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Una notte con il Peccatore: Harmony Collezione
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Una notte con il Peccatore: Harmony Collezione
E-book166 pagine2 ore

Una notte con il Peccatore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

I fratelli Conti 2/2

Se davvero Sophia Rossi vuole salvare l'impresa del padre, non le rimane che un modo: fondere la Rossi con l'impero economico dei Conti. Luca Conti le ha già spezzato il cuore una volta, ma adesso è Sophia a condurre il gioco. E ha giurato a se stessa che porterà Luca all'altare, a qualunque costo.

Luca ha passato tutta la vita ad alimentare la sua reputazione di bello e dannato, ed è una maschera che Sophia dovrebbe conoscere fin troppo bene; ma, da astuta donna d'affari qual è, si rende conto dei vantaggi che prendere il suo cognome le porterebbe. Tuttavia, lui non ha intenzione di lasciare che Sophia gli si avvicini di nuovo, se non tra le lenzuola. Una volta soddisfatto quell'urgente desiderio, però, una sola notte potrebbe non bastargli.
LinguaItaliano
Data di uscita20 nov 2018
ISBN9788858990773
Una notte con il Peccatore: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Una notte con il Peccatore - Tara Pammi

    successivo.

    1

    Una puzzola, decise Sophia Rossi con esasperazione crescente. Se fosse stata un animale, quella sera sarebbe stata una puzzola.

    Perché la disperazione di sicuro aveva un odore, capace di arrivare fino alle persone che le erano intorno e di tradire il suo panico.

    Non aveva mai fatto parte davvero della società bene milanese cui appartenevano i suoi genitori, lei era una Rossi solo perché Salvatore l'aveva adottata dopo avere sposato sua madre, quando lei aveva tredici anni. Un particolare che la gente della società bene non le aveva mai permesso di dimenticare.

    In qualche modo aveva superato la rottura del suo fidanzamento con Leandro Conti.

    Ma le ultime voci su una presunta relazione con l'unico vero amico che aveva, Kairos Constantinou, fresco sposo della sorella di Leandro, avevano alimentato una ridda di pettegolezzi e malignità. Se Sophia avesse immaginato quanta attenzione avrebbe catalizzato su di sé, di sicuro avrebbe declinato l'invito di Leandro alla festa di compleanno di suo fratello Luca, inviatole già da parecchie settimane. L'invito era frutto solo del senso di colpa nei suoi confronti.

    Strinse le dita sullo stelo del calice di champagne, e con un sorriso stereotipato girò lo sguardo sulla grande balconata della villa. Il fidanzamento rotto, oltre a danneggiare la sua famiglia, aveva trasformato anche lei in una specie di bisbetica.

    Com'era possibile che tutto il lavoro svolto con l'obiettivo primario di sostenere suo padre e la Rossi Pellami fosse stato messo a rischio in quel modo?

    Antonio, il patriarca della famiglia Conti, la raggiunse proprio mentre lei soffocava l'ennesima imprecazione, sempre con il sorriso stampato sulle labbra.

    Antonio aveva i capelli ormai quasi candidi, che la fecero pensare a un lupo, astuto, selvaggio e rapido nel ghermire la preda.

    «Dimmi, Sophia» esordì il vecchio, tirandola in disparte, «di chi è stata l'idea di farti fidanzare con mio nipote?»

    Lei ricacciò indietro la sorpresa. «Inutile parlarne, adesso che Leandro si è sposato.»

    «Il tuo patrigno è ambizioso, ma non furbo» continuò Antonio, imperterrito. «Anche sapendo quanto io desiderassi una moglie per i miei nipoti, Salvatore non avrebbe mai pensato di mettere in palio proprio te. Non ne capisce niente, di donne.»

    Le parole, per quanto brutali, avevano un fondo di verità.

    Sophia cercava almeno da dieci anni di dimostrare al patrigno che il suo era un valore aggiunto per la compagnia, e il risultato era zero. Salvatore le affidava solo progetti minori, e si rifiutava di ascoltare le sue idee sulla Rossi Pellami.

    Gli importava soltanto di tutelare il patrimonio di Bruno e Carlo, i fratellastri di Sophia, ancora minorenni.

    «L'idea è stata mia» ammise. Che cosa aveva da perdere, a quel punto? «Il matrimonio sarebbe stato un bene per la mia famiglia, e anche per la sua.»

    Salvatore poteva nutrire del risentimento per come fossero andate le cose, ma lei era una donna pratica. E la Rossi Pellami non poteva permettersi di alienarsi l'appoggio dei Conti.

    Antonio aveva ancora molta influenza sui vecchi imprenditori del settore mentre Leandro Conti, il maggiore dei nipoti e amministratore delegato della Conti Lusso S.p.A., faceva presa sulle nuove generazioni.

    Quanto all'altro nipote di Antonio, Luca Conti, non aveva né prestigio né senso morale. E probabilmente nessun talento. Solo tonnellate di fascino, sensualità e autocompiacimento.

    Pensarlo, però, la indisponeva. La rendeva amara. E con le ginocchia molli.

    Aveva passato notti insonni, a camminare avanti e indietro in camera sua, quando l'idea di sposare Leandro aveva preso corpo. Si era quasi sentita nel panico. Aveva avuto incubi sul passato, sul presente, e su un futuro carico di tormenti.

    Ma il bene della famiglia aveva prevalso su certi sogni ingenui, vecchi di dieci anni.

    Antonio non si mostrò sorpreso. Aggrottò un sopracciglio argentato. «Sei una giovane donna curiosa-mente piena di risorse, Sophia.»

    Lei arrossì. «Vuol dire per una piccola mezzosangue con un fidanzamento infranto alle spalle?»

    Lui continuò a fissarla con attenzione.

    Se non avesse perso la sua timidezza molto tempo prima, se non avesse avuto ormai la pelle dura come quella di un elefante, probabilmente Sophia si sarebbe offesa per quello sguardo che la soppesava, valutandola dai lunghi capelli scuri raccolti in un pratico nodo alla suola delle décolleté Conti nere, unica concessione alla moda, soffermandosi con disinvoltura su altre aree più arrotondate del corpo.

    «Guardi che non sono una mucca» borbottò. Il lampo che gli vide negli occhi le diede i brividi. «E non sono più sul mercato in cerca di un'alleanza.» Dopotutto c'era un limite a quel che poteva sopportare, fosse pure per la famiglia. «I giochi sono chiusi» ribadì, recisa.

    «Non sei solo devota alla famiglia, ma anche acuta e senza paura. Mi piaci, Sophia.»

    Non se lo sentiva dire spesso, dai rappresentanti dell'altro sesso. A eccezione dei suoi due fratelli. «Vorrei poter dire lo stesso» replicò lei. «Ma l'ho già vista troppe volte sfruttare le debolezze altrui. Comprese quelle di Salvatore.»

    Antonio sorrise.

    «E tu perché non l'hai avvertito?»

    Lei nascose la frustrazione e tacque. Salvatore non l'ascoltava mai. Le voleva un gran bene, ma non abbastanza da fidarsi del suo giudizio e della sua intelligenza, quando si trattava della Rossi Pellami. Cosa di cui il lupo astuto che le stava davanti era sicuramente consapevole.

    «Io posso offrirti il modo di aiutare Salvatore, Sophia. Senza doverti dare in pasto a un uomo sposato.»

    Lei sentì l'irritazione crescere ma rimase immobile. Avrebbe fatto qualunque cosa per fermare i pettegolezzi che la vedevano protagonista... Antonio l'aveva presa all'amo e lo sapeva.

    «Posso ridare liquidità alla Rossi Pellami» continuò lui, «procurarvi nuovi contratti e rimettervi sulla vetta, diciamo così. Salvatore ne ha bisogno, dopo la serie di decisioni sbagliate che ha preso.»

    «Io non sono in vendita» gli rispose Sophia. Sentì crescere l'inquietudine. «Ho proposto il matrimonio con Leandro per aiutare il mio patrigno, ma intendevo tener fede agli impegni presi. Sarei stata una buona moglie.»

    «Credi forse che non lo sappia? Credi che avrei permesso al tuo patrigno di... convincermi, senza prima sapere tutto di te? È proprio per questo che ti faccio la mia proposta, adesso

    Lei sentì il polso accelerare. «E quale sarebbe?» si obbligò a chiedere.

    «Ho un altro nipote, no? Porta Luca all'altare, sposalo e io sistemerò tutti i problemi finanziari della Rossi Pellami. Tua madre e i tuoi fratelli avranno un futuro assicurato.»

    «No!» Il suo grido di risposta fece girare qualche testa.

    Sposare Luca, il Conti-Dannato?

    Solo l'idea equivaleva a camminare sui vetri taglienti per il resto della vita. A piedi nudi e con un peso di piombo sulla testa. «Non voglio passare con lui neanche una serata, figurarsi poi sposarlo!»

    Come se la conversazione lo avesse evocato, Luca Conti comparve in quel momento nel bel mezzo di un prato perfettamente rasato, con una bionda strepitosa al fianco, che lo seguiva come un cucciolo fedele.

    L'ira repressa in quegli occhi torbidi la sera in cui lei si era fidanzata con suo fratello l'aveva tormentata a lungo. Ma Luca l'aveva evitata come sempre, come faceva da dieci anni.

    I capelli scuri e ondulati, domati da un taglio rigoroso, rendevano il viso ancora più affilato. Sprigionava eleganza e grazia a ogni passo.

    Perché Luca Conti era, per lei, l'uomo più bello che avesse mai visto.

    Fendeva la folla con passo sciolto e i tratti perfetti del viso colpivano anche a grande distanza.

    Sotto il vestito grigio le spalle erano ampie e i fianchi sottili, stretti da una fascia di raso. I muscoli guizzavano sotto il tessuto pregiato, resi tonici da ore e ore di allenamenti in piscina. La bionda continuava a seguirlo, mentre lui si muoveva sicuro tra gli invitati.

    Ma chi faceva caso a lei?

    Era Luca ad attirare ogni sguardo, con i suoi grandi occhi neri, il naso affilato e la bocca larga, dalle labbra piene e sensuali.

    Una bocca che invitava al peccato... che lui aveva dimostrato di saper usare in modo magistrale...

    Gli zigomi alti e la fronte spaziosa sembravano disegnati apposta per togliere il fiato, e i lineamenti sarebbero potuti sembrare effeminati se qualcosa, nello sguardo, non avesse tradito una virilità incandescente e fiera.

    Il maschio, in lui, era perfettamente consapevole del proprio fascino e dell'effetto che aveva su tutte le donne intorno, dai sedici ai settant'anni.

    Si capiva che Luca aveva bevuto, senza però arrivare a ubriacarsi, e che aveva fatto lo stesso anche la venere bionda che lo accompagnava... che non era una qualunque, ma la quasi ex-moglie di un ministro italiano, Marina.

    Aveva lasciato il potente marito per Luca? Non sapeva che lui l'avrebbe messa da parte come facevano i bambini con i giocattoli della settimana prima?

    Sophia provò addirittura pena, per lei.

    Sentì l'imprecazione tra i denti di Antonio, al suo fianco.

    Luca, al solito, non si curava di dare scandalo. Molte teste si girarono verso di lui, comprese quelle di Kairos e Valentina. Leandro, a denti stretti, gli mise una mano sul braccio per fermarlo, ma lui lo spinse via.

    I mormorii si sprecarono.

    Per quanto la famiglia e gli amici chiudessero spesso un occhio sulle sue frequenti scappatelle, il fatto che ora si svagasse con la moglie di un altro era chiaramente troppo per tutti.

    «Quello è l'uomo che lei vorrebbe farmi sposare? Uno che non si cura di rovinare le famiglie? Che considera le donne solo come una scommessa da vincere?» Il ricordo della lontana umiliazione subita le bruciò la gola come acido. «Non mi avvicinerei a Luca neanche se fosse l'ultimo uomo sulla terra.»

    Antonio si girò lentamente verso di lei, come se quel movimento gli costasse un grande sforzo. Lo sguardo era quello del predatore pronto all'attacco.

    «Lo sai, cara Sophia, che la banca sta per esigere da Salvatore il suo credito? E che lui non ha più modo di far fronte alla produzione?»

    Lei sentì il cuore finire sotto i piedi. «Non è esattamente così. Ha chiesto una proroga...»

    «Che è appena stata negata.»

    Lo sguardo di quegli occhi penetranti le provocò un brivido. Era stato lui, chiaro.

    Salvatore era andato verso la rovina finanziaria per colpa di scelte sbagliate, ma quell'ultima stangata, il rifiuto da parte della banca di concedergli una proroga, era di certo opera di Antonio.

    Dunque, apparentemente Antonio Conti era disperato quanto lei. «Anche se dovessi accettare la sua ridicola proposta...» legarsi per la vita a quel bamboccio irresponsabile che già una volta l'aveva ferita, «... come pensa che potrei riuscirci? Nemmeno io, per quanto disperata, posso trascinare un uomo all'altare. Tantomeno il Conti-Dannato, che non ha a cuore niente, se non il proprio tornaconto.»

    Pur ubriaco o quasi, Luca era riuscito a distanziare la bionda. La risata roca di lei e le sue ansiose suppliche in italiano si sentivano fin lì, sul retro della balconata.

    Sophia ne colse il senso, e invece di provare disgusto sentì per lei una grande pietà.

    La poverina era innamorata di Luca.

    Antonio strappò lo sguardo dal nipote. La bocca era una linea dura e il corpo vibrava di rabbia e di disgusto. Forse anche di dolore, intuì lei. Antonio Conti era oppresso dal dolore per qualcosa che riguardava Luca. Ma perché?

    Il vecchio manipolatore le apparve quasi sotto una nuova luce, ora che lo vide prendere fiato, come per spazzar via le emozioni. «No, a mio nipote non interessa proprio niente... Ma una cosa c'è. Per proteggere la felicità di Valentina, Luca farebbe qualsiasi cosa. Sarebbe disposto a tutto, purché il segreto della sua nascita rimanesse per sempre tale, agli occhi del mondo.»

    Sophia prese fiato, sconcertata.

    «La sua nascita... Ah no! Io non voglio proprio saperne niente...»

    «Il padre di Valentina non è mio figlio. Lei è il frutto di una relazione clandestina di sua madre. Se si dovesse sapere in giro Valentina sarebbe rovinata, e anche il suo matrimonio con il tuo amico Kairos andrebbe in fumo.» Una pausa.

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