Le incredibili curiosità di Verona
Di Giulia Adami
()
Info su questo ebook
Lo spirito di Verona si rivela nel fascino dei suoi colori, si scorge nei conci in pietra rossa dell’anfiteatro romano, nelle mille righe delle murature romaniche di tufo e mattone, nei brillanti affreschi rinascimentali e nelle sagome delle ville liberty. Nell’immaginario collettivo, Verona è la città romantica per eccellenza, un luogo d’incanto permeato dalla leggenda dell’amore di Giulietta e Romeo e divenuto, nel XX secolo, meta di pellegrinaggio per coppie di innamorati che nella città scaligera vedono l’emblema del sentimento amoroso. Passeggiando tra gli angoli nascosti e le piazze chiassose del centro storico, si colgono suggestioni di secoli e secoli di storia, da osservare con lo sguardo vivace di chi non conosce ma è sempre curioso di scoprire la vera natura delle cose. Un intreccio di racconti, storie e curiosità; in una parola: Verona.
Un viaggio tra le strade, le piazze, i luoghi più noti e gli angoli meno conosciuti della città degli innamorati
Tra gli argomenti trattati:
Dal colle al fiume
Da una città comune a una città signorile
Principi, artisti e mercanti
Nobili di sangue, nobili di cuore
La città cambia volto
L’età dell’oro e del cemento
Il carattere della città
Giulia Adami
è nata nel 1989 a Verona. Si è laureata in Beni Culturali e Discipline Artistiche e ha conseguito il dottorato con uno studio multidisciplinare sull’attività artistica cinquecentesca nella sua città natale.
Leggi altro di Giulia Adami
eNewton Saggistica
Correlato a Le incredibili curiosità di Verona
Titoli di questa serie (100)
Romanzo comunale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOrigini e storia della massoneria. Il Tempio e la Loggia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 misteri di Roma che non saranno mai risolti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa grande storia del Medioevo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Kennedy. La dinastia che ha segnato un secolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vera storia dei templari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI grandi condottieri che hanno cambiato la storia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ultima battaglia dell'impero romano Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Grandi storie di montagna che non ti hanno mai raccontato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa moglie afghana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStorie su Mussolini che non ti hanno mai raccontato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ultimo sopravvissuto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCardinali e cortigiane Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I servizi segreti delle SS Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 storie di regine e principesse che non ti hanno mai raccontato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Italia del pizzo e delle mazzette Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI serial killer Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Le cento battaglie che hanno cambiato la storia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRoma. L'impero del crimine Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La linea di sangue del Santo Graal Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe grandi battaglie di Giulio Cesare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl libro che nessun governo ti farebbe mai leggere Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Le papesse Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl boss della banda della Magliana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRifugiati Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa disfatta del Terzo Reich Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria proibita di una geisha Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I boss della camorra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl libro segreto di papa Ratzinger Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I grandi misteri irrisolti della Chiesa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Ebook correlati
101 cose da fare a Verona almeno una volta nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniKeep calm e passeggia per Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia di Verona: Dalla preistoria ai giorni nostri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBreve storia di Bologna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPasseggiando per Venezia... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giro di Padova e dintorni in 501 luoghi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniForse non tutti sanno che a Milano... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBreve storia di Padova Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il Novelleion Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniForse non tutti sanno che a Roma... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giro di Roma in 501 luoghi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa battaglia di Venezia: Due riflessioni su Venezia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe incredibili curiosità di Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNella terra del diavolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRoma Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Edita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe storie e i luoghi più strani di Milano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 things to do in Rome at least once in your life Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRoma è donna: Il lato femminile del mondo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia di Roma in 100 monumenti e opere d'arte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl libro dei viaggi nel tempo di Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArrivederci Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTrieste e l’Istria (Annotato e illustrato) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 perché sulla storia dell'Abruzzo che non puoi non sapere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia Eur: Dalla preistoria ai giorni nostri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlla scoperta dei segreti perduti di Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPalazzi e giardini di Napoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMisteri crimini e storie insolite di Venezia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI segreti delle strade di Roma antica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Storia europea per voi
Mitologia, la grande raccolta! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRoma segreta e misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria erotica d'Italia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Cerchio Magico Valutazione: 3 su 5 stelle3/5101 storie su Milano che non ti hanno mai raccontato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNapoli velata e sconosciuta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria dell’Italia moderna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria del Mostro di Firenze - Appendice al I Volume Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Sistema. Licio Gelli, Giulio Andreotti e i rapporti tra Mafia Politica e Massoneria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMussolini e gli Illuminati: Da Piazza San Sepolcro al rito sacrificale di Piazzale Loreto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI grandi personaggi che hanno cambiato l’Italia del Medioevo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIniziazione alla divinazione etrusca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNapoli sotterranea Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPalazzi e giardini di Napoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 perché sulla storia di Roma che non puoi non sapere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI monumenti esoterici d'Italia Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La Guerra Occulta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria in sintesi, anno quinto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStorie segrete della storia di Napoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Regno delle Due Sicilie (1734-1861): Studi e ricerche (vol. I) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Italia segreta dei sequestri Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Storia e leggende delle SS: Ediz. illustrata Valutazione: 2 su 5 stelle2/5La moda italiana nel XV secolo. Abbigliamento e accessori Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Cleopatra: La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria dei Longobardi: Historia Langobardorum Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia di Milano in 100 luoghi memorabili Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNapoli esoterica e misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Difesa della razza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria economica e sociale del Medioevo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Le incredibili curiosità di Verona
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Le incredibili curiosità di Verona - Giulia Adami
717
Prima edizione ebook: novembre 2020
© 2020 Newton Compton editori s.r.l., Roma
ISBN 978-88-227-4419-7
www.newtoncompton.com
Edizione elettronica a cura di Corpotre, Roma
Giulia Adami
Le incredibili curiosità
di Verona
Dalla prosperità dell’insediamento romano alle lotte tra guelfi e ghibellini, dagli Scaligeri al Regno d’Italia, fino ai giorni nostri
marchio-front.tifNewton Compton editori
A testa in su
Indice
Prefazione
DAL COLLE AL FIUME
Il crocevia dell’impero
Porte di pietra e di mattone
Intrecci di tessere e colore
Petronia Tertulla e la città dei morti
Tutte le facce di Giove
DA UNA CITTÀ COMUNE A UNA CITTÀ SIGNORILe
Non è oro solo quello che luccica
Corri a Verona, corri per il Drappo Verde!
Avere voce in capitolo
Un ponte di barche
Il volto Barbaro degli Scaligeri
PRINCIPI, ARTISTI E MERCANTI
Una nuova via della seta
I Principi della Musica
Un palazzo senza volto
River side story
Architetture di legno
NOBILI DI SANGUE, NOBILI DI CUORE
Il giardino di pietra di Scipione
Se ti sposi, ti regalo Tiepolo
Bartolomeo Rubele eroe d’altri tempi
La prima tappa del Grand Tour
Le Pasque Veronesi
LA CITTÀ CAMBIA VOLTO
La riscoperta del Teatro
Sua Maestà arriva in città
Una giungla urbana
Quando l’Adige si ribella
Il Pantheon di Verona
L’ETÀ DELL’ORO E DEL CEMENTO
Una ecclettica e nuova borghesia
Il crepuscolo del regime
Com’era, dov’era
Rosso, oro e blu. Carlo Scarpa e la nuova Verona
Il tempio dei libri
IL CARATTERE DELLA CITTÀ
Dal Bogon al Bacanàl
L’oro di Verona è fatto di pane
Non solo il marmo è rosso
un mare di pietra
La corona della città
Ringraziamenti
BIBLIOGRAFIA
Prefazione
Nell’immaginario collettivo, Verona è la città romantica per eccellenza, un luogo d’incanto permeato dalla leggenda dell’amore di Giulietta e Romeo e divenuto, nel xx secolo, meta di pellegrinaggio per coppie di innamorati e curiosi che nella città scaligera vedono l’emblema del sentimento amoroso puro e incondizionato. Negli anni Trenta del Novecento, la grande fortuna del mito e la notizia del progetto cinematografico di George Cukor, che trasformò i due amanti medievali in star hollywoodiane, persuase il direttore dei musei civici di Verona, Antonio Avena, a ideare un avveniristico percorso di story telling delle vicende dei Montecchi e dei Capuleti, portando alla creazione di un itinerario di fittizi luoghi shakespeariani veronesi, che sfruttasse il successo scaturito dalla candidatura all’oscar del film americano del 1937. Malgrado la brillante e precoce intuizione di Avena, il progetto innescò un graduale disinteressamento del pubblico agli aspetti più peculiari e intriganti della storia cittadina, lasciando troppo spesso nel dimenticatoio quelle vicende storiche che rendono Verona, ancora oggi, unica e irripetibile.
Lo spirito di Verona si rivela nel fascino dei suoi colori, si scorge nei massicci conci in pietra rossa dell’anfiteatro romano, nelle millerighe delle murature romaniche di tufo e mattone, nei brillanti affreschi rinascimentali che le hanno conferito l’appellativo di urbs picta e nelle peculiari sagome delle ville liberty che si scorgono tra le vie di uno dei più prestigiosi quartieri della città. Nata come colonia dell’Urbe, la città scaligera ha fin da subito dimostrato il suo essenziale apporto alla vita della penisola, in virtù della ricchezza naturale del suo territorio e del singolare temperamento dei suoi abitanti, divenendo un crocevia di incontri e di commerci, che le hanno permesso una continua crescita economica, culturale e sociale, dall’antichità fino ai giorni nostri.
Passeggiando tra gli angoli nascosti e le piazze chiassose e gremite del centro storico, si colgono suggestioni di secoli e secoli di storia, da osservare con lo sguardo vivace dei bambini, quello di chi non conosce, ma è sempre curioso di scoprire la vera natura delle cose. Per cogliere lo spirito originale e intrigante che accompagna questo viaggio fatto di storie e curiosità, bisogna calarsi nel vivo della città e cercare con lo sguardo le tracce del passato che, in un solo colpo d’occhio, dispiegano davanti a noi i segni di una storia millenaria.
Posta sulla linea stradale che mette in collegamento Milano e Venezia, Verona è oggi la meta privilegiata del cosiddetto turismo mordi e fuggi
, che si muove alla ricerca dei baluardi della storia culturale e artistica della città. Ma come tutti i centri italiani che vantano una storia antichissima, la città riserva molte sorprese al di fuori dei classici percorsi di visita storico-artistica, una coltre di racconti stravaganti che si celano nella memoria e nella tradizione locale, sfuggendo non solo agli occhi curiosi dei visitatori ma, a volte, anche agli stessi abitanti del territorio. Custodire e conservare le storie, le tradizioni e le leggende locali è stata, per secoli, una missione per tutti coloro che sono rimasti ammaliati dalla bellezza intrinseca della città, dai suoi scorci pittoreschi e dalla stravaganza dei suoi abitanti. Grazie agli studi di uomini e donne che hanno raccolto le memorie di vicende e aneddoti antichi e moderni, oggi è possibile ricostruire uno sfaccettato ritratto di Verona, fatto di colori, ricordi, suoni e immagini. In un certo senso, questo libro nasce come un piccolo tributo all’impegno di quelle persone che hanno tracciato un percorso di ricerca e che hanno narrato l’illustre passato di Verona con tanto vigore e passione, consegnandolo, come un testimone prezioso, alla nostra memoria. Senza il loro contributo, non sentiremmo oggi l’esigenza di ripercorrere, ancora una volta, la storia della città, alla ricerca di nuovi tasselli per comprendere a fondo il carattere di un tessuto urbano e i suoi mutamenti.
Non tenterò dunque di cercare nuove ed altisonanti parole per descrivere quella vivida e brillante aura che permea, ancora oggi, Verona, ma consegnerò alla penna dei grandi
il compito di stilare un primo ritratto della mia amata città.
Si come è vero che la città di Verona, per sito, costumi, ed altre parti è molto simile a Firenze, così è vero che in essa, come in questa, sono fioriti sempre bellissimi ingegni in tutte le professioni più rare e lodevoli.¹
Al tramonto ho percorso l’orlo del cratere dell’Anfiteatro e ho goduto il bellissimo panorama della città e delle vicinanze. Ero solo; in basso, sui lastroni del Brà camminava una folla di gente: era l’ora del passeggio per gli uomini di tutte le condizioni e per le donne del ceto medio.²
L’unico difetto del luogo è che è troppo ricco. Pietre, fiori, montagne: tutto richiede uguale attenzione.³
Sul castello di Verona
batte il sole a mezzogiorno,
da la Chiusa al pian rintrona
solitario un suon di corno,
mormorando per l’aprico
verde il grande Adige va;
ed il re Teodorico
vecchio e triste al bagno sta.⁴
Depositiamo per tre ore i bagagli alla stazione e ci dirigiamo lungo la strada maestra, attraversando la città e le fortificazioni, verso San Zeno Maggiore. Che strano effetto questo ribollio di colli, queste mura ora ripide, ora smussate, le differenze di altitudine, a volte appena percepibili. Tutto di una sottile sensibilità del tutto celata all’occhio profano.⁵
Mescolata ed impura, Verona è vibrazione, è irradiazione, è colore, arte divenuta paesaggio e confusa al paesaggio, miraggio di città romantica. Verona fu romana, gota, poi bizantina e longobarda. La tennero i Carolingi e gli imperatori tedeschi; fu un glorioso Comune e una gloriosa signoria, fu scaligera, viscontea, veneziana.⁶
1 Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, Newton Compton Editori, Roma 2010, p. 796.
2 Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, Mondadori, Milano 2019, p. 43.
3 John Ruskin, Lettere da Verona, Alba Petralia, Veorna 2013, p. 31.
4 Giosuè Carducci, Rime nuove in Tutte le poesie, Newton Compton Editori, Roma 2011. Sognatori, poeti, viaggiatori: sguardi su Verona e il lago di Garda, a cura di Paolo Tonussi, Antenore, Roma-Padova 2017, p. 53.
5 Walter Benjamin, Il mio viaggio in Italia: Pentecoste 1912, Rubettino Editore, Messina 1995, p. 42.
6 Giudo Piovene, Viaggio in Italia, Mondadori, Milano 1966, p. 64.
DAL COLLE AL FIUME
FIG6.tifFIG1.tifLa città di Verona vista dai colli in un’incisione settecentesca.
Il crocevia dell’impero
«Verona è una piccola Roma» è divenuta, da qualche tempo, la classica espressione che risuona tra i pittoreschi vicoli del centro storico, nella folla dei folti gruppi di turisti che per la prima volta giungono in visita nella città scaligera. Alle orecchie dei veronesi suona un po’ come «Amsterdam è la Venezia del Nord», entrambi inflazionati e facili paragoni che il turismo moderno ha trasformato in mantra per il viaggiatore del xxi secolo, ripetuti e conosciuti in ogni parte del mondo. Questo gioco di facili associazioni non si riscopre infatti appannaggio dei soli grandi centri turistici internazionali, la cui fama e celebrità porta sovente alla nascita di leggende e generalizzazioni sulla storia delle città: la piccola Verona ne è un chiaro esempio.
L’origine di questo confronto scaturisce abitualmente dal riconoscimento dell’Arena come un Colosseo in miniatura e dell’ondulato territorio che circonda la città come un rimando ai celebri sette colli dell’Urbe. Ma la storia ci insegna che nulla nasce per caso e che anche il più abusato paragone cela in realtà una fitta rete di verità e fraintendimenti che, nel tempo, hanno portato le persone a una percezione condivisa e collettiva di un luogo. Per riscoprire l’essenziale ruolo che Verona ebbe per Roma, soprattutto durante l’epoca imperiale, e sfatare il mito che vede nella città scaligera solamente una piccola copia della Città Eterna, è necessario quindi scavare più a fondo, svelando l’intreccio delle storie dei luoghi e le memorie veronesi che ancora oggi si conservano nella fitta rete di strade e palazzi antichi.
Verona nacque ben prima dell’arrivo dei romani, sulla cima del cosiddetto Colle Gallo, ribattezzato in tempi più recenti Colle di San Pietro, un’altura situata in corrispondenza di una delle ampie anse che il fiume Adige disegna alle pendici dei monti Lessini. Non dobbiamo immaginare che il primo insediamento si presentasse come un vero e proprio borgo fortificato, ma piuttosto come un piccolo villaggio difeso da un muro di cinta rudimentale che ospitava, già dal vii secolo a.C., un gruppo di abitanti autoctoni di cui ancora oggi rimane incerta la provenienza, ma che gli studiosi identificano con gli antichi veneti, ipotizzando un’origine gallica o celtica di questa popolazione, da cui far discendere l’appellativo gallo
.
La crescita del borgo portò con sé la necessità di sviluppare un sistema agricolo che permettesse alla popolazione di sfruttare gli appezzamenti di terra pianeggiante che circondavano il colle, nonostante questo comportasse un pericoloso avvicinamento al fiume e l’eventualità di subire i danni delle sue devastanti piene. Nei secoli successivi, malgrado le molte incertezze legate all’imprevedibilità del corso impetuoso dell’Adige, fu inarrestabile lo sviluppo di piccoli centri abitati situati lungo il corso del fiume – con la conseguente realizzazione, in corrispondenza del guado naturale posto alle pendici della collina, di un passaggio di legno che conducesse ai terreni agricoli, articolati nella zona piana al di là dell’ansa. Quell’antico guado, oggi sede di uno dei più importanti e scenografici monumenti romani della città, il ponte Pietra, fu dunque sfruttato dalla popolazione locale ben prima dell’arrivo dei romani, per ottimizzare le risorse di un territorio potenzialmente molto produttivo.
Fu però con lo stanziamento dei romani nel territorio che la città conobbe un repentino sviluppo urbanistico, ancora oggi testimoniato dalla ricchezza di monumenti e resti archeologici visibili nel centro storico. Verona infatti, dopo essere stata una delle colonie di Roma nella Gallia Cisalpina, intorno al 49 a.C. acquisì il tanto agognato status di municipium. Ma cosa voleva dire, in epoca romana, divenire municipium per una città? Sostanzialmente i municipi romani, rispetto alle colonie, potevano godere di svariate politiche di agevolazione economica sulle tasse imposte dall’Urbe e, condizione fondamentale, tutti gli abitanti potevano vantare la cittadinanza romana, da cui scaturivano numerosi diritti e doveri individuali. Questo essenziale cambiamento non mutò solo il ruolo di Verona all’interno dello Stato romano, ma anche l’aspetto e la fisionomia del suo tessuto cittadino. Oltre al notevole ampliamento della città, il centro urbano fu radicalmente spostato rispetto alla posizione originale, con un graduale accentramento all’interno dell’ansa dell’Adige del vero e proprio nucleo politico e abitativo. Intorno al 49 a.C., in un sito originariamente dedicato all’agricoltura e alla coltivazione, si iniziarono quindi a costruire mura, porte, monumenti laici e religiosi in cui svolgere le attività amministrative e culturali, ma anche la vita civile e lavorativa dei cittadini. Questo processo richiese un lungo periodo di elaborazione e ancora nell’ultimo quarto del i secolo a.C. si potevano scorgere zone abitate sulle pendici del colle.
Un’evoluzione di tale portata e la costruzione ex novo di un’intera zona urbana mettono in luce, fin da subito, le potenzialità che Roma aveva scorto nella città di Verona, caratterizzata da una fortunata posizione geografica, tra la fertile pianura padana e il confine romano con la Gallia. Non a caso, gli studiosi hanno più volte proposto di individuare un nome illustre dietro un’evoluzione così imponente, annoverando anche Gaio Giulio Cesare tra i possibili promotori. Il vantaggio che Roma poteva trarre dalla posizione di crocevia di Verona nel Nord della penisola era infatti impagabile e, viceversa, anche i veronesi trassero il loro bel guadagno dal passaggio da colonia a municipium. Ma oltre alle potenzialità geografiche del territorio, Verona possedeva un altro vantaggio agli occhi di Roma, riconoscibile ancora oggi nella sua struttura, incardinata in una rete stradale progettata e costruita prima dello spostamento della città al centro dell’ansa. La città si trova infatti nel punto di incrocio tra una strada consolare e due assi viari fondamentali, all’epoca, per raggiungere la Gallia e la Germania: da una parte la via Postumia, dall’altra la via Gallica e la via Claudio-Augusta.
Postumia.jpgUn tratto della via Postumia visibile sotto l’Arco del Gavi (foto di Pentti Helenius su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported).
L’impostazione dei centri abitati su un reticolo ortogonale di cardi e decumani, che proseguivano il percorso delle vie consolari all’interno delle mura urbane, è un retaggio delle pratiche militari romane e deriva dai vantaggi riscontrati dall’esercito nell’organizzazione dell’accampamento durante le campagne di conquista: il castrum. Questa scelta urbanistica permetteva infatti di muoversi all’interno di un vasto numero di isolati in modo intuitivo e veloce, sfruttando la numerazione progressiva delle strade. Nel caso specifico di Verona le due strade principali interne e ortogonali, il Cardo e il Decumano massimo, erano solo piccole porzioni di due assi viari fondamentali per lo Stato romano, che si incrociavano esattamente di fronte al Capitolium, il tempio situato nel centro del foro. Il Decumano massimo era, di fatto, la porzione di Via Postumia situata all’interno delle mura cittadine, una via che tagliava il Nord della penisola e metteva in comunicazione non solo due centri importanti come Genova e Aquileia, ma soprattutto i due mari, il Tirreno e l’Adriatico, promuovendo gli spostamenti e i commerci. Il Cardo massimo era invece la prosecuzione all’interno della città della Via Gallica che, come suggerisce il nome stesso, conduceva verso l’antica Gallia, l’attuale Francia. Questa trama di vie consolari e di strade consentiva di raggiungere Verona agilmente dai maggiori centri abitati dello Stato e, più tardi, dell’Impero Romano. Ma, come avevamo anticipato, queste non erano le uniche due strade a incrociarsi sul territorio veronese: manca infatti all’appello la fondamentale Via Claudia Augusta, che da Ostiglia si inoltrava verso nord, fino ai territori dell’odierna Germania e di cui è stata riportata alla luce una porzione di ciottolato grazie agli scavi archeologici realizzati nei pressi di san Pietro in Cariano in Valpolicella.
A discapito di ciò che si potrebbe pensare infatti, questa rete viaria antica non è mai andata perduta, e ancora oggi è possibile ritrovare alcuni frammenti di strade romane in punti strategici della città. Il termine strada
d’altronde deriva dalla parola latina strata e restituisce l’idea di una articolata stratificazione di materiali che, nel tempo, hanno contribuito alla vera e propria stratificazione di percorsi sicuri e codificati, che non furono cancellati dal trascorrere dei secoli.
Gli archeologi infatti hanno ricostruito e, in qualche caso, riportato alla luce numerosi frammenti della rete viaria romana, scavando in corrispondenza delle nostre vie e delle strade che abitualmente percorriamo. A Verona, è stato anche possibile individuare le differenze tra le diverse strade venute alla luce, in base alla posizione occupata rispetto alle mura e, soprattutto, ai materiali di realizzazione. I basoli, pietre di basalto nere e solide, utilizzate per lastricare le porzioni di strada più transitate in corrispondenza delle città, si possono ancora oggi scorgere sotto l’Arco dei Gavi, solcate profondamente dalle ruote dei carri antichi e frutto di uno scavo archeologico (e di un conseguente spostamento) effettuato nell’odierno corso Cavour. Per le strade interne alle mura invece, percorse principalmente da pedoni e quindi non sottoposte al continuo passaggio dei carri, furono utilizzati tufo e pietra rossa locale. Lo scavo oggi visibile dirimpetto alla statua di Dante Alighieri in piazza dei Signori ci mostra proprio l’incrocio di un cardo e di un decumano secondari, realizzati in tufo e pietra di Verona.
Ma oggi non rimangono solo i resti archeologici di queste strade, poiché i percorsi individuati dai romani più di duemila anni fa sono sede delle più importanti strade contemporanee che solcano il Nord Italia, come l’Autostrada del Brennero, che ricalca precisamente il percorso della Claudio Augusta, o la Strada Provinciale Padana, che segue il percorso della Via Gallica. In un certo senso, per rifarci dei consueti paragoni con Roma, per Verona potremmo dunque riciclare un abusatissimo proverbio dedicato all’Urbe, concedendoci una piccola variazione sul tema e affermando che «tutte le strade portano a Verona»!
Porte di pietra e di mattone
La data del 49 a.C. è ricordata come uno spartiacque nella storia di Verona, l’anno che segna il definitivo passaggio della città da colonia romana allo status di municipium, un mutamento che portò con sé molti privilegi per gli abitanti, tra cui l’ottenimento della cittadinanza romana per i veronesi. Ma come è stato possibile, ai giorni nostri, ricostruire un evento così lontano nel tempo, in