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La cacciatrice di dote: Harmony Destiny
La cacciatrice di dote: Harmony Destiny
La cacciatrice di dote: Harmony Destiny
E-book176 pagine2 ore

La cacciatrice di dote: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Michael North pensa che Bree Oliver sia un'affascinante arrivista interessata soltanto a mettere le grinfie sulla fortuna di suo fratello. Per proteggerlo decide così di sedurla, allontanandoli una volta per tutte, ma non sa che il destino ha altri piani...
Michael si ritrova a doversi prendere cura di Bree, e stare in compagnia di quella bellissima e attraente donna metterà a dura prova l'autocontrollo dello spietato uomo d'affari. Bree è davvero dolce e innocente come vuole fargli credere, o lo sta soltanto prendendo in giro?
I due si ritrovano in preda a un desiderio incontenibile, ma lei nasconde un segreto che potrebbe cambiare per sempre le loro vite.
LinguaItaliano
Data di uscita19 ago 2018
ISBN9788858986110
La cacciatrice di dote: Harmony Destiny
Autore

Ann Major

Nonostante sia un'autrice di successo, confessa che scrivere per lei non è affatto un'esperienza facile.

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    Anteprima del libro

    La cacciatrice di dote - Ann Major

    successivo.

    1

    Michael North si svegliò di soprassalto, nel bel mezzo della notte.

    Si voltò istintivamente verso la donna bellissima che gli dormiva accanto. Il suo corpo era caldo e morbido. La luce della luna creava meravigliosi riflessi argentei sulla chioma bionda, sparsa sul cuscino. Michael voleva accarezzare quelle ciocche setose e baciarla di nuovo. La tentazione era così forte che dovette serrare i pugni per trattenersi. Non si sarebbe mai immaginato di passare una serata così piacevole. Era da parecchio tempo che non gli succedeva. E, forse, era per questo motivo che provava uno strano e inaspettato rimorso di coscienza. Dopotutto, l'aveva sedotta di proposito e per ragioni totalmente egoistiche.

    Facendo attenzione a non disturbarla, si mise seduto e scostò una ciocca di capelli corvini dagli occhi. Dopo la cena intrigante al bistrot di Bree, avevano trascorso una notte di sfrenata passione nel suo attico.

    E, durante tutto questo tempo, Michael le aveva mentito. L'aveva ingannata per proteggere Will. Eppure, a un certo punto, si era completamente dimenticato del suo ingenuo fratello minore.

    L'appuntamento era iniziato con un calice di champagne allo Chez Z, l'accogliente ristorante in stile francese che Bree aveva ereditato dal fratello, Johnny Z. Avevano parlato della sua passione per il cibo, e Michael si era divertito a osservarla mangiare. Era arrossita sorseggiando champagne e aveva sospirato in estasi quando si era leccata le dita sporche di cioccolato. Prima le sue, poi quelle di Michael. Era stato eccitante quasi quanto fare sesso con lei. Quasi.

    La risata coinvolgente di Bree, il rossore che le compariva sulle guance a ogni battuta provocante, gli occhi che si accendevano quando Michael cercava di impressionarla con la sua arguzia e la passione con cui si era concessa in camera da letto... si era goduto ogni minimo particolare di quella serata. Quando era stata l'ultima volta che si era sentito così bene?

    Fu costretto ad ammettere, non senza sorpresa, che Bree si era rivelata molto più appagante, dolce e divertente di quanto avesse mai creduto possibile. Eppure, non era per niente il suo tipo. Di solito Michael preferiva donne algide e sofisticate, dal fisico longilineo e capaci di far girare la testa a ogni uomo che si trovasse nella stessa stanza. Bree, invece, era tutto l'opposto. Una donna spigliata, sinuosa e seducente, che andava in giro indossando abiti appariscenti e bigiotteria vistosa.

    Tuttavia, malgrado all'apparenza sembrasse innocente, Bree Oliver non era altro che un'avida arrivista. Aveva adocchiato quell'ingenuo di suo fratello, pensando che fosse il classico pollo da spennare, convinta che lui l'avrebbe aiutata a evitare che lo Chez Z fallisse.

    Ed era proprio per il bene di Will che Michael doveva portare a termine il piano che aveva ideato. Anche se fare sesso con lei era stato fantastico, Bree meritava di essere umiliata.

    Se solo fosse stato altrettanto lungimirante cinque anni prima, quando si era innamorato di Anya Parris. Appena gli aveva confessato di essere incinta, Michael aveva abboccato come un allocco. Così l'aveva sposata, ritrovandosi prigioniero di un matrimonio pieno d'infedeltà e scandali, terminato con un clamoroso quanto chiacchierato divorzio.

    Da quel momento in poi, Michael si era ripromesso di non sottovalutare mai più la forte attrattiva che suscitava la fortuna della famiglia North. Le donne si avvicinavano a lui fingendosi interessate, e invece puntavano soltanto al suo attico, al ranch, agli elicotteri e ai jet privati, agli inviti in locali esclusivi, alle cene in ristoranti costosi e alle feste frequentate dalla gente che conta. Contrariamente a suo fratello, Michael aveva scelto di godere della compagnia di certe donne solo per brevi periodi. Consapevole del fatto che miravano unicamente al suo lussuoso stile di vita, era determinato a non commettere il grave errore di coltivare un sentimento profondo. Purtroppo Will era cresciuto nella bambagia, e aveva la tendenza a fidarsi troppo. Per questo motivo, Michael era deciso ad allontanare Bree dalla sua vita una volta per tutte.

    La luce della luna illuminava il soffitto della camera e il letto matrimoniale. Il corpo di Bree era pericolosamente invitante. Sul comodino brillavano gli orecchini economici e le collane d'argento che si era tolta. I vestiti colorati e la sciarpa erano ammassati sul pavimento accanto ai sandali. Era stato lì che l'aveva spogliata, mentre Bree sorrideva e ballava a ritmo di musica.

    La morbidezza della sua pelle era irresistibile. Voleva restarle accanto per vedere le sue labbra curvarsi in un sorriso, e lo sguardo malizioso che le accendeva gli occhi color ambra ogni volta che la baciava.

    No. Doveva chiuderla lì. Non importava quanto i suoi capelli profumati lo invogliassero a immergere il viso in quella chioma. O quanto desiderasse cominciare a baciarle la bocca, la gola e scendere sempre più giù, fino a raggiungere i punti più sensibili di quel corpo voluttuoso. Inebriato dal fascino sensuale di Bree, Michael rimase ancora sul letto, tormentato dai ricordi della passione sfrenata che avevano appena condiviso.

    La prima volta che l'aveva fatta sua, spingendola contro il muro, Bree aveva emesso un gridolino. Quando si era fermato per assicurarsi che stesse bene, lei lo aveva avvicinato ancora di più a sé. L'aveva accolto lentamente e i loro corpi si erano uniti di nuovo, questa volta sopra le morbide lenzuola del letto. A ogni spinta, Michael aveva sperimentato un piacere intenso, che era esploso come mai niente prima.

    Doveva ammetterlo. Bree era un'ottima attrice. L'aveva sedotto fingendosi ancora vergine, e poi si era lasciata andare ad atteggiamenti sensuali e provocanti. Ed era quasi riuscita a ingannarlo. E a fargli credere che lo desiderasse veramente, e non per i soldi.

    «Chi l'avrebbe mai detto che fare l'amore fosse così bello?» gli aveva sussurrato. «Ho sempre voluto incontrare uno bello e intelligente come te, ma ho sempre pensato che un uomo così... non mi avrebbe degnata di uno sguardo.»

    E anche per Michael era stato bello. Anzi, molto più che bello... speciale.

    Bree sembrava la donna ideale per portare un po' di calore nella sua vita. Vinto da quei baci provocanti, l'impazienza di possederla gli aveva fatto perdere momentaneamente il controllo. Non ricordava nemmeno se avesse avuto la prontezza di mettere il preservativo durante quella prima e febbrile unione carnale. In ogni caso, aveva comunque terminato la serata proteggendosi come era sua abitudine fare. A ogni ripresa, il sesso con lei si era rivelato sempre migliore. E, alla fine di ogni amplesso, Bree l'aveva abbracciato ancora più teneramente. Qualsiasi cosa avessero condiviso, aveva segnato Michael nel profondo. Il solo pensiero gli faceva venire voglia di ricominciare tutto da capo. Anche mentre stava pensando a come scaricarla.

    «E pensare che Will mi aveva detto che eri un uomo freddo» gli aveva sussurrato a un certo punto. E non gli era affatto piaciuto essere paragonato al fratello.

    Michael aveva avuto l'impressione che, a ogni bacio e a ogni sguardo sensuale, l'influenza che Bree esercitava su di lui fosse cresciuta in maniera esponenziale. Aveva avvertito una sorta di connessione che andava ben al di là della mera attrazione fisica.

    Che cos'era successo veramente tra loro due?

    Quella donna era riuscita a risvegliare in lui un desiderio che nessun'altra aveva fatto. L'aveva reso insaziabile.

    Tenendola stretta, gli era parso che il suo posto fosse lì, accanto a Bree. Non si era mai sentito davvero a casa propria, nemmeno con la famiglia North, malgrado Jacob l'avesse accolto come un figlio. Tuttavia quella sera aveva finalmente provato un senso di appartenenza... in compagnia di Bree.

    Quella donna era pericolosa. Doveva liberarsi di lei il prima possibile. Se fosse rimasta anche solo per un'altra notte, avrebbe finito per soggiogarlo. Magari l'avrebbe addirittura convinto a concederle dei soldi per il suo bistrot a rischio fallimento. Michael si ritrovò a domandarsi se avrebbe lasciato Will in cambio di un investimento considerevole. Dopotutto, i soldi non gli mancavano. E una parte di lui desiderava essere l'unico uomo importante della sua vita.

    Aveva forse perso il lume della ragione? Quei pensieri lo stavano distraendo dall'obiettivo. Appena provò a scostare le lenzuola e ad allontanarsi per ritrovare il proprio autocontrollo, Bree si lamentò. Tentò di attirarlo nuovamente a sé, come se stesse cercando rifugio da un pericolo misterioso.

    «Michael...» mormorò con voce sensuale e indifesa al tempo stesso. E il cuore gli balzò in gola.

    Appena Bree gli sfiorò delicatamente la pelle, sentì riaffiorare prepotentemente il desiderio che provava per lei. Era impossibile resisterle. Quanti anni aveva? Venticinque? Forse era addirittura dieci anni più giovane di Michael. Eppure, indipendentemente dall'età, possedeva una bellezza ineguagliabile. Aveva una cascata di capelli d'oro scuro che le ricadevano sulle spalle nude, sopracciglia ben definite, naso sottile, zigomi alti, carnagione ambrata e labbra piene e sensuali. I vestiti a buon mercato ed eccessivamente larghi che indossava non rendevano giustizia al suo corpo. Una volta tolti, avevano rivelato un vitino da vespa, fianchi sinuosi e un seno generoso.

    Era semplicemente perfetta.

    Michael non desiderava nient'altro che stringerla fra le braccia, accarezzarle i capelli e dirle che sarebbe andato tutto bene. Ma non poteva. Soprattutto perché conosceva la sua vera natura e sapeva ciò che andava fatto. Eppure continuava a sentirsi attratto da lei.

    Si alzò dal letto, facendo attenzione a non svegliarla. Doveva riprendere il controllo della situazione. Appena si staccò, Bree se ne accorse. Sembrò sentire la mancanza del loro contatto fisico quasi quanto Michael.

    «Tesoro» gli disse, «torna a letto.»

    «Non chiamarmi tesoro» protestò Michael, anche se una piccola parte di sé non desiderava altro.

    «Che succede? Ho fatto qualcosa...» A quel tono brusco, la voce di Bree si fece insicura. Michael provò l'irrefrenabile impulso di confortarla, ma non aveva scelta.

    Era arrivato il momento di darci un taglio.

    «Non chiamarmi tesoro» ripeté sgarbato, «ti ho soltanto presa in giro.»

    «Ma...?»

    «Ti ho sedotta per proteggere Will. Appena ti ho vista alla serata di beneficienza, ho subito capito che volevi approfittarti di mio fratello. E, quando hai accettato le mie avance, mi hai reso le cose più facili.»

    «Che cosa intendi dire?»

    «Stasera sono venuto a letto con te solo per obbligarti a lasciare Will.»

    «Aspetta un momento» disse Bree, confusa. «Pensi che io e Will stiamo insieme? Non... non sei davvero interessato a me?»

    «Come potrei essere interessato a te, sapendo che donna sei?» Essendo di umili origini, Michael sapeva che cosa significasse desiderare di più e sfruttare gli altri per raggiungere i propri scopi. Aveva lavorato duramente, talvolta ricorrendo a espedienti di cui non andava troppo fiero. «Prima hai messo gli occhi su Will, poi su di me. Soltanto perché hai bisogno di soldi per evitare che il tuo ristorante fallisca» le disse.

    «No» sussurrò Bree.

    «Stai negando che Will è uno dei tuoi investitori?»

    «Certo che no» rispose con voce tremante e i suoi occhi diventarono lucidi. «Così era tutto un inganno? Non mi hai mai desiderata veramente?» Michael scosse la testa. «Come hai potuto fare una cosa del genere? Non approfitterei mai di tuo fratello, né di nessun altro. Will è mio amico e, sì, è anche un investitore dello Chez Z. Lo è stato fin dall'inizio. Ma non voglio i suoi soldi, su questo puoi giurarci!»

    «Allora perché alla serata di beneficienza hai provato a sedurmi, pur essendo venuta in compagnia di Will?»

    «Forse ho flirtato un po'. Solo perché pensavo di piacerti, però...» Fece un respiro profondo. «Io e Will siamo soltanto amici. Era amico di mio fratello Johnny e l'ha aiutato ad aprire il bistrot. È così che ci siamo conosciuti.»

    «Amici? Tutto qui?»

    Le vicende in cui era stata coinvolta la famiglia di Bree non avevano migliorato l'opinione che Michael si era già fatto su di lei. Sei mesi prima suo fratello, Johnny Z, chef sulla cresta dell'onda, era stato ucciso mentre si trovava a letto con la moglie di un famoso chirurgo plastico, un altro investitore del ristorante.

    Si vociferava che fosse stato proprio il marito geloso a sparargli. L'uomo, però, aveva assunto un pool di avvocati e si era rifiutato di rilasciare dichiarazioni in merito. Visto che la moglie sembrava sparita dalla circolazione, le indagini erano arrivate a un punto morto. Lo scandalo e la mancanza del talentuoso chef avevano finito per provocare la crisi dello Chez Z.

    «Will mi ha chiesto di accompagnarlo per farmi conoscere

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