolinità che la stava fissando si sarebbe potuto esaurire in una sola frase concisa: si chiamava Luca ed era un amante fantastico. Nelle poche ore che avevano trascorso insieme a Milano, tre mesi prima, non si erano dilungati sulle reciproche biografie, poiché erano stati completamente assorbiti da altre e più coinvolgenti scoperte.

    «Siediti.»

    L’ennesimo ordine riecheggiò come un vellutato colpo di pistola nell’atmosfera sovraccarica di tensione.

    Deglutendo nervosa, Kate fece un altro passo in avanti e prese la sedia di fronte alla imponente scrivania di cristallo e acciaio e si accomodò, tirando un sospiro di sollievo. Le gambe all’improvviso sembravano diventate molli come gelatina.

    L’immensa vetrata alle spalle del suo interlocutore inquadrava sia il Big Ben che la ruota panoramica del London Eye, ma il panorama mozzafiato non riusciva a distrarla.

    Nessun paesaggio, per quanto meraviglioso, poteva competere con il volto virilmente scolpito che spiccava in primo piano. Il cuore di Kate sussultò, e qualcosa di indistinto palpitò dentro di lei al ricordo del corpo atletico e altrettanto ben fatto che aveva esplorato fin nel più piccolo dettaglio.

    Un’intimità per cui aveva pagato un prezzo sconvolgente e inaspettato, rifletté seria, mentre il suo stomaco, al pensiero, eseguiva una capriola all’indietro.

    «Perché sei andata via senza nemmeno salutare, a Milano? Di solito i tuoi amanti li tratti con tanto disinteresse, piantandoli di prima mattina senza neppure aspettare che si sveglino? Che razza di modi sono? O devo dedurre che il comportarti così ti dia una sorta di soddisfazione perversa?»

    Kate lo fissò esterrefatta, sentendosi bruciare le guance per l’indignazione. «Come dici, prego?»

    «L’ultima volta che ci siamo visti non avevi alcun problema di udito, da quello che mi ricordo» le rispose sarcastico, con l’evidente intenzione di ferirla.

    «Ti ho sentito benissimo, mi hai soltanto colta alla sprovvista. Sono senza parole. Non starai davvero pensando che per me sia un’abitudine infilarmi in situazioni del genere... Come puoi credere che faccia certe cose? Ti assicuro che non è così!»

    «Ma quello che conta è che lo hai fatto a me, Ka-therine. Per qualche ragione mi aspettavo di meglio da te... invece mi hai deluso.»

    Il rimpianto per quella decisione avventata presa tre mesi prima la assalì, e non per la prima volta. Se avesse potuto tornare indietro, forse si sarebbe comportata diversamente. Forse.

    Con il senno di poi era facile destreggiarsi nella vita. Ma non era così che andava.

    Osservando il bel viso corrucciato dell’uomo, che esprimeva la più totale disapprovazione, Kate provò il desiderio inconsulto di vederlo sorridere. Ed era un moto così violento che avrebbe voluto piangere.

    Un brivido gelido le corse lungo la spina dorsale mentre ripensava al party, organizzato da un famoso architetto, a cui era stata obbligata a partecipare per accompagnare la sua amica Melissa, che era stata invitata dal mondanissimo agente immobiliare per cui lavorava.

    Kate lo aveva considerato un errore dal primo momento. Era la sua ultima sera di vacanza e avrebbe preferito restarsene da sola, a riflettere in santa pace su come ricostruire la sua vita, una volta tornata in Inghilterra.

    Come poteva una persona imparare a fidarsi di nuovo del prossimo, dopo essere stata brutalmente tradita come era capitato a lei?

    I suoi piani, però, erano stati stravolti dalle insistenze della sua amica, convinta che Kate avesse bisogno di distrarsi e divertirsi un po’. Perciò, invece della serata tranquilla che aveva in mente, si era ritrovata suo malgrado in mezzo a una moltitudine di gente sconosciuta. E nemmeno la location magnificamente glamour, una villa alle porte di Milano, immersa in un parco privato di pini e magnolie, era riuscita a risollevarla da quel suo stato di profonda tristezza.

    Finché non era apparso all’orizzonte l’uomo che adesso le stava di fronte.

    Aveva osservato la stanza con l’espressione già annoiata, ignorando le facce che si voltavano verso di lui, sperando di attrarre la sua attenzione.

    E poi aveva posato quegli inquietanti occhi blu proprio su di lei.

    Nel frattempo Mel si era spostata da qualche altra parte a chiacchierare con un improvvisato spasimante e, senza nemmeno più il conforto della sua presenza, Kate si era sentita con le gambe deboli come quelle di un puledrino appena nato, sotto lo sguardo bruciante di quel carismatico sconosciuto.

    Ignorando i cenni e i sorrisi di un buon numero di ospiti chiaramente ansiosi di parlare con lui, l’uomo aveva attraversato il salone senza curarsi di nessuno. Altero e determinato.

    Si era fermato davanti a lei, presentandosi come Luca. Nient’altro.

    Non aveva mai rivelato di essere Gianluca De Rossi. Quel Gianluca De Rossi.

    Kate invece aveva detto di chiamarsi Katherine. Era il suo nome per intero, ma lo usava di rado. Come le fosse sfuggito con tanta naturalezza, restava un mistero.

    Forse, tuttavia, non ci si poteva aspettare che una persona mantenesse il pieno controllo delle proprie facoltà mentali quando doveva confrontarsi con un tale concentrato di ricchezza, potere e sconvolgente bellezza.

    Chissà, magari in quel momento si era sentita talmente indifesa e in difficoltà che aveva avuto bisogno di sfoderare un nome che suonasse più ricercato e importante di un semplice Kate.

    C’erano molte ragioni per cui quella notte indimen-ticabile si era comportata in maniera così inusuale, e questa era solo la prima...

    Serrando le mani sul bordo lucido della scrivania, le ci volle tutto il coraggio che aveva per alzare gli occhi e incontrare lo sguardo di disapprovazione che Luca le stava ancora riservando. E sostenerlo senza abbassare il suo.

    «Non avevo programmato di andarmene in quel modo. Io... io non ho voluto svegliarti, tutto qui. Era stata la mia ultima sera di vacanza e avevo un aereo da prendere, quel mattino. Sì, forse avrei dovuto parlartene prima ma...» Arrossì, certa di avere le guance rosse come due mele.

    «Ma al momento eravamo impegnati in altre e più piacevoli faccende, giusto?» suggerì Luca ironicamente, un muscolo che pulsava visibilmente sotto lo zigomo cesellato. «Anche in questo caso, tuttavia, avresti dovuto svegliarmi, e non andartene senza nemmeno degnarti di lasciare un numero di telefono o un indirizzo dove poterti contattare.»

    «Mi spiace.»

    Kate non stava mentendo, c’era una nota di reale rincrescimento nella sua voce. Eppure una parte di lei era lusingata al pensiero che un uomo come Luca, abituato a muoversi in ambienti privilegiati ed esclusivi, potesse anche solo notare che la sua avventura di una notte non aveva lasciato un indirizzo dove contattarla. E restarci male.

    Si era forse sbagliata a ritenere che un tipo così l’avrebbe dimenticata molto in fretta?

    Oppure si era convinta di questo solo per poter sopportare il dispiacere di lasciarlo, sapendo che non lo avrebbe rivisto mai più. Aveva preferito darci un taglio netto. Perché dovergli dire addio così presto era stato un dolore.

    L’attrazione tra di loro era esplosa nell’istante in cui i loro sguardi si erano incrociati.

    Nemmeno la relativa inesperienza di Kate in fatto di uomini l’aveva indotta a credere che la loro fosse una passione come un’altra, di quelle che nascono e finiscono ogni giorno. Sotto la forza magnetica travolgente che li spingeva l’uno verso l’altra, Kate aveva avvertito il miracolo di un incontro d’anime, come lo sognava da tempo. C’era qualcosa di speciale in Luca, che Kate non aveva potuto dimenticare.

    Ma in quel periodo stava già affrontando una prova durissima. Anzi due. Aveva appena perso sua madre. E anche la stima in se stessa, dopo quell’altra vicenda che aveva lasciato il segno. Questa concomitanza di eventi drammatici l’aveva ridotta in uno stato di tale prostrazione al punto che non riusciva a pensare con chiarezza, tantomeno a prendere le decisioni più giuste.

    E ora

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