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La seconda luna di miele: Harmony Collezione
La seconda luna di miele: Harmony Collezione
La seconda luna di miele: Harmony Collezione
E-book163 pagine2 ore

La seconda luna di miele: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Quando un uomo ricco e affermato prende moglie, non sempre lo fa per amore. Non sempre...



James Logan ha un sogno: riuscire a costruire una famiglia perfetta. Nonostante la fine del suo primo matrimonio, è certo che quello è il momento giusto per riprovarci. Megan Donnelly, infatti, sembra essere la donna adatta per quello scopo: timida e riservata, non può che cadere facilmente vittima del suo irresistibile fascino. Le cose, per un po', vanno come previsto, ma al ritorno dalla luna di miele un imprevisto fa precipitare la situazione, costringendo Megan ad aprire gli occhi di fronte alla realtà. Si trova intrappolata in un matrimonio senza amore. O, almeno, da parte di James. Stando così le cose, sembrerebbe non esserci alcuna via d'uscita per la bella Megan, tranne forse una seconda luna di miele...
LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2017
ISBN9788858973172
La seconda luna di miele: Harmony Collezione
Autore

Miranda Lee

Scrittrice romantica, e moglie fortunata di un uomo molto, generoso!

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    Anteprima del libro

    La seconda luna di miele - Miranda Lee

    più!

    1

    Tre mesi dopo...

    In aprile a Sydney il clima spesso rendeva difficile credere che mancava meno di un mese all’inverno. Le giornate erano soleggiate e calde, il cielo completamente privo di nubi.

    Il giorno del matrimonio di Hugh, infatti, il sole splendeva alto nel cielo, e la temperatura era insolitamente mite. Il che era un bene, pensò Megan, perché aveva potuto indossare un vestito estivo.

    Da quando, a gennaio, era stata dimessa dall’ospedale, aveva vissuto praticamente rintanata in casa e dunque non aveva avuto occasione di acquistare qualche capo di abbigliamento nuovo.

    Sedeva rigida, il suo bel marito al fianco, su una delle panche allineate sul ponte principale dell’enorme yacht di proprietà del padre di Hugh.

    Quando era arrivata la partecipazione, immediatamente aveva declinato l’invito, ma poi Hugh le aveva telefonato e aveva insistito fino a farle cambiare idea.

    «Ti farà bene uscire un po’» aveva precisato. «Non puoi andare avanti così, Megan.»

    Il che era la verità. Non poteva continuare a vivere come aveva fatto durante gli ultimi mesi, chiudendo il mondo fuori, chiudendo tutti fuori, specialmente James. Doveva decidere se lasciarlo o restare con lui, ma le sembrava una decisione che andava oltre le sue possibilità. Anzi, qualsiasi decisione andava oltre le sue possibilità. Il solo modo che aveva per affrontare le giornate era immergersi nell’unica attività che le forniva una via di fuga dalle emozioni che costantemente si avvicendavano nella sua mente.

    Dipingere era sempre stata la sua passione.

    Da adolescente aveva sognato di diventare una famosa artista, le cui tele sarebbero state esposte nelle più prestigiose gallerie d’arte australiane. Aveva supplicato suo padre di iscriverla all’Accademia di Belle Arti dopo il diploma e, nonostante l’ostinata opposizione di sua madre, era stata accontentata.

    Nei tre anni successivi aveva affinato la sua arte, ricevendo elogi dai suoi insegnanti, ma non riscuotendo successi oltre quel ristretto circolo. In effetti, solo uno dei suoi quadri era stato esposto in una piccola galleria a Bondi, così era stata costretta a rinunciare ai suoi sogni di gloria.

    Ma non alla sua arte. Aveva continuato a dipingere anche dopo il matrimonio, relegando la pittura al ruolo di passatempo.

    Adesso invece era la sua unica fonte di sopravvivenza.

    Se James avesse visto quello che aveva dipinto dopo l’aborto, sicuramente l’avrebbe riportata dallo psicanalista che le aveva prescritto gli antidepressivi in seguito all’interruzione della gravidanza. E sicuramente il medico le avrebbe ordinato di assumere altri farmaci, e dei sonniferi.

    Come se le pillole avessero il potere di risolvere i suoi problemi!

    Era lei l’unica in grado di farlo. Avendo preso coscienza di ciò, qualche settimana prima aveva gettato via i medicinali. Non si era sentita peggio, anzi, il suo umore aveva cominciato lentamente a migliorare.

    Uscire di casa per partecipare al matrimonio di Hugh era stato il primo, importante passo verso la guarigione.

    Così adesso era lì, con addosso un completo rosa che aveva acquistato in occasione del suo viaggio di nozze, e che ora era di una taglia troppo grande. Aveva raccolto i capelli in una treccia francese, l’unica acconciatura un po’ sofisticata che era in grado di fare da sola. Per truccarsi il viso aveva impiegato un’eternità, destreggiandosi fra fondotinta, cipria e ombretti al fine di attenuare il pallore del suo viso e le ombre nere che le sottolineavano gli occhi.

    James le aveva detto che stava benissimo quando l’aveva vista quella mattina.

    Lei aveva accettato quel complimento replicando con un grazie stentato, ritraendosi come sempre faceva ogni volta che James cercava di manifestarle il suo affetto, ma quando erano giunti sul molo e lui le aveva preso la mano, non si era ribellata.

    Era stato un errore, decise adesso, guardando le loro dita ancora intrecciate. Perché se in assoluto tenersi per mano non era di per sé un gesto intimo, tuttavia era, senza dubbio, il contatto più personale che lei avesse concesso al marito negli ultimi tre mesi.

    Non aveva più dormito con James dopo le dimissioni dall’ospedale. E ogni volta che lui aveva provato anche solo ad abbracciarla, aveva rifiutato con vigore, blaterando poi qualche parola di scusa.

    James era stato molto paziente, ma era chiaro che la sua frustrazione aumentava con il passare dei giorni.

    Trascorreva sempre più ore in ufficio, probabilmente perché non trovava per nulla allettante tornare a casa da una moglie che continuava a rifiutarlo.

    Di conseguenza, lei si era isolata nel suo studio, dove a volte restava perfino la notte.

    Alle note della marcia nuziale si alzarono in piedi. I loro sguardi si incrociarono brevemente prima che Megan distogliesse il suo.

    Era stata una scintilla di desiderio quella che aveva appena provato?, si chiese, sconcertata. Perché lei non voleva più James, non lo avrebbe voluto mai più.

    Se doveva essere onesta con se stessa, era proprio quello il suo maggior timore, cioè che, se non avesse lasciato James, prima o poi lui sarebbe riuscito a sedurla di nuovo. Ecco perché evitava accuratamente ogni contatto fisico. Ed ecco perché aveva iniziato a prendere la pillola anticoncezionale. Perché sapeva di essere ancora vulnerabile al fascino indiscutibile di suo marito.

    Il sesso con James era stato meraviglioso fin dalla prima volta, lei lo aveva capito pur essendo vergine.

    Infatti, nelle settimane che avevano preceduto il loro matrimonio, quando James era stato costretto a partire per un viaggio di affari, era stata tormentata dalla frustrazione, ed era rimasta sveglia ogni notte aspettando il momento in cui avrebbe goduto di nuovo delle attenzioni di lui.

    Durante il viaggio di nozze, poi, quando erano iniziate le nausee mattutine, James era diventato premuroso e attento, ma aveva continuato a fare l’amore con lei almeno una volta al giorno.

    Tornati, la loro attività sessuale si era sensibilmente rallentata, ma lei aveva addotto la responsabilità di quello alla stanchezza di James.

    Come unico proprietario dell’agenzia per lo spettacolo più nota di Sydney, lavorava moltissimo. Ora, invece, capiva che, a quel tempo, si era già stancato di lei.

    In fin dei conti aveva portato a termine la sua missione... lei lo amava alla follia e portava in grembo suo figlio.

    Probabilmente James aveva immaginato che la gravidanza in qualche modo avesse attenuato il suo appetito sessuale, ma non era così. Aveva continuato a desiderarlo moltissimo, pensando, a volte, di prendere lei stessa l’iniziativa. Aveva provato, addirittura, l’esigenza di sperimentare cose lette sui libri, cose erotiche da fare con le mani e con la bocca.

    Alla fine, però, le era mancato il coraggio.

    Ora capiva che era normale se il desiderio per suo marito era stato superiore rispetto a quello che James provava per lei. Lei lo amava.

    Lo amava ancora, nonostante tutto, e, nonostante tutto, sognava ancora di fare l’amore con lui.

    Dove diavolo era finito il suo orgoglio?, si chiese mentre il cuore le batteva a mille in risposta a uno dei sorrisi supersexy che le stava regalando il marito.

    Disperata, sottrasse la mano, borbottando che aveva bisogno di prendere un fazzoletto, dal momento che ai matrimoni piangeva sempre.

    «Devo ammettere che non ho mai creduto che questo giorno sarebbe arrivato» affermò James mentre lei frugava nella borsa. «Hugh ha sempre dichiarato che non si sarebbe mai sposato. Tuttavia, ho la sensazione che il suo matrimonio avrà più successo di quelli di suo padre. Non che questo sia difficile. Ho perso il conto delle mogli che ha avuto Dickie Parkinson, ognuna più giovane della precedente. Hugh invece ha fatto una scelta oculata, Kathryn è una ragazza adorabile, e molto sensibile. Oh!» esclamò. «Allora è vero che tutte le donne sono più belle il giorno delle loro nozze.»

    Felice di avere una distrazione dai suoi pensieri, Megan si girò per guardare la sposa che stava procedendo lungo le due file di panche. Non sapeva molto di Kathryn Hart, solo che era stata la segretaria personale di Hugh per un breve periodo. Comunque era vero, era bellissima con l’abito bianco dal corpetto ricamato e la gonna ampia e lunga fino alle caviglie.

    Il suo sguardo si spostò sul reverendo Price e sui due uomini accanto a lui, Hugh e Russell, entrambi splendidi nei loro completi scuri, un bocciolo di rosa all’occhiello. Splendidi lo erano davvero, ma, a suo giudizio, non potevano sostenere il confronto con suo marito.

    Senza dubbio James era il più affascinante dei tre, pensò, lanciandogli un’occhiata di soppiatto. Alto, muscoloso, i lineamenti del viso forti, gli occhi scuri che esigevano immediata attenzione. Gli zigomi erano sporgenti, il naso dritto, la bocca piacevolmente disegnata. Portava i capelli cortissimi, il che costituiva una novità nella sua immagine di solito molto classica.

    Le donne si sarebbero gettate ai suoi piedi, ammise Megan con se stessa, anche se non fosse stato ricco e potente.

    E, ciliegina sulla torta, James vestiva sempre in modo inappuntabile. In quel momento indossava una giacca bianca cucita su misura, che gli evidenziava le spalle ampie e muscolose, ma era altrettanto bello nudo, il corpo magnificamente scolpito da ore e ore passate in palestra. Un corpo in grado di soddisfare completamente una donna.

    Come aveva soddisfatto lei.

    E come avrebbe continuato a fare, se solo glielo avesse permesso.

    Una vampata di calore le salì al viso al pensiero. Non riuscì a trattenere un lieve gemito.

    «Non stai per piangere, vero?» le chiese lui, guardandola.

    Imbarazzata, Megan premette un fazzoletto sulla bocca. «Non ancora» replicò.

    «Sei un cuore tenero, giusto? Amo anche questo aspetto di te.»

    Davvero?, fu tentata di chiedergli Megan mentre abbassava lo sguardo. C’era qualcosa in lei che James amava sul serio?

    Russell aveva affermato che James le era sinceramente affezionato. Probabilmente era la verità, ragionò, perché era sempre gentile con lei. Ma l’affetto non era un sentimento che poteva reggere il confronto con la travolgente passione che James aveva evocato in lei fin dal principio.

    L’aveva mai desiderata davvero? O per lui era stata solo un mezzo per raggiungere uno scopo?

    Ovviamente un uomo non poteva fingere un’erezione, ma James aveva solo trentasei anni, e aveva bisogno di poco per eccitarsi. Inoltre era un fatto risaputo che gli uomini potevano fare sesso senza amore. Tutto quello che serviva loro era una compagna disponibile.

    Lei era stata disponibile. E tremendamente ingenua.

    Ora, però, aveva aperto gli occhi, e se fosse andata di nuovo a letto con suo marito, lo avrebbe fatto sapendo che lui non l’amava.

    «Spero che Russell non abbia dimenticato le fedi» disse James. «Sarebbe meglio evitare colpi di scena come quello che avvenne al suo matrimonio, quando la madre di Nicole si materializzò dal nulla e lo accusò di sposare la figlia esclusivamente per compiere la sua vendetta.»

    «Sì, lo ricordo» replicò Megan.

    «Che donna stupida. Chiunque vedendolo avrebbe capito che Russell era follemente innamorato.»

    Megan guardò Russell, il quale stava sorridendo a Nicole, splendida in una nuvola di seta verde chiaro, che precedeva la sposa.

    Ricordava perfettamente il giorno delle loro nozze, ricordava di essersi alzata per offrire sostegno a Nicole quando quest’ultima aveva dichiarato, rispondendo alle insinuazioni della madre, che l’unica cosa che davvero contava era l’amore. A quel tempo, lei era appena tornata dalla luna di miele, ed era più innamorata che mai di James.

    «Povero Hugh» commentò James, strappandola al filo delle sue riflessioni. «Se l’espressione del suo volto significa qualcosa, Kathryn farà di lui tutto ciò che vorrà.»

    Lo sguardo di Megan si spostò sullo sposo, che effettivamente stava lanciando alla sua futura moglie sguardi di assoluta ammirazione e devozione. Aveva persino gli occhi lucidi.

    È quello che vorrei per me, pensò. Vorrei che mio marito mi guardasse così, e che

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