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Un giorno da leone: eLit
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E-book146 pagine2 ore

Un giorno da leone: eLit

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Info su questo ebook

L'investigatore privato Tru Hallihan scommette con gli amici che riuscirà a invitare a cena Caroline Leighton, conduttrice del popolare programma radiofonico Come far funzionare il tuo matrimonio. Tru non avrebbe mai immaginato che una semplice scommessa potesse rivelarsi tanto piacevole. Sì, perché Caroline è una donna sexy, intelligente e dotata di un notevole senso dell'umorismo. Non solo accetta di aiutarlo a spuntarla sui suoi amici, ma ha anche la faccia tosta di...

LinguaItaliano
Data di uscita30 giu 2015
ISBN9788858940105
Un giorno da leone: eLit
Autore

Kate Hoffmann

Dopo aver lavorato come redattrice di testi pubblicitari, ha intrapreso la difficile strada del romanzo e ha dovuto superare difficili momenti prima di approdare al successo. Ora finalmente può permettersi di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.

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    Anteprima del libro

    Un giorno da leone - Kate Hoffmann

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Bachelor Husband

    Harlequin Temptation

    © 1995 Peggy A. Hoffmann

    Traduzione di Alfonsa Gucciardo

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 1996 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-010-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

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    1

    «Ore diciotto e trenta. Il soggetto esce in compagnia di una donna. Descrizione: capelli scuri, altezza un metro e sessantacinque, un metro e settanta circa... ehm... belle gambe... indossa un tailleur chiaro, porta una valigetta di cuoio.»

    Tru Hallihan depose il microregistratore e, senza staccare gli occhi dalla coppia che si allontanava lungo il marciapiede, prese la macchina fotografica. Con il teleobiettivo riprese i due.

    «Allora, Ellis, chi è la tua nuova conquista?» chiese Tru quasi in un sussurro, spostando l’obiettivo sulla donna. «Ah, eccola qui! Ci siamo già visti, non è vero? È sempre la donna del mistero, in una delle sue numerose apparizioni. Come ti chiami, bellezza? Sei tu la nuova distrazione del nostro Ellis?»

    Il viso di Ellis Stone riapparve nell’obiettivo. Era un tipo abbastanza comune, a Hollywood. Aveva capelli schiariti dal sole, un’abbronzatura perfetta e abiti eleganti.

    «Tipico!» borbottò Tru, mentre la donna porgeva la guancia al suo accompagnatore. L’investigatore rimase in attesa di qualcosa di un tantino più compromettente, ma venne deluso.

    Tenne l’obiettivo puntato a lungo sulla donna. Non era il tipo che ci si sarebbe aspettati di trovare in compagnia di Stone. In genere gli uomini di potere di Hollywood preferivano le bionde vistose. Quella donna invece sembrava un tipo sofisticato e intelligente. Tutto nel suo aspetto, la pettinatura semplice, il trucco impercettibile e il vestito di buon taglio, indicava forza di carattere e sicurezza di sé.

    «Hai davvero classe, bellezza. Perché ti sei messa con un uomo sposato?» mormorò Tru.

    Era la terza volta che li sorprendeva insieme, da quando aveva ricevuto l’incarico di pedinare Ellis Stone, una settimana prima. Tutti gli incontri erano avvenuti in un ufficio in disuso di proprietà dell’uomo, al di fuori dell’orario di lavoro.

    Se avesse avuto una minore esperienza come investigatore privato, avrebbe potuto anche pensare che si trattasse di incontri di lavoro. Non aveva elementi per sospettare qualcosa di diverso. Ma Tru Hallihan aveva pedinato troppe mogli infedeli e fotografato un bel po’ di mariti fedifraghi per farsi ingannare dalle apparenze.

    La coppia continuò la conversazione mentre camminava lungo il marciapiede. Il loro atteggiamento era del tutto corretto. La donna, però, sembrava un tantino nervosa. Ogni tanto si guardava alle spalle.

    «Avanti, datemi qualche dettaglio utile» mormorò Tru, impaziente.

    All’improvviso la coppia scomparve dall’obiettivo. Tru abbassò la macchina fotografica e seguì con lo sguardo i due che si allontanavano in direzioni opposte. Per un attimo ebbe la tentazione di seguire la donna, ma poi si disse che era Ellis l’oggetto delle sue indagini, non la donna del mistero. D’altra parte, se davvero era lei l’amante di Stone, Tru l’avrebbe rivista presto. La sconosciuta attraversò la strada e montò su un’elegante vettura bianca. Lui cercò di leggere il numero di targa attraverso il teleobiettivo, ma non fece in tempo ad annotarlo che l’auto si era già allontanata. Aveva perso l’occasione per identificare facilmente la donna.

    Aspettò fino a quando Ellis non fu uscito dal parcheggio, poi fece inversione e lo seguì a distanza di sicurezza. Mezz’ora più tardi Stone si fermò davanti a un ristorante alla moda. Tru parcheggiò poco distante e si dispose ad aspettare. Se avesse indossato degli abiti più decenti, sarebbe entrato nel locale, avrebbe ordinato qualcosa al bar e avrebbe dato un’occhiata in giro. Ma con addosso un paio di jeans e una vecchia maglietta sarebbe stato subito notato, in quel ristorante. Perciò prese dal sedile posteriore un pacchetto di patatine fritte e una bibita calda e si accinse a consumare la sua parca cena.

    Dopo un’ora, l’attesa si fece insopportabile e Tru accese la radio per distrarsi un po’. La batteria della macchina della ditta avrebbe alimentato la radio per circa un quarto d’ora, prima di esaurirsi. Per quanto quel furgoncino fosse utilissimo per il lavoro, come mezzo di trasporto valeva poco più di una vecchia bicicletta.

    Tru sentiva la mancanza della sua confortevole Cadillac. Non poteva pensare di restare senza corrente elettrica o senza la vista delle banconote nel portafoglio. C’era stato un tempo in cui gli piaceva vivere alla giornata, ma ora non più.

    «Ormai sono troppo vecchio per questo genere di cose» borbottò mentre premeva i tasti della radio.

    «Buonasera, Los Angeles! State ascoltando KTRL, la radio d’informazione di L.A., e questa trasmissione è Come far funzionare il tuo matrimonio, con la dottoressa Carly Lovelace. L’argomento di questa sera è Conversazioni carnali. Ma rispondiamo adesso a un’altra telefonata. Sei in onda, Alice da Pomona!»

    «Ecco, dottoressa Lovelace, a me piace parlare con mio marito mentre facciamo l’amore, ma qualunque cosa io dica, ottengo in risposta solo gemiti e mugugni. Dove sbaglio?»

    Tru sorrise e alzò un poco il volume. «Per me va benissimo, dolcezza. Mi piace sentirmi dire cose audaci, in quei momenti» commentò a mezza voce.

    «Non sbagli affatto, Alice. È tutta una questione di emisfero destro ed emisfero sinistro del cervello. Hai mai provato a conversare con tuo marito mentre lui sta guardando la partita oppure sta aggiustando un rubinetto? Il cervello maschile è specializzato. La parte destra controlla l’azione e quella sinistra controlla il linguaggio. A differenza delle donne, che possono parlare e lavorare allo stesso tempo, gli uomini di solito non sanno utilizzare contemporaneamente le due metà del cervello. Si distraggono facilmente, soprattutto se stanno svolgendo un’azione complessa come fare l’amore. Se insisti per ottenere una risposta, probabilmente dovrai rinunciare all’azione. E se preferisci l’azione, allora dovrai lasciar perdere la conversazione. Il mio suggerimento è di affrontare apertamente la questione con il tuo compagno. Se le tue parole non lo infastidiscono, allora continua a parlare. Ma non pretendere una risposta. Cerca di godere il più possibile della situazione, e non chiudere mai la comunicazione, mi raccomando!»

    Perfino attraverso la radio di poco prezzo la voce della sessuologa era affascinante, profonda e sensuale. Tru avrebbe voluto cambiare canale, ma era come ipnotizzato. Mentre la conversazione si spostava su temi ancora più intimi, lui si appoggiò al sedile, chiuse gli occhi e si lasciò completamente andare al fascino di quella voce.

    Immerso nell’ascolto della trasmissione della dottoressa Lovelace, per poco Tru non si lasciò sfuggire Ellis. Il produttore uscì dal ristorante alle otto e ventisei minuti e Tru lo seguì attraverso tutto il quartiere di Beverly Hills e si inoltrò anche per un bel tratto di Bel Air, prima di arrendersi all’evidenza. Stone stava rientrando a casa, e per Tru si avvicinava l’ora in cui avrebbe incontrato gli amici al Flynn’s Bar per il solito poker del martedì. Mentre guidava verso Wilshire, la voce suadente della dottoressa Lovelace lo accompagnava.

    «La vista a raggi X! Se ce l’avessi, potrei vedere attraverso i vestiti delle donne» disse Garrett McCabe.

    «A me piacerebbe volare. Risparmierei sui biglietti per l’aereo» intervenne Eddie.

    Tru si sedette e borbottò un rapido: «Eccomi qua», mentre si guardava intorno.

    Il bar aveva preso il nome dal celebre attore Erroll Flynn. Le pareti erano ricoperte di sue fotografie accanto a quelle degli inquilini storici del residence che sorgeva poco distante.

    Di solito il bar era molto affollato, ma quella sera nella sala interna c’erano solo altre due persone che giocavano a biliardo, oltre al gruppo di amici che si ritrovava per giocare a poker.

    «E tu, Josh? Che superpotere vorresti?» chiese Bob.

    Josh sollevò lo sguardo perplesso dalle carte da gioco. «Come dici, scusa?»

    «Scegli un superpotere» ripeté Bob.

    «Be’... la Russia.»

    «Di che cosa state parlando?» si intromise Tru.

    «Ha cominciato Bob dicendo che lui preferirebbe essere Batman piuttosto che Superman» gli spiegò Eddie Cassidy. «Poi Garrett gli ha domandato quale superpotere gli piacerebbe avere, e Bob ha risposto che vorrebbe avere una forza sovrumana. Allora Garrett ha replicato che lui vorrebbe la vista a raggi X, mentre a me piacerebbe saper volare. Poi Josh ha detto che lui vorrebbe essere la Russia, ma forse ha confuso i superpoteri con le superpotenze.»

    Tru, Garrett e Josh abitavano nel residence vicino al bar. Si erano incontrati in lavanderia, un martedì sera, e ben presto quegli incontri si erano trasformati in un appuntamento fisso per giocare a poker e scambiare quattro chiacchiere. Di solito, dopo avere completato l’inventario dei liquori, si univa al loro gruppo anche Eddie Cassidy, il proprietario del Flynn’s Bar, nonché aspirante scrittore. Anche Bob Robinson, un frequentatore abituale del locale, giocava spesso con loro.

    «Allora, che superpotere chiederesti, Tru?» domandò Bob.

    Tru ci pensò a lungo con attenzione. «Vorrei poter diventare invisibile» rispose infine.

    «Un superpotere molto utile, per un investigatore privato!» commentò Bob.

    «Allora, che notizie ci sono della tua opera d’arte, Eddie?» cambiò discorso Tru.

    Quella era una domanda ricorrente nella loro cerchia. Eddie stava lavorando a quel copione fin da quando Tru lo aveva conosciuto. Mentre Eddie aspettava il colpo di fortuna, lui e sua moglie Kim lavoravano come dannati per sbarcare il lunario. L’arrivo di un bambino, poi, non aveva certo reso le cose più facili. Ma loro parevano terribilmente felici e sereni.

    «Oh, non chiedermelo!

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