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Come in un film: Harmony Collezione
Come in un film: Harmony Collezione
Come in un film: Harmony Collezione
E-book164 pagine2 ore

Come in un film: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Quella parte è l'unica possibilità di risollevare la sua vita... Kirsten Bindle, splendida attrice dagli occhi verdi, accetta con entusiasmo il ruolo di protagonista in un film diretto da un regista di successo. È serenamente ignara, però, dell'identità dell'attore che dovrà impersonare suo marito. Quando scopre che si tratta di Cal McCormik, suo vero ex partner, l'illusione di averlo dimenticato vacilla. Le conviene ignorarlo oppure buttare tutto all'aria?
LinguaItaliano
Data di uscita11 lug 2016
ISBN9788858952047
Come in un film: Harmony Collezione
Autore

Kathryn Ross

Americana, viene giustamente considerata uno dei nuovi "talenti" della narrativa rosa targata Harlequin.

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    Anteprima del libro

    Come in un film - Kathryn Ross

    successivo.

    1

    Era già in ritardo e ora non riusciva a trovare un posto libero per parcheggiare. Kirsten lanciò un'occhiata furiosa all'automobilista che le aveva appena soffiato l'unico spazio disponibile, arrivando con la sua fiammante Mercedes sportiva appena un istante prima di lei.

    L'uomo spense il motore e sollevò la testa. Per un istante i loro sguardi si incrociarono. Kirsten rimase senza fiato per la sorpresa. Sembrava... era il suo ex marito, Cal McCormik!

    Mentre oltrepassava la vettura, si disse che doveva essersi sbagliata. Non poteva essere lui. Cal non era a Hollywood, anzi, non era neanche in America. Ormai lavorava solo in Inghilterra.

    Alzò lo sguardo verso lo specchietto retrovisore e lo vide scendere dall'auto. Era un uomo alto e dai capelli scuri, con un fisico imponente, ma era già troppo lontano per determinare con certezza se fosse o meno Cal.

    Trascurando il fatto che avrebbe fatto tardi all'appuntamento con il suo agente, Kirsten fece manovra e ripercorse la stessa strada per andare a controllare meglio. Ormai però non c'era più traccia del bell'uomo elegante che aveva visto scendere dalla Mercedes rossa.

    Doveva esserci almeno un milione di uomini belli a Los Angeles, cercò di rassicurarsi. Dunque quel tizio non era il suo ex marito, concluse, puntando velocemente verso un altro posto che si era miracolosamente liberato.

    Non era la prima volta che immaginava di vedere Cal. Era trascorsi ormai due anni dal loro divorzio, ma in più di un'occasione aveva creduto di incontrarlo, pur sapendo che era una cosa impossibile dal momento che lui si era trasferito in un altro continente, in compagnia di un'altra donna.

    Comunque, per lei quell'uomo non significava più niente. Meglio concentrarsi su quanto l'aspettava, decise. Tutto sarebbe andato per il meglio. Era stata scelta fra centinaia di candidate per un ruolo importante in un film. Aveva già firmato il contratto e ora stava per incontrare il suo agente, Gerry Woods, e l'attore che avrebbe recitato con lei, Jack Boyd. La sua esistenza stava per cambiare. Il suo conto in banca non era più in rosso e il suo ex marito ormai era totalmente cancellato dalla sua memoria.

    Si passò una mano fra i lunghi capelli biondi, esaminò alla svelta la sua immagine riflessa nello specchietto, respirò a fondo e scese dall'auto.

    Seduto al miglior tavolo dell'esclusivo ristorante, Cal guardò Kirsten camminare con passo elegante sul marciapiede. Non era cambiata per niente, pensò. Anche da dietro il vetro scuro della finestra appariva meravigliosa. Indossava un raffinato vestito bianco che probabilmente era stato acquistato in una delle migliori boutique della città e, nonostante la sua considerevole altezza, aveva ai piedi scarpe dal tacco impressionante. I capelli biondi erano sciolti e le ricadevano sulle spalle come una cascata d'oro.

    C'erano molte bionde notevoli a Hollywood, ma Kirsten aveva qualcosa di diverso, pensò. Forse perché era una bionda naturale, o forse perché il suo fisico non aveva bisogno di chirurgia plastica per essere mozzafiato, ma più probabilmente si distingueva dalle altre per la vivida intelligenza che così chiaramente si rifletteva nel suo sguardo.

    La sentì parlare con un cameriere. Anche se viveva negli Stati Uniti da quando aveva undici anni, aveva conservato un lieve accento britannico. La sua voce gli riportò alla mente migliaia di ricordi, così come fece il suo profumo che percepì chiaramente quando il cameriere la scortò al tavolo.

    Si alzò e i loro sguardi si incontrarono per la seconda volta quella mattina. «Salve, Kirsten» esordì.

    «Cal...» mormorò lei, la sorpresa evidente sul suo viso. «Deve esserci un errore» disse poi al cameriere. «Io devo incontrare Gerry Woods. Aveva prenotato un tavolo per le dodici e trenta» aggiunse, lasciando vagare lo sguardo nella sala in cerca del suo agente.

    «È questo il tavolo del signor Woods» precisò il cameriere, poi scostò una sedia e aspettò che lei prendesse posto.

    Kirsten guardò il tavolo elegantemente imbandito, poi rivolse un'occhiata interrogativa a Cal.

    «Gerry è stato trattenuto» spiegò quest'ultimo, «ma sarà qui appena possibile.»

    Aveva parlato con un tono di noncuranza, come se loro due si vedessero ogni giorno, esattamente come se non fossero trascorsi due anni dal loro ultimo incontro. Bene, due anni, un mese e tre settimane per l'esattezza, pensò Kirsten, detestando se stessa per quel conteggio fin troppo preciso.

    Cal riprese il suo posto, lasciando ovviamente a lei decidere se doveva imitarlo, voltargli le spalle e andarsene o fargli una scenata. Ma poiché Gerry sarebbe arrivato presto e Kirsten voleva scoprire cosa stava succedendo, scelse la prima opzione.

    Il cameriere le porse un menu e si allontanò. Il cuore che le batteva all'impazzata, non trovò il coraggio per guardare Cal negli occhi. Si sentiva a disagio, sopraffatta da un'emozione alla quale non avrebbe saputo dare un nome.

    «Allora, come stai, Kirsten?» riprese Cal con gentilezza quando furono soli. Sollevò la bottiglia dell'acqua e le riempì il bicchiere.

    «Io... sto bene» balbettò lei, costringendosi ad alzare lo sguardo. «E tu?» Cal aveva trentotto anni, pensò, ma, se possibile, era anche più bello di come lo era stato quando lo aveva visto l'ultima volta. I fili grigi che spiccavano fra i suoi folti capelli neri gli conferivano un fascino ancora maggiore. Aveva quasi dimenticato come era profondo il blu dei suoi occhi, quegli stessi occhi che in quel momento scintillavano divertiti.

    «Più o meno come mi hai lasciato, ma grazie per averlo chiesto» replicò lui.

    Aveva ragione, pensò Kirsten sbalordita. Aveva sempre creduto che, se mai lo avesse rivisto, per lei sarebbe stato come incontrare uno sconosciuto. Non era quello che provava in quel momento, però. L'intera situazione le risultava estremamente familiare, come se una mano invisibile avesse cancellato all'improvviso i due anni durante i quali erano stati separati. Era una sensazione rassicurante, ma che lei non gradiva. Cal le aveva spezzato il cuore, quello era un fatto che non doveva dimenticare. Non era stato facile riprendersi e ora non poteva permettergli di farle del male di nuovo.

    «Vorresti qualcosa da bere?» le domandò lui.

    «Cosa sta succedendo, Cal?» chiese a sua volta Kirsten, ignorando la domanda. «Perché sei qui?»

    «Gerry non ti ha detto niente?»

    «Cosa doveva dirmi?» replicò lei.

    «Che lavoreremo insieme.»

    «Scusami?» Di sicuro non aveva capito bene, si disse Kirsten.

    «Mi è stata offerta la parte del protagonista nel film in cui reciterai anche tu. Ironico, vero?» commentò Cal, ovviamente consapevole dell'incredulità che era apparsa nello sguardo di Kirsten. «Saremo di nuovo marito e moglie, anche se solo sullo schermo.»

    «È uno scherzo, vero?» mormorò lei. «Gerry mi ha detto che il film sarà prodotto dalla Sugar Productions e che il protagonista è Jack Boyd.»

    Cal scosse la testa. «La produzione è quella, ma il protagonista sono io, non Jack.»

    Il panico si impadronì di lei. Aveva assolutamente bisogno di quella parte, ma non poteva lavorare al fianco del suo ex marito. Era più di quello che avrebbe potuto sopportare. Il telefono cellulare squillò, risvegliandola da uno stato di immobilità. Kirsten prese la borsa, e nel movimento urtò il bicchiere facendolo rovesciare.

    Un cameriere si materializzò per asciugare l'acqua mentre lei spingeva indietro la sedia. «Mi scusi» mormorò, poi guardò il display del suo telefono. Il nome Gerry stava lampeggiando in lettere verdi.

    Kirsten spinse il pulsante per rispondere. «Ma dove sei?» chiese, tentando di mantenere sotto controllo il tono della voce, anche se in realtà avrebbe voluto urlare di raggiungerla subito per tirarla fuori dal pasticcio in cui l'aveva cacciata.

    «Sono bloccato nel traffico. Mi dispiace, Kirsten.»

    Non avrebbe mai potuto dispiacersi abbastanza, si disse lei. «Non mi avevi parlato della scelta di un nuovo protagonista» replicò, la voce calma.

    «Solo perché l'ho saputo appena qualche ora fa.»

    Chissà perché non gli credeva, rifletté Kirsten.

    «Una buona notizia, non è vero?» riprese Gerry con forzata allegria. «Un colpo fantastico per la produzione. Voglio dire, Cal è uno dei migliori attori sulla piazza, famoso in tutto il mondo, la sua presenza darà slancio al film e...»

    «No, Gerry» lo interruppe lei spazientita, «non può funzionare.»

    «Perché no?» replicò l'agente, sorpreso.

    «Perché è il mio ex marito, ecco perché» affermò Kirsten. Guardò Cal e scorse una nota di divertimento nei suoi occhi. Decise di non preoccuparsene. Aveva una faccenda ben più importante da risolvere.

    «Questo non è un buon motivo, Kirsten!» esclamò Gerry. «Se tutti gli attori di Hollywood non volessero lavorare con i loro ex partner, non si farebbero più film.»

    «A me non importa» sibilò lei, sforzandosi per mantenere sotto controllo il tono della voce. «Non m'importa nulla di quello che gli altri...»

    «Hai già firmato il contratto» obiettò Gerry.

    «L'ho firmato quando credevo di dover recitare con Jack.»

    «E pensi che questo faccia differenza per la produzione? Se non rispetterai il contratto, ti porteranno in tribunale. Una causa che ti costerà una fortuna. Le riprese inizieranno la settimana prossima, se ricordi.»

    Kirsten percepì un tremito nella voce del suo agente, ma non era nulla se paragonato a quello che scuoteva lei. La firma del contratto aveva significato la fine di tutti i suoi problemi economici e delle preoccupazioni degli ultimi tempi, e ora si sentiva come un animale preso in trappola.

    «Ascolta il mio consiglio, pranza con Cal. Discutete della cosa. È un uomo ragionevole e un vero professionista. Sono sicuro che insieme troverete una soluzione. Ti telefono più tardi» concluse Gerry prima di interrompere la comunicazione.

    «Problemi?» chiese Cal, un'espressione innocente dipinta sul viso.

    Kirsten socchiuse gli occhi. Quell'uomo era uno sfacciato. Ovviamente aveva ascoltato la sua conversazione con l'agente. «Gerry è bloccato nel traffico» spiegò comunque. «Consiglia di iniziare a pranzare senza di lui» aggiunse, la mente che lavorava a tutta forza per cercare una via di scampo. Forse, poiché per lei non era possibile rinunciare al contratto, avrebbe potuto fare appello a tutto il suo fascino e cercare di convincere lui a tirarsi indietro. Dopo tutto, come Gerry aveva affermato, Cal era un attore famoso e avrebbe trovato immediatamente un'altra scrittura. «Quando hai saputo che noi due avremmo lavorato insieme?»

    «Ne avevo sentito parlare vagamente, ma solo questa mattina ho ricevuto la conferma.»

    «Capisco. E sei entusiasta a questa prospettiva come lo sono io?»

    «Non saprei» replicò lui. «Tu quanto sei entusiasta?»

    Kirsten incollò un sorriso falso alle labbra. Cal non aveva dubbi sul suo disagio, e si stava divertendo.

    «Non sapevo neanche che tu fossi tornato negli Stati Uniti» commentò lei, provando un nuovo approccio.

    «Sono qui da circa un mese. Ho preso in affitto una villa a Beverly Hills.»

    «Bene» borbottò Kirsten, pensando al minuscolo appartamento che divideva con Chloe, composto da due camere e da una cucina così piccola da ospitare a malapena tre persone.

    Cal doveva avere fatto strada da quando avevano divorziato, immaginò, mentre la sua carriera era stata messa in seria difficoltà dal suo ultimo agente. Aveva firmato un contratto con Robin Chandler subito dopo la separazione. Al tempo lei era stata una cantante discretamente affermata in America. Chandler le aveva promesso un tour di concerti in tutto il mondo, invece si era limitato a legarla a dei contratti impossibili da rispettare e a sparire portandole via fino

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