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Un Natale di pan di zenzero
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Un Natale di pan di zenzero
E-book112 pagine1 ora

Un Natale di pan di zenzero

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Info su questo ebook

Reindeer Falls Series

Caro Babbo Natale,
per favore, non portarmi in regalo Keller James. Non ci cascherò, non mi importa quanto sia affascinante, irresistibile e famoso. Non mi lascerò incantare dalla sua abilità in cucina o dal suo accento inglese. Vincerò io la gara di pasticceria Gingerbread Bake Off e nessuno me lo impedirà. Nemmeno Keller.
Basta con gli scherzetti. Sarò inflessibile. Non mi lascerò tentare.

XOXO
Ginger Winter
Jana Aston
si ritaglia tutto il tempo che può per scrivere storie d’amore. I suoi romanzi sono diventati bestseller di «New York Times» e «USA Today». La Newton Compton ha già pubblicato Vado, sbaglio e torno, Questa volta rimango con te, Amori, bugie e verità, Good girl e, in e-book, Il migliore amico del mio capo e la Reindeer Fall Series (Il mio capo odia il Natale, Un Natale di pan di zenzero e La notte prima di Natale).
LinguaItaliano
Data di uscita11 nov 2020
ISBN9788822745811
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    Anteprima del libro

    Un Natale di pan di zenzero - Jana Aston

    Capitolo 1

    «C’è una persona che chiede di te», mi dice il vecchio Pete entrando nella cucina del Busy Bee Inn, dove lavoro.

    «Davvero?». Mi pulisco le mani sul grembiule, confusa. Nessuno ha mai chiesto di vedermi. Potrebbe essere una sposa, anche se alla locanda questo mese è previsto un solo matrimonio ed è già tutto organizzato.

    A meno che non si tratti di una sposa maniaca del controllo. Le spose cosiddette folli fanno parte dei rischi del mestiere di una pasticciera. Sono la causa principale della mia avversione alle torte nuziali, e sì che la torta in teoria è la parte migliore di un matrimonio. Sempre che non ci sia anche un buffet di dolci, perché altrimenti diventa quella la parte migliore. Un tavolo pieno di dolci di ogni tipo. Crostatine alle noci pecan, dolcetti decorati a formare una coppia di sposi, vassoi pieni di macaron sistemati ad arte e… meglio non divagare troppo. Non è importante in questo momento saper allestire la tavola da dessert perfetta. Comunque è davvero improbabile che qualcuno sia passato da queste parti senza appuntamento, per chiedermi così dal nulla delucidazioni sul buffet dei dolci. Specialmente a inizio dicembre, che di solito non è periodo di matrimoni.

    Anche se non si può mai dire. Una volta si è presentata una donna per una prova assaggi di torta nuziale, e non era nemmeno fidanzata. Ma ammetto che si è guadagnata tutta la mia stima solo per essersi inventata una scusa plausibile per sbafare la torta.

    «Il tizio ha mangiato uno dei nostri biscotti di pan di zenzero con gocce di cioccolato e voleva sapere dove li avessimo presi. Gli ho detto che li fai tu qui. Che abbiamo una grande esperta di pan di zenzero proprio a Reindeer Falls».

    Be’, è vero. Faccio il miglior pan di zenzero della zona. E presto sarò anche una campionessa indiscussa. Sono stata selezionata come concorrente per il The Great Gingerbread Bake-Off e ho tutta l’intenzione di vincere.

    The Great Gingerbread Bake-Off è uno dei nuovi programmi di Food Network, e lo stanno girando proprio qui a Reindeer Falls. Ditemi voi se non è un segno del destino.

    Voglio dire, Food Network ha inviato un agente in avanscoperta proprio nella mia città, e hanno capito che può rappresentare un’incredibile scenografia per la televisione.

    Comunque, vincerò a tutti i costi quella competizione.

    «È nel salotto. Ah, è inglese», mi dice il vecchio Pete, indicando con il pollice la sala d’ingresso della locanda.

    Probabilmente è solo soletto. Anche perché non c’è tutto questo movimento il martedì pomeriggio. La locanda è qualcosa di più di un semplice bed-and-breakfast. Si distingue per il caratteristico stile vittoriano, ed è situata ai margini della città. Conta un totale di otto camere e un piccolo ristorante. Il mio è un lavoro part-time, mi impegna pochi giorni alla settimana. Preparo sia i dessert per il ristorante che dolci vari per gli ospiti che prenotano una camera. E, naturalmente, torte nuziali per gli eventuali matrimoni. In cambio di un modesto stipendio, posso usare la cucina del ristorante quando voglio. Hanno un forno industriale, che a casa posso solo sognarmi. Quindi per me è un buon compromesso, almeno fino a quando non aprirò la mia pasticceria.

    La chiamerò Ginger’s Bake Shop.

    È sempre stato il mio sogno fin da bambina. Fin da quando ero troppo piccola per poter utilizzare un forno senza supervisione.

    E ho un piano. Sì, un vero piano imprenditoriale. Ho messo gli occhi su quello che a mio avviso è il posto perfetto qui in città.

    Tutti i miei sogni stanno per avverarsi.

    Vincere The Great Gingerbread Bake-Off sarebbe la glassa sulle mie brioche alla cannella. La decorazione sulla torta nuziale. Il ripieno di una golosa ciambella. E poi ci sono i soldi.

    Perché la vincita finale è di diecimila dollari. E la potrei utilizzare per il mio Ginger’s Bake Shop. Ho messo da parte un po’ di risparmi per trasformare il mio sogno in realtà, ma il premio in denaro darebbe concretezza ai miei progetti molto più in fretta.

    Per non parlare di tutta la pubblicità gratuita.

    «Sono sicura che riuscirò a trovarlo». Inforno una teglia di biscotti e picchietto sulla spalla di Pete mentre lo supero. «Ho fatto altri biscotti alla cannella», gli dico, indicando un piatto con una pila dei suoi biscotti preferiti.

    Esco dalla cucina senza preoccuparmi di darmi una controllata allo specchio. Insomma, credo di essere in condizioni decenti. In fondo devo solo fare una breve chiacchierata su dei semplici biscotti con un ospite della locanda. E poi sono una pasticciera, un grembiule imbrattato di farina non è certo una mise insolita.

    Probabilmente sarà un signore anziano che vuole la ricetta per la moglie, nella speranza che glieli faccia lei una volta a casa. Questa è la clientela tipo della locanda, per quel che mi risulta. Coppie anziane o donne in un viaggio al femminile per celebrare qualche tipo di ricorrenza. Rimangono tutti affascinati dalla città di Reindeer Falls e ammaliati dalla magia di un soggiorno in un bed-and-breakfast storico.

    Quindi, quando entro nel salotto, rimango confusa per qualche momento. I miei occhi saltano il ragazzo con il computer che sembra sia stato trapiantato qui dal più vicino Starbucks e corrono alla ricerca di un attempato sconosciuto che possa davvero chiedere informazioni sui miei biscotti di pan di zenzero con gocce di cioccolato. E ovviamente non trovano quello che cercano.

    C’è solo una persona ed è quello con il PC. Do un’altra occhiata tanto per essere sicura, nel caso in cui ci sia qualcuno nascosto dietro uno dei tre alberi di Natale che decorano il salotto. Niente da fare.

    È seduto a un tavolo vicino alla finestra, e sembra impegnato a lavorare al suo portatile. Ha aperto la finestra di qualche centimetro, così un profumo d’inverno pervade la stanza, mescolato all’odore di dolci che proviene dalla cucina. Con ogni probabilità inizierà a nevicare da un momento all’altro.

    Sembra che non si sia accorto del mio arrivo. Allunga la mano per afferrare distrattamente un altro dei miei biscotti disposti su un piatto, accanto a una tazza fumante di tè.

    È davvero attraente. Spalle larghe, lunghe gambe piegate sotto il tavolo. Indossa un paio di jeans che si adattano perfettamente alla sua figura e una camicia elegante, con maniche sbottonate e arrotolate al gomito. Con uno scatto dell’avambraccio muscoloso il biscotto arriva alla bocca, dove il boccone scompare rapidamente. Riesco a vedere la mascella che si flette mentre mastica.

    Quando alza un dito per spazzare via una briciola dal labbro inferiore ho una visione privata del mio ideale di paradiso.

    Che in pratica si può riassumere così: questo tizio che mangia uno dei miei biscotti.

    Alza gli occhi quando mi avvicino al tavolo ed è un pugno allo stomaco.

    Bellissimo.

    È carismatico. Mi basta un solo sguardo. I suoi occhi sono caldi. Ammalianti.

    Si alza quando mi vede, un caloroso sorriso in volto. Come se fossimo amici di vecchia data. E qualcosa in lui mi sembra in effetti familiare, ma non l’ho mai incontrato prima d’ora.

    Mi verrà in mente. Del resto, bisogna essere ciechi per non ricordare un simile splendore.

    «Ciao, sono Ginger». Tendo la mano quando raggiungo il tavolo e il mio palmo viene rapidamente inghiottito dal suo, tanto più grande. Il suo pollice mi sfiora il dorso e quasi svengo per la lieve carezza.

    «Ginger l’esperta di pan di zenzero?», chiede con un accento britannico, cosa non molto comune a Reindeer Falls. È alto, mi dà trenta centimetri buoni. Trenta centimetri di altezza, mistero e bellezza. I miei occhi guizzano senza controllo sul suo invitante labbro inferiore, prima che riesca a rispondere.

    «Ginger l’esperta di pan di zenzero», confermo. Me lo avranno detto tipo un paio di volte… be’, facciamo anche venti.

    «Keller», fa lui, e la sua voce… ah, la sua voce. È come un caldo abbraccio. Poi la stretta termina, ma lui non tira

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