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Alto rischio d'amore: Harmony Collezione
Alto rischio d'amore: Harmony Collezione
Alto rischio d'amore: Harmony Collezione
E-book152 pagine2 ore

Alto rischio d'amore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Comandati dall'istinto, salvati dal cuore.
Guido Corsentino è determinato a riavere indietro sua moglie. Sebbene apparentemente Amber sia una donna algida, perfetta e intoccabile, Guido conosce alla perfezione la passione in grado di ardere sotto quella pelle serica. Un solo bacio potrebbe essere sufficiente a ottenere da lei tutto ciò che lui desidera. Ma c'è un piccolo particolare: Amber è già scappata da lui una volta, quindi non vuole lasciarle la possibilità di farlo una seconda. Deciso a proteggerla dalle sue stesse azioni, l'unico modo che ha di farlo è tenerla stretta a sé, assumendosi tutti i rischi che ciò comporta.
LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2020
ISBN9788830510029
Alto rischio d'amore: Harmony Collezione
Autore

Kate Walker

Autrice inglese originaria della regione di Nottingham, ha anche diretto una libreria per bambini.

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    Anteprima del libro

    Alto rischio d'amore - Kate Walker

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Sicilian Husband, Blackmailed Bride

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Kate Walker

    Traduzione di Cornelia Scotti

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-002-9

    Prologo

    Era la giornata perfetta per un matrimonio.

    Il sole brillava alto nel cielo e i suoi raggi promettevano una temperatura gradevole, anche se in quel momento la mattina, ancora giovane, era piuttosto frizzante.

    A casa, in Inghilterra, i primi fiori della stagione stavano di certo facendo capolino tra l’erba tenera, colorando tutto quel verde di bianco, e rosso, e dorato. Lì a Las Vegas invece, c’era solo il grigio delle strade e il baluginare delle vetrate degli alti palazzi su cui si infrangevano i raggi del sole mattutino.

    Lei però non sentiva nostalgia di quei colori lontani, né degli odori della natura. Niente affatto. Lì aveva trovato una seconda casa e non avrebbe voluto essere da nessun’altra parte se non lì, in quel momento.

    Sì, perché quello sarebbe stato il giorno più perfetto della sua vita, e niente avrebbe potuto rovinarlo.

    La felicità che provava era assoluta, ineguagliabile. Oggi avrebbe sposato l’uomo perfetto, il più meraviglioso uomo del mondo.

    In realtà la sua mente era avvolta in una specie di torpore, quasi non avesse ancora ben compreso ciò che era accaduto in quegli ultimi giorni.

    Lo aveva incontrato appena una settimana prima, nella hall dell’albergo dove alloggiava. Le era caduta di mano una borsa, ed ecco che il destino lo aveva messo sulla sua strada. Una mano premurosa che raccoglieva la pochette, due paia di occhi che si incontrano e non riescono più a distaccarsi.

    Così era iniziato tutto. Una voce gentile, esotica, e gli occhi più incredibili che avesse mai visto. Color del bronzo, incastonati in un viso virile e abbronzato.

    In quella frazione di secondo lui le aveva rubato il cuore.

    Incredibile a dirsi, anche per lui si era trattato di un colpo di fulmine, e da quel momento erano diventati inseparabili.

    Il matrimonio però...

    Una risata di felicità rotolò dalle sue labbra e ruppe il silenzio che regnava nel taxi che la stava portando al suo destino.

    La piccola cappella era bianca, con finestrelle che sembravano occhi ridenti. Lui era già lì, ad aspettarla. Da solo, perché non avevano invitato nessuno per condividere la breve cerimonia privata che avrebbe coronato il loro sogno d’amore.

    Un sogno che si era realizzato tanto lontano da casa.

    Nel momento in cui scorse l’alta figura, lei si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Solo ora si rendeva conto di aver temuto che non si presentasse. Uomini belli e affascinanti come lui, difficilmente sposano le ragazze come lei. Già le era sembrato un miracolo quando lui le aveva dimostrato di trovarla attraente, e così lei gli era caduta tra le braccia, e nel letto, senza farsi troppe domande, travolta dalla passione e dall’amore come mai prima, nella sua vita.

    Da allora non aveva mai smesso di fluttuare in quella specie di sogno sensuale dove tutto ciò che contava era lui, solo lui.

    Il taxi si fermò e la portiera venne aperta di scatto dall’esterno. Lei uscì e lui le fu accanto. La prese per mano e le sorrise. «Sei qui.»

    «Certo!» La gioia del momento riempiva ogni sua parola. «Ne dubitavi?»

    «Mai» rispose lui, con quella sua voce intensa e profonda. «Neppure per un istante.»

    Fuori, sul marciapiede davanti alla cappella, lei restò ad aspettare mentre lui pagava il tassista. Era in preda a un’emozione incontenibile e continuava a muoversi, spostando il peso da un piede all’altro. Stava per sposarsi!

    «Sei pronta?» domandò lui e le tese la mano.

    «Pronta» assicurò lei, affidandogli le dita affusolate e fredde per l’emozione.

    «Però non hai fiori...» Lui esitò un momento, sorrise, poi le porse una rosa rossa, dal gambo lungo, senza spine.

    «È bellissima.» Lei l’avvicinò al viso e inalò il profumo intenso.

    «Non quanto te.»

    Lui la faceva sentire bella davvero, quando le sorrideva in quel modo, con gli occhi che brillavano di una luce calda. Le faceva dimenticare di non avere avuto né il tempo né i soldi per cercarsi un vestito adatto all’occasione e che l’abitino di cotone bianco senza maniche che indossava sarebbe stato più consono per una giornata al mare, così come i sandali bassi di morbida pelle. Eppure tutto ciò non aveva importanza.

    L’unica cosa importante era la promessa che erano sul punto di scambiarsi. Il coronamento del loro sogno d’amore. L’inizio di una vita insieme, una prospettiva ben diversa da quella di tornare a casa da sola, ad affrontare l’espressione di disapprovazione di sua madre e la sua ennesima determinazione di trovarle un marito adatto.

    «Allora, ci sposiamo?»

    «Oh, sì! Andiamo!»

    Non avrebbe lasciato che il pensiero di sua madre le rovinasse quella giornata speciale, disse a se stessa mentre camminava accanto a lui lungo il corridoio centrale della piccola chiesa dal pavimento di legno.

    Le parole della cerimonia erano come un’eco, indistinte e confuse. Ancora non riusciva a credere che quell’uomo bellissimo le avesse chiesto di diventare sua moglie!

    «Resteresti, se ti chiedessi di sposarmi?» le aveva detto in tono quasi casuale il giorno precedente.

    Il suo cuore aveva preso a correre, e il suo cervello aveva faticato ad accettare la realtà della proposta. Lo aveva guardato con occhi sgranati. Era splendido, col petto nudo abbronzato che spiccava contro le lenzuola candide del letto su cui era sdraiato.

    «Dici davvero? Mi vuoi sposare?» aveva esclamato lei. «Oh, sì! Però facciamolo subito, presto, magari anche domani...»

    Aveva paura che se non avesse preso la palla al balzo, lui avrebbe potuto cambiare idea.

    «Possiamo trovare una cappella qui, e sposarci domani!»

    Ed eccola lì, proprio come lei aveva voluto. In quella piccola chiesa tutta bianca, accanto all’uomo che aveva amato alla follia sin dal primo istante.

    «Vi dichiaro marito e moglie.»

    «Lo abbiamo fatto!» esclamò lei con gioia.

    Fu in quel momento che si rese conto di ciò che era accaduto. Era sposata a un uomo che conosceva da una settimana. Aveva promesso di amarlo e ubbidirgli per il resto della sua vita. Fino a che la morte non li avesse separati.

    Una vocina dentro di lei tentò di rassicurarla. Lo amava, le disse, come non aveva mai amato un altro uomo.

    Un’altra vocina rispose. Lo amava, sì, però cosa sapeva di lui?

    A quel punto la terra le tremò sotto ai piedi. Lei sollevò il viso e incontrò lo sguardo di lui.

    «Lo abbiamo fatto» le disse, e qualcosa nella sua voce la irritò al punto che le sembrò che il cielo si oscurasse.

    Poi però lui le sorrise di nuovo, e il sole tornò a splendere più di prima, spazzando ogni timore e sospetto.

    Lo amava ed era ciò che importava davvero. Avevano il resto della vita per conoscersi. Una vita fatta di un susseguirsi di giorni meravigliosi.

    Quello era l’inizio del loro futuro.

    1

    Era la giornata perfetta per un matrimonio.

    Il sole brillava alto nel cielo e una leggera brezza, tiepida e piacevole, muoveva dolcemente la bordura di fiori rossi e gialli che ornava il sentiero di ghiaia che conduceva all’antico portale di legno della piccola chiesa di campagna.

    Era la giornata perfetta, e lo scenario perfetto per un elegante matrimonio inglese in campagna, avrebbe potuto dichiarare uno qualsiasi degli invitati riuniti in quella cornice.

    Non per Guido Corsentino, però, che mentre camminava con lunghi passi decisi e furiosi, rimuginava su ciò che avrebbe fatto di lì a pochi minuti. La rabbia scura che gli si agitava in cuore era in netto contrasto con quella giornata di gioia, e con lo spirito allegro delle persone che si accalcavano lungo lo stretto vialetto di campagna.

    Si erano riuniti lì per ammirare gli amici e i parenti degli sposi mentre scendevano dalle luccicanti limousine guidate da autisti in divisa. Uomini che indossavano importanti vestiti grigi e alti cappelli a cilindro, e donne con creazioni di famosi stilisti e gioielli che luccicavano al sole.

    Tutta quella folla era esplosa in esclamazioni di estasi davanti all’immagine della sposa, longilinea e bellissima con il suo abito di seta bianco impreziosito dal lungo velo di pizzo antico che le nascondeva il viso, pallido. La giovane donna era arrivata in orario, diversi minuti prima, ed era entrata in chiesa dove il suo futuro sposo la stava attendendo.

    Ora la folla si stava attardando fuori, sul sagrato, chiacchierando sommessamente mentre aspettava che la coppia uscisse, mano nella mano, con l’espressione felice di chi ha appena coronato il suo sogno d’amore.

    Nessuno badò a quell’uomo alto e affascinante che passava attraverso i capannelli di curiosi con espressione severa e intenta, quasi fosse stato uno degli invitati che arrivava più tardi del dovuto.

    In realtà Guido Corsentino non era affatto in ritardo. Anzi. Aveva pianificato il suo arrivo in chiesa proprio in quell’istante, ed era pronto per entrare in azione nell’esatto momento che stava per scoccare, e che attendeva da tempo.

    Arrivato sulla soglia della chiesa si fermò, e ascoltò i suoni che giungevano dall’interno. Poi, con un sorriso soddisfatto sulle labbra aprì la porta ed entrò, chinando la testa per passare sotto all’uscio troppo basso per lui.

    Quando fu dentro la piccola chiesa si allacciò il bottone della giacca scura che indossava e sistemò i gemelli della camicia bianca, poi inspirò a fondo per contenere l’emozione che provava al pensiero di chi avrebbe rivisto entro pochi istanti.

    Come un’ondata lo travolse il ricordo di un altro matrimonio, di uno scenario così diverso da quello attuale. E insieme a quel ricordo, arrivò intenso il dolore, e l’impulso irrefrenabile di scappare da quel luogo per non vedere mai più il viso bugiardo di lei. Con incredibile forza di volontà scacciò presto quell’impulso.

    Aveva percorso migliaia di chilometri per attuare ciò che aveva pianificato per settimane, pensò con ritrovata freddezza mentre il suo cuore di ghiaccio riprendeva a battere con calma lenta.

    Guido percorse alcuni passi all’interno della chiesa. Da dove era fermo poteva chiaramente vedere la coppia di sposi ferma davanti all’altare, con le spalle rivolte agli invitati, e a lui.

    Lo sposo era alto e con un fisico mingherlino, proprio come lui se lo era aspettato. I capelli ormai radi erano biondo cenere e tenuti ben corti sopra al bavero della giacca scura di un tait che indossava come se ci fosse nato dentro.

    Di fianco a lui, lei - la sua sposa - era alta quasi come il futuro marito, e regale con l’abito bianco.

    Bianco! Qualcosa dentro di lui si ribellò con forza e un’orribile ondata di nausea lo afferrò

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