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Ricomincio con te (eLit): eLit
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E-book152 pagine2 ore

Ricomincio con te (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Dopo il divorzio, ci sono voluti cinque anni perché Lianne trovasse la propria strada e si realizzasse professionalmente. Ora ha ricevuto una promozione che la porterà a vivere di persona i viaggi di nozze da recensire per la rivista specializzata per cui lavora. C'è solo un piccolo problema: non ha un marito che l'accompagni. Così, calpestando l'orgoglio, si rivolge all'unica persona che potrebbe aiutarla: Mitch, il suo ex, che quando se la ritrova sulla soglia di casa è sconvolto, e quasi non crede alla sua bizzarra proposta. Ma una cosa è certa, farebbe di tutto pur di riavere indietro la sola donna che abbia mai amato.
LinguaItaliano
Data di uscita30 mar 2018
ISBN9788858981764
Ricomincio con te (eLit): eLit
Autore

Kate Hoffmann

Dopo aver lavorato come redattrice di testi pubblicitari, ha intrapreso la difficile strada del romanzo e ha dovuto superare difficili momenti prima di approdare al successo. Ora finalmente può permettersi di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.

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    Anteprima del libro

    Ricomincio con te (eLit) - Kate Hoffmann

    successivo.

    1

    «E non dimenticate che l'amore è una cosa meravigliosa.»

    «Mi chiedo se Eunice dica la stessa cosa quando si alza nel cuore della notte e si accorge che il signor Pettigrew ha lasciato alzata l'asse del water.»

    «Ssh!» Lianne Cooper zittì Shelly Wilkins con una gomitata. «Rischi di farti sentire.» Percorse con lo sguardo l'ampia sala delle conferenze per tornare al suo capo, Eunice Pettigrew, direttrice editoriale della rivista Happily Ever After.

    La distinta signora dai capelli bianchi indossava, come al solito, un abito con grandi fiori rosa. Il rosa era il suo colore preferito e per averne una conferma bastava entrare nel suo ufficio che sembrava un'enorme bomboniera. Anche le scarpe erano in tinta, così come il vezzoso e onnipresente cappellino.

    «Mi sembrava di avere capito che Eunice volesse presentare la nuova redattrice della sezione Luna di miele» le bisbigliò Shelly all'orecchio.

    Lianne annuì. «È quello che ho sentito anch'io. Altrimenti non vedrei il perché dell'incontro.»

    Quell'appetitosa posizione editoriale era infatti vacante da più di un mese e Lianne, come assistente redattrice, poteva solo sperare che toccasse a qualcuno di valido.

    Eunice inforcò gli occhiali, naturalmente rosa, e guardò il pubblico. «È arrivato il momento dell'annuncio che sono certa starete aspettando con ansia» proclamò con un sorriso.

    Lianne trattenne il respiro e incrociò le dita mentre Eunice si schiariva la gola con un colpetto di tosse.

    «Poiché credo che sia giusto premiare la passione per questo lavoro e lo zelo dimostrato per lungo tempo, ho scelto una persona che ha fatto più di quanto fosse suo dovere per comunicare messaggi d'amore a tutti i nostri lettori. Una persona che oltre a essere un'impiegata affidabile e piena di talento, è anche felicemente sposata. E voi sapete quanto questo sia importante per la nostra rivista. Ho quindi deciso di promuovere alla posizione di redattrice della sezione Luna di miele la nostra cara Lianne Cooper.»

    L'applauso che seguì lasciò Lianne senza fiato, con il dubbio di non aver capito bene. E solo l'abbraccio entusiastico di Shelly la riportò alla realtà.

    «Congratulazioni! Perché non mi avevi detto niente?»

    «Santo cielo» mormorò lei confusa. «E adesso che cosa faccio?»

    Shelly la guardò aggrottando le sopracciglia, ma non ebbe il tempo di chiederle spiegazioni perché Lianne venne circondata dalle colleghe che volevano congratularsi con lei.

    Con le felicitazioni sincere, giunsero come naturale anche sorrisi che nascondevano un po' di delusione, un mazzo di rose da parte della signora Pettigrew e l'elenco delle nuove responsabilità. Una serie improvvisa di emozioni che Lianne poté interrompere solo una decina di minuti dopo quando si chiuse alle spalle la porta del suo ufficio.

    «Santo cielo» ripeté in un soffio. Non aveva mai pensato di spingersi così in là. Era iniziato tutto con una piccola bugia, una bugia innocente e necessaria, o almeno così aveva creduto.

    Toccò la fede di brillanti all'anulare sinistro e sospirò.

    In quel preciso istante Shelly aprì la porta e mise dentro la testa con espressione preoccupata. «Tutto bene?» chiese entrando. «Mi sembrava che l'annuncio ti avesse sconvolta.»

    «Sconvolta è un eufemismo» confermò Lianne all'amica.

    «Non credo che sia stata una sorpresa. Avrai pure avuto qualche sospetto.»

    Lianne girò nervosamente la fede che aveva al dito. Perché mai le era venuto in mente di continuare a portarla? Aveva tolto il grosso brillante di fidanzamento, ma aveva sempre tenuto la fede. «La signora Pettigrew non mi aveva detto niente.»

    Un nodo le strinse lo stomaco mentre combatteva la tentazione di togliersi l'anello e di gettarlo contro il muro. All'inizio non era stato nelle sue intenzioni ingannare nessuno... Le era soltanto sembrato più facile. Non era una coincidenza se tutti quelli che lavoravano all'Happily Ever After erano felicemente sposati. E quelli che non erano sposati erano comunque felicemente fidanzati. «Lavoro alla rivista solo da cinque anni» disse distratta.

    Shelly si sedette su una poltroncina davanti alla scrivania e la guardò in silenzio. «Ehi, salve, Lianne!» esclamò un attimo dopo agitandole una mano davanti. «Non mi sembri molto felice della promozione. Forse non ti sei ancora resa conto di che cosa significhi per te. Un aumento di stipendio, viaggi gratuiti in località esotiche e una serie di altri vantaggi. A vederti sembrerebbe che ti abbiano offerto di pulire i bagni ai grandi magazzini. Che cosa c'è che non va?»

    Lianne deglutì. «È... è che non me lo aspettavo. Non sono...» Sospirò. «Qualificata.» Quell'ultima parola le uscì dalle labbra un po' confusa. In realtà il termine che aveva pensato era sposata, ma le costava dirlo anche a se stessa.

    Shelly alzò gli occhi al cielo. «Ma se sei assistente da anni! Hai fatto tutto il lavoro di una redattrice per metà stipendio. Certo che sei qualificata.»

    «No» insistette Lianne decisa. «Non lo sono.»

    «Ma sei...»

    «Non sono sposata» la interruppe lei. In fondo non era stato così difficile, un po' come togliersi un cerotto con un bel colpo secco. Questione di un attimo, ma adesso che aveva detto la verità si sentiva molto meglio.

    L'amica rise. «Che accidenti stai dicendo? Certo che sei sposata.»

    Lianne scosse la testa e andò dietro la scrivania. «No, non lo sono.»

    Shelly la seguì e prendendo la foto che aveva sulla scrivania gliela mise davanti. «E questa chi è? A me sembri tu vestita da sposa e se non sbaglio questo splendido esemplare maschile al tuo fianco è tuo marito. Guarda che espressioni felici!» Aggrottò le sopracciglia. «Come si chiama?»

    «Mitch» rispose Lianne sospirando e fissando la coppia che sorrideva nella foto. «Eravamo felici.»

    «Eravate? Perché al passato?» L'amica si mise una mano davanti alla bocca. «Oh, non dirmi che avete dei problemi.»

    «Non ne abbiamo se per te un divorzio non è un problema.»

    «Vuoi dire che l'uomo accanto a te non è più tuo marito?»

    Lianne le prese la foto dalle mani. Allora aveva creduto che tutti i suoi sogni si fossero avverati. Un bel matrimonio, un brillante futuro come moglie e madre, sposata a un avvocato di successo. Molto più di quanto avrebbe potuto desiderare la figlia di un semplice idraulico del South End. «Non lo è più da cinque anni.»

    «La signora Pettigrew lo sa?»

    «No.»

    «Accidenti!» Shelly tornò a sedersi. «Questo cambia tutto. Sai che cosa pensa lei del matrimonio e dei fidanzamenti e...» Abbassò la voce. «Del terribile D. Non riesce neanche a pronunciare questa parola ad alta voce. Considera questa rivista come la sua crociata personale contro ogni nemico del matrimonio.»

    «L'ho capito già dal colloquio di assunzione. È fin troppo chiaro.»

    Ricordava ancora la prima volta che era entrata nell'ufficio di Eunice sperando di essere scelta. Aveva desiderato di poter entrare a far parte di qualche redazione prestigiosa, ma la laurea in giornalismo non aveva più molto valore dopo cinque anni passati dietro i fornelli.

    Aveva bisogno di un lavoro e anche se sapeva che legalmente il suo stato civile non poteva condizionarla aveva preferito non rischiare. A dire la verità in quel periodo era ancora sposata, dal momento che il divorzio era diventato effettivo solo sei mesi dopo la sua assunzione, ma anche se era già separata di fatto non se l'era sentita di togliere la fede. E... dopo sarebbe stato troppo tardi.

    «Devo assolutamente dirle la verità e pagarne le conseguenze.»

    «Oh, ne sarà entusiasta» sottolineò Shelly, in tono ironico. «Farà l'espressione ferita, lanciandosi in un'apologia del matrimonio e dell'importanza degli impegni presi, poi ti spiegherà amorevolmente quanto sia dannoso il divorzio per l'intera umanità e... poi dovrai andartene, proprio come Cindy, il tuo vecchio capo.»

    «Ma Cindy è passata al Bride's World» obiettò Lianne.

    «Certo, ma dopo che Eunice l'ha spinta a farlo. Cindy le aveva detto di avere problemi con il marito e lei aveva tentato di tutto per rimetterli insieme. L'insistenza era stata tale che alla fine Cindy aveva preferito andarsene. Sai che per Eunice Pettigrew è fondamentale creare delle coppie e far durare quelle già esistenti.»

    «Ma non può mettere come condizione di lavoro un felice matrimonio» protestò lei.

    «Tutte le redattrici di Luna di miele erano sposate. E sai che Eunice sostiene che per scrivere bene su certi argomenti bisogna viverli. È per questo che paga quei favolosi viaggi, per scoprire che cosa desiderano le coppiette in luna di miele. Dice che è fondamentale per essere in collegamento con i lettori.»

    «Lo so, ma...»

    «E per vincere questi viaggi da piccioncini ci vuole un compagno, un marito disposto a seguirti e a fingersi innamorato. Un fidanzato o un amante che divida con te la camera da letto non sarebbe assolutamente corretto» concluse imitando il tono di Eunice.

    «Non ho un marito, Shelly. E neppure un amante o un fidanzato. Come faccio?»

    «Come fai? Hai il miglior lavoro che si possa avere qui dentro. Se fossi capace di scrivere avrei fatto di tutto per ottenerlo. Senza contare poi che tutte le redattrici che ti hanno preceduta in seguito hanno avuto incarichi anche più importanti.»

    «Ma non ho un marito» ripeté Lianne.

    L'amica agitò una mano a mezz'aria. «Vuoi o no questo lavoro?»

    «Certo che lo voglio» ammise lei. «Mi raddoppierebbe lo stipendio e con la malattia di papà mi sarebbe molto utile. Vorrei davvero che i miei genitori potessero godersi la pensione senza dover sempre fare i conti col portafoglio.»

    «Se lo vuoi davvero devi trovarti un marito per qualche settimana all'anno. Sei una bella donna, non ti dovrebbe essere difficile. Del resto, Eunice non dormirà con voi.»

    Lianne scosse la testa. «Non voglio un marito. Ne ho già avuto uno ed è stato un fallimento.»

    «Allora non mi stai ad ascoltare» protestò l'amica. «Devi solo trovare un uomo disposto a recitare il ruolo di marito ogni tanto. Il mio salterebbe dalla gioia al pensiero di quattro vacanze gratuite all'anno con te.»

    «Me lo presteresti?» chiese lei speranzosa.

    «Non ci penso neanche. Voglio bene a quel disgraziato e... inoltre tengo anche al mio lavoro. Mi ci sono voluti sette anni di racconti mielosi sul mio matrimonio per ottenere una promozione e alla fine sono soddisfatta del mio ménage, anche se non abbiamo ancora risolto il problema dell'asse del water. No, mi dispiace, ma devi trovartene un altro.»

    Lianne si massaggiò le tempie. «Perché perdiamo tempo a parlarne? Devo dirle la verità. Oppure posso rifiutare la promozione.»

    «Non dire stupidaggini!»

    «Ho altra scelta?»

    «È stato un divorzio difficile, il tuo?»

    Lianne scosse di nuovo la testa. «No, ci siamo separati amichevolmente. E forse non c'eravamo mai uniti.»

    «Allora perché non chiami Mitch?»

    «Non ci parliamo da tre anni e non ci siamo più visti da quando abbiamo firmato le carte del divorzio. Non posso chiamarlo all'improvviso e dirgli: Ciao, Mitch, sono la tua ex moglie, potresti farmi da marito per qualche settimana?

    «Che cos'avresti da perdere?» le chiese Shelly. «A parte la promozione.» Sollevò la cornetta del telefono e gliela porse. «Avanti, Lianne, prova. Ti dovrà pure qualche favore, no?»

    Mitch era sempre stato

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