La Cucina della Emilia-Romagna

Di Autori Vari

Ecco gli argomenti e le ricette di questo manuale gastronomico della Emilia-Romagna: La Regione del cibo; Pasta emiliano-romagnola fatta in casa (strichetti, lasagne, maltagliati, pappardelle, quadrettini, tagliolini, tagliatelle); Bologna; Modena; Piacenza; Parma; Ferrara; Reggio Emilia; Ravenna; Forlì; Rimini; Un mare di vino. Per ciascuna città sono riportate un numero variabile di 4/5 tipiche (e richiestissime) ricette culinarie.

• Lingua: Italiano
• Editore: Tiemme Edizioni Digitali
• Data di uscita: 21 mar 2020
• ISBN: 9788835390510

Anteprima del libro

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Intro

Ecco gli argomenti e le ricette di questo manuale gastronomico della Emilia-Romagna: La Regione del cibo; Pasta emiliano-romagnola fatta in casa (strichetti, lasagne, maltagliati, pappardelle, quadrettini, tagliolini, tagliatelle); Bologna; Modena; Piacenza; Parma; Ferrara; Reggio Emilia; Ravenna; Forlì; Rimini; Un mare di vino . Per ciascuna città sono riportate un numero variabile di 4/5 tipiche (e richiestissime) ricette culinarie.

LA REGIONE DEL CIBO

Il culto della cucina, della buona tavola in cui celebrare il proprio carattere bonario e le tradizioni opulente, fanno dell’Emilia-Romagna una regione dal costume gastronomico quasi sentimentale.

Una terra di sfoglia, con la quale dar vita a lasagne e tortellini, cappelletti, tagliatelle poi annegate nell’inimitabile ragù, attraverso ingredienti manipolati segretamente, dosati con oculatezza in tegami dalle forme strane.

La terra madre degli insaccati e dei prosciutti, degli zamponi, dei cotechini, ubertosa di frutta e di ortaggi, riso, frumento e, seppure da un lato, di mare: che imbandisce la mensa di sogliole, rombi, calamari, cannocchie in antipasti bolliti, spiedini di frutti e infine, nell’etrusca Comacchio, di anguille. Un panorama culinario irripetibile, in una regione di genti simpatiche e iraconde, sanguigne quel tanto che basta per placare le discordie davanti alla celebre pasta e al loro decantatissimo pane.

L’Emilia di tanta pianura e pochissimi colli, la Romagna marinara e appenninica: due caratteri da un’indole sola, due dialetti da un’unica lingua; ogni città prevarica l’altra in leccornìe: il prosciutto di Parma, le lasagne di Bologna, i tortelloni di Piacenza, lo stracotto di Reggio, la salama di Ferrara, i capitoni di Comacchio, i lessi di Modena, il pesce, gli spiedi di selvaggina e le salsicce romagnole di Ravenna, Rimini, Forlì.

Fagiolino, l’eroe locale dell’immaginario popolare, stornellava alla sua bella: un bacio, un sorriso e un manicaretto che anticipi il paradiso, inno goliardico rappresentativo di una regione che altri dicono essere due e che, invece (e proprio per questo), gli emiliano-romagnoli sanno per certo essere doppia: d’amore, di ricchezza, di aromi, di cultura, di riti, di spontaneità, di pazienza, di buongustai e soprattutto di