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Scintille con il playboy: Harmony Collezione
Scintille con il playboy: Harmony Collezione
Scintille con il playboy: Harmony Collezione
E-book170 pagine2 ore

Scintille con il playboy: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Val Seymour è un playboy, ma chi può biasimarlo? È ricco, affascinante e sentimentalmente libero. E proprio per questo Lucille Jordan è decisa a rifiutarlo. Dopo la fine del suo matrimonio lei ha chiuso per sempre il suo cuore all'amore, e non intende neppure cedere ai piaceri della passione. Eppure, Val riesce a scatenare qualcosa dentro di lei... una pioggerellina di emozioni che un semplice bacio trasforma in una tempesta. Lucille è convinta che lui la desideri solo per una notte e intende soffocare questa alchimia sul nascere. Per Val sarà molto difficile conquistare la fiducia di quella donna irresistibile.

LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2013
ISBN9788858912607
Scintille con il playboy: Harmony Collezione
Autore

Miranda Lee

Scrittrice romantica, e moglie fortunata di un uomo molto, generoso!

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    Anteprima del libro

    Scintille con il playboy - Miranda Lee

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Playboy in Pursuit

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2000 Miranda Lee

    Traduzione di Silvana Mancuso

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-260-7

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Lucille, quando ricomincerai a frequentare qualcuno?» chiese Michelle sorseggiando il cappuccino. Ah, ci risiamo, pensò Lucille mesta. «Non vorrai rimanere single per il resto della vita» perseverò Michelle. «E solo a causa di un matrimonio infelice. Non dubito che Roger fosse un vero porco, ma gli uomini non sono tutti così. Prendi il mio Tyler per esempio...»

    «No, grazie» la bloccò Lucille con una risatina secca, poi mandò giù l’ultimo, delizioso boccone di krapfen con marmellata e panna. «È tutto tuo.»

    Michelle posò la sua tazza di caffè emettendo un sospiro esasperato. «Quando ti convincerai che Tyler mi ama sul serio? Che è realmente cambiato e che i suoi giorni da playboy sono finiti da un pezzo?»

    Forse fra una trentina d’anni, fu tentata di dire Lucille. Ma sarebbe stato troppo crudele. Tornata da tre settimane dalla luna di miele, Michelle gongolava ancora e lei non aveva il cuore di distruggere le illusioni romantiche della sua migliore amica sul bel marito.

    Quante probabilità aveva quel matrimonio di durare? Sì, per ora Tyler sembrava follemente innamorato. Ma sarebbe stato lo stesso tra sei mesi, quando la passione fosse svanita, scalzata via da vecchie abitudini?

    Figlio ed erede dell’impero mediatico dei Garrison, Tyler aveva un lungo passato di fidanzate abbandonate e, secondo Lucille, una fede al dito non cambiava le cose. Aveva messo in guardia l’amica affinché non s’innamorasse di lui, suggerendole di godersi solo un’avventura e il sesso che, stando a quello che si diceva, era fantastico senza lasciarsi coinvolgere sentimentalmente.

    Ma con una persona come Michelle, il consiglio era stato inutile. Per dieci anni era rimasta innamorata e fedele al primo fidanzato. E lui era una vera canaglia. Quindi quali possibilità aveva avuto il cuore tenero di Michelle dopo che lo scapolo d’oro di Sidney le aveva messo gli occhi addosso?

    Secondo Lucille il matrimonio di Michelle era segnato. Ma non glielo avrebbe detto. Rimpianse di non essere stata tanto furba finora nel fingere di credere che si trattasse di un caso di vero amore.

    «Non badare a me» aggiunse. «Sono solo una vecchia cinica. Se c’è qualcuno che può far cambiare un uomo quella sei tu.» Michelle aveva ventotto anni ed era una brillante dirigente nel settore pubblicitario, ma sotto la superficie sofisticata c’era un’anima dolce e tenera. La vita non l’aveva resa dura come aveva fatto con Lucille.

    Forse era per questo che le piaceva tanto la sua compagnia. Perché poteva immergersi nel calore della sua dolcezza, come una lucertola si crogiola al sole.

    Le mancava il fatto che non vivesse più nell’apparta-mento accanto al suo. Odiava vedere quel vendesi sulla facciata dell’edificio. Adesso viveva da sola, senza altri amici intimi ma solo conoscenti. Per fortuna i loro rispettivi posti di lavoro erano nella zona nord di Sidney, quindi potevano pranzare insieme regolarmente, e fare shopping ogni tanto.

    Tuttavia, adesso che Michelle era sposata, la loro amicizia non sarebbe più stata la stessa.

    «Non credere di poter evitare la mia prima domanda» riprese Michelle determinata. «Hai solo trent’anni, Lucille. E sei splendida. Voglio sapere quando dimenticherai Roger e andrai avanti con la tua vita.»

    Se glielo avesse detto qualcun altro si sarebbe risentita, ma sapeva che Michelle lo diceva a fin di bene e che non era una ficcanaso.

    «L’ho dimenticato» rispose, togliendo lo zucchero dalle labbra con un tovagliolo. «E sono andata avanti con la mia vita. Ho una carriera interessante e soddisfacente, una bella casa, meravigliosamente vicina all’ufficio, e una fantastica amica con cui lagnarmi quando ne ho voglia. Frequenterei qualcuno se lo volessi. Ma la verità è che non m’interessa, Michelle. Sono contenta di essere single.»

    «Che sciocchezza! Non sei per niente contenta. Sei maledettamente sola. E l’altro sesso t’interessa. Le donne a cui non interessa non si vestono come te. Guarda cosa indossi oggi.»

    Sorpresa, Lucille sbatté le ciglia, poi guardò il suo completo preferito di lana color crema. «Questa roba vecchia? Stai scherzando. D’accordo, la gonna è cortina, ma la giacca arriva alla coscia e non è aderente. Tutt’altro che provocante. I seni sono ben nascosti. Per me è un abbigliamento austero, in realtà.» Totalmente diverso dagli abiti che aveva comprato quando aveva lasciato Roger ed era passata per uno stadio fortemente provocante.

    Allora, era stata determinata a uscire e a fare follie, ma aveva scoperto che si raffreddava non appena gli uomini le facevano delle avances.

    «Loro saranno anche ben nascosti ma le gambe no» ribatté Michelle. «E le tue gambe sono altrettanto provocanti, messe in risalto, come sono oggi, con dodici centimetri di tacco. Non hai notato gli sguardi maschili che hai attirato?»

    Erano sedute fuori in un caffè sulla strada principale della zona nord di Sidney, il cui distretto commerciale cominciava a rivaleggiare con il centro della città oltre il ponte. A quell’ora c’era sempre un viavai di professionisti, e più della metà di loro erano uomini.

    Lucille era abituata all’attenzione maschile – quella invariabilmente attirata da una bionda dai voluttuosi occhi verdi – quindi non ci aveva badato. Né le importava.

    «Lasciali guardare» dichiarò fredda. «Perché non potranno fare altro. Guardare.»

    «Dio, Lucille, cosa è successo nel tuo matrimonio da renderti tanto amara?»

    Lucille s’irrigidì e poi scrollò le spalle. «Non saprei spiegarlo neppure tra un milione di anni. Per capire certe cose le devi vivere.»

    Michelle parve agitata. «Tuo marito non... ha abusato di te, vero?»

    «Abusare di me?» Ci rifletté per qualche secondo. Non aveva mai pensato al comportamento di Roger come a un abuso. Ma era stato proprio quello. Abuso emotivo. Ecco perché lei ci aveva messo tanto a sottrarsi. Per anni era stata una sorta di moglie maltrattata, con conseguente perdita di autostima e sicurezza.

    Ma era passato. Non vedeva a che scopo rivangare il tutto per una continua analisi. Il matrimonio con Roger era dimenticato.

    «No, certo che no. Era solo un verme imbroglione e vigliacco.»

    «Okay. Scusami per aver affrontato questo argomento, so che odi parlarne, e per aver insistito perché tu esca con qualcuno. Voglio solo che tu sia felice.»

    «La felicità non è sempre legata a un uomo, Michelle» rilevò Lucille.

    «Sì. Ma neanche l’infelicità. Dipende tutto dall’uo-mo in questione. E non credo che tu abbia rinunciato a sperarci. Tu stessa qualche mese fa mi hai descritto l’uomo dei tuoi sogni. Se ricordo bene, a parte essere alto, bruno e bello, hai detto che doveva essere passionale, amare sinceramente le donne e metterti sempre al primo posto, perfino prima degli amici, del golf e della sua macchina.»

    Lucille rise. «Ho detto così? Dovevo sognare a occhi aperti. Un uomo del genere non esiste. Non in Australia comunque.»

    «Sì, invece. Io ne ho sposato uno.»

    «Tyler è alto, biondo e bello.»

    «Non spaccare il capello in quattro. Sono sicura che in giro ci sono degli adoni bruni. Ma chissà, forse il tuo uomo dei sogni non sarà australiano. Hai a che fare con un sacco di stranieri nel tuo lavoro, no?»

    «Be’... sì...»

    Lucille lavorava per un’agenzia specializzata nel gestire le esigenze di dirigenti trasferiti a Sidney dall’estero. Era una consulente di trasferimenti.

    Quanto agli uomini conosciuti durante il lavoro...

    Se avesse voluto frequentare qualcuno, o avere una relazione, ce n’erano in abbondanza. Non passava settimana senza che un uomo non ci provasse. Il fatto che molti fossero sposati non diminuiva certo il suo cinismo nei riguardi degli uomini e della loro capacità di rimanere fedeli.

    Tuttavia, meglio non fare riferimento neppure a questo con Michelle al momento.

    «Purtroppo, Michelle, gran parte degli uomini con cui ho a che fare al lavoro sono sposati. Sono corredati di mogli e figli. Ecco lo scopo dell’agenzia. Finalmente le aziende internazionali si sono rese conto che spostare mariti e padri in giro per il mondo senza alcun aiuto causa dimissioni premature. Non vuoi che frequenti un uomo sposato, no?»

    «Certo che no. Ma ci sarà un single tra questi dirigenti. O almeno un divorziato.»

    «Sì. Qualcuno. E alcuni di loro ci hanno già provato, credimi» confessò. «Ed erano anche belli.»

    «E?»

    «Nessuna scintilla.»

    «Mai?»

    «Mai.»

    «Mi è difficile crederlo, Lucille. Stai dicendo che non sei mai attratta da un uomo?»

    Lucille decise che fosse arrivato il momento di essere schietta, altrimenti Michelle non avrebbe smesso. «Quando ho lasciato Roger, pensavo che non avrei avuto problemi ad avere una relazione, solo per il sesso. Mi piace. O mi piaceva, una volta. Ma neppure l’uomo più bello e affascinante mi eccita più. Quella parte di me è morta, Michelle. L’ha uccisa il mio matrimonio.»

    «Non ci credo, neppure per un attimo. Sei stata solo ferita, ecco tutto. La tua libido tornerà, Lucille. Hai divorziato l’anno scorso, per l’amor del cielo. È solo una questione di tempo.» Dentro di sé, Lucille credeva che non le fosse rimasto tanto tempo perché accadesse quel miracolo. «E intanto, frequentare qualcuno non deve per forza portare al sesso» insistette Michelle allegra. «Che male fa uscire ogni tanto? Non devi andarci a letto se non vuoi.»

    «Ti assicuro che non lo voglio.»

    «Va bene. Quindi smetti di cercare quella scintilla prima ancora di dire di sì. La prossima volta che un uomo carino ti chiede di uscire, accetta. Chissà? Forse i tuoi ormoni sono solo fuori esercizio e si riprenderanno non appena sarai nell’ambiente giusto. Nulla di meglio del lume di candela per eccitare una donna.»

    A Lucille sfuggì un sorriso.

    «Sei un’ottimista. E una romantica nata.»

    «So che lo pensi, ma non lo sono. In verità sono una con i piedi per terra.» Posò la tazza vuota. «E sommersa dal lavoro anche, quindi devo salutarti. Ho solo questa settimana per finire di delineare la campagna per i nuovi profumi Femme Fatale. Te ne ho parlato?»

    «No. Di cosa si tratta?»

    «Ricordi la ragazza che il mio capo ha portato al matrimonio?»

    Lucille annuì. Chi avrebbe potuto dimenticare la sensazionale creatura al braccio di Harry Wilde quel giorno? Capelli neri cortissimi. Grandi occhi viola. Abito super sexy.

    «Si chiama Tanya» stava dicendo Michelle. «Comunque è lei l’erede misteriosa di Femme Fatale. Lo sai, no? L’azienda di lingerie sexy? Non lo sai?» le chiese quando Lucille la fissò con espressione assente.

    «Ho sentito parlare di Femme Fatale, ma non so nulla dell’erede misteriosa.»

    «Credevo di avertelo detto. Una storia incredibile. La proprietaria precedente

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