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Un provocante equivoco: Harmony Collezione
Un provocante equivoco: Harmony Collezione
Un provocante equivoco: Harmony Collezione
E-book155 pagine3 ore

Un provocante equivoco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Quando viene a sapere che il suo ex marito sta per risposarsi, Sienna si precipita in chiesa per dimostrare a se stessa che ormai l'ha dimenticato e... be', sì, anche per vedere la donna che l'ha rimpiazzata nel cuore di Nico. Ben presto però si accorge che non è lui lo sposo, ma suo fratello. Imbarazzata, tenta di uscire dalla chiesa senza essere notata, ma viene intercettata proprio dall'ultimo uomo che avrebbe voluto incontrare.

L'alchimia fra lei e Nico è ancora intatta, così come l'attrazione che incendia i loro corpi è un fuoco che nessuno dei due è in grado di spegnere. E le conseguenze di questo ritorno di fiamma saranno imprevedibili.
LinguaItaliano
Data di uscita20 lug 2020
ISBN9788830516793
Un provocante equivoco: Harmony Collezione
Autore

Chantelle Shaw

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Un provocante equivoco - Chantelle Shaw

    successivo.

    1

    Non avrebbe dovuto essere lì. Era il matrimonio del suo ex marito!

    Sienna Fisher si guardò freneticamente intorno nella chiesa affollata, chiedendosi se sarebbe potuta scappare senza che nessuno la notasse.

    Nessuna possibilità, decise, il cuore che sprofondava. Era incastrata in una fila con altri ospiti, e accanto a lei c'era la piccola che aveva trovato piangente sul sagrato della chiesa. Il suo naturale istinto materno si era subito risvegliato, così aveva preso la bambina per mano entrando in chiesa alla ricerca della madre, che l'aveva accolta con gratitudine e ora sedeva dall'altro lato della figlioletta.

    L'organista cominciò a suonare e le note di Händel, L'arrivo della regina di Saba, si diffusero tutto intorno mentre l'interesse degli invitati si accendeva. Tutte le teste si girarono verso la porta principale per cogliere la prima immagine della sposa. Solo Sienna continuò a fissare le spalle squadrate dello sposo, Domenico De Conti, l'uomo che lei aveva sposato in quella stessa chiesa dieci anni prima.

    Vicino a Nico c'era il fratello minore, Daniele. Entrambi erano alti, ma Nico superava Danny di qualche centimetro. A dispetto dei cinque anni di età che li dividevano, i due fratelli erano molto uniti, e non la sorprendeva che Nico avesse scelto Danny come testimone, proprio come aveva fatto al loro matrimonio.

    Il respiro le si mozzò in gola quando Nico girò il capo. Immaginava che avrebbe guardato la sua sposa che arrivava, invece lo sguardo di lui si focalizzò su di lei, come se avesse avvertito la sua presenza grazie a un sesto senso.

    Avvertì il suo shock attraverso la navata. Evidentemente il suo cappello a tesa larga non riusciva a nasconderle il viso come aveva sperato, ma del resto non aveva pensato di restare nei paraggi per il tempo sufficiente perché Nico scoprisse la sua presenza. Voleva solo dare un'occhiata all'uomo di cui una volta era stata così follemente innamorata prima che lui la tradisse spezzandole il cuore.

    Non era stata sua intenzione entrare in chiesa. In principio, si era nascosta nell'adiacente cimitero quando aveva visto Nico e Danny avvicinarsi alla chiesa. Nico doveva ancora avere la passione per le auto sportive, poiché era arrivato guidando personalmente una vettura dalla linea filante. Aveva spiato i due uomini che parlavano qualche momento con il vicario prima di entrare in chiesa, ed era stata quasi sul punto di allontanarsi furtiva quando aveva sentito la bambina singhiozzare.

    Quindi era per un puro incidente che si trovava a far parte della congregazione raccolta in chiesa. Il cuore palpitò nel panico. Era troppo lontana per distinguere il colore degli occhi di Nico, che tuttavia la stavano bruciando come un raggio laser, anche se sapeva bene che erano del colore blu di un cielo brillante al di sopra delle nuvole in una giornata estiva. Gli occhi e i lineamenti raffinati erano le uniche caratteristiche che aveva ereditato dalla madre inglese. Per il resto, i capelli quasi neri pettinati sopra la fronte alta e l'ombra scura della barba sulla pelle olivastra denotavano le sue origini italiane.

    Dieci anni prima Nico era stato un affascinante ragazzo in procinto di sposarsi, adesso, sui trentacinque anni, era maturato e indurito, ma i suoi lineamenti erano perfetti. Era ancora meraviglioso, con una forza e un potere latenti nel corpo statuario che l'elegante giacca grigia non riusciva a occultare.

    Sienna distolse lo sguardo, scioccata dall'effetto che le faceva dopo tutto quel tempo. Erano divorziati da otto anni ormai, ed era venuta in chiesa solo per dimostrare a se stessa che lui era acqua passata e lei era andata avanti. Il cuore le si arrestò mentre aspettava che lui desse istruzione a qualcuno di condurla fuori.

    Si sentì le guance avvampare alla prospettiva di essere umiliata di fronte alla popolazione del piccolo villaggio dello Yorkshire dove era cresciuta. Anche se in verità non aveva riconosciuto molte persone nella bella chiesa di St. Augustine. Supponeva che la maggior parte degli invitati provenisse da Londra, o forse da Verona, dove aveva base l'impero alberghiero di Nico, la De Conti Leisure.

    Gli occhi furono involontariamente catturati dal suo viso pericolosamente attraente e uno spasmo di calore le attraversò il corpo, una brama che solo Nico riusciva a suscitare in lei. Ancora più sorprendente era il fiero senso di possesso che provò. Lui era suo, gridò una voce dentro di lei. Ma in pochi minuti si sarebbe promesso a un'altra donna. Lacrime calde e inaspettate le riempirono gli occhi quando lui alla fine distolse lo sguardo e si volse verso la porta della chiesa, in attesa della sua sposa.

    La mano di Sienna tremava quando finse di studiare il programma della funzione che un usciere le aveva dato, e fu solo attraverso un velo che le appannava la vista che distinse quella eterea visione di amore eterno vestita con un abito squisito che si era accostata a Nico davanti all'altare.

    Solo che non era Nico l'uomo che le stava a fianco. Era suo fratello.

    «Alla presenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, siamo qui riuniti per assistere al matrimonio di Daniele e Victoria» intonò il vicario.

    Era il matrimonio di Danny!

    Un fiotto di emozione le corse dentro. Ripensò al weekend precedente, quando aveva fatto visita a sua nonna nella casa di riposo di York dove la donna novantenne si era ritirata a vivere da un paio d'anni.

    «Tutte le settimane mi arriva la rivista locale di Much Matcham, e sono rimasta sorpresa nell'apprendere che il tuo ex marito si risposa» le aveva detto nonna Rose mentre prendevano il tè insieme.

    Lo stomaco di Sienna si era attorcigliato e aveva posato la tazzina sul piattino con una forza tale che la porcellana aveva tintinnato. «Non c'è ragione per cui il mio ex marito non debba risposarsi» aveva commentato freddamente. Ma niente poteva ingannare sua nonna, che le aveva lanciando un'occhiata acuta. «Presumo che abbia bisogno di una moglie che lo aiuti a gestire Sethbury Hall e... che gli dia un erede.»

    Il dolore l'aveva trafitta. Non voleva pensare alla sua incapacità di avere un bambino, così come non voleva pensare al figlio che aveva perso anni prima.

    «Con chi si sposa Nico?» Aveva cercato di suonare indifferente mentre prendeva il giornale della nonna per esaminare la colonna delle nascite, morti e matrimoni per leggere l'annuncio delle nozze tra Victoria Harington e Domenico De Conti che avrebbe avuto luogo il dieci giugno nella chiesa di St. Augustine di Much Matcham. Non c'era stata alcuna fotografia della coppia e ora, mentre guardava Danny che sorrideva alla sua sposa, non poteva far altro che pensare che il cronista avesse fatto confusione con il nome dei due fratelli.

    Il resto della cerimonia passò in modo confuso fino a quando il vicario non dichiarò che Victoria e Daniele erano marito e moglie. Mentre la coppia percorreva la navata della chiesa e gli ospiti uscivano dai banchi per mettersi al loro seguito verso l'uscita, Sienna si avviò verso la porta laterale sperando di andarsene alla chetichella.

    «Sienna? Che cosa fai qui?»

    Stava per raggiungere l'uscita del vestibolo quando una voce dolorosamente familiare la fece gelare e nello stesso tempo le spedì un'ondata di calore attraverso le vene. L'accento di Nico le aveva sempre fatto tremare le ginocchia. Non c'era nulla che potesse fare a parte cercare di darsi un contegno e squadrare le spalle prima di girarsi per fronteggiarlo.

    «Ciao, Nico.» Era sua quella voce sexy e calda? Sienna imprecò silenziosamente, arrossendo quando vide la canzonatura nei suoi occhi blu. Lui le passò uno sguardo sul corpo in modo possessivo, che era del tutto inappropriato visto il loro passato. Avvertì una fitta dolorosa ai seni e non dovette neppure abbassare lo sguardo per sapere che i suoi capezzoli traditori erano visibili attraverso la stoffa leggera del vestito giallo.

    Si era deliberatamente vestita in modo estivo. Il cappello bianco era decorato con fiori gialli, aveva indossato scarpe a stiletto color champagne e aveva una borsetta in tinta, in modo da apparire come una dei tanti invitati al matrimonio.

    L'occhiata predatoria di Nico la rese acutamente conscia di come il vestito aderente le premesse sui seni e come il tessuto di seta le accarezzasse la pelle in modo sensuale.

    Da vicino lui era ancora più devastante. Un raggio di sole che filtrava attraverso l'alta vetrata sembrava danzare sui suoi capelli color della notte ed enfatizzava i suoi lineamenti scolpiti. Aveva un profumo divino. Sienna aspirò le note speziate del suo dopobarba, mescolate con qualcosa di personale che era solo ed esclusivamente suo.

    Ricordi non voluti le riempirono la mente, di lui disteso sulle lenzuola sgualcite dopo che avevano fatto l'amore, piccole gocce di sudore che imperlavano le peluria del petto, la sua eccitazione che si stava indurendo di nuovo mentre la sollevava per farla scendere sopra di lui.

    Nei primi giorni del loro matrimonio non erano stati capaci di tenere le mani lontane uno dall'altro: la loro passione era stata esplosiva. Ma questo era stato prima che lei perdesse il bambino. In seguito il sesso era stato orientato allo scopo procreativo, dettato dall'agenda della fertilità, mentre il suo desiderio di restare di nuovo incinta si era trasformato in un'ossessione che aveva scavato un solco tra loro due.

    Era stata un'idiota a venire lì, pensò Sienna, depressa. Sarebbe stato meglio non rivederlo mai più. Più sicuro per il suo cuore folle che rimpiangeva ancora la relazione che avevano avuto un tempo, anche se la mente era consapevole che si trattava solo di una fantasia romantica che aveva costruito con la sua immaginazione. Tuttavia non stava immaginando la palese consapevolezza che vedeva negli occhi di Nico. Era sopraffatta dal suo sensuale magnetismo e sconcertata da come lei stava reagendo a lui.

    «Sienna.» L'impazienza nella sua voce la riportò al presente e alla situazione imbarazzante in cui si trovava. «Non ho visto il tuo nome nella lista degli invitati.» Si accigliò. «Sono sicuro che Danny me lo avrebbe detto se ti avesse invitato al suo matrimonio.»

    «Io... ehm...» Sentiva il viso che bruciava. «Ho letto sul giornale che Danny si sarebbe sposato a St. Augustine. Le chiese sono aperte al pubblico e tutti quanti possono accedere alla cerimonia. Volevo fare i miei migliori auguri a Danny e a sua moglie.»

    Gli occhi di Nico si socchiusero. «Strano che tu sappia che si trattava del matrimonio di Danny. I giornali locali hanno scambiato i nostri nomi nell'annuncio di matrimonio.»

    «Me l'ha detto mia nonna.» Sienna incrociò le dita dietro al schiena mentre pronunciava quella piccola bugia. «Rose è ancora in contatto con tua nonna e quando hanno parlato, di recente, Iris l'ha informata del matrimonio di Danny.»

    Sollevò il mento forzandosi a incontrare il suo sguardo speculativo, sperando di proiettare un'immagine di fredda compostezza che era ben lungi dal provare. Le sue viscere si stavano torcendo, il cuore batteva all'impazzata e c'era un dolore sordo nel basso ventre che le faceva stringere le cosce.

    «Perciò non sei venuta perché speravi di vedermi?» la provocò lui.

    «Ovviamente no. Per quale ragione dovrei volerti vedere di nuovo?» Era sulla difensiva, mortificata che potesse avere intuito la verità. «Il nostro disastroso matrimonio è finito molto tempo fa.»

    «Io non lo definirei disastroso» mormorò lui, togliendole il fiato con quella affermazione sconcertante. «Ci sono stati momenti felici.» La sua voce si abbassò in un modo che le spedì brividi lungo la pelle. «Momenti molto felici.»

    «A letto, intendi?» Aveva inteso suonare sarcastica, invece le parole uscirono come un sussurro. Si leccò le labbra secche con la punta della lingua.

    Quando era stato che Nico si era avvicinato al punto che le sue cosce quasi la toccavano?

    «Per sostenere un matrimonio ci vuole più del sesso.»

    Le sue labbra si piegarono e lei detestò il fatto che la trovasse divertente, ma quando parlò non c'era derisione nella sua voce, né nei suoi occhi luminosi. «Noi eravamo dinamite insieme, mia cara, vero?»

    «Non farlo» esalò lei

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