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La sposa del greco (eLit): eLit
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E-book161 pagine2 ore

La sposa del greco (eLit): eLit

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Info su questo ebook

THE HOLT SISTERS 2

Ajax Kouros aveva un progetto, che non prevedeva esattamente di essere piantato all'altare davanti a un migliaio di invitati e a un centinaio di reporter. Il futuro della sua società dipende dal matrimonio con una Holt, e quando a farsi avanti è la sorella della sposa può forse essere lui a rispondere di no?
Leah Holt è cresciuta ammirando la bellissima sorella accanto ad Ajax, fantasticando su di lui. Adesso però è lei ad avere l'occasione di stare sotto i riflettori e di salvare le fortune della famiglia. Deve solo pronunciare quel fatidico sì...
LinguaItaliano
Data di uscita29 apr 2016
ISBN9788858953297
La sposa del greco (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    La sposa del greco (eLit) - Maisey Yates

    1

    «È ufficialmente il momento di farsi prendere dal panico.» Leah Holt finì di leggere il messaggio della sorella e guardò il padre.

    Appariva sconvolto, e Leah non poteva biasimarlo. Provava lo stesso sentimento. Erano tutti lì. Ogni cosa era programmata: le decorazioni a posto e la torta pronta. I media erano stati allertati ed erano arrivati in forze. Lo sposo era in attesa.

    E la sposa era sparita.

    «Perché?» domandò suo padre, Joseph Holt.

    Leah prese fiato. Non voleva spiegarlo al padre. Non voleva esporre Rachel alle critiche. Perché, per quanto il messaggio fosse sconvolgente, conosceva abbastanza bene la sorella da sapere che non avrebbe mai fatto una cosa del genere senza un motivo più che valido. «Se ne è andata. Lei... non verrà.»

    «Chi non verrà?»

    Leah alzò gli occhi e il cuore le mancò un battito. Ajax Kouros aveva scelto proprio quel momento per entrare nella stanza, già con indosso lo smoking scuro che si addiceva perfettamente alla sua figura virile. Appariva stupendo, come sempre. Un dio più che un uomo.

    Vederlo le rammentò i giorni estivi trascorsi nella tenuta, quando lo seguiva chiacchierando incessantemente con lui, mentre la sorella era lontana, a scuola, il padre era impegnato con il lavoro e la madre prendeva il tè con le amiche.

    Ma Ajax era stato sempre lì ad ascoltare. L'unica persona che sembrava capirla.

    Da allora era passato molto tempo e lei non era più una ragazzina. Non era tanto sciocca da pensare che un uomo come Ajax potesse interessarsi a lei, o a ciò che aveva da dire. E non era più quel ragazzo abbronzato che lavorava al sole senza camicia.

    Adesso era un milionario. Uno degli uomini d'affari di maggior successo al mondo.

    E quello era il giorno in cui avrebbe sposato la sorella, ottenendo ufficialmente il controllo della Holt Enterprises, insieme a una quota importante della sua attività, poiché molte delle sue azioni appartenevano alla società del padre.

    O, almeno, doveva essere il giorno in cui avrebbe sposato la sorella e ottenuto il controllo della Holt.

    Rachel, però, era sparita. Se ne era andata e non sarebbe tornata, se doveva credere al messaggio. Ed era sicuramente così, poiché era ciò che aveva scritto.

    Non era affatto in linea con il modo di agire della bella e brillante sorella, perfetta padrona di casa e amata dai media, che non aveva mai fatto nulla di fuori luogo. Sempre affascinante ed elegante, assediata dai fotografi.

    Così diversa da Leah. E la stampa amava mettere in risalto la differenza fra loro due, evidenziando la sua inadeguatezza.

    Leah deglutì e fissò negli occhi Ajax. Occhi scuri, duri. Lo erano sempre stati. Nemmeno da ragazzo il suo sguardo era stato ridente o luminoso. Ma quegli occhi tenebrosi l'affascinavano, ora come sempre.

    «Rachel non verrà» dichiarò con voce che era quasi un sussurro, e tuttavia risuonava assordante nel salotto della tenuta di famiglia.

    «Che cosa significa che non verrà?» domandò Ajax in tono granitico.

    «È solo che... Mi ha mandato un sms. Lei... Ecco.» Leah porse il telefono ad Ajax, e per poco non lo lasciò cadere quando le loro dita si sfiorarono. «Dice che vuole stare con Alex, chiunque sia, e che non può sposarti. Non ora. Le dispiace.»

    «So leggere, Leah, ma grazie.» Ajax le restituì il telefono e lei lo strinse fra le dita. Poi si rivolse al padre. «Lo sapevi?»

    Joseph scosse la testa. «Sapere cosa? Che stava cambiando idea? No. Non ho mai insistito perché ti sposasse, Ajax. Non l'avrei mai fatto. Avevo l'impressione che fosse d'accordo.»

    Ajax annuì, poi guardò Leah. «E tu lo sapevi?»

    «No.» Se l'avesse saputo, non avrebbe mai permesso che le cose arrivassero a quel punto. Non avrebbe mai permesso che Rachel lasciasse Ajax in quel modo, senza preavviso. Sotto gli occhi del mondo.

    «Alex chi?» domandò Ajax in tono aspro. «Quali altre informazioni ci sono?»

    «Io...» Leah controllò i messaggi sul telefono. Ajax aveva l'espressione feroce, selvaggia, come non l'aveva mai visto prima. D'abitudine era così controllato, così calmo. Ma ora metteva paura. Un uomo completamente diverso. «Lei non lo dice.»

    «Mandale un messaggio. Subito.»

    «Ajax, se lei ha bisogno di spazio...» azzardò il padre.

    «È una cosa che non m'interessa» scattò lui.

    Leah compose il messaggio il più rapidamente possibile, con le dita tremanti. Alex chi? Qualcuno che conosco?

    Alex Christofides. Imprevisto. E mi dispiace.

    «Alex Christofides.»

    Ajax e suo padre si scambiarono un'occhiata significativa e a Leah venne la pelle d'oca quando si rese conto del significato di quel nome.

    «Alexios» mormorò. «Alexios Christofides.»

    «Proprio lui» ribatté Ajax. «Non contento dei suoi tentativi di distruggere la mia società, quel bastardo deve mandare a monte anche il mio matrimonio. E cercare d'impadronirsi della Holt, immagino.»

    «Perché, Ajax? Perché ce l'ha tanto con te?»

    Sul volto dell'uomo passò un'ombra. «Non lo so. Soltanto affari, suppongo.»

    «Ma lei... lei lo sa? Sa chi è?»

    «Difficile. Questo non è il suo mondo.»

    No. Ma era il suo, pensò Leah. Sapeva di Alexios Christofides e dei suoi tentativi di eliminare le società di produzione e vendita al dettaglio di Ajax, acquistando segretamente azioni e riferendo di attività illegali che non esistevano nemmeno e tanto meno erano dimostrabili. Da cinque anni Alexios era una seccatura per Ajax in modo sempre più allarmante.

    «E tu non gliene hai mai parlato?»

    «Come ho già detto» rispose a denti stretti Ajax, «non è il suo mondo.»

    Leah mandò un altro messaggio a Rachel mentre Ajax e il padre continuavano a parlare.

    È un nemico di Ajax. Non lo sapevi? E se ti stesse usando?

    È troppo tardi, Leah. Non posso sposare Jax ora. Devo stare con Alex.

    Il giorno del tuo matrimonio?

    Mi dispiace. Fidati di me. Non c'è altro modo.

    «Se Rachel ha preferito lui» intervenne il padre, «allora è una sua scelta.»

    «Anche se sta cercando di danneggiare Ajax? E la società? La mia attività ne fa parte. Sarò travolta dalle sue tattiche scorrette.»

    «Stai insinuando che non gli importa di Rachel? E che Rachel è una sciocca? Non lo credo, Leah» ribatté il padre.

    No, naturalmente no. Rachel non sarebbe mai stata così sciocca. Almeno, era ciò che pensavano tutti. La brillante ed equilibrata Rachel, che se la cavava così bene in ogni situazione, non si sarebbe mai lasciata sedurre da inganni e menzogne, abbandonando l'uomo che doveva sposare. Aveva troppo buonsenso.

    Leah non ci credeva. La sorella era meravigliosa e la stampa la coccolava. Rachel non vedeva le cose brutte della vita. E l'idea che un uomo come Alexios potesse mentirle, usarla, le faceva rivoltare lo stomaco.

    «Cedila a me.» Ajax si rivolse a Joseph. «Rivedi l'accordo.»

    «Lo farei» rispose Joseph, «ma la società è stata promessa a mia figlia. Al marito della prima che si sposerà.»

    «Era sempre destinata a diventare mia» dichiarò Ajax. «Hai fatto l'offerta pensando a me.»

    «Sì. Naturalmente ho dato per scontato che saresti stato tu. Ma che cosa posso fare? Ho dato la mia parola, e non vorrei mai che Rachel pensasse che tenevo in ostaggio la società per costringerla a sposare l'uomo che volevo. E se questa è la sua scelta, è un suo diritto avere la società, se lo vuole. È a conoscenza anche lei dell'accordo.»

    Leah sapeva che l'accordo, la promessa, era sempre stato inteso per Ajax e Rachel. Joseph amava Ajax come il figlio maschio che non aveva mai avuto, e fin dall'inizio lui e Rachel erano sembrati la coppia logica ed evidente. Come se Ajax fosse sempre stato destinato a diventare parte della loro famiglia.

    Ma ora tutto stava crollando. E i negozi di Leah, la sua attività, la sua intera vita, facevano tutti parte del pacchetto che ora rischiava di essere consegnato nelle mani del nemico di Ajax.

    Se Alex avesse cercato d'impadronirsi della Holt, con l'intenzione di schiacciarla per vendetta contro Ajax, anche i sogni di Leah sarebbero stati schiacciati.

    Lei non era la beniamina dei media. Non era la bella delle due sorelle. Non era quella che attirava gli uomini. Possedeva la Leah's Lollies. La sua attività era in espansione e stava diventando di moda. I dolci di uno dei suoi negozi stavano divenendo rapidamente uno degli articoli da regalo più popolari al mondo. Tiffany Blue era probabilmente un'icona, ma Leah Pink stava prendendo slancio.

    Non intendeva perderla. Non poteva. Era parte di lei.

    «Devo parlare con Ajax da sola» dichiarò, prima di poter riflettere sulla propria richiesta. «Per favore» aggiunse, rivolta al padre.

    Lui annuì una volta. «Se devi.» Poi guardò Ajax. «Mi dispiace, ragazzo mio, ma non posso costringerla a venire all'altare. Anche se non avrei mai voluto che ti lasciasse oggi, non la costringerò. E se ha scelto Alex, chiunque lui sia per te, se è decisa a sposarlo, non glielo impedirò.»

    «Non te lo chiederei mai» ribatté Ajax con voce dura.

    Joseph si voltò e uscì dalla stanza e Leah lottò contro l'impulso di seguirlo per cercare di ragionare con lui. Sarebbe stato più facile che affrontare Ajax. Ma suo padre non si sarebbe piegato. Aveva dato la propria parola, e nel mondo di Joseph Holt, un mondo in cui gli uomini conoscevano l'onore e non si abbassavano a usare una donna come parte di una guerra commerciale, bastava la parola.

    Ma quello non era il mondo reale. Leah lo sapeva. E lo sapeva anche Ajax.

    Ajax si passò la mano fra i capelli e guardò di nuovo fuori dalla finestra. «La domanda è: che cosa fare? C'è un accordo, redatto e pronto da firmare. C'è un matrimonio programmato. Ci sono circa mille invitati che arriveranno solo fra tre ore. Ci saranno anche i media. Questo era stato salutato come il matrimonio del secolo. Quindi la domanda è...» Si girò verso di lei. «... Che cosa fare?» Stava perdendo il controllo e nella sua voce c'era un sarcasmo a cui Leah non era abituata.

    Lo guardò in viso, guardò le linee dure intorno alla bocca. La preoccupazione negli occhi. Ajax Kouros preoccupato. E quella constatazione la colpì. Così chiara, così semplice. Era così che funzionavano le cose nel mondo degli affari, e quello che stavano affrontando era un problema d'affari. Un contratto che andava firmato.

    O, per essere precisi, due contratti che andavano firmati.

    «Qual era l'ampiezza del vostro accordo? Che cosa diceva il contratto?»

    «La proprietà della Holt doveva passare a me alla firma del contratto matrimoniale, con la condizione che il matrimonio durasse per cinque anni. Altrimenti la proprietà tornerà a tuo padre.»

    «E i nomi sul documento?»

    «Nessun nome. Intercambiabili. È questo il problema.»

    «Un minimo di cinque anni?»

    «Sì.»

    «Lo farò io» dichiarò Leah.

    Le parole rimasero sospese nella stanza, risuonando nel vuoto.

    Per un breve istante, lei si sentì esposta. Impacciata. No. Non era più quella ragazza. Era più forte, ora. Aveva imparato. Mai esporsi. Mai lasciare che ti vedano piangere.

    «Farai cosa?» domandò Ajax, gli occhi scuri fissi su di lei.

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