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Passione vs vendetta: Harmony Destiny
Passione vs vendetta: Harmony Destiny
Passione vs vendetta: Harmony Destiny
E-book172 pagine2 ore

Passione vs vendetta: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Come tutti i membri della Black Castle Enterprises, anche il chirurgo di fama mondiale Antonio Balducci è in cerca della sua personale vendetta contro la famiglia d'origine che lo ha rifiutato, segnandogli la vita.

La ricercatrice Liliana Accardi è, a sua insaputa, la persona giusta per mettere in atto il suo piano ed entrare in contatto con l'aristocratica famiglia italiana colpevole dell'abbandono e destinata a essere rovinata.

Ma il raggiro gli si rivolta contro. Con il cuore in subbuglio Antonio scopre di desiderare quella donna sopra ogni cosa. Il suo amore per Liliana si dimostrerà più forte della sua brama di rivalsa?
LinguaItaliano
Data di uscita20 dic 2017
ISBN9788858974575
Passione vs vendetta: Harmony Destiny
Autore

Olivia Gates

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Passione vs vendetta - Olivia Gates

    successivo.

    1

    «Lili, ti devi sbrigare! Il grande capo in persona sta per arrivare.»

    Infastidita dall'annuncio in rima, Liliana Accardi sollevò la testa dal microscopio e trafisse il collega con un'occhiataccia. A dire il vero, la sua era stata un'interruzione opportuna. Invece delle cellule che avrebbe dovuto esaminare, vedeva solo rosso. Questo da quando le era giunta la notizia che avrebbe posto fine ai suoi sogni professionali e scientifici. Per nessuna ragione al mondo si sarebbe precipitata a mettersi in fila mentre il nuovo capo li ispezionava come un pastore con il gregge appena acquistato.

    «Ambasciator non porta pena.» Brian Sauders alzò le mani in segno di resa. «Penso solo che dovresti venire, se non altro per capire come intenderà muoversi in futuro. Magari ti permetterà di proseguire le tue ricerche.»

    «Come no. Da quanto ho letto su di lui proprio questa mattina a proposito dell'acquisizione, Antonio Balducci gestisce il suo impero con pugno di ferro. Non me lo concederà di certo.»

    Brian spalancò le braccia. «Mai dire mai.» Al suo sguardo furioso, sorrise. «Sono sulla tua stessa barca. Devo accettare di navigare in maniera diversa.»

    Lei sbuffò, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia. Brian aveva ragione. Anche lui era vittima dell'inatteso tsunami di quella acquisizione. Doveva dirigere la propria collera verso il nuovo boss.

    Balducci, tuttavia, non sarebbe stato il suo capo a lungo. Non se intendeva cancellare anni di ricerche, costringendoli a muoversi secondo regole assoggettate al mero guadagno.

    Nonostante la laurea in medicina, due master e offerte molto vantaggiose, lei esercitava da anni la propria professione al Biomedical Innovation Lab con un salario appena sufficiente per pagare le bollette. Tutto per compiere marginali ma necessarie ricerche.

    Almeno fino al momento in cui la Balducci Research and Development aveva spalancato le fauci e li aveva inghiottiti tutti in un sol boccone, stipandoli nel proprio avido ventre insieme ad altre aziende.

    Ciò che trovava umiliante era la rapidità con cui l'operazione era stata condotta. La balena commerciale, principale tentacolo del colosso Black Castle Enterprises, li aveva assimilati in poche ore. Antonio Balducci, celebre chirurgo, aveva gettato sul tavolo delle trattative cento milioni di dollari – spiccioli per lui – dimostrando, ancora una volta, che il denaro era la forza che faceva girare il mondo.

    «Oh, oh.» Brian indietreggiò. «Hai quella espressione sul viso.»

    Lili si accigliò. «Quale espressione?»

    «Quella che assumi quando decidi di scendere in guerra.»

    Ridacchiò, divertita e imbarazzata. «Non credevo di essere così facile da comprendere. Grazie a te, dopo tutti gli anni che ho trascorso lottando contro il mio scarso controllo verbale, ho capito di averne sviluppato una varietà mentale ed emotiva.»

    Un sorrisetto indulgente illuminò gli occhi acuti di Brian. «Sei semplicemente diretta e spontanea.»

    «Che sono i sinonimi di impulsiva e senza peli sulla lingua

    «Caratteristiche di cui tutti ti sono grati.»

    «Vuoi dire che chiunque, oltre a te che sei il mio migliore amico, può leggere le mie espressioni come su una gigantesca insegna al neon?»

    Le sorrise di nuovo. «E ti amiamo tutti per questo. In un mondo traboccante di falsità e sotterfugi, sei una rarità. Senza tralasciare che sei molto carina.»

    «Un bimbetto di cinque anni dalla lingua lunga è carino. Una donna di trentuno, schietta e trasparente, no.»

    Le cinse affettuosamente le spalle con un braccio. «Sarai carina anche quando avrai cent'anni. Ora andiamo a conoscere il nostro nuovo capo. Sento che non sarà così terribile come pensi.»

    Sfilandosi il camice da laboratorio, Lili gli lanciò un'occhiata di sfida. «Io, invece, scommetto che sarà peggio.»

    «Ci sto.» Non sapeva resistere alle provocazioni. «Se ho ragione, tu uscirai con uno degli scapoli irrequieti che tormentano la mia serena esistenza matrimoniale.»

    Sorrise. Nove tra fratelli e cognati di Brian erano single o separati, e lui e sua moglie Darla speravano di sistemarli tutti.

    «Se dovessi avere ragione io, mi depennerò dalla lista delle fidanzate papabili per i tuoi parenti. Sono l'ultima donna al mondo che dovresti prendere in considerazione.»

    «Lo so, perché non ti sei mai sposata. Me lo hai ripetuto un centinaio di volte. Ogni donna che poi si dimostra essere una moglie perfetta ha affermato la stessa cosa almeno una volta nella vita. Anche Darla.»

    Lili soffocò una risata di scherno. «Mi stai paragonando a Darla, simbolo universale di madre e casalinga perfetta, esperta donna d'affari, quando io stento a gestire la mia vita da single che consiste in lavoro, palestra, sonno e studio?»

    «Dettagli, dettagli.» Brian ammiccò mentre le teneva aperta la porta. «Potreste essere gemelle dove conta.»

    Lei scosse la testa e gli lasciò avere l'ultima parola. Non si avvicinava neppure a Darla o a qualsiasi altra donna nata con la capacità di portare avanti una relazione e prendersi cura della famiglia. Come sua madre. Ormai lo aveva accettato.

    Per questo era sicura di vincere la scommessa e, finalmente, Brian avrebbe smesso di tentare di convertirla al suo stile di vita.

    Mentre gli passava davanti, uscendo dal laboratorio, notò la sua espressione rammaricata. Se le cose fossero andate secondo le previsioni, quella era l'ultima volta che gliel'avrebbe vista dipinta su volto.

    Il nuovo capo era in ritardo.

    Furiosa, Lili si sedette al solito posto attorno al tavolo delle riunioni. Forse Balducci era scomparso – no, non potevano essere così fortunati – o non li considerava degni della propria leggendaria puntualità. E questo era un presagio anche peggiore di quanto lei si fosse aspettata.

    Si guardò attorno. Tutti e trenta i dipendenti erano presenti e, diversamente da lei, erano corsi a casa a cambiarsi per l'occasione, lasciandola l'unica con un abbigliamento inappropriato. Inoltre, parevano sollevati e persino elettrizzati per l'acquisizione. Lili ne comprendeva il motivo, nonostante lo trovasse riprovevole. Aveva percepito il peso dei continui ostacoli che avevano dovuto affrontare per fare ciò che altri laboratori più ricchi facevano con facilità e rapidità. Per lei, le battute d'arresto e le false partenze erano parte del tenace impegno scientifico. Gli altri, invece, non condividevano il suo atteggiamento e la sua avversione nei confronti di quell'atto di assorbimento e dell'uomo che ne era l'artefice.

    Tutti quanti avevano mostrato un certo timore reverenziale verso il leggendario dottor Antonio Balducci. L'eccitazione che avvertiva nei colleghi non riguardava solo le prospettive favorevoli con lui al timone, ma anche l'opportunità d'incontrarlo di persona. Dalle ricerche su Internet, aveva compreso, con una smorfia di disappunto, la reazione delle donne.

    Poiché riservava la propria curiosità alle questioni scientifiche, sapeva poco o nulla di lui prima di ricevere la spiacevole notizia. Dopo di che, era passata attraverso le varie fasi di shock, negazione e collera, e aveva navigato su Internet per trovare ogni informazione possibile.

    Con sua grande sorpresa, aveva scoperto tre analogie con lui. Anche Balducci era medico, aveva il padre italiano ed era figlio unico. E lì le caratteristiche comuni terminavano. Lui aveva ottenuto la cittadinanza americana di recente, mentre lei la possedeva attraverso la madre. I genitori di lui erano scomparsi molto tempo addietro e lei aveva perso la madre solo un anno prima. Il padre, che non era mai esistito nella sua vita, era riapparso all'improvviso, sorprendendola. Quella, però, era un'altra storia.

    Si concentrò di nuovo sull'uomo del momento e considerò che non si conosceva gran che sulla sua gioventù. Era cresciuto in Austria, patria della madre, dove aveva appreso sei lingue e dove aveva vissuto fino alla laurea in medicina. Solo otto anni prima, aveva iniziato a circolare una quantità indescrivibile d'informazioni su di lui.

    Era apparso così sulla scena mondiale, figura imponente il cui successo in ogni campo era a dir poco prodigioso. Membro fondatore della mostruosa e potente Black Castle Enterprises, aveva creato un ramo di essa che si occupava di ricerca e sviluppo. Lo stesso ramo che aveva assorbito il suo amato laboratorio.

    Oltre l'attenzione dei media, attirava quella del genere femminile. Le donne perdevano la testa per lui. Sebbene lei avesse considerato esagerata la curiosità della stampa, aveva dovuto ricredersi davanti all'eccitazione delle signore presenti nella sala riunioni.

    E quello non era ciò per cui era noto. Molta della sua fama nasceva dall'essere ricercato dall'élite mondiale per consulenze o interventi. Il suo massimo successo lo aveva raggiunto diventando il dio della chirurgia ricostruttiva. Ciò che riusciva a fare rasentava il miracolo.

    Lili digrignò i denti. Quale miracolo, quale magia. Se mai si trattava di stregoneria. Ai suoi occhi, lui non era che una potenza nefasta che stava per polverizzare tutto ciò per cui lei aveva lavorato. E quel demonio osava anche giungere in ritardo alla sua distruzione.

    All'improvviso, nella stanza cadde il silenzio, come se qualcuno avesse premuto il tasto di spegnimento. Sollevò lo sguardo e vide che gli occhi di tutti erano incollati alla porta alle sue spalle. Il che significava...

    Si girò e colse l'istante in cui l'uomo che aveva annientato le sue ambizioni metteva piede nel suo territorio.

    Mentre il mondo pareva muoversi al rallentatore, la sua mente si lasciò andare a una protesta. Non era possibile. Doveva essere considerato illegale che fosse... così.

    A bocca aperta e incapace di reagire, fissò la figura sulla porta. Con un abito grigio scuro, modellato sul corpo di un atleta, non di un chirurgo o di un imprenditore, Antonio Balducci invase l'intera sala con la sua persona.

    Quando aveva osservato le foto online, Lili aveva pensato che fossero state ritoccate o che si fosse sottoposto a qualche intervento di chirurgia plastica. Non aveva considerato che fosse così attraente nella realtà.

    Nonostante la distanza e le persone che affollavano la stanza, comprese che nessuna delle sue riflessioni era vera.

    Era un medico e riconosceva i segni degli interventi lontano un miglio e non aveva dubbi che gli strabilianti lineamenti di Antonio Balducci fossero autentici.

    A quarant'anni, la sua carnagione sembrava una miscela lucida di rame e bronzo. La corporatura solida era sostenuta da un capolavoro di struttura ossea. E il viso... Lili fremette dal desiderio di ritrarne ogni singolo dettaglio su un foglio di carta: la fronte leonina, il naso aristocratico, gli zigomi alti, la mascella volitiva e la fossetta sul mento.

    Dopo aver tracciato con accuratezza i lineamenti di quel viso così particolare e unico, avrebbe indugiato sui suoi capelli, la più maestosa chioma di seta nera che avesse mai visto. Tuttavia, ci furono due particolari che la pietrificarono. Le generose labbra cesellate e increspate in una smorfia misteriosa. E i suoi occhi.

    Oltre la forma stupenda e la sorprendente sfumatura di azzurro, emanavano una luce ipnotizzante. A differenza dell'opacità del sorriso, il suo sguardo irradiava austerità, ironia, astuzia e calcolo. E mille altre cose che non era in grado di descrivere. Erano occhi da scienziato e, allo stesso tempo, da conquistatore.

    Mentre l'uomo avanzava nella sala, Lili fu colta da un déjà vu. Tra le fotografie che aveva visto, una in particolare aveva attirato la sua attenzione. Un raro scatto di lui e dei soci della Black Castle Enterprises. Erano stati colti di sorpresa mentre uscivano dalla fastosa sede di New York. Un'immagine molto più intensa di quanto sarebbe stata se si fossero messi in posa. Essa aveva catturato la loro essenza con una tale precisione che, quando era stata pubblicata, le azioni della Black Castle erano salite a livelli inauditi. Gli uomini sembravano un pantheon di guerrieri scesi sulla terra sotto le spoglie di moderni uomini d'affari. Uno spiegamento di potenza e bellezza maschile che toglieva il fiato. E tra quegli dei, Antonio spiccava più di chiunque altro.

    Comunque, non era solo la sua incredibile prestanza fisica che l'affascinava. C'era qualcos'altro. Sebbene tutti i membri della Black Castle fossero uomini fuori dalla norma, percepiva che lui possedeva una marcia in più. Persino dalle foto trapelava che la sua mente era fredda e determinata. Nonostante la collera che l'acquisizione le aveva provocato, era rimasta così colpita che aveva salvato alcune immagini per poterle riguardare più tardi.

    E, adesso, lui era lì in persona, eccellente esemplare di splendore e imperturbabilità.

    Lili non si sarebbe sorpresa se fosse appartenuto a una élite di una specie superiore che aveva eliminato ogni fragilità e imperfezione umana e che agiva con il puro e spietato intelletto.

    Lui avanzò nella sala per poi fermarsi e chinare il proprio statuario metro e ottantacinque per posare le mani sulla superficie lucida del tavolo. Con sguardo impassibile studiò tutto intorno a sé. Dalla reazione a catena che si poté notare, parve stabilire un contatto visivo con ognuno dei presenti. Tutti tranne lei.

    Dopo un istante di momentanea costernazione, Lili ne fu sollevata.

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