Tra ij brich e 'l Pò
()
Info su questo ebook
Correlato a Tra ij brich e 'l Pò
Ebook correlati
Tuscia Slow in 80 ricette Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPurazi… doni! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina pugliese Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Convivio da Re Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome cibo per l'anima: Le ricette di Marigiò Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniE' magnè: I mangiari negli usi dei contadini romagnoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCucina mediterranea. la storia nel piatto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina gallicanese in oltre trenta ricette. Ricette tradizionali e storie di vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAffreschi gastronomici, la cultura del cibo nell'Europa del '400 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Donne Del Pane. Cuti: storie di rughe, profumi e memorie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFame di guerra. La cucina del poco e del senza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLoiano. Il profumo dei ricordi: Racconti, storie, curiosità e ricette di casa nostra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni... sennò 'un s'addice! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScaccomatto: Cuochi si diventa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRicette di un bancario Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Tiella e il Caniscione di Gaeta: Con il ventre nel cuore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA tavola con gli Zar Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'italia unita in cucina-nord verso sud Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniApologo di cucina: Curiosità e aneddoti sulla cucina e i banchetti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl pane carasau: Storie e ricette di un'antica tradizione isolana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina dell'arzdora: Dal lunedì al sabato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRicette Medievali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBologna la dolce. Curiosando sotto i portici tra antichi sapori: (I Quaderni del Loggione - Damster) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCarnia la mia terra, sedici menu e altre storie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo scquacquerone di Romagna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMisteri e manicaretti con Pellegrino Artusi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa verace Pizza Napoletana: Tradizione, Storia e Segreti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Come le fragole a primavera: Guida sentimentale alla cucina e alte storie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl grande libro del pane Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA cena con la Locandiera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Cibo etnico e regionale per voi
Viaggio nel corpo umano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa pasta fresca Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa pasticceria napoletana in 300 ricette da non perdere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi Pizza e Pizzerie, Capitolo 5: LA LIEVITAZIONE Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L’ultima Mousse: Una vita da pasticcere Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Friggitrice Ad Aria, Il Ricettario: Ricette sane, facili, veloci e gustose per cuocere, arrostire, grigliare e friggere con la tua friggitrice ad aria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCuciniamo giapponese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI miei Tramezzini: e i segreti della nostra cucina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRicette Natalizie: Le Migliori Ricette di Natale per Stupire i Tuoi Ospiti con Antipasti, Primi, Secondi e Dolci Delle Feste Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'italia unita in cucina-nord verso sud Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina delle Marche in oltre 450 ricette Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi Pizza e Pizzerie, Capitolo 10: ORGANIZZAZIONE E IMPRENDITORIALITA' Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLA CUCINA DELLA TRADIZIONE CALABRESE E SICILIANA Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlimentazione che cura. Cinese e Vegana. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCucina Rapida Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi Pizza e Pizzerie: Arte e Tecniche di un Mestiere Antico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina della Romagna in 250 ricette tradizionali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRicettario Instant Pot Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi Pizza e Pizzerie, Capitolo 8: LA COTTURA Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina piemontese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI gloriosi Caffè storici d’Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi Pizza e Pizzerie, Capitolo 4: L'IMPASTO Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina milanese Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Ricette Friggitrice ad aria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCucina mediterranea. la storia nel piatto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina sarda Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Astuzie e Fantasie in Cucina: con piccoli trucchi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Tra ij brich e 'l Pò
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Tra ij brich e 'l Pò - Marisa Torello
TRA IJ BRICH E 'L PÒ
La cucina di un'epoca
a cura di
Marisa e Manuel Torello
Edizioni Del Graffio
GRUPPO ARCHEOLOGICO
AD QUINTUM
Collegno
"L'arte della cucina
è antichissima quanto l'uomo.
Ovunque la si coltivi
è indizio di progresso sociale"
Vialardi Giovanni
Cuoco e Pasticciere Reale
Torino 1872
I Supplementi di Ad Quintum
n. 3
Supplemento alla rivista AD QUINTUM
Archeologia del Nord Ovest
Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2080 del 6 aprile 1970
Direttore Responsabile Angelo Dragone (1977)
Prima edizione dicembre 1977
Seconda edizione 2007
© Proprietà riservata agli Autori
L'illustrazione in copertina è opera di Maria Troglia.
Le illustrazioni all'interno del libro sono opera di Gabriella Malfatti .
Le fotografie dell' herbarium
dei Certosini sono di Luigi Rizzi.
Da la Cucina Classica
di Urbano Dubois e Emilio Bernard, Capi di Cucina della Real Casa di Prussia, 1873, sono tratte le illustrazioni dei piatti da portata
Ringraziamo l'Archivio di Stato di Torino per l'autorizzazione data per riprodurre i documenti pubblicati e tutti coloro che hanno collaborato con suggerimenti, consigli ed inviato antiche ricette, in particolare:
Sig.ra Franca Borgi - Collegno
Avv. Bortolo Centeleghe - Collegno
Barone Alessandro Guidobono Cavalchini Garofoli - Collegno
Prof.ssa Anna Maria De Leonardis - Collegno
Prof. Dario Fogliato - Torino
Eredi di Antonia Gallo - Collegno
Dott.ssa Maria Valeria Gussoni Viziano - Torino
Prof.ssa Carla Gütermann - Torino
Sig.ra Carla Olimpia Richelmy Balbo - Collegno
Questa seconda edizione di Tra ij brich e 'l Pò
è la riprova, direi gustosa e sapiente, di quanto la parola cultura si sposi con la parola cucina. Spesso restare ai fornelli è stato considerato opera d'ingegno minima, sussidiaria ad altre; così come non va dimenticato il maschilismo che faceva dell'ordinario cucinare un'ovvia consuetudine femminile.
Invece la cucina è arte e sapienza, ma pure storia e specchio della quotidianità, del viver gramo e del giorno di festa, del sapere far gustare con poco e con umili alimenti: e questa capacità di amalgamare fantasia e intuizione, dare gusto e nutrire bene, è una dote essenzialmente femminile.
Infatti, ciascuno di noi ricorda i piatti della mamma, quel loro sapore unico ed inconfondibile, superati solo talvolta da quelli della nonna; piatti con un ingrediente in più, che al ristorante non trovi: l'affetto con il quale erano preparati.
La nostra storia è anche quel che mangiamo e talvolta si comprende molto più di una comunità assaggiando i cibi locali che leggendo un libro di storia. Anche se leggere una ricerca così fa sempre piacere!
Luglio 2007
Antonio Saitta
Presidente della Provincia di Torino
PRESENTAZIONE
Può apparire curioso il fatto che il Gruppo Archeologico Ad Quintum
si sia fatto promotore di questa preziosa pubblicazione di ricette culinarie piemontesi, una raccolta che degnamente documenta usi e gusti della popolazione negli ultimi due secoli.
Usi e gusti non solo della corte e delle cucine nobiliari, ma anche della cosiddetta cucina povera.
In realtà compito precipuo del nostro Gruppo, in quanto associazione scientifica e culturale, è quello di curare e approfondire lo studio e la ricostruzione della vita nel passato, in tutti i suoi aspetti, non ultimo quello alimentare e gastronomico.
Questa la ragione essenziale dell'aver voluto cimentarsi in questo campo, un campo d'estrema importanza e, insieme, nuovo negli studi e nelle ricerche della nostra associazione.
Ma se l'Archeologia è oggi giustamente ritenuta studio del passato non solo remoto, ma anche sostanzialmente recente, tale iniziativa si giustifica pienamente e ci auguriamo possa essere apprezzata dai nostri soci e dai nostri lettori.
Dicembre 1997
Dario Fogliato
Presidente
Gruppo Archeologico Ad Quintum
AL LETTORE
La conoscenza della storia, dei costumi e delle tradizioni della nostra gente emerge soprattutto dall'attento studio dei documenti che il tempo e gli uomini ci hanno trasmesso. Un grande contributo può venire anche dall'analisi della cultura contadina, fatta attraverso racconti tramandati di mense, vivande ed abitudini contratte vicino ai fornelli, la parte un tempo forse più vissuta della casa.
Il periodo storico cui si riferiscono queste ricerche è quello delle nostre nonne e delle nostre madri, tra la seconda metà dell'800 e gli anni '40 del '900: il vissuto dei paesi delle colline rivolesi e di quelli torinesi che si specchiano nel Po, e vuol essere un omaggio alla donna piemontese, a colei che da sempre lavora accanto all'uomo.
Un tempo il cucinare, seppur fosse l'attività più creativa concessa alla donna, non sempre era una gioia, ma una dura necessità che aguzzava l'ingegno e la fantasia. Ne sono testimonianza i piatti, di una semplicità estrema e di una bontà unica: molti, soprattutto quelli consumati nella stagione dei lavori, erano di rapida e facile esecuzione.
In quel tempo l'economia era essenzialmente agricola e le donne non trovavano alcuno sbocco di lavoro se non nell'ambito della famiglia. La vita era intessuta di fatiche, di grande parsimonia e di risparmi che avevano un senso preciso. Non era pensabile il minimo spreco ed ogni cosa utilizzabile aveva la sua giusta collocazione.
La cucina s'inseriva perfettamente in quest'ottica e faceva perno quasi esclusivamente su un'autarchia chiusa.
Si consumava quello che si produceva, si curava la coltivazione dell'orto e l'allevamento di polli e di conigli. La necessità guidava la massaia nella scelta dei cibi da consumare.
La carne era riservata alla domenica e vi era molto consumo di pane, manipolato con buona farina a cui era stata tolta poca crusca.
Normalmente il pane veniva impastato in casa una volta alla settimana e s'andava a prendere
l'ora al forno comune per la cottura.
La cesta, piena di pagnotte fragranti, coperta con un canovaccio di bucato, sulla carriola a mano, lasciava dietro di sé profumi ormai scomparsi.
Il companatico, preparato con elementi base molto poveri, acquistava sapori e profumi in virtù della grande perizia e cura della cusinera
.
Era la madòna
(suocera) che, fin quando le forze glielo consentivano, teneva il mestolo in mano
. Allevava nipoti ed accudiva alle faccende domestiche. Le nuore, in genere, seguivano gli uomini nei duri lavori dei campi.
Per tutti l'attaccamento ai propri beni
era quasi viscerale. I lavori pesanti, il domani quasi incerto e un'atavica rassegnazione nelle calamità, segnavano il loro cammino, ma c'era anche una grande messe di desideri che li guidava verso le piccole e poi grandi conquiste.
Era gente per la quale una stretta di mano, magari davanti ad un goblòt
di vino genuino, valeva un documento firmato alla presenza di un legale.
La cucina popolare, per lo più povera ed austera perché fatta di semplici ingredienti, ora è tornata in auge, a volte con il ritocco d'un pizzico di fantasia e con l'aggiunta di nuovi sapori, a volte perdendo l'antica povertà
iniziale.
Sui deschi dei signori
di un tempo venivano presentate invece vivande approntate secondo il lustro degli invitati, delle celebrazioni delle patrie glorie, circoscritte ai feudi ed alle alleanze da stringere tra famiglie nobili per la necessità di sopravvivenza del casato.
Raccogliendo pazientemente ricette del bel tempo andato
, molte delle quali rivivono solo più nella memoria, si è voluto tentare di riportare sulle nostre mense gli antichi sapori, assieme all'essenza d'una realtà lontana che non deve andare perduta.
Marisa e Manuel Torello
In questa seconda edizione sono state aggiunte, tra l'altro, le riproduzioni di ricette dei Cuochi che si sono avvicendati nelle cucine di Casa Savoia tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, oltre ad alcune pagine dell'Herbarium
dei Certosini del 1749. Sono state inoltre sostituite, rispetto alla precedente, le illustrazioni degli edifici all'interno del libro, con le opere di Gabriella Malfatti.
LA CUCINA DELLE CORTI E DEI ... CORTILI
Un tempo le ricette venivano trasmesse per la maggior parte oralmente e quindi sovente mancavano di precisione. Quelle che seguono sono ricette di cuochi d'antiche famiglie piemontesi i cui quadernetti sono stati messi gentilmente a disposizione dall'Archivio di Stato di Torino, presso cui sono depositate.
Si è voluto redigerle come sono state messe sulla carta da mani abili nell'approntare manicaretti, ma incerte nell'uso della penna e nella padronanza della nostra lingua. Non solo, ma questi fogli e questi quaderni di ricette erano continuamente usati e consultati dai cuochi e dai loro aiutanti, ed anche dalle massaie, e posti nelle cucine, accanto ai fornelli, sicchè venivano spesso macchiati, talora rovinati o, almeno, malamente spiegazzati. Francesismi e piemontesismi, assieme agli