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Lo diciamo a Lucy?: eLit
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E-book151 pagine2 ore

Lo diciamo a Lucy?: eLit

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Info su questo ebook

Tess e Lucy, sorelle, sono diverse come il giorno e la notte: Tess è saggia e responsabile; Lucy è immatura e sognatrice. Consolare il cuore infranto di Lucy è diventata un'abitudine per Tess, che ascolta paziente i suoi sfoghi sul mascalzone di turno. Questa volta il perfido seduttore è nientemeno che Andrew Wyatt, un architetto di fama internazionale e un affascinante uomo di mondo. Ma quando, tempo dopo, Tess incontra di persona Andrew a un ricevimento, rimane senza parole: altro che essere spregevole! È così perfetto che innamorarsene è uno scherzo. Ma cosa dirà Lucy?

LinguaItaliano
Data di uscita29 mag 2015
ISBN9788858938232
Lo diciamo a Lucy?: eLit
Autore

Kate Hoffmann

Dopo aver lavorato come redattrice di testi pubblicitari, ha intrapreso la difficile strada del romanzo e ha dovuto superare difficili momenti prima di approdare al successo. Ora finalmente può permettersi di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.

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    Anteprima del libro

    Lo diciamo a Lucy? - Kate Hoffmann

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Sweet Revenge?

    Harlequin Love And Laughter

    © 1999 Peggy A. Hoffmann

    Traduzione di Maria Teresa Delladio

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2000 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-823-2

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Lucy? Su, tesoro, vieni fuori.»

    Tess Ryan si piegò per scrutare nell’oscurità sotto il letto e, benché non riuscisse a scorgerla, sentiva il suo lieve respiro. Quindi le mostrò la coppetta del gelato sperando di attirarla fuori dal suo nascondiglio. Lucy cedeva sempre all’invitante richiamo del gelato.

    In genere, al ritorno di Tess, Lucy correva sempre a salutarla, ma quella sera non era accaduto niente di simile. Allora Tess, dopo essersi sfilata le scarpe, aveva iniziato la ricerca per tutta la casa, terminandola in camera sua, sotto il grande letto matrimoniale.

    «Non devi nasconderti» mormorò con voce suadente. «Su, tesoro. Vieni fuori. Ci mangeremo un bel gelato e poi ci sdraieremo sul letto a guardare la televisione.»

    Sia che fosse spaventata oppure triste, Lucy si rintanò ancor più nel buio del suo nascondiglio. Se fosse stato un cane o un gatto, Tess non si sarebbe preoccupata più di tanto. Il fatto che Lucy fosse la sua sorellina, la sorellina ventinovenne, per la precisione, complicava un tantino le cose. E rintanarsi sotto il letto era un’abitudine infantile che doveva superare una volta per tutte.

    «Tutto questo è semplicemente ridicolo» proruppe Tess rialzandosi in piedi.

    «Non è carino sentirsi dire dalla propria sorella che i problemi che hai sono ridicoli» rispose una debole voce da sotto il letto.

    «Non sto dicendo che i tuoi problemi siano ridicoli, ma è ridicolo il modo in cui li affronti.»

    «Il dottor Standish dice che qualsiasi comportamento è lecito, se serve a farmi star meglio.»

    «Mi domando se il dottor Standish affermerebbe la stessa cosa se ti nascondessi sotto il suo letto. E adesso basta con questa storia. Non intendo proseguire la conversazione finché non esci da lì sotto.» Quindi Tess affondò il cucchiaino nel gelato e quando l’ebbe terminato afferrò una rivista. Aveva avuto una giornata interminabile e l’ultima cosa di cui aveva bisogno era sopportare una delle solite crisi di Lucy. Forse, se non le avesse dato spago, si sarebbe addormentata e Tess non avrebbe dovuto combattere con le sue lune. La sua speranza, però, durò poco.

    «Potresti essere un po’ più di conforto» borbottò Lucy.

    «Come? Hai detto qualcosa? Non ti sento» replicò Tess. «Se vuoi discutere di quello che ti è successo, vieni fuori e parlane da adulta.»

    Lucy Ryan Courault Battenfield Oleska si era trasferita nella casa di Atlanta da due anni, subito dopo aver divorziato dal suo terzo marito, un calciatore rumeno, e poco prima di aver iniziato a frequentare un banchiere inglese. Tess allora viveva nella casa di famiglia a Buckhead in attesa di acquistare un appartamento. Ma quando il loro padre aveva deciso di accettare un nuovo incarico nel corpo diplomatico, trasferendosi a Varsavia con la sua seconda moglie, Tess e Lucy avevano ereditato l’incarico di badare alla grande casa per un periodo indefinito. Il vantaggio di non dover pagare un affitto era immensamente più allettante del fatto di dover coabitare con la sua emotiva sorella.

    Non ci volle molto, però, perché Lucy ricadesse in una serie di comportamenti infantili come dormire in mezzo a un’aiuola fiorita o, appunto, andarsi a nascondere sotto il letto ogniqualvolta si trovasse ad affrontare una crisi.

    Lucy appariva alla gente come il classico tipo eccentrico, ma Tess sapeva che c’era ben altro sotto. Lucy era testarda e viziata. Dopo la morte della madre, il padre aveva fatto di tutto per alleviar loro la grave perdita. Ma, mentre Tess era diventata più forte e indipendente, Lucy si era rivolta alla sorella per appianare qualsiasi difficoltà, e in seguito si era lasciata coinvolgere in una serie di relazioni sbagliate.

    Da ragazzina, Tess aveva accettato il fatto di prendersi cura di Lucy come una cosa assolutamente normale; in fondo, era quello che avrebbe fatto sua madre. Il padre, del resto, troppo preso dal suo dolore non era preparato ad allevare due figlie. Così le ragazze erano cresciute molto unite, Lucy dipendendo da Tess per ciò che riguardava gli aspetti pratici della vita e Tess cercando in Lucy l’affetto che la madre scomparsa non poteva più darle.

    Ora che erano diventate adulte, però, non potevano essere più diverse. Lucy Ryan sembrava vivere un’esistenza in tecnicolor, sempre in preda a forti emozioni che la portavano ad allacciare relazioni tempestose con le persone più disparate e inadatte, con il risultato di cambiare fidanzato con la stessa rapidità con cui Tess cambiava vestito.

    «Sei cattiva!» urlò Lucy sferrando un calcio al materasso.

    «Sì! Sono tremenda. Non riesco a capire come tu possa vivere con me!»

    Un singhiozzo da sotto il letto le diede un’idea di ciò che le sarebbe toccato affrontare: una notte di pianti e commiserazione, nonostante i tentativi di rabbonire Lucy e di farle capire che l’uomo che le aveva procurato tanto dolore non la meritava. Ormai Tess avrebbe potuto trovare lavoro come psicoterapista qualora la sua attività di organizzatrice di feste fosse andata a rotoli.

    Per fortuna, però, quell’eventualità era piuttosto remota. Tess era diventata famosa e ricercata in tutta la città e un articolo di una rivista di Atlanta l’aveva addirittura eletta la ragazza party dell’anno. Il che aveva significato una grande pubblicità e un sacco di lavoro.

    Ma al contrario di ciò che ci si sarebbe aspettato, a Tess non piaceva stare sotto i riflettori della mondanità. A lei piaceva organizzare e restarsene in disparte a osservare come, grazie alla sua creatività, una serata poteva trasformarsi per il suo cliente in un evento indimenticabile.

    Tess chiuse gli occhi e ascoltò il pianto disperato della sorella. Era soltanto giovedì sera e davanti a sé l’aspettavano tre altri ricevimenti: una raccolta di fondi al museo di arte moderna il venerdì sera; una cena danzante il sabato sera e domenica la festa di compleanno per i cinquant’anni di un eminente uomo d’affari della città. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era di passare una notte insonne ad ascoltare gli sfoghi della sorella.

    Tess si alzò dal letto. «Vado a prendermi un bicchiere di vino. Tu vuoi qualcosa?» le domandò.

    «Patatine al formaggio e burro di arachidi. E una bottiglia di scotch» le fece eco Lucy.

    Questa crisi è peggiore di quanto pensassi, considerò Tess mentre si recava in cucina. Quando ritornò in camera con un vassoio pieno di cibo, la sorella era finalmente riemersa dal suo nascondiglio. Indossava una camicia da notte di flanella tutta sgualcita e aveva gli occhi e il naso rossi.

    «Allora, vuoi dirmi una buona volta cosa diavolo ti è successo?» le domandò Tess deponendole il vassoio sulle gambe.

    «Dovremmo sbarazzarci di tutti gli uomini. Siamo talmente tanti sulla terra che non abbiamo tutto questo gran bisogno di riprodurci! E il sesso non è la cosa favolosa che si dice in giro. In compenso, saremmo tutte più felici» aggiunse ricominciando a piangere. «Ti ho mai detto dei suoi occhi? Aveva gli occhi castani più belli che avessi mai visto e una fossetta sul mento e... e degli zigomi perfetti.» Con un nuovo gemito si accasciò sul letto, nascondendo il viso nel cuscino.

    Tess fissò la sorella e, dallo stato in cui versava pensò, che quella scena sarebbe potuta andare avanti per giorni, fino a quando Lucy non avesse incontrato un nuovo compagno.

    Tess aprì il sacchetto di patatine e ne ficcò una manciata in bocca alla sorella. Come potevano essere sorelle pur essendo così diverse? Tess era razionale e pratica. Lucy emotiva e spontanea. Tess non usciva con qualcuno da almeno due anni. In quello stesso tempo Lucy aveva collezionato quattro relazioni di una certa importanza e un’innumerevole serie di flirt. E alla conclusione di ogni rapporto, seguiva l’inevitabile fiume di lacrime accompagnato dall’intenzione di entrare nel primo convento che fosse stato indulgente riguardo al taglio di capelli.

    Eppure quell’Andrew Wyatt, il famoso architetto, dava l’idea di essere davvero diverso dagli altri. Lucy l’aveva frequentato soltanto negli ultimi due mesi, ma sembrava una cosa seria. Lui l’aveva accompagnata nei migliori ristoranti di Atlanta, avevano trascorso una settimana alle Hawaii e l’ultimo weekend a San Francisco.

    Secondo quanto le aveva raccontato Lucy, quell’uomo aveva una splendida villa a Dunwoody, una bella macchina e denaro da sperperare. Si guadagnava da vivere facendo l’architetto per l’alta società pur rimanendo una persona molto riservata. E poi, Tess non aveva avuto bisogno di chiedere altro alla sorella. Conosceva i gusti di Lucy in fatto di uomini. Di sicuro era un uomo affascinante e sofisticato, un uomo che faceva cadere le donne ai suoi piedi.

    «Lucy, non ne vale la pena» cercò di consolarla Tess. «È un altro di quei soliti tipi.» Un altro di quegli adoni di successo e pieni di soldi che tu hai sempre a portata di mano mentre io non riesco a trovare nemmeno la loro brutta copia, aggiunse tra sé. E sì che Tess ne incontrava di uomini importanti ai party che lei stessa organizzava...

    «Oh, se lo avessi conosciuto, ora capiresti» proruppe Lucy con un filo di voce. «Andy era così carino.»

    «Forse è meglio così. In tal modo non posso andare a cercarlo per dirgli che razza di verme viscido e senza cuore è.»

    «Sì, è proprio senza cuore. Mi ha fatto delle promesse, ha detto di amarmi, e poi mi ha lasciata su due piedi!» A quella constatazione una nuova ondata di lacrime le inondò il viso.

    «Ascolta quello che ho da dirti» esordì Tess. «Ma prima smetti di piangere.»

    «Non mi costringerai a fare di nuovo quello che ho fatto per Roul. Non credo nel malocchio» protestò Lucy.

    «Però fargli una fattura ti ha aiutato a superare quella storia. Ma ora dimmi, quali sono le cinque cose di lui che ti hanno fatto imbestialire?»

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