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Un bacio milionario: Harmony Collezione
Un bacio milionario: Harmony Collezione
Un bacio milionario: Harmony Collezione
E-book163 pagine3 ore

Un bacio milionario: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La reputazione di Ben Carter ha subito parecchi scossoni negli ultimi tempi così, per non perdere ogni credibilità agli occhi dell'opinione pubblica, decide di prendere moglie. E la scelta ricade su Julianna Ford, la figlia del suo principale rivale in affari. Adesso deve solo convincerla a sposarlo.

Ben non è disposto ad accettare un no come risposta, tantomeno dalla principessina dell'alta società inglese. Così, durante un'asta di beneficenza, sferra il suo attacco: offre un milione di dollari in cambio di un bacio dell'affascinante ereditiera, sapendo che da lei riuscirà a ottenere molto, molto di più...
LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2020
ISBN9788830509320
Un bacio milionario: Harmony Collezione
Autore

Abby Green

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Un bacio milionario - Abby Green

    successivo.

    Prologo

    In un angolo del club riservato ai soli soci, Benjamin Carter si appoggiò all'alto schienale della sedia foderata di cuoio. Tutto intorno a lui parlava di lusso e di denaro, dalle luci basse alla musica jazz di sottofondo, sino al fumo dei sigari, che permeava l'aria con il suo esotico aroma.

    Il circolo garantiva una totale discrezione, il che poi era il motivo per cui lo aveva scelto, pensò mentre osservava i tre uomini che, su sua richiesta, lo avevano raggiunto al tavolo.

    Lo sceicco Zayn Al-Ghamdi, il sovrano di un reame nel deserto ricco di petrolio e minerali, uomo ricchissimo e potente.

    Dante Mancini, un magnate italiano impegnato nel campo delle energie rinnovabili, dotato di un estremo fascino dietro il quale si celavano una mente acuta e una lingua tagliente, come lui stesso aveva scoperto qualche anno prima, durante una trattativa particolarmente complicata. In quel momento però, non stava facendo alcuno sforzo per celare con lo charme il suo malumore.

    E ultimo, ma non per questo meno importante, Xander Trakas, il milionario greco amministratore delegato di una multinazionale produttrice di beni di lusso, freddo e distaccato, l'espressione del viso costantemente impassibile così da non rivelare nulla dei suoi pensieri.

    Lui non era un sovrano, e nemmeno poteva influenzare con le sue scelte metà dell'Europa, pensò Ben, ma a Manhattan la sua opinione contava molto, grazie alle enormi gru che usava per scavare le fondamenta di nuovi e sempre più moderni e ambiziosi grattacieli.

    La tensione nell'aria era quasi palpabile. Quegli uomini erano stati i suoi nemici – e nemici l'uno dell'altro – per così tanto tempo che era davvero surreale ritrovarsi seduti tutti allo stesso tavolo. Gli screzi minori avvenuti durante le tante trattative concluse fra loro erano sfociati in una vera guerra senza esclusione di colpi, ognuno di loro che riconosceva negli altri avversari formidabili da controllare e da sconfiggere. Il vero problema però consisteva nel fatto che erano tutti ostinati e determinati a vincere, e questo aveva determinato una sorta di situazione di stallo.

    «Per prima cosa, vorrei ringraziarvi per avere accolto il mio invito» esordì Ben.

    «Io non amo essere convocato, quasi fossi un bambino recalcitrante» puntualizzò lo sceicco, lo sguardo gelido.

    «Tuttavia, sei qui» replicò Ben. «Lo siete tutti.»

    «Questo è sottolineare l'ovvio» borbottò l'italiano. Sollevò il suo bicchiere in direzione di Ben, il liquore ambrato che scintillava alle luci basse del locale, poi lo portò alle labbra e ne ingoiò il contenuto in un solo sorso. «Tentato di bere qualcosa di più forte dell'acqua, Carter?» chiese poi, dopo aver fatto cenno a un cameriere di avvicinarsi.

    In tutta onestà, avrebbe volentieri accolto la provocazione di Dante, rifletté Ben. Era l'unico al tavolo a non concedersi il piacere del migliore whisky reperibile al di fuori dei confini della Scozia e dell'Irlanda. «Signori, per quanto ammetto che sia stato divertente darci battaglia in questi ultimi dieci anni, penso che sarete d'accordo a deporre finalmente le armi, anche solo per non dare più alla stampa motivo per metterci l'uno contro l'altro.»

    Xander Trakas spostò lo sguardo da Ben agli altri uomini, poi sospirò. «Ha ragione» ammise. «I giornalisti ci hanno preso di mira, tutti noi, e quello che è cominciato con degli stupidi pettegolezzi pubblicati da Celebrity Spy! si è trasformato in un fenomeno molto più serio. E anche se ritengo che i nostri PR siano in qualche modo responsabili perché incapaci di mettere a tacere queste storie che circolano sul nostro conto, ultimamente i cosiddetti reporter di cronaca rosa stanno davvero esagerando con le loro insinuazioni! Essere accusato di trascorrere le mie notti fra una festa e un'altra quando invece il più delle volte resto in ufficio fino all'alba mi fa davvero infuriare!» esclamò, l'espressione del viso torva. «Solo la scorsa settimana ho perso un vantaggiosissimo contratto perché la mia competenza e la mia moralità sono state messe in discussione. Non è possibile continuare così.»

    «Invece io sto per essere escluso da un affare perché vogliono trattare con qualcuno che abbia dei valori morali, qualsiasi cosa questo possa significare» borbottò Dante.

    Che Dante Mancini e Xander Trakas fossero ancora lì, non solo, ma che condividessero un'opinione, gli faceva capire che aveva fatto la cosa giusta chiedendo loro di raggiungerlo quella sera, rifletté Ben. «Ci stanno riducendo a delle caricature» dunque affermò, «e le esagerazioni sulle nostre vite private stanno diventando troppo dannose per tollerarle ancora. Sono in grado di gestire qualche chiacchiera innocua, ma se i pettegolezzi diventano tali da influenzare negativamente le quotazioni azionarie della mia società e la mia reputazione, allora la cosa diventa inaccettabile» sentenziò.

    «Non stai per caso implicando che è stata la tua ex amante a montare tutto quanto, vero Carter?» domandò Trakas, uno scintillio ironico negli occhi.

    Ricordi degli infamanti titoli di testo sugli articoli apparsi sul suo conto lo indussero a replicare con tono brusco. «Le storie che lei raccontava erano più o meno vere, come quella che sostiene che tu possegga un libretto con i numeri delle donne più belle del mondo, che in pratica vivono aspettando una tua telefonata» borbottò Ben.

    «Come se Trakas avesse il monopolio delle belle donne» commentò Mancini. «Tutti sanno che io...»

    «Se avete finito con queste inutili chiacchiere, forse potremmo iniziare a discutere di come tirarci fuori da questo imbroglio» intervenne una voce gelida e tagliente. «Sono d'accordo con Carter, questa storia è durata già troppo a lungo. L'avversa attenzione della stampa non solo influenza negativamente la mia leadership, ma anche i miei affari. Sta persino mettendo a rischio la possibilità che mia sorella minore ha di scegliere chi sposare, e questo è inaccettabile» sentenziò lo sceicco Zayn Al-Ghamdi, sporgendosi in avanti.

    Tutti indossavano classici smoking neri, tranne Mancini, che teneva fede al suo personaggio sfoggiando una giacca bianca e una camicia dello stesso colore aperta sul collo, il che rammentava a Ben la funzione cui avevano appena partecipato. «Non si tratta soltanto del nostro lavoro, o delle nostre famiglie» sottolineò quest'ultimo.

    «A cosa ti riferisci?» volle sapere Mancini.

    «La direttrice dell'ente benefico mi ha detto poco fa che, se questa tempesta mediatica non si placherà, sarà costretta a togliere a tutti noi il titolo di patroni» spiegò Ben. «Ha già notato alcuni effetti negativi, poiché sono stati venduti meno biglietti, e meno personaggi importanti hanno partecipato all'evento.»

    «Dunque è per questo che ci hai convocati questa sera?» s'informò lo sceicco.

    Ben annuì. «Immagino che siamo tutti d'accordo su un punto, cioè che non vogliamo che l'ente soffra a causa nostra.»

    La Hope Foundation elargiva fondi ai bambini che provenivano da ambienti disagiati, ma particolarmente dotati per il commercio e l'impresa, in modo da renderli in grado di seguire regolari corsi di studio. L'ente era anche l'unico punto di contatto fra loro, oltre agli eventuali confronti in campo professionale, e l'annuale riunione che organizzava era il solo momento dell'anno in cui si ritrovavano nella stessa sala per motivi non professionali, il che inevitabilmente attirava l'interesse della stampa.

    «Carter ha ragione» intervenne Dante annuendo. «Non possiamo coinvolgere l'ente nei nostri problemi.»

    Erano insieme in quel progetto, si rese conto Ben, provando un improvviso senso di appartenenza, una bella novità per uno che, come lui, da sempre contava soltanto su se stesso.

    «Dunque quale sarebbe la soluzione?» s'informò lo sceicco Zayn.

    «Immagino che voi tutti abbiate consultato i vostri legali, come ho fatto io del resto, i quali vi hanno sconsigliato di querelare Celebrity Spy!, al fine di non creare altra pubblicità negativa» precisò Ben.

    Gli altri tre uomini annuirono.

    «Rilasciare una dichiarazione allo stesso modo non ci porterà a nulla» continuò Ben. «La nostra sembrerebbe una difesa, e servirebbe soltanto a sollevare altri pettegolezzi» aggiunse, poi fece una pausa e sospirò. «L'unica possibilità che abbiamo è presentare un'immagine pubblica di noi stessi al di sopra di ogni sospetto, un'immagine cristallina e persistente nel tempo. Se non lo faremo, temo proprio che proseguiremo a essere coinvolti in scandali pur non avendo alcuna responsabilità al riguardo. Non so voi, ma io non ho alcuna voglia di continuare a vedere le mie foto sulle pagine delle riviste di cronaca rosa.»

    «Il che significa che non vuoi che alle persone sia ricordato che il tuo è stato un percorso dalle stalle alle stelle?» ipotizzò Dante.

    «Io non ho mai nascosto la verità sulla mia storia» puntualizzò Ben, scoccando all'italiano un'occhiata gelida. «Diciamo soltanto che preferisco che il mio passato non sia più tirato in ballo, come vorreste anche voi per il vostro, giusto?» domandò, riferendosi ovviamente all'accanimento con cui l'uomo difendeva la sua privacy, un atteggiamento che poteva significare soltanto che aveva qualcosa da nascondere.

    Dante esitò qualche istante, poi sollevò il suo bicchiere come per proporre un brindisi. «Touché, Carter» ammise.

    «Ognuno di noi ovviamente ha i suoi motivi per non volere essere sempre sotto la luce dei riflettori» ragionò lo sceicco.

    Xander Trakas non commentò, ma dall'espressione contrita del suo volto era ovvio che anche lui avesse il suo buon numero di scheletri nell'armadio, dedusse Ben.

    «Sono d'accordo con Carter» riprese Zayn, «offrire una diversa immagine pubblica è l'unica strada da percorrere. Nel mio caso, per quanto la prospettiva non mi alletti, so che recupererò la fiducia del mio popolo solo sposandomi e dando un erede al trono.»

    «Dopo una lunga discussione con il mio PR, sono giunto alla stessa conclusione» riecheggiò Ben, il tono riluttante.

    «Matrimonio?» borbottò Dante, un'espressione di puro orrore sul viso. «Ma abbiamo bisogno davvero di intraprendere un'azione così drastica?»

    «Persino io mi rendo conto dei benefici che comporterebbe sposare una donna idonea» sentenziò Ben. «In primo luogo, i reporter smetterebbero di darci il tormento, e poi recupereremmo la fiducia da parte dei nostri investitori. Non solo, ma mi è capitato in più occasioni di ricevere troppe attenzioni da parte delle mogli dei miei clienti; una situazione incresciosa, senza dubbio, tanto che a volte ho rischiato di lasciarmi sfuggire vantaggiosi affari proprio a causa della gelosia. Gli uomini ci vedono come minacce» dichiarò, spostando lo sguardo da uno all'altro dei suoi compagni. «E questo, naturalmente, non è un bene.»

    «Hai detto, idonea?» sbottò Dante con evidente irritazione. «Ma credi che esista davvero una donna del genere?»

    «Ovviamente sì» replicò lo sceicco con la sicurezza di un uomo che apparteneva a una società dove i matrimoni combinati erano la regola. «Una donna felice di essere un complemento alla vita del marito, che sia soprattutto leale e discreta...»

    «E dimmi, genio» intervenne Dante inarcando un sopracciglio, «dove dovremmo trovare un tale esempio di virtù?»

    La domanda fu seguita da qualche istante di attonito silenzio. Questa volta l'italiano aveva davvero esagerato, pensò Ben. Lo sceicco era un capo di stato, e per questo abituato a essere trattato in modo molto più ossequioso.

    Sorprendentemente, però, Zayn reclinò la testa e scoppiò a ridere. «Non immagini che bella novità sia per me qualcuno che mi parla così direttamente!» esclamò.

    La tensione, che era stata una presenza tangibile nell'aria sin da quando quell'incontro aveva avuto inizio, sembrò attenuarsi.

    «Se finalmente deciderai di discutere di energie alternative con me, ti mancherò di rispetto ogni volta che vorrai» propose Dante.

    «Ora, questa sì che è un'offerta allettante!» scherzò lo sceicco.

    «Per quanto benvenuta sia questa cessazione delle ostilità, dobbiamo concentrarci su come mettere in pratica la strategia che abbiamo ideato» intervenne Ben. «Di conseguenza, ognuno di noi deve identificare al più presto la donna da sposare, la donna che Zayn ha appena descritto, discreta, leale e degna di fiducia.»

    «Sarebbe più facile trovare una fata che percorre la Fifth Avenue a cavallo di un unicorno» sentenziò Dante, di nuovo scuro in volto.

    «Io conosco qualcuno che può aiutarci» dichiarò Xander Trakas.

    «Chi?» s'informò Ben.

    «Una signora che gestisce un'agenzia di appuntamenti proprio per persone come noi. Conosce il mondo in cui viviamo e...»

    «In che rapporti è con te?» lo interruppe Dante. «È una delle tue ex amanti?»

    «Questi non sono affari tuoi, Mancini» lo rimbrottò il greco. «Credetemi se vi dico che se c'è qualcuno in grado di trovarci la moglie giusta, questa persona è lei.»

    «Per me va bene» disse Dante.

    «Ritengo anche io che potrebbe essere la migliore opzione» riecheggiò lo sceicco. «Ormai abbiamo preso la nostra decisione, ed è essenziale muoverci alla svelta.»

    Ben tese il suo cellulare a Xander. «Registra il suo numero in rubrica»

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