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Il prezzo delle apparenze
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E-book164 pagine2 ore

Il prezzo delle apparenze

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Info su questo ebook

A Hollywood la bellezza è tutto, ed è la ricerca continua di questa effimera perfezione che ha permesso a Noah Foster, brillante chirurgo estetico, di raggiungere il successo. La sua vita si divide fra party e frivolezze, fino a quando non incontra Callie Matthews. Lei è diversa dalle altre donne che ha frequentato, solitamente disposte a tutto pur di ottenere un briciolo di notorietà. Callie crede davvero che il cinema possa colpire i cuori delle persone, e quando la sua carriera di attrice sembra sia arrivata al capolinea per colpa di un incidente, Noah decide di aiutarla a riconquistare il suo sogno. Per prendersi cura di lei la invita nella propria villa a Hollywood, e stando a stretto contatto scoprirà che la vera passione non conosce alcun ostacolo.
LinguaItaliano
Data di uscita11 mag 2020
ISBN9788830514041
Il prezzo delle apparenze

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    Anteprima del libro

    Il prezzo delle apparenze - Jules Bennett

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Hollywood House Call

    Harlequin Desire

    © 2013 Jules Bennett

    Traduzione di Eleonora Motta

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-404-1

    1

    «Voglio il tuo corpo.»

    Callie Matthews sobbalzò e sbarrò gli occhi in direzione del suo capo, il chirurgo plastico più famoso e sexy di Hollywood, entrato in quel momento nello studio. Con la mano dietro la schiena, lui fece scattare la serratura della porta d’ingresso con un rapido gesto del polso.

    «Mi scusi?»

    Un sorriso impertinente increspò le labbra di Noah Foster e il suo viso assunse quell’espressione irresistibile che metteva in ginocchio qualsiasi donna. Garantito, era infallibile. Tranne che con lei. Anche se non era poi così certa di essere in grado di respingerlo, nel caso l’avesse trascinata nella saletta del personale...

    «Ascoltami bene» la esortò, sollevando le mani. «Lo so che attendi la tua grande occasione per sfondare nel mondo del cinema...»

    D’accordo. Era ovvio che non stessero pensando la stessa cosa. Che vergogna.

    «Tuttavia» proseguì lui, «ho una proposta per te.»

    Le ultime tre parole parvero una dolce melodia alle orecchie di Callie. Dopo tutto, la sua fantasia avrebbe potuto avverarsi.

    «Tra poco inizierò una campagna pubblicitaria e vorrei che tu ne fossi la testimonial.»

    Lei scosse la testa. «Che cosa sta dicendo?»

    All’idea di fare la modella, l’adolescente cicciottella del Kansas che ancora albergava in lei, quasi scoppiò a ridere.

    Noah si mosse lentamente verso di lei, lo sguardo incollato al suo, il sorriso sempre più intrigante e mefistofelico.

    «Mi piacerebbe che facessi da modella per pubblicizzare la prossima apertura del mio nuovo studio dall’altra parte della città.»

    Callie si alzò dalla scrivania. «È evidente che lei non abbia riflettuto bene sulla faccenda.»

    Lui la esaminò con attenzione dalla testa ai piedi, stuzzicando la sua già iperattiva immaginazione. «Oh, no. Ti sbagli. L’ho fatto e sono giunto alla conclusione che voglio te.»

    Se solo quelle parole fossero state pronunciate in circostanze differenti.

    «Lei ha molte clienti a cui rivolgersi» si schermì, dirigendosi lungo il corridoio e poi nella sala d’aspetto per recuperare la borsa. «Inoltre, non ho mai posato.»

    Come molti prima di lei, Callie si era trasferita a Los Angeles ansiosa di mostrare il proprio straordinario talento e diventare la più famosa attrice di Hollywood. Purtroppo, la sua agente non era stata in grado di procurarle un’audizione che non fosse imbarazzante. Fino a quel momento, aveva realizzato uno spot per una pomata anti acne e un altro per i medicinali contro le malattie trasmissibili sessualmente. Il che non era ciò che sperava. Ma da qualche parte doveva pur cominciare, no?

    Noah non era interessato a vederla fuori dallo studio proprio perché lei aveva reclamizzato quei medicinali? Non sapeva che stava recitando? Lei era sana come un pesce da quel punto di vista, data la sua mancanza di esperienza sessuale. Non che fosse vergine, ma avrebbe anche potuto esserlo, considerando gli unici due patetici incontri che aveva avuto.

    «Avrei bisogno di alcune tue foto, Callie» insistette Noah, seguendola. Quindi appoggiò una spalla muscolosa allo stipite della porta. «Le pubblicità metteranno in evidenza il lato naturale della chirurgia, come rimanere giovani e freschi.»

    Callie lo imitò e, incrociando le braccia, si puntellò contro il bancone. «A parte la dermoabrasione a cui mi ha sottoposto per cancellare una cicatrice sul mento, non ho fatto altro. Non è pubblicità ingannevole?»

    «Niente affatto» sostenne lui con determinazione. «Se tu non fossi mai stata una mia paziente, allora sì, avresti ragione. Ma tu sei perfetta, Callie. Sei incantevole e la macchina fotografica ti amerà. Sarai sui tabelloni di tutta la città e non dirmi che questo tipo di esibizione non ti piace!»

    Sarebbe stata pazza ad ammettere il contrario. «E questo potrà aiutarmi nel campo del cinema?»

    Lui scrollò le spalle. «Male non può fare.»

    C’era un ruolo, nel prossimo film di Anthony Price, per cui lei avrebbe dato qualsiasi cosa e la sua agente doveva ancora ottenere un’audizione. Forse, con gli agganci giusti...

    «Ho una controproposta per lei» replicò Callie.

    Noah socchiuse gli occhi. «Mi fai paura quando assumi quell’espressione. L’ultima volta che hai avuto un’illuminazione, ci siamo ritrovati con la macchina del caffè che spruzzava uno strano liquido scuro sulle pareti e sul pavimento.»

    Lei agitò una mano nell’aria. «Insignificanti contrattempi tecnici.»

    «Ti ascolto, Callie» sospirò lui.

    «Lei parlerà con Olivia Dane per farmi ottenere un provino per il film di Price e io poserò per lei.»

    Se Noah avesse disturbato la famosissima dea di Hollywood che, guarda caso, non solo era la loro principale cliente ma anche la madre del produttore del film per cui Callie si struggeva, lei gliene sarebbe stata grata per il resto dei suoi giorni.

    «Non le sto chiedendo di farmi avere la parte» tenne a precisare lei. «Desidero avere la chance di mostrare ciò che so fare.»

    Dio, odiava supplicare, ma era necessario. Era venuta a Los Angeles per inseguire il suo sogno, non per sfiorarlo o ricevere una porta in faccia. Callie credeva nel destino e non era una coincidenza che lavorasse per il chirurgo plastico dell’élite di Hollywood.

    «La prego» insistette, azzardando un mezzo sorriso.

    Accidenti alla sensuale aria da George Clooney che lui aveva assunto, inclinando la testa di lato e arricciando le labbra.

    «Non è compito della tua agente questo?»

    Callie scrollò le spalle. «Lei sostiene che non è il ruolo giusto per me. Ma come faccio a dimostrare il mio talento senza afferrare la prima occasione?»

    Lui le pose le forti mani sulle spalle e un brivido inatteso le scorse lungo tutto il corpo, stimolandola a fantasticare su quel tocco sulla sua pelle nuda, libera dalla barriera degli abiti.

    Un sogno alla volta, Callie.

    «La tua agente lavora in questo campo da diverso tempo» sostenne lui con il tono dolce di un adulto che tenta di spiegare un concetto complesso a un bambino. «È probabile che sappia ciò che dice.»

    «Non capisco come potrebbe nuocermi» s’incaponì Callie. «Se non ottengo il ruolo, pazienza. Ma quest’occasione mi può lanciare verso ciò che ho sognato per tutta la vita.»

    Cupi occhi grigi scrutarono il suo viso. «Non posso chiamarla. Per quanto comprenda il tuo desiderio, non potrei perdonarmi d’averti lanciato in qualcosa che non si dimostrerà così sensazionale come credevi. Non sei in città da molto. Perché non cerchi d’inserirti gradatamente? Anthony Price è un pezzo grosso.»

    Non importava quanto Noah fosse irresistibile, si rifiutava di permettergli di distruggere i suoi sogni. «Sta bene. Vorrà dire che mi procurerò un provino a modo mio.»

    Lui appoggiò i pugni alla vita. «Lascia che la tua agente esegua il proprio lavoro. Le stelle non sono nate da un giorno all’altro. Sei una donna bellissima e non avrai problemi nell’attrarre l’attenzione.»

    La sua affermazione la riscaldò. Un uomo come Noah Foster, che creava la bellezza ogni giorno, la riteneva degna di nota.

    «Ti offrirò cinquantamila dollari per posare.»

    Il sangue le si gelò nelle vene. «Cinquantamila dollari? Ma è impazzito, per caso?»

    Gli sfuggì una risatina divertita. «Quando ti arrabbi, il tuo accento è inconfondibile.»

    «Non ho alcuna inflessione» tenne a precisare lei, risentita. «Ma, tornando all’offerta, mi sta prendendo in giro?»

    Il sorriso scomparve dal viso di Noah. «Non scherzo mai quando si tratta di affari e di denaro.»

    Cinquantamila dollari... I suoi genitori avevano bisogno di sistemare il tetto della casa e di un’auto nuova. Come poteva rifiutare?

    Intanto che rimuginava sui pro e i contro, Noah la studiò con un’attenzione tale che la rese nervosa. Lo faceva sempre. D’accordo, era il chirurgo delle star e abituato ad analizzare tutto e tutti. Ma ciò che proprio non comprendeva era come un uomo tanto sexy e attraente come lui fosse ancora single. Chissà, magari sbavava quando baciava o non ci sapeva fare sotto le lenzuola. Naaa... Impossibile che Noah Foster non fosse un amante focoso. Trasudava sex appeal e se era perfetto con gli abiti addosso, figuriamoci senza.

    Quando sorrideva gli si formavamo delle deliziose fossette sulle guance ed era impossibile rifiutargli qualcosa. In quell’istante, Callie percepì il suo sorriso come una rassicurazione a proposito del futuro. Certo, lui stava giocando sporco approfittando del proprio fascino e tutta la sua determinazione iniziò a incrinarsi.

    Non poteva rifiutare quella somma. Sebbene desiderasse parlare con Olivia, doveva essergli grata della fiducia che riponeva in lei per spingerlo a una proposta così generosa.

    «D’accordo, poserò per la pubblicità. Se lei è davvero convinto che è la mia immagine che desidera vedere sui cartelloni.»

    «Sei esattamente ciò di cui ho bisogno, Callie. Voglio catturare la tua giovinezza e la tua innocenza.»

    Lei non poté trattenere una risata. «Non sono tanto innocente.»

    «Ti sei trasferita qui meno di un anno fa e sei cresciuta nel Midwest.» Socchiuse appena le palpebre e s’inclinò in avanti, invadendo un po’ il suo spazio personale. «Sei praticamente ancora vergine.»

    Al suono della parola vergine, la gola le si seccò e la mente iniziò a fantasticare su Noah – e quei suoi occhi da... camera da letto – troppo vicino, troppo seducente.

    «Le posso assicurare che non sono vergine.»

    Taci, Callie.

    «Buono a sapersi» affermò lui con aria impertinente. «Ma sono comunque felice che tu abbia acconsentito a fare le foto.»

    «Ha mai dovuto lottare per ottenere qualcosa o le basta sorridere?» scherzò lei.

    Lui si adombrò all’improvviso, deglutì e si riebbe subito. «Saresti sorpresa da tutto ciò per cui ho combattuto e ho perso.»

    Non sono affari miei, si redarguì da sola. Tutti hanno un passato, e il fatto che fosse un rinomato chirurgo non significava che tutto fosse stato facile per lui. Tuttavia, era la prima volta che manifestava un cedimento dietro a quel sorriso da un milione di dollari.

    Lei non era vergine.

    Quell’affermazione continuò a rodergli dentro. Forse non lo era nel senso più stretto del termine, ma di certo era di un’innocenza disarmante. Se solo Callie avesse immaginato i pensieri che gli passavano per la mente ogni volta che la guardava, lo avrebbe denunciato per molestie sessuali.

    Si rifiutava di essere etichettato come quello che esce con le proprie impiegate ma, per la miseria, desiderava conoscerla in termini più personali e intimi. Aveva giocato col fuoco, due giorni prima, quando l’aveva intrappolata nella sala d’aspetto. Nel momento in cui si era avvicinato, aveva notato una luce brillante nei suoi occhi verdi e il modo in cui continuava a inumidirsi le labbra sensuali e generose che parevano supplicare d’essere baciate. Le sue pazienti pagavano delle fortune per una bocca come quella di Callie.

    Noah si appoggiò allo schienale della sedia. Lei sarebbe entrata nello studio da un momento all’altro e intendeva mantenere la loro relazione a livello professionale. Niente più sfioramenti e niente più fantasie su quei grandi occhi, colmi di speranza e di sogni.

    Se Callie si fosse resa conto che stava per cacciarsi nel girone infernale di Hollywood, avrebbe girato i tacchi e sarebbe tornata di corsa ai suoi campi di granturco. Non era tutto sfarzo e successo. E lui non avrebbe permesso a un’altra donna cui teneva di precipitare in quell’inferno.

    Le cicatrici lasciate dalla sua ex fidanzata erano ancora

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