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Seducente rivalità: Harmony Collezione
Seducente rivalità: Harmony Collezione
Seducente rivalità: Harmony Collezione
E-book165 pagine4 ore

Seducente rivalità: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Quando arriva all'appuntamento con il proprio padrone di casa per discutere della concreta possibilità di essere sfrattata, Lily rimane senza fiato davanti all'avvenenza di Sebastiano Carrera. Così, pochi minuti dopo, la rivalità che li aveva guidati fino ad allora sfocia in un incontro appassionato che lascerà delle conseguenze nella vita di entrambi...

Per restare accanto a suo figlio e alla donna che è riuscito a incatenarlo con un solo sguardo, Seb pretende che lei lo sposi.
Ma Lily riuscirà ad accontentarsi di un matrimonio senza amore?
LinguaItaliano
Data di uscita20 feb 2019
ISBN9788858994191
Seducente rivalità: Harmony Collezione
Autore

Maggie Cox

Quando non è impegnata a scrivere o a badare ai figli, ama guardare film romantici mangiando cioccolato.

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    Anteprima del libro

    Seducente rivalità - Maggie Cox

    successivo.

    1

    «Che cosa significa che l'inquilina vuole più tempo per riflettere sulla sua posizione? Per caso mi stai dicendo che si oppone allo sfratto?»

    No, davvero non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito, pensò Sebastiano Carrera, Seb per gli amici, perché era anche l'ultima cosa che avrebbe voluto sentire dopo aver trascorso l'ultimo mese in giro per l'Europa, impegnato in trattative con dei nuovi clienti alfine di incrementare il giro di affari dell'azienda produttrice di olio di oliva che apparteneva alla sua famiglia.

    Non solo, ma sarebbe ripartito entro un paio di giorni.

    Era tornato in Italia per una breve sosta prima di andare in Brasile, dove lo attendevano non solo incontri di lavoro, ma anche una serie di conferenze. La sua azienda era una fra le più importanti a livello mondiale, e in molti erano interessati a scoprire com'era riuscito a potenziare la produzione e raggiungere quel tipo di successo a soli trentasei anni.

    Comunque, il turbamento che era dipinto sul volto abbronzato di suo padre gli faceva capire quanto quest'ultimo fosse dispiaciuto per non potergli dare notizie migliori.

    Poco prima di partire, aveva comunicato agli inquilini che occupavano le villette dai muri di pietra di proprietà dei Carrera la sua decisione di porre fine al contratto di locazione, in modo da poter iniziare al più presto i lavori per convertire il lotto su cui sorgevano in terreno agricolo. Il progetto prevedeva di piantare alberi di olivo della migliore qualità, un'impresa che avrebbe richiesto almeno tre anni di lavori.

    Da generazioni la sua famiglia si era affermata nella produzione dell'olio e questo aveva fatto la loro fortuna, ma non si era mai trattato solo di soldi. Lo scopo principale era sempre stato fornire ai consumatori un prodotto di qualità elevata, e per raggiungere il fine non aveva mai esitato prima di intraprendere i passi necessari.

    «No» replicò suo padre. «Non sta esattamente rifiutando di andare via, ma...»

    «Le hai spiegato con chiarezza che non ha alcuna scelta al riguardo?» lo interruppe Seb. «Che abbiamo bisogno della terra?»

    Alberto Carrera si strinse nelle spalle. «L'ho fatto, ma la signora non vuole andarsene. Ha divorziato da poco e spera di dare un nuovo impulso alla sua carriera. La luce nel cottage è perfetta per il suo lavoro - così almeno sostiene - infatti ha sistemato il tavolo da disegno sotto il lucernario.»

    «E la signora sarebbe... Cosa, per la precisione? Un'allieva dei grandi maestri del passato?» s'informò Seb, scuotendo la testa.

    «No, lei non è questo tipo di artista. Lily è un'illustratrice di libri di fiabe, e afferma che è suo diritto restare alla villa poiché ha firmato un contratto per due anni, e vi alloggia da soli sei mesi.»

    Seb scosse di nuovo la testa e borbottò qualcosa fra i denti, ma nonostante l'espressione tempestosa, il suo viso restava stupendo, con quegli zigomi accentuati e il naso dritto e aristocratico.

    Alberto raccontava sempre con voce vibrante di orgoglio che il suo unico figlio aveva ereditato il suo aspetto dalla madre, una donna di eccezionale bellezza. Seb era l'ultimo ma indistruttibile legame che aveva con Annalisa, la splendida ragazza di cui si era follemente innamorato tanti anni prima, e che era morta troppo presto dando alla luce il loro primogenito.

    «E le hai anche offerto il risarcimento di cui avevamo discusso?» domandò Seb. «Le hai detto che l'avremmo aiutata a cercare una casa adeguata alle sue esigenze?»

    «Sì, figliolo, ho fatto tutto questo» confermò. «Ma sospetto che non si lascerà persuadere tanto facilmente e, in tutta onestà, non posso biasimarla.»

    «Che significa che non puoi biasimarla? Diavolo, papà, sembrerebbe che tu sia infatuato di questa donna!» esclamò Seb con tono impaziente, stringendo i pugni. «Ho solo due giorni a disposizione prima della mia partenza per il Brasile, e devo essere certo che la faccenda della riconversione della terra sia avviata prima di andare... Ma non preoccuparti, adesso vado a parlarle personalmente» decise.

    Mentre usciva dall'imponente villa di proprietà della sua famiglia, il cuore gli martellava nel petto per l'indignazione. Come osava quella donna anche solo tentare di piegare Alberto alla sua volontà, si chiese furente. Come osava approfittare della sua assenza per raggirare un uomo anziano... Ora però ci avrebbe pensato lui a riportare le cose nella giusta prospettiva finale.

    Mentre si dirigeva verso i graziosi cottage che erano stati costruiti dai suoi avi, rifletté sulla testarda inquilina di uno di essi.

    Non che la conoscesse, o che l'avesse anche solo vista. La gestione di quell'aspetto degli affari di famiglia spettava a suo padre.

    Un anno prima Alberto aveva avuto un infarto, e da allora lui aveva preteso che riducesse al minimo i suoi compiti. Oltre a Dolores, la fedele governante, avevano alle loro dipendenze un piccolo esercito di persone che si occupavano della terra e degli alberi di olivo, ma lui stesso non rinunciava a lavorare al loro fianco perché amava quell'attività che lo portava vicino alla terra.

    Suo padre fortunatamente non aveva protestato per la sua esclusione da quel tipo di attività, probabilmente stava iniziando ad accusare il passare degli anni, non solo, ma i problemi cardiaci dovevano averlo davvero spaventato.

    Una volta raggiunta la villetta costruita alle spalle del boschetto di alberi di olivo - che con le loro rigogliose fronde fornivano una piacevole privacy - salì con l'abituale agilità gli scalini di pietra che conducevano all'ingresso.

    Si fermò un istante per ammirare i due balconcini sulle cui balaustre si arrampicava un'esplosione di buganvillee rosse, e respirò a fondo l'aria profumata di fiori.

    Avvertì parte della sua tensione alleviarsi. Era bello essere di nuovo a casa, anche se ci sarebbe rimasto solo per poco.

    Poi ricordò il motivo che lo aveva portato al cottage e bussò alla porta con fare imperioso. Era fondamentale chiarire immediatamente e senza ombra di dubbio alla recalcitrante inquilina chi era al comando, decise. Almeno, era questo il piano.

    Ma quando l'uscio si spalancò e apparve una bellezza bionda dai grandi occhi verdi, i piedi scalzi e i capelli arruffati, un vestito stampato a colori accesi che le fasciava il corpo così snello che avrebbe potuto appartenere a una ballerina di danza classica, il suo piano evaporò come neve al sole.

    «Posso aiutarla?» esordì lei con fare incerto, ovviamente mentre tentava di decidere se accogliere l'inatteso visitatore con un sorriso o meno.

    E ora da dove comincio? si chiese Seb, scoprendo che la forza del desiderio che lo aveva travolto all'improvviso lo aveva privato della capacità di parlare, qualcosa che in tutta onestà non gli era mai accaduta. «Signora Alexander?» disse infine. «Sono Sebastiano Carrera, il suo padrone di casa.»

    «Cioè, lei è il figlio di Alberto?»

    Adesso sorrideva, notò Seb. Ma esisteva una sola donna al mondo che fosse immune al fascino di suo padre? si chiese. E quella donna in particolare aveva un'aria così innocente, al punto che gli risultava difficile credere che fosse stata sposata. «Esatto» confermò. «Posso entrare? Avrei bisogno di scambiare qualche parola con lei» aggiunse, con tono gelido, forse anche un po' troppo. Perché, per affascinante che fosse Lily Alexander, lui era lì per imporle di lasciare il cottage al più presto, ragionò. Gli affari erano affari, e lui non avrebbe permesso alla sua libido di oscurare il buon senso.

    «Certo, venga pure» lo invitò Lily. «Si accomodi in salotto. Posso offrirle qualcosa da bere?»

    «No, grazie. Preferisco andare subito al punto.»

    Mentre scortava quell'italiano dall'espressione severa verso il grazioso e accogliente salottino, Lily sentì il cuore mancare un battito.

    Il giovane Carrera forse era un po' troppo serio, ma questo fatto però non sminuiva affatto il suo sex appeal, pensò. Con i folti capelli neri e ricci che gli sfioravano le spalle, gli zigomi sporgenti e gli occhi color del cioccolato, era di una bellezza mozzafiato. Indossava una semplice camicia bianca e un paio di jeans, ma i suoi movimenti sicuri e atletici dichiaravano che non doveva preoccuparsi dei vestiti, che il suo corpo muscoloso e imponente non poteva passare inosservato qualsiasi cosa si mettesse addosso.

    Scosse lievemente la testa come per cancellare quei pensieri inopportuni, e si rese conto che erano passati anni da quando aveva guardato un uomo con desiderio. La vita al fianco di un marito che non era stato interessato a condividere un'intimità con lei aveva contribuito a forgiare quel suo atteggiamento.

    In ogni caso non avrebbe permesso all'insana, immediata attrazione che provava nei confronti di Carrera di distoglierla dal suo scopo, cioè restare al cottage. In quella villetta aveva trovato l'ambiente ideale per lavorare, e per procurarsi così il necessario per mantenersi.

    Si era sempre giudicata fortunata perché possedeva delle capacità artistiche, anche se il suo superlogico ex marito aveva mortificato il suo talento.

    «Non fingerò di capire perché sei tanto entusiasta dei tuoi disegni quando potresti guadagnare molto di più cimentandoti in un altro campo» era stato solito dichiarare.

    Marc investiva tutte le sue energie nel lavoro di broker che svolgeva nella City, e per lui il denaro era la sola cosa che contava. Avrebbe dovuto capire sin dal principio che i loro valori erano completamente opposti, ma la sua ricerca di sicurezza e stabilità e la sua decisione di sposare un uomo benestante che avrebbe potuto fornirle - appunto - quelle certezze tanto agognate, l'avevano condotta infine a compiere scelte poco consone al suo carattere.

    Sì, Marc era attraente, intelligente e arguto, e durante i loro primi appuntamenti le aveva ripetuto di continuo quanto era contento di averla conosciuta, e come apprezzava la sua compagnia più di quella di qualsiasi altra donna con cui fosse uscito nel passato. Tutto sommato un uomo perfetto, purtroppo però l'iniziale sentimento di amicizia che aveva provato per lui, non era sfociato nella passione e nel desiderio, come invece avrebbe dovuto.

    A quel proposito, era arrivata a giudicarsi incapace di nutrire simili emozioni. In realtà, il loro rapporto non avrebbe mai dovuto trasformarsi in un matrimonio. Un rapporto che si era avviato verso il naufragio subito dopo la celebrazione delle nozze, inoltre lei aveva presto manifestato insofferenza verso l'ambiente londinese in cui si muovevano, perché non era riuscita a relazionarsi con gli amici e i colleghi di Marc, persone che mettevano al primo posto i soldi e i beni materiali.

    Insomma, non era quello il tipo di vita che avrebbe scelto se non si fosse affidata al senso pratico per prendere le sue decisioni, e infine il divorzio era stato inevitabile, seguito dalla sua irrevocabile determinazione a non fare mai più qualcosa di così avventato e stupido come sposare un uomo che conosceva a malapena.

    Sapere di essere in grado di guadagnare sfruttando la sua vena artistica era un punto a suo favore. Significava che non era costretta a dipendere dall'assegno di mantenimento per sopravvivere. Tuttavia Marc aveva insistito affinché accettasse una generosa somma alfine di aiutarla a iniziare la sua nuova vita, con lo scopo - almeno così aveva affermato - di rendere amichevole la loro separazione.

    La vecchia, affascinante villetta italiana che aveva preso in affitto era proprio il tipo di ambiente di cui aveva bisogno, il posto perfetto per dedicarsi al suo lavoro e per recuperare un minimo di fiducia in se stessa, specialmente dopo un matrimonio che l'aveva spinta a dubitare di potere incontrare prima o poi un uomo capace di accendere in lei il desiderio dei sensi.

    «Perché non ci accomodiamo?» propose, indicandogli un divano dalla tappezzeria scolorita mentre si accomodava sulla poltrona posta di fronte.

    Lui prese posto, le mani appoggiate sulle ginocchia, quasi come fosse pronto a passare all'azione, nel caso se ne fosse verificata la necessità, il che le suggeriva che non era un uomo incline a rilassarsi o a contenere la sua energia, e che sicuramente era impaziente di concludere quell'incontro.

    «Ricorda che qualche settimana fa le è stata notificata la fine del contratto di locazione per

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