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Il giorno della verità: Harmony Collezione
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E-book148 pagine2 ore

Il giorno della verità: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Sedotta e abbandonata.

Ventiquattro ore dopo aver sposato l'uomo che giurava di amarla. Lily Cornwell ha in mano un solo, misterioso indizio per capire il vero motivo di un fallimento così rapido e forse irreversibile.

Per sapere la verità, deve cercare...
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2017
ISBN9788858965689
Il giorno della verità: Harmony Collezione
Autore

Kate Walker

Autrice inglese originaria della regione di Nottingham, ha anche diretto una libreria per bambini.

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    Anteprima del libro

    Il giorno della verità - Kate Walker

    successivo.

    1

    Davanti al viso della donna addormentata Ronan Guerin stava quasi per cambiare idea.

    Quasi.

    Lei era così bella e innocente nell'abbandono del sonno. Al ricordo della notte incandescente che avevano trascorso, Ronan provò una fitta di rimorso per quello che aveva progettato di fare. Poi si ricordò di Rosalie, bella e innocente quanto la donna addormentata nel letto, e il suo cuore si indurì.

    Determinato ad andare fino in fondo, la scosse con delicatezza.

    Lei si stirò con un sospiro beato, senza aprire gli occhi.

    «Buongiorno, moglie.»

    Buongiorno, moglie. Quelle parole si fecero strada nella mente assonnata di Lily, indistinte e confuse.

    Moglie?

    Fu solo mentre si rigirava languida in quel letto confortevole, con le lenzuola di seta che scivolavano sulla pelle nuda, che la rivelazione la colpì con forza. Spalancò gli occhi e incontrò lo sguardo dell'uomo seduto sul bordo del letto, con la mano ancora sul suo braccio.

    «Ronan... sei tu?»

    Ma certo! Come aveva potuto dimenticarsene? Si era addormentata felice fra le braccia di quell'uomo. Ronan, che le aveva rubato il cuore per sempre. Ronan, che il giorno prima le aveva fatto scivolare al dito la fede nuziale, in una promessa d'amore per il resto della sua vita.

    «Buongiorno, marito» gli rispose con voce carezzevole, spostando la testa bionda sul cuscino, per mangiarsi con gli occhi l'uomo che aveva sposato.

    Inaspettatamente, Ronan aveva un'espressione fredda e distante. I suoi lineamenti decisi erano contratti sotto i folti capelli scuri, e lo rendevano uno sconosciuto, lontano anni luce dall'amante appassionato di quella notte.

    Al ricordo delle loro carezze ardenti, Lily arrossì e si passò la lingua sulle labbra, come a cercare di nuovo il sapore di quei baci.

    Si sentiva languida e femminile, davanti all'uomo che amava... «Marito» ripeté, assaporando il suono di quella parola.

    Era ancora un po' indolenzita, perduta in una nebbia di beatitudine, pigra e riconoscente. La rivelazione di quella notte era stata potente e inaspettata. Fra le braccia di Ronan, Lily si era persa in una miriade di sensazioni esaltanti, mai neppure immaginate. Al risveglio desiderava lasciarsi infiammare di nuovo da quella passione incontrollabile. Stretta a Ronan, che le risvegliava i sensi con lunghi baci ardenti.

    Guardando di nuovo l'uomo che da poche ore era diventato suo marito, Lily si sentì a disagio. Non era preparata a trovarlo seduto accanto a lei, con quell'aria distaccata... e vestito di tutto punto.

    «Che ore sono?» gli chiese, con un'ombra di ansia nella voce, ricordando l'aereo che dovevano prendere quel giorno.

    «Le nove appena passate.»

    «Così presto? Ma allora, che cosa ci fai già vestito?»

    Solo in quel momento Lily realizzò che suo marito non era vestito nel modo adatto al lungo soggiorno in un'isola tropicale che le aveva promesso come luna di miele. Il completo di seta grigio perla di ottimo taglio, con la camicia bianca e la cravatta scura, le procurava una confusione ancora più grande, aggravata dall'atteggiamento quasi ostile di Ronan.

    «Il nostro aereo parte alle tre!» protestò Lily. «Mancano ore.» Gli prese la mano e lo invitò con un bisbiglio seducente: «Su, torna a letto».

    Per tutta risposta lui scosse la testa bruna. Teneva gli occhi fissi sulla fede nuova di zecca che brillava all'anulare di Lily.

    «No?» domandò lei incredula. Davvero quello era lo stesso uomo che l'aveva amata per tutta la notte, fremente e insaziabile? Lo stesso Ronan che le aveva lasciato prendere sonno soltanto quando si erano ritrovati esausti fra le lenzuola di seta, incapaci di muoversi, con il respiro spezzato?

    «Che cosa c'è, tesoro?» gli domandò Lily con voce suadente. «Ti sei già stancato di me?»

    La reazione che ottenne non fu quella che si aspettava. Con un gesto brusco, Ronan sollevò la testa, per cercarle lo sguardo. I caldi occhi color ambra di Lily scorsero in quelli azzurri di lui una luce sinistra, che le fece scendere per la schiena un brivido di apprensione.

    «Stancato di te?» La voce di Ronan assomigliava a un latrato. «Impossibile!»

    A rinforzare quelle parole, le allungò un'occhiata di apprezzamento, intima e sensuale come una carezza. Al richiamo potente del suo sguardo, Lily si infiammò, per scivolare di nuovo nell'ansia non appena Ronan riprese a parlare, con pesante sarcasmo.

    «Tu mi ecciti con la tua semplice presenza, e lo sai» proclamò aspro. «Mi basta guardarti per aver voglia di te. Ma devo farti una confessione.»

    Una confessione! La mente le si annebbiò e il sangue le defluì dalle guance, lasciandola pallida e tremante.

    «Non capisco!» esclamò Lily, stringendo le lenzuola con mani convulse. «Ronan? Che cosa c'è?»

    «Ti desidero, Lily» confermò lui, come se non l'avesse sentita. Ogni sua parola era come un cubetto di ghiaccio lasciato cadere sulle spalle nude di lei. «Ma non ti avrò mai più. È stato bello finché è durato, perfino meglio di come mi aspettavo. Ma è finita, Lily. Ho aspettato che ti svegliassi per dirti addio.»

    «Addio!»

    Non poteva essere vero! Doveva aver capito male. O forse si trattava di uno stupido gioco che non le piaceva affatto. E le sembrava strano che Ronan si mostrasse tanto crudele.

    «Non è divertente» gli disse.

    «Divertente?» le fece il verso lui. Sapeva che il suo tono implacabile era una spiegazione sufficiente, ma preferì confermare a parole la sua decisione. «Non ho voglia di scherzare, credimi. Non potrei essere più serio. Il nostro matrimonio, per quel che può valere, è finito. Oggi me ne vado, e non tornerò mai più.»

    Ronan si alzò in piedi con una pigra indolenza che colpì Lily come un'ultima umiliazione.

    «Decidi tu quando presentare la domanda di divorzio.»

    «Ma io non...»

    «E ora, se vuoi scusarmi...» La formula educata non riusciva a mascherare la sua determinazione. «Mi aspetta un lungo viaggio.»

    Lui si avviò alla porta, e Lily non poté fare altro che seguirlo con gli occhi, troppo sconvolta per dire qualcosa. Intanto tornava con il pensiero al giorno precedente, quello del suo matrimonio, per cercare l'anello di connessione fra la gloriosa felicità di allora e il baratro di sconforto nel quale era precipitata. Di punto in bianco il sogno della sua vita si era trasformato in un incubo senza fine, e lei non riusciva a trovare una sola smagliatura nei giorni che avevano preceduto la cerimonia. Ronan Guerin si era dimostrato eccitato e impaziente come ogni futuro sposo che si rispetti. E lei non aveva mai sospettato che fingesse.

    Era solo un brutto sogno... Lily si pizzicò il braccio e si guardò intorno, augurandosi di essersi sbagliata. Ma non accadde nulla.

    Perché quella era la realtà. Lei era ben sveglia, immersa fino al collo nel suo inferno privato.

    E pensare che il giorno prima era convinta di avere il mondo in mano! Aveva trovato l'anima gemella e le si prospettava un futuro di felicità. L'unico neo era stato il nuovo taglio di capelli di Ronan...

    «Dimmi, mia cara, sei pronta a fare la camminata più lunga della tua vita?»

    George Halliday sorrideva, mentre parlava con Lily, aggiustandosi il farfallino di seta. La sua faccia, segnata dalle rughe, aveva già preso colore per il sole di un aprile insolitamente caldo.

    «La passeggiata più lunga, zio George?»

    Anche Lily sorrise, guardando l'uomo che non era davvero suo zio, ma si era guadagnato quel titolo con tanti anni di onorata amicizia. George aveva il negozio vicino al suo, quando lei aveva iniziato a vendere fiori. Era al suo fianco, quando Lily aveva ingrandito l'attività, e lei lo considerava come un parente.

    Lily aveva chiesto a George di accompagnarla all'altare, dato che il matrimonio si avvicinava e lei non era riuscita a rintracciare il fratello scomparso.

    «Credevo che fosse quella che porta al patibolo» commentò scherzosa.

    «Quelli che dicono così non devono mai essersi sposati. Altro che patibolo!» commentò zio George. «Sono attimi che non finiscono mai, credimi. A ogni gradino ti domandi se hai fatto la cosa giusta. Mi ama... non mi ama...»

    Lei non lo lasciò finire. «Ma io non ho dubbi, zio George. Io so che ho fatto la cosa giusta e che Ronan mi ama come lo amo io.»

    «Se sei sicura, tanto meglio. Secondo me, però, sei stata un po' troppo precipitosa» commentò lui, con aria preoccupata.

    «Se è questo che temi, non sono incinta, stai tranquillo. Non abbiamo ancora dormito insieme. Ronan sapeva che preferivo aspettare, e così...»

    «Proprio una perla rara!» fu il commento di zio George, velato di ironia. «Questo spiega la sua fretta di impalmarti, immagino. Anch'io, se fossi nei suoi panni, non vorrei aspettare un solo giorno di più.»

    «Zio George!» proruppe Lily, nascondendo il suo rossore dietro il bouquet di gigli. Aveva raccolto i capelli biondi sulla nuca, e come acconciatura aveva scelto una coroncina tempestata di perline. Non erano ancora due mesi che lei e Ronan si conoscevano, eppure Lily si sentiva pronta per pronunciare i suoi voti di amore per tutta la vita.

    Sorrise fra sé e si sistemò con gesti lievi il semplice abito di seta color avorio, con lo scollo appena accennato, poi sollevò la testa e guardò zio George con un sorriso.

    «Andiamo?»

    «Niente ripensamenti?»

    «Niente del genere. Hai ragione zio George. Ronan è una perla rara, ed è per questo che lo sposo.»

    L'interno della chiesa era addobbato con mazzi di rose color crema alla base delle finestre e su ogni banco c'era una composizione di fresie, mughetti e tralci edera. Ai lati dell'altare, gigli candidi come quelli del bouquet, al posto delle candele.

    Lily non aveva voluto candele in chiesa, e il sacerdote aveva capito le sue ragioni.

    Quando vide l'uomo alto e diritto che l'aspettava davanti all'altare, lei dimenticò subito tutto il resto. Quello era Ronan, il suo fidanzato, l'uomo che presto sarebbe diventato suo marito.

    Il cuore le batteva forte sotto il corpetto ricamato, mentre l'osservava, così fiero e possente, le spalle larghe, senza traccia del fremito nervoso che aveva colpito lei. Il sole che entrava dalla vetrata gettava strisce violacee sui capelli bruni...

    Fu allora che lei si accorse della differenza: i suoi bei capelli! Ronan se li era tagliati. I folti riccioli erano spariti, per lasciare posto a un taglio scolpito, con la sfumatura alta sulla nuca.

    Lily dovette mordersi il labbro per ricacciare un gemito di disappunto. Le piaceva tanto affondare le dita in quei riccioli di seta e voleva farlo anche durante la loro prima notte di nozze. Con i capelli corti Ronan dimostrava più anni della sua età e corrispondeva all'immagine di uomo d'affari privo di scrupoli, una fama che Lily non aveva mai avuto modo di verificare personalmente.

    Ora non c'era tempo per parlare con

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