Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Ritrovarsi ai caraibi: Harmony Collezione
Ritrovarsi ai caraibi: Harmony Collezione
Ritrovarsi ai caraibi: Harmony Collezione
E-book183 pagine2 ore

Ritrovarsi ai caraibi: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Paige Destry, PR di successo.

L'ultima persona che Paige Destry intendeva incontrare è ora lì di fronte a lei, più sensuale che mai. Eppure, era convinta che Nick Destry, il suo quasi ex marito, non sarebbe mai riuscito a trovarla su quell'isola nel mar dei Caraibi. E anche se lei vorrebbe imbarcarsi sul primo aereo per Londra e ritornare al suo lavoro di PR, a causa di una tempesta tropicale resta bloccata lì. Per di più, deve condividere con lui la camera d'albergo. Nonostante i brividi di desiderio che le attraversano il corpo, Paige non intende donare il suo cuore a Nick per la seconda volta, ma nell'oscurità della notte la passata passione ritorna, più infuocata e tentatrice che mai.

LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2014
ISBN9788858918364
Ritrovarsi ai caraibi: Harmony Collezione
Autore

Sara Craven

E' nata nel Devon ed è cresciuta in mezzo ai libri, in una casa nei pressi del mare. Ora vive nel Somerset.

Leggi altro di Sara Craven

Autori correlati

Correlato a Ritrovarsi ai caraibi

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Ritrovarsi ai caraibi

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Ritrovarsi ai caraibi - Sara Craven

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Marriage Proposition

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2002 Sara Craven

    Traduzione di Daniela Cristina Innocenti

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-836-4

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «E stasera» il tono di Angela era trionfante, «andremo al Waterfront Club

    Paige, che si stava spazzolando i capelli, abbassò il braccio, fissando l’amica.

    «Non è il locale di Brad Coulter?» le domandò.

    «Be’, sì... che problema c’è?»

    «Spero nessuno.» Ci fu un breve silenzio. «A meno che tu non stia cercando di combinare un incontro galante.»

    «Brad, cara mia, è un uomo attraente e un buon partito, nonché palesemente cotto di te. Quindi che c’è di male?»

    «Mi sembra che tu abbia dimenticato un minuscolo dettaglio» rispose Paige con voce ferma. «Io sono una donna sposata.»

    Angela sbuffò. «Dovresti ricordarlo a tuo marito invece. Bel matrimonio, sì... non vivete neanche nello stesso paese!»

    Paige scrollò le spalle. «A noi va bene così. Almeno finché il divorzio non diventa definitivo.»

    «Be’, ma allora...» fece Angela.

    «Questo però non significa che nel frattempo abbia intenzione di mandare tutto all’aria.» Paige riprese a spazzolarsi i capelli. «Due anni di separazione costituiscono una giusta causa per il divorzio. Una cosa pulita e definitiva. Neanche le peggiori malelingue troveranno pane per i loro denti.»

    Angela aggrottò le sopracciglia.

    «Mi stai dicendo che Nick è stato altrettanto discreto?»

    «Non ho mai avanzato alcuna pretesa sulla vita di Nick» ricordò Paige all’amica. «È affar suo.»

    «Puoi dirlo forte.» Il tono di Angela era aspro. «Se non aveva intenzione di rinunciare alla sua vita da scapolo, perché mai ti ha chiesto di sposarlo?»

    «Aveva i suoi motivi.»

    «E tu perché diavolo hai accettato?»

    Paige le sorrise dallo specchio. «Anch’io avevo i miei.»

    «La fai sembrare una cosa razionale e sensata» brontolò Angela. «Eppure siete stati insieme appena... per quanto tempo, scusa?»

    «Poco più di sette settimane, se la memoria non mi inganna» rifletté Paige.

    «Non è il genere di cosa che ci si dimentica facilmente» replicò Angela.

    Paige serrò le labbra. «No, ma è il genere di cosa da cui si cerca di uscire senza ulteriori fastidi.»

    «Suppongo di sì.» Angela corrugò la fronte. «Però... hai mai pensato che, in un tempo così breve, non avete dato una vera opportunità al vostro matrimonio?»

    «Credimi, questo matrimonio era destinato a fallire fin dal primo giorno. Ma è uno sbaglio che si può rettificare in maniera semplice e indolore. Nel frattempo, però, preferisco che gli uomini attraenti mi stiano alla larga. E questo vale anche per Brad Coulter.»

    «Tesoro, è il tuo ultimo giorno a Saint-Antoine, e tutti vanno al Waterfront almeno una volta durante il soggiorno sull’isola. È una delle nostre regole non dette.» Il tono di Angela si fece persuasivo. «E non si tratta di una cenetta intima. Ci saremo anche io e Jack, dopotutto. E so che Brad ha prenotato il tavolo migliore apposta per noi.»

    «Inoltre, visto che vivete e lavorate qui a Saint-Antoine, suppongo che non possiate permettervi di offenderlo.» Ormai rassegnata, Paige fece una smorfia. «Non ho molta scelta al riguardo, non è così?»

    «Ora mi fai sentire in colpa.» Angela lanciò un’occhiata all’orologio. «Accidenti, devo iniziare a prepararmi anch’io.» Sfiorò la spalla di Paige. «E fatti bella. C’è un sacco di competizione al Waterfront.» E facendole l’occhiolino svanì.

    Quando la porta si fu richiusa alle spalle dell’amica, Paige, abbandonando il sorriso forzato, si chinò in avanti, appoggiando il mento sulle mani mentre si fissava allo specchio.

    Il problema, pensò, era che lei non era neanche in gara, e se lo fosse stata, di certo non avrebbe lottato per Brad Coulter. O per nessun altro.

    Perché lei voleva solo la sua libertà.

    Angela aveva parlato del suo breve matrimonio come se si fosse trattata di un’unione d’amore che aveva avuto dei problemi.

    Cosa avrebbe detto se avesse saputo la verità sulla sventurata vicenda matrimoniale di Paige? Che si era trattato né più né meno di un accordo commerciale.

    Una formalità che aveva permesso a Nick Destry di entrare a far parte del consiglio di amministrazione della Harrington Holdings.

    Rendere l’appartenenza alla famiglia un obbligo legale per i membri del consiglio era stata una mossa astuta da parte del bisnonno di Paige. Però lui era vissuto in un’epoca in cui le famiglie erano numerose; probabilmente aveva immaginato che sarebbe stato così anche in futuro, che le generazioni della famiglia Harrington sarebbero sempre state efficaci nel tenere a distanza gli estranei.

    Inoltre, ai suoi tempi era più semplice ottenere dei finanziamenti per l’azienda, bastava una serie di accordi informali tra gentiluomini nei circoli di Londra.

    Paige immaginava che anche l’accordo stretto con la banca d’affari di Nick Destry fosse molto simile, solo che Nick non era affatto un gentiluomo, né la decenza o l’affabilità facevano parte del suo carattere. Per non parlare della fedeltà o del senso di decoro.

    Anzi, fin dall’inizio Nick non aveva nascosto uno scarso entusiasmo per il rendimento della società negli ultimi anni; era chiaro che sarebbe stato disposto a concedere il capitale di cui la società aveva bisogno solo in cambio di un certo controllo. Quando gli avevano spiegato il decreto del vecchio Crispin Harrington, si era limitato ad alzare le spalle.

    «Io non sono sposato e sua figlia è single» aveva detto al padre di Paige in tono indifferente. «Con una semplice cerimonia diventerà tutto legale, poi io e la signorina saremo liberi di andare ognuno per la propria strada. Presumo che il divorzio non inciderà sul mio ruolo nel consiglio.»

    E, sebbene basito, Francis Harrington aveva dovuto ammettere che era proprio così.

    Il divorzio, pensò Paige, non era certo un’eventualità contemplata dal bisnonno, almeno, non nella famiglia Harrington. Quello stile di vita eccentrico poteva andar bene per le altre famiglie, ma era solo da compatire e biasimare... mai da emulare.

    Probabilmente si stava rivoltando nella tomba.

    D’altronde, anche lei non aveva saputo come reagire alla proposta titubante di suo padre.

    «Ho detto chiaro e tondo a Destry che la decisione spetta solo a te» le aveva spiegato. «Che non ci sarà alcun obbligo e che l’accordo dovrà essere strettamente provvisorio, lasciandoti libera dopo il periodo di attesa previsto dalla legge.»

    Immobile, Paige aveva fissato il padre, vedendo non lui ma un viso scuro e impaziente dal naso dritto e sottile e la bocca decisa e vigorosa. Non era proprio bello, ma il dinamismo innato che lo caratterizzava colpiva più della bellezza convenzionale. E aveva anche fascino, quando si curava di esercitarlo.

    Quella bocca sapeva addolcirsi, aveva pensato Paige con distacco, curvarsi in un sorriso mesto.

    Alto, dal fisico snello, con le spalle larghe e i fianchi stretti, altrettanto a suo agio in completi eleganti e abiti sportivi. Quella voce bassa, la parlata lenta e disinvolta, che a volte risuonava anche di un riso nascosto.

    Era una confezione impeccabile.

    E lei non aveva voluto saperne.

    Paige si lanciò uno sguardo lento e pensieroso allo specchio, indugiando sui capelli castano scuro dagli eleganti riflessi biondi, gli zigomi alti, gli occhi verdi contornati dalle lunghe ciglia. Le labbra sottili, quasi tese.

    Neanche lui, pensò, l’aveva voluta. Scacco matto. Morte al re.

    Paige avrebbe dovuto seguire il proprio istinto fin da subito, rifiutandosi di acconsentire a quel piano spudoratamente opportunista.

    Suo padre temeva che rifiutasse; era chiaro dalla sua aria abbattuta, dal leggero grigiore che aveva sostituito il rossore abituale della sua carnagione.

    Gli aveva chiesto, con voce tremante: «Mi stai dicendo che è l’unico modo per ottenere il capitale che ti serve? Che il prezzo è un seggio in consiglio?».

    Il padre di Paige aveva evitato il suo sguardo. «La banca vuole esercitare un certo livello di controllo, quando si tratta di un contributo finanziario così notevole. Si riservano il diritto di imporre le loro condizioni, e questa è la principale. E a causa della ridicola regola di Crispin, è l’unico modo per...» Una pausa. «Ma nessuno ti costringerà a farlo, Paige, deve essere una scelta tua. E se non te la senti, be’, troveremo i finanziamenti in qualche altro modo. Almeno, ci proveremo.»

    «Immagino che se fosse così semplice avreste già provveduto in altro modo.» Il tono di Paige era inespressivo.

    Dopo un altro breve silenzio, suo padre aveva annuito.

    «Lo farò, allora.» Stavolta con un tono deciso. «Si tratta solo di una formalità, giusto? Qualche parola e una firma. E potremo divorziare non appena assolti gli obblighi legali. Fine della storia.»

    Invece era stato solo l’inizio.

    Paige si rese conto del battito improvvisamente accelerato del suo cuore. Stava vagando verso un terreno proibito, e doveva smetterla subito. Inquieta, si alzò in piedi e uscì sul balcone, con un fruscio della vestaglia di seta bianca attorno alle gambe lunghe e snelle.

    Con il tramontare del sole, il Mar dei Caraibi era una pulsazione viva di rosso e oro.

    Appoggiandosi alla ringhiera di ferro battuto e fissando il mare, Paige pensò per l’ennesima volta come l’albergo di Jack e Angela fosse uno dei luoghi più idilliaci che avesse mai visto. Il fatto che occupasse uno dei punti più belli dell’isola non guastava affatto.

    Paige e Angela erano amiche dal primo giorno del collegio religioso che avevano frequentato da ragazze. Mentre Paige si era laureata in giornalismo, lavorando poi per una serie di riviste, Angela era diventata infermiera. Aveva conosciuto Jack quando era stato ricoverato nel reparto di ortopedia con una gamba fratturata, e poche settimane più tardi aveva sbalordito Paige annunciandole, con voce sognante, che aveva intenzione di sposare Jack e tornare con lui a Saint-Antoine, dove insieme avrebbero gestito l’Hotel Les Roches, la vecchia villa di famiglia trasformata in albergo di lusso. Paige era ancora sorpresa dal modo in cui la sua amica si era adattata al nuovo stile di vita, d’altra parte Les Roches si era rivelato un successo strepitoso fin dall’inizio.

    Paige aveva trascorso una vacanza splendida, ma non le dispiaceva l’idea di tornare a casa. Le sere tropicali potevano rivelarsi insidiose, soprattutto da quando Brad Coulter aveva iniziato a trascorrere molto tempo all’hotel.

    Qualunque donna nella sua posizione, rifletté Paige, si sarebbe goduta un flirt senza impegno per poi tornarsene a casa felice. Perché lei non ci riusciva?

    Non perché si sentiva obbligata a mantener fede alla promessa matrimoniale. Di certo Nick non se ne curava... anzi, la cerimonia religiosa non era stata altro che una farsa. Paige non aveva mai capito perché Nick avesse insistito per sposarsi in chiesa.

    Forse per far piacere a sua nonna che, oltre a essere l’unica parente rimastagli, era francese e tradizionalista.

    Per fortuna viveva in Francia, quindi non aveva mai scoperto che il nipote e la sua sposa avevano trascorso pochissimo tempo sotto lo stesso tetto.

    Ma per Nick le apparenze non avevano mai contato. Paige si mordicchiò il labbro. Né era bravo a fingere...

    Interruppe bruscamente questi pensieri, consapevole che portassero a un altro argomento tabù.

    Doveva concentrarsi sugli aspetti positivi della questione, si convinse. Come lo scorrere delle settimane e dei mesi che conducevano alla libertà.

    Rabbrividendo, si voltò verso la camera. I tramonti la rattristavano sempre. E l’indomani sarebbe tornata alla vita di tutti i giorni.

    Indossò un abito di seta nero con le spalline sottili e dal taglio elegante. Come unico gioiello scelse un

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1