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Proposta in Costa Azzurra: Harmony Collezione
Proposta in Costa Azzurra: Harmony Collezione
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E-book162 pagine3 ore

Proposta in Costa Azzurra: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La sua proposta è motivata da una momentanea esigenza.
Deciso a convincere l'opinione pubblica di essere già sentimentalmente impegnato, il plurimilionario Marc Derenz ingaggia la bellissima modella Tara Mackenzie perché finga di essere la sua fidanzata. Dietro lauto compenso, ovviamente.

Il suo desiderio no.
Per rendere ancora più credibile quella messinscena, Marc e Tara annunciano il loro matrimonio durante una vacanza in Costa Azzurra. Ma a causa dell'alchimia tra loro e del magnetico e sensuale carisma di Marc, Tara non può fare a meno di sperare che quella finzione diventi presto realtà.
LinguaItaliano
Data di uscita20 feb 2020
ISBN9788830510470
Proposta in Costa Azzurra: Harmony Collezione
Autore

Julia James

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Proposta in Costa Azzurra - Julia James

    successivo.

    1

    Ondeggiando i fianchi, Tara varcò la soglia della bella sala del West End Hotel insieme alle altre modelle, tutte con ancora indosso gli abiti da sera che avevano sfoggiato in passerella, il loro prossimo impegno quello di dare vita a una sfilata privata a beneficio di selezionati e facoltosi clienti.

    Passò accanto a un sontuoso buffet, e deliberatamente ignorò il brontolio del suo stomaco. Che le piacesse o no, il suo lavoro le imponeva un severo regime alimentare. Mangiare senza restrizioni sarebbe stata una delle gioie che si sarebbe concessa a fine carriera, quando finalmente avrebbe realizzato il suo sogno, cioè trasferirsi in campagna, precisamente nel delizioso cottage nel Dorset che era appartenuto ai suoi nonni e che era diventato suo dopo la loro scomparsa.

    Con i suoi genitori arruolati nell'esercito, dunque costantemente impegnati in missioni all'estero, erano stati i suoi nonni a offrirle quella stabilità che suo padre e sua madre non avevano potuto darle. Adesso, decisa com'era a trasformare il cottage nella sua residenza stabile, stava usando ogni centesimo che guadagnava per pagare i lavori di ristrutturazione necessari a una costruzione così vecchia, come un nuovo tetto o un moderno sistema di fognature.

    Ormai era quasi giunta al traguardo. Doveva solo terminare il bagno e comprare dei nuovi mobili per la cucina, per una spesa stimata di circa diecimila sterline.

    Ecco perché accettava qualsiasi incarico la sua agenzia le proponesse, per mettere da parte la cifra necessaria per poter finalmente trasferirsi nel Dorset.

    Era così impaziente di farlo. L'eccitazione data dall'essere diventata una modella era svanita da tempo, e ora considerava quell'attività soltanto noiosa e stressante. Inoltre stava iniziando a non tollerare più il fatto di ritrovarsi sempre sotto la luce dei riflettori e di essere corteggiata da uomini che erano attratti dal suo fisico, mai da lei come persona.

    Scosse la testa come per sottrarsi al corso che avevano preso le sue riflessioni. Jules apparteneva al passato, e lei ormai non ci pensava nemmeno più. Al tempo era stata così giovane e ingenua da convincersi che l'aveva amata davvero, mentre il suo unico scopo era stato quello di accompagnarsi a una donna trofeo in modo da fare colpo sui suoi amici.

    Era stata una lezione che non aveva dimenticato. Di certo non rientrava nei suoi progetti essere il trofeo di qualcuno. Questo l'aveva spinta a adottare un comportamento freddo che contrastava con il suo aspetto e scoraggiava qualsiasi uomo dal tentare approcci non graditi. Forse quel suo modo di fare era dovuto anche all'educazione che le avevano impartito i suoi genitori e i suoi nonni, considerò, che le avevano ripetuto infinite volte di combattere per le proprie opinioni e di non lasciarsi intimidire da nessuno.

    Di certo non si sarebbe lasciata intimidire dagli ospiti di quella sera, decise. Erano ricchi ma non per questo migliori di lei, e senza dubbio non avrebbe permesso loro di considerarla alla stregua di un manichino ambulante.

    Con la testa alta e la schiena dritta, continuò ad aggirarsi nella sala, come del resto era stata pagata per fare, ansiosa di giungere al termine di quella serata per essere finalmente libera di tornare a casa.

    Marc Derenz bevve un lungo sorso di champagne, poi, spostando il peso del corpo da un piede all'altro, seguitò a fingere un grande interesse per qualsiasi cosa Hans Neuberger gli stesse dicendo, tentando al contempo di non lasciar trapelare il suo malumore.

    Intimo amico del suo defunto padre, Hans gli era rimasto sempre al fianco dopo la morte dei suoi genitori, avvenuta in un incidente d'elicottero. A quel tempo lui, figlio unico, aveva avuto poco più di vent'anni, ed era stato Hans ad aiutarlo a gestire la sua formidabile eredità grazie alla sua esperienza di amministratore delegato di un'importante azienda ingegneristica tedesca, alla sua saggezza e alla sua gentilezza. Sapeva di essere debitore nei confronti dell'anziano uomo, e non solo: era legato a lui anche da un forte vincolo affettivo.

    Proprio per questo al momento era in difficoltà. Solo diciotto mesi prima Hans, dopo aver perso la moglie a causa di un cancro, aveva sposato in tutta fretta una donna che lui non aveva alcuna difficoltà a definire come una cacciatrice di dote.

    Celine Neuberger, presente quella sera per arricchire la sua già ricca collezione di abiti eleganti, non si era fatta scrupoli nel confessargli di giudicare il marito vecchio e noioso, e di considerare lui in modo diametralmente opposto.

    Anche adesso la donna seguiva con lo sguardo ogni suo movimento, si rese conto Marc, e il fatto che lui la ignorasse non sembrava scoraggiarla. Se non fosse stata la moglie di Hans, non avrebbe esitato un solo istante prima di mandarla al diavolo. Essere determinato e chiaro nella gestione dei rapporti con l'altro sesso era stata la prima cosa che aveva imparato in qualità di unico erede della fortuna Derenz, una lezione che poi aveva assunto un'importanza ancora maggiore dopo la scomparsa dei suoi genitori.

    Le donne erano attratte dai suoi milioni, e lo erano ancor più dalla possibilità di diventare la sua consorte.

    Naturalmente prima o poi ci sarebbe stata una signora Derenz, ragionò, quando fosse stato pronto per fermarsi e creare una famiglia. La prescelta però sarebbe stata ricca almeno quanto lo era lui.

    Era quello uno degli insegnamenti di suo padre, comportarsi esattamente come si era comportato lui, che aveva sposato un'ereditiera. E questo riguardava non solo il matrimonio ma anche le semplici avventure, lo aveva ammonito suo padre, precisando che non era mai il caso di instaurare relazioni con qualcuno che non provenisse dal loro stesso mondo.

    Riconosceva la bontà di quella lezione, che solo una volta aveva commesso l'errore di non seguire.

    Celine ora gli stava dicendo qualcosa, fornendogli una benvenuta distrazione dai suoi pensieri, perché stava ricordando un periodo triste, quando era stato giovane e troppo fiducioso e aveva pagato a caro prezzo la sua ingenuità con pene d'amore che non avrebbe mai più voluto provare.

    «Marc, ti ho detto che Hans mi ha promesso di comprare una villa sulla Costa Azzurra? E io ho avuto un'idea fantastica!» esclamò Celine, gli occhi che le scintillavano avidi. «Potresti ospitarci nella tua residenza a Cap Pierre, così potremmo cercare insieme la casa ideale? Ti prego, dimmi di sì!»

    Una prospettiva che non lo allettava per niente, però era stato colto in contropiede, si rese conto Marc. In passato Hans, la sua prima moglie e il loro figlio Bernhardt erano stati spesso ospiti dei suoi genitori a Villa Derenz, periodi trascorsi in allegria e spensieratezza.

    Si costrinse a incollare un falso sorriso alle labbra. «Ma certo» replicò. «Sarebbe bello» aggiunse, tentando di rendere convincente quella bugia, perché non poteva immaginare nulla di peggio del passare qualche giorno a stretto contatto con Celine, costretto a difendersi dai suoi sfacciati approcci.

    Incoraggiata, Celine si voltò verso il marito. «Tesoro, sai, non è necessario che tu resti» disse. «Marc mi farà da cavaliere.»

    «Mi faresti davvero una cortesia» precisò Hans, rivolgendo a Marc un sorriso grato. «Devo telefonare a Bernhardt con una certa urgenza, sai, per discutere della prossima riunione del consiglio di amministrazione.»

    Di nuovo, come poteva tirarsi indietro senza fornire al suo amico un buon motivo per il suo rifiuto?, si chiese Marc. Ma nello stesso istante in cui Hans uscì dalla sala, Celine, com'era prevedibile, gli fu subito addosso.

    «Ora dimmi, quale di questi mi starebbe meglio?» domandò la donna, indicando le modelle che si aggiravano fra gli ospiti.

    Consapevole del suo umore che peggiorava a ogni istante a causa dell'impossibile situazione in cui si era ritrovato, Marc focalizzò il suo sguardo sull'indossatrice più vicina. Un istante dopo averlo fatto, però, il pensiero di Celine svanì dalla sua testa.

    Durante la sfilata non aveva prestato alcuna attenzione all'infinita serie di ragazze che camminavano sulla passerella, concentrato invece sul suo cellulare. Così adesso, mentre continuava ad accarezzare con gli occhi quella che aveva scelto a caso, incontrò qualche difficoltà nel continuare a far arrivare aria ai polmoni.

    Alta e magra, sì, ma del resto lo erano tutte le modelle. Questa però aveva un viso di una bellezza mozzafiato, incorniciato da una massa di lucenti riccioli ramati. Zigomi pronunciati, occhi verdi, labbra rosse e piene che al momento erano strette in una linea di disappunto. Il volto era privo di espressione, come conveniva al suo ruolo, ciononostante reagì fisicamente a lei in ogni modo possibile, tanto che si ritrovò a sollevare una mano per attrarre la sua attenzione.

    Dapprima pensò che quel gesto fosse passato inosservato, perché la donna non si allontanò dalle sue colleghe, poi però s'incamminò nella sua direzione.

    Era davvero straordinaria, si disse Marc. Purtroppo era una modella, il che la tagliava fuori dal tipo di donna che frequentava, quelle cioè che erano ricche almeno quanto lui, o poco meno. Ma questa...

    Qualsiasi cosa avesse, e non aveva ancora capito con precisione quale fosse l'origine del suo incredibile fascino, era sempre più difficile per lui ricordare le norme che regolavano la sua scelta di una partner.

    Ormai solo una minima distanza li separava, ma continuò a fissarla senza alcun pudore. Poi però scorse un lampo d'insofferenza illuminarle gli occhi, quasi fosse risentita di essere osservata in un modo così sfacciato.

    Ma qual era il suo problema?, si chiese. La pagavano affinché le persone potessero ammirare gli abiti che indossava, ragionò Marc. Naturalmente nel suo caso avrebbe attratto attenzione anche avvolta in un sacco di iuta, tanto era perfetta.

    Tuttavia distolse lo sguardo. Non importava quanto fosse bella, l'aveva convocata per un unico motivo.

    Si girò verso Celine. «Che ne pensi di questo?» Prima l'avesse convinta ad acquistare un vestito, un qualsiasi vestito, prima avrebbe potuto riportarla in albergo e finalmente sbarazzarsi di lei.

    Il suo sguardo tornò alla modella. L'abito aveva una profonda scollatura che evidenziava i seni alti e un drappeggio che le accarezzava i fianchi snelli. Di nuovo il suo corpo rispose a tanta bellezza in modo del tutto indipendente dalla sua volontà. E di nuovo tentò di controllarsi, fallendo nell'impresa.

    «Mmh...» mormorò Celine, perplessa. «No, non mi convince» decise, congedando la modella con un gesto della mano.

    «Per favore, si giri» intervenne Marc. Il vestito era un capolavoro come la donna che lo indossava, e voleva vederlo da ogni angolazione.

    Di nuovo un lampo attraversò gli occhi della modella, e di nuovo Marc si interrogò sulla sua origine mentre lei compiva una piroetta su se stessa per mostrare la magnifica schiena nuda. E quando incrociò ancora il suo sguardo, notò che l'espressione del suo volto adesso era senza dubbio ostile.

    Davvero strano, ragionò. Non era così che le donne si comportavano quando dedicava loro la sua attenzione. Poteva affermare senza timore di essere tacciato di presunzione che il suo problema era tenerle alla larga, e che non era solo la sua ricchezza ad attrarle. La natura lo aveva omaggiato di qualcosa che i soldi non potevano comprare, cioè un fisico imponente e muscoloso, e un aspetto da divo di Hollywood.

    Un aspetto cui però la modella sembrava del tutto indifferente, capì quando l'espressione del viso di lei tornò a essere piatta.

    «Marc, davvero, non mi piace» insistette Celine, che per la seconda volta fece cenno alla modella di allontanarsi.

    Peccato che fosse un'indossatrice, pensò Marc mentre la guardava sparire fra la folla degli ospiti, perché, per quanto fosse bella, non era proprio la donna che poteva frequentare.

    Peccato.

    Tara camminò rapida, ansiosa di raggiungere il lato opposto della sala. Il cuore le martellava nel petto, e sapeva perché.

    Certo che lo sapeva.

    Chiuse gli occhi nel tentativo di annullare tutto ciò che la circondava, oltre che le contrastanti emozioni che le si agitavano dentro.

    A essere più

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