Un debito da saldare: Harmony Collezione
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Orgoglio brasiliano 2/2
Quando gli viene chiesto di scortare la novizia Clare Marchant attraverso la foresta pluviale fino a una delle città più pericolose del Brasile, il magnate dei diamanti Diego Cazorra accetta. In fondo, senza l'aiuto della Chiesa lui sarebbe ancora in prigione. Ma la bella e innocente Clare lo tenta come nessuna donna ha mai fatto.
Durante il viaggio Diego scopre che Clare si è solo travestita da suora nel tentativo di salvare la sorella rapita, e presto è costretto a cedere il suo prezioso diamante rosa in cambio della libertà della ragazza.
Tuttavia Diego è un uomo d'affari, non un missionario, e se Clare ha un debito nei suoi confronti, lui ha tutte le intenzioni di riscuoterlo.
Chantelle Shaw
Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.
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Un debito da saldare - Chantelle Shaw
successivo.
1
«Suor Anna, è davvero necessario che io indossi la tunica?» domandò Clare Marchant, lanciando un'occhiata dubbiosa alla Madre Superiora. «Mi sembra sbagliato fingere di appartenere all'ordine del Sacro Cuore. Mi sento una truffatrice.»
«Ragazza mia, per il tuo bene ti raccomando caldamente di vestirti da suora. Torrente è uno dei posti più pericolosi del Brasile, la sua vicinanza ai confini con la Colombia lo ha reso un centro di spaccio per la droga, e ho sentito dire di giovani donne che sono state catturate da spregevoli criminali e costrette a prostituirsi. È terra di nessuno, dove persino gli agenti di polizia hanno paura ad avventurarsi. Gli uomini che gestiscono il cartello della droga non hanno rispetto per la vita, ma almeno ne hanno un minimo per la Chiesa» replicò la Madre Superiora, sorridendo gentilmente alla giovane inglese, il cui viso recava i segni di troppe notti insonni. «Non devi sentirti in difetto, sei venuta in Brasile per pagare il riscatto che i rapitori di tua sorella pretendono, sei pronta a mettere in pericolo te stessa pur di aiutare una persona che ami, e almeno noi possiamo offrirti questa minima forma di protezione» precisò, poi tacque per un istante. «Sono sicura che non ci sia bisogno che io ti ricordi che gli uomini che hanno preso la povera Becky sono individui crudeli e senza scrupoli» aggiunse con tono grave.
Clare seguì con il suo lo sguardo della suora verso un cofanetto posato sulla scrivania, e un'ondata di nausea la travolse mentre ne visualizzava il contenuto. Non pensarci, ordinò a se stessa, ma la sua mente non le dette ascolto e le fornì l'immagine di un lobo di un orecchio reciso e avvolto in un fazzoletto di carta. Ma non poteva essere di Becky, decise. L'idea che chi avesse rapito la sua bellissima sorella dall'hotel a cinque stelle, dove quest'ultima stava posando per un servizio fotografico, l'avesse anche mutilata, era quanto meno intollerabile.
Distolse gli occhi dal cofanetto e fissò quello che appariva riflesso di lei nel piccolo specchio appeso alle spalle di suor Anna. La veste grigia che la religiosa le aveva prestato la copriva fino alle caviglie, le scarpe erano nere con i lacci e la suola piatta. Il velo le nascondeva i capelli, anche se le lentiggini che le punteggiavano il naso tradivano l'esistenza di quella chioma rossa e ribelle che era ciò che più la caratterizzava.
«Se questo può aiutare a tranquillizzarti, ti ho dato un velo bianco» andò avanti la Madre Superiora. «Lo indossano le novizie prima di prendere i voti e di sostituirlo con uno scuro. In questo modo apparirai solo come una giovane donna che sta riflettendo sulla possibilità di diventare una religiosa, il che non può essere considerato un inganno. In fin dei conti, sei venuta subito a cercare conforto nella chiesa di Santa Maria non appena sei arrivata in Brasile... Sai, la vocazione si manifesta in molti modi diversi.»
Preferiva non dire a quella gentile suora che dedicare la sua vita alla Chiesa era l'ultima cosa che avrebbe fatto, anche se, essendo ancora vergine a ventiquattro anni, rispondeva quanto meno al requisito della castità. Mark l'aveva definita bigotta, ma non era quella la verità. Semplicemente aveva aspettato prima di andare a letto con lui di essere sicura che fosse l'uomo giusto, ma alla resa dei conti aveva rivelato di non esserlo.
L'Inghilterra e la fine della sua relazione con Mark al momento però le sembravano appartenere a un altro mondo, magari da un momento all'altro si sarebbe svegliata per scoprire che il rapimento di sua sorella era solo un brutto sogno. Purtroppo, per incredibile che fosse, era tutto vero. Lunedì mattina, come al solito, era arrivata nel suo ufficio presso l'azienda dei suoi genitori, l'A-Star PR, e subito suo padre le aveva telefonato per comunicarle la sconcertante notizia del rapimento di Becky, sua sorella minore e fotomodella di fama internazionale.
«I rapitori mi hanno mandato una lettera per dirmi che uccideranno Becky se io non mi atterrò alle loro istruzioni» le aveva spiegato Rory Marchant, la voce che tremava. «Vogliono che vada in Brasile per pagare il riscatto, ma non posso lasciare tua madre e preferisco che lei non sappia che la vita di Becky è in pericolo. Il medico insiste sull'importanza di evitare a Tammi qualsiasi tipo di stress. È stata fortunata a sopravvivere al primo ictus, il secondo potrebbe esserle fatale... Oh, Clare, non so proprio cosa fare!» aveva esclamato. «Voglio salvare la mia preziosa bambina, ma non voglio perdere mia moglie.»
«Andrò io in Brasile» aveva replicato lei senza alcuna esitazione. «Tu non puoi allontanarti dalla mamma, non adesso che sta iniziando a migliorare» aveva sottolineato, ignorando quella voce che le era risuonata in testa per rimarcare che suo padre non avrebbe mai definito lei come la sua preziosa bambina. Sua sorella veniva sempre al primo posto per i suoi genitori, il che non era poi sorprendente, considerando che Becky era stata molto malata da piccola e aveva rischiato di morire.
Anche lei la adorava, e non riusciva nemmeno a immaginare quanto dovesse essere spaventata, pensò, lacrime brucianti che le velavano gli occhi. «Grazie per il suo aiuto» disse a quel punto rivolgendosi a suor Anna. «Tutte le suore sono state così gentili con me... Ero in preda al panico quando suor Carmelita mi ha trovata in quella chiesa di Rio.»
Era arrivata a Rio de Janeiro due giorni prima e seguendo le istruzioni dei rapitori aveva preso una stanza in un motel e aspettato di essere contattata. Ma anziché ricevere una lettera com'era successo a suo padre, le era stato consegnato un pacchetto, esattamente quello che conteneva il lobo di un orecchio, insieme a un biglietto con il quale le si ordinava di recarsi a Torrente, una cittadina che aveva cercato sulla mappa e localizzato nella parte più occidentale del Brasile. A quel punto, esausta e terrorizzata, si era rifugiata in una piccola chiesa accanto al motel e lì aveva incontrato suor Carmelita. In lacrime, le aveva raccontato di Becky e la religiosa non aveva perso tempo prima di organizzarle il trasporto aereo per Manaus, dov'era stata accolta nel convento del Sacro Cuore in attesa di un ulteriore trasferimento a Torrente.
«Vorrei solo che tu cambiassi idea circa la tua decisione di salvare tua sorella da sola e denunciassi l'accaduto alla polizia» affermò suor Anna.
«Non posso. I rapitori hanno detto che uccideranno Becky se io informerò le autorità. Già ho paura di aver messo la sua vita in pericolo accettando il vostro aiuto» ragionò Clare, «ma davvero io non sapevo cos'altro fare.»
«Purtroppo ultimamente la deplorevole abitudine di rapire ricchi turisti sta diventando una vera piaga» commentò la Madre Superiora, scuotendo la testa, poi sentì il rumore del motore di un'auto e si avvicinò alla finestra. «Il signor Cazorra è qui» annunciò. «A Dio piacendo, presto sarai con tua sorella.»
Clare prese lo zaino dove aveva riposto qualche vestito e il necessario per il bagno.
«Il cercatore d'oro che mi accompagnerà a Torrente non sa la verità sul mio conto, giusto?»
Suor Anna annuì. «Giusto. Stai tranquilla, il tuo segreto resterà dentro le mura di questo convento. Ho spiegato a Diego che eri la nuova insegnante di catechismo, e che dovevi essere a Torrente entro la fine di questa settimana.»
Clare avvertì un crampo di paura attanagliarle lo stomaco. I rapitori le avevano detto che l'avrebbero contattata domenica per dirle dove portare il denaro del riscatto. Strinse convulsamente in mano il manico della valigetta di pelle che conteneva cinquecentomila sterline in banconote usate, in pratica il valore che era stato attribuito alla vita di sua sorella.
«Devo però metterti in guardia riguardo a Diego Cazorra» rimarcò la Madre Superiora.
«Perché? Ha detto che potevo fidarmi di lui.»
«Non dubito che ti porterà sana e salva a Torrente, conosce la foresta pluviale come il palmo della sua mano, ed è una persona buona che tante volte ha aiutato noi suore, ma...» Suor Anna esitò. «Diciamo solo che apprezza la compagnia femminile» elaborò, «e che è molto attraente.»
Considerando che il suo unico pensiero era salvare sua sorella, sapere che la sua scorta era un dongiovanni era l'ultima delle sue preoccupazioni, decise Clare. «Sono sicura che riuscirò a tenerlo a bada» dichiarò mentre seguiva la Madre Superiora verso il cortile del convento.
I raggi del sole che colpivano i vetri colorati delle finestre del convento si riflettevano sul pavimento del cortile creando un effetto arcobaleno, notò Diego. Strano come a volte la bellezza poteva essere trovata nelle cose più semplici, rifletté. Dalla miniera di cui era comproprietario con il suo amico Cruz Delgado erano stati estratti i più preziosi diamanti mai trovati in Brasile, ma era la purezza di quei raggi di sole a toccargli l'anima come quella delle gemme non avrebbe mai potuto fare.
I due anni trascorsi in una delle prigioni più violente della nazione gli avevano insegnato ad apprezzare i piccoli dettagli, come la carezza del sole sulla pelle dopo ore trascorse lavorando sotto terra, o la vista di un cielo blu, quella che gli era stata negata per tutto il tempo che aveva passato nella cella sovraffollata e maleodorante.
La memoria delle terribili esperienze vissute da adolescente non sarebbe mai svanita, ma almeno aveva imparato a bloccare il flusso dei ricordi quando questo diventava troppo doloroso e lo fece anche in quel momento, concentrando la sua attenzione sulla telefonata che aveva ricevuto e che era il motivo per cui adesso si trovava in quel convento di Manaus, la città più grande dell'Amazzonia.
«Vorrei chiederle una cortesia, signor Cazorra» aveva esordito suor Anna e lui, immaginando che quel favore consistesse nel sistemare il tetto del convento o dipingerne le pareti, aveva acconsentito ancor prima di ricevere spiegazioni dettagliate. Ma no, non si trattava di niente di così facile. La cortesia consisteva nello scortare una suora fino a una città ai confini con la Colombia.
Torrente era un posto infernale dimenticato da Dio e dagli uomini, pensò, una ruga di perplessità che gli solcava la fronte. Dubitava che una singola suora avrebbe fatto la differenza per le persone che vivevano lì e che versavano in condizioni di disperata povertà, costrette a guadagnarsi da vivere grazie al crimine, perché proprio non esistevano alternative.
La favela dove aveva trascorso la sua infanzia era stata infettata dalla delinquenza, dalle malattie e dalla disperazione esattamente come lo era Torrente, e in tutta onestà non aveva alcuna voglia di recarsi in un posto che gli rammentava il suo passato. Però non poteva dimenticare che l'unica persona che gli aveva teso una mano quando, da ragazzo, aveva avuto bisogno di aiuto, era stato un prete, padre Vincenzi. Non era un credente, ma era comunque leale nei confronti della Chiesa, perché era stato un rappresentante della Chiesa a farlo uscire di prigione e restituirgli la sua vita.
Sarebbe dovuto essere di ritorno a Rio entro la settimana seguente per supervisionare i resoconti della casa da gioco e del locale notturno di sua proprietà prima di partire per l'Europa, dove doveva incontrare Cruz e discutere con lui della quota della Delgado Diamonds che aveva intenzione di acquistare, e della Vecchia Betsy, la miniera di diamanti. Però poteva sottrarre ai suoi impegni un paio di giorni e accompagnare una delle suore del Sacro Cuore al confine, ragionò. Anzi, sarebbe stata quella l'occasione giusta per dare un'occhiata a un sito con ottimi potenziali per quello che riguardava i giacimenti d'oro. Forse la sua buona azione sarebbe stata ricompensata e lui avrebbe trovato l'oro a Torrente, ipotizzò, calcandosi in testa il cappello di cuoio a falde larghe. Scese dalla jeep mentre la porta del convento si apriva per lasciar passare la Madre Superiora.
«Diego, è un piacere vederla» esordì la religiosa in inglese andandogli incontro, il che era strano poiché in genere conversavano nella loro lingua natia, il portoghese. «Le presento suor Clare, che è appena arrivata dall'Inghilterra per unirsi a noi.»
Ecco spiegata la scelta della lingua, rifletté Diego. Non si spiegava invece perché il suo cuore avesse preso all'improvviso a martellargli nel petto. Guardò la minuta figura ammantata nella veste grigia che trotterellava alle calcagna di suor Anna, il viso a forma di cuore incorniciato dal velo bianco e dominato dal paio di occhi più blu che avesse mai visto in tutta la sua vita. Due splendenti zaffiri, decise, il loro colore enfatizzato dal contrasto con l'incarnato chiaro come la