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Il ribelle: Harmony Destiny
Il ribelle: Harmony Destiny
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E-book160 pagine2 ore

Il ribelle: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Mesa Falls 1/4
Per questa dinastia di uomini di successo la famiglia e la passione verranno sempre al primo posto.

Marcus Salazar è venuto a Mesa Falls per rilevare e prendere il controllo dell'impero mediatico del suo fratellastro. Ma quando la direttrice operativa Lily Carrington fa il suo ingresso in scena, si rivela una pericolosa minaccia per il suo piano... e per il proprio autocontrollo! Nemmeno il fatto che lei sia fidanzata con un altro uomo placa il suo desiderio, che anzi è alimentato dal modo in cui Lily lotta per il suo futuro nella società e per combattere l'attrazione che prova per lui.
LinguaItaliano
Data di uscita21 set 2020
ISBN9788830519022
Il ribelle: Harmony Destiny
Autore

Joanne Rock

Laureata in letteratura inglese, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura di romanzi sia storici sia contemporanei ha lavorato in televisione e in pubblicità, ed è stata attrice, fotomodella e persino insegnante.

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    Anteprima del libro

    Il ribelle - Joanne Rock

    successivo.

    1

    Marcus Salazar si sarebbe goduto molto di più la cavalcata se avesse lasciato il cellulare al ranch.

    Aveva inserito la vibrazione dopo avere ignorato due chiamate dall'ufficio, tuttavia non riusciva a evitare di sbirciare lo schermo. Era più forte di lui. Aveva raggiunto il Mesa Falls Ranch, lussuoso rifugio in stile western nel Montana, per il più importante incontro d'affari della sua vita: delineare un accordo con Devon, il suo fratellastro, e ottenere finalmente il pieno controllo della Salazar Media. Per quanto lo riguardava non era mai troppo presto per iniziare le trattative. Non stava più nella pelle dall'impazienza.

    Quando il telefono ricominciò a vibrare, lo estrasse dalla tasca della giacca. Era Devon. Forse il fratello era finalmente arrivato. Marcus ricordò a se stesso di comportarsi in modo civile e di cominciare con il piede giusto. Lui e Devon potevano anche avere opinioni diverse riguardo il futuro della Salazar Media – e praticamente su ogni altra cosa – ma non c'era bisogno di rivangare il passato proprio quella settimana. Tutto quello che doveva fare era scoprire come rilevare le quote di Devon e poi avrebbero finalmente tagliato i ponti. Fece scivolare il dito sullo schermo per prendere la chiamata.

    «Possiamo vederci nella sala grande tra venti minuti» disse senza tanti preamboli, grato al cavallo collaborativo che andava avanti nonostante lui avesse le mani impegnate. «Sono uscito per una cavalcata mentre ti aspettavo, tuttavia sono già sulla strada del ritorno.»

    Stringendo gli occhi al sole del tardo pomeriggio novembrino, Marcus distinse il filare di pini che circondava le stalle del ranch di seimila acri. Il terreno era situato vicino al fiume Bitterroot, un luogo dove il padre, Alonzo Salazar, si era recato spesso e molte volte aveva parlato di portare con sé Marcus e Devon.

    In realtà, quando erano bambini, tra le loro madri non correva buon sangue e così la gita tanto agognata non era mai stata organizzata. E in seguito tra loro due erano sorti molti motivi di attrito. Ormai era troppo tardi. Marcus e Devon avevano detto addio al padre dopo una breve lotta contro un cancro al pancreas che non gli aveva lasciato scampo. Quel padre che era stato l'unico motivo per cui i due fratelli avevano mantenuto un atteggiamento civile nei confronti l'uno dell'altro.

    Avrebbero potuto tagliare definitivamente i loro legami anche senza andare nel Montana, però stavano rispettando una promessa fatta al padre in punto di morte. Il padre aveva chiesto loro di incontrarsi un'ultima volta al ranch prima che le loro strade si dividessero per sempre. Per motivi che ancora non capiva, Alonzo Salazar aveva voluto che Marcus e Devon si ritrovassero in quell'angolo del paese.

    «Purtroppo non sono ancora nel Montana.» La voce di Devon risuonò al di sopra di un sottofondo chiassoso. Un annuncio all'altoparlante. Il brusio di altre voci. «Sono ancora all'aeroporto a Mumbai.»

    «Mumbai?» Marcus si lasciò andare indietro sulla sella, fermando il cavallo per prestare piena attenzione alla chiamata. «Vuoi dire che sei dall'altra parte del mondo?»

    La frustrazione s'impadronì di lui. Prima che il fratello arrivasse sarebbe passato come minimo un altro giorno.

    «Avrei chiamato prima ma mi hanno rubato telefono e passaporto e sono stato... trattenuto dalle autorità.» Il fratello sembrava furioso. Ed esausto.

    «Hai recuperato il cellulare?» Confuso, Marcus controllò l'identità del chiamante e vide il viso del fratello solo per rendersi conto, però, che Devon lo aveva chiamato attraverso un servizio di messaggistica vocale di un social e non con una chiamata regolare.

    «No. Ne ho comprato uno in un negozio dell'aeroporto.» La voce di Devon era roca come quella di un uomo che aveva parlato per ore. «Ho contattato l'ambasciata perché mi dessero una mano per rientrare negli Stati Uniti tuttavia nel frattempo...» Un'interferenza disturbò la chiamata. «Dovrei arrivare presto nel Montana.»

    «Non ho sentito.» Marcus diede un colpetto con le gambe al cavallo per invitarlo a riprendere il passo. Forse il segnale era debole in quel punto del sentiero. L'animale avanzò. «Ho appena finalizzato l'accordo per acquisire il Mesa Falls Ranch come cliente.» Aveva lavorato su quel fronte con i proprietari del ranch da quando aveva capito che un viaggio nel Montana era inevitabile, e quel giorno stesso aveva ottenuto un assenso verbale da uno dei proprietari. «Posso prendermi un giorno in più per lavorare sulla questione personalmente però se non sarai qui entro quarantotto ore, tornerò a Los Angeles.»

    Marcus gestiva l'ufficio sulla West Coast. Devon era il copresidente a New York. Soltanto il padre era stato sopra di loro in veste di CEO, sebbene fosse stata solo una figura di facciata.

    «Non ce n'è bisogno. Io...» La voce di Devon sparì appena la connessione si indebolì di nuovo. «... come rappresentante. Lei può parlare in vece mia...»

    Un forte crepitio disturbò ulteriormente la chiamata.

    «Chi?» Marcus drizzò le orecchie per cercare di afferrare le parole del fratello. «Verrà qualcuno al ranch al posto tuo?»

    «Invierò un messaggio. Scusa, mi spiace.»

    Il collegamento si interruppe del tutto.

    Marcus restò a fissare il telefono con la foto del fratello che lo guardava. Perché mai Devon aveva aspettato l'ultimo momento per prendere un volo per il Montana? Se anche avesse avuto il jet della società, il viaggio sarebbe durato circa diciotto ore.

    Tuttavia, essendo stato bloccato anche lui una volta alla dogana all'estero, Marcus sapeva che non era una passeggiata. Inoltre, il ritardo di Devon avrebbe potuto giocare in suo favore, consentendogli di ottenere il controllo della Salazar Media per sempre. Dopotutto, la società era una sua creatura. Il padre e il fratello avevano fornito esclusivamente un sostegno finanziario, con il padre che aveva assunto la posizione di CEO solo perché era riuscito a mediare un accordo fra loro due in lotta. Con la morte del padre si era aperto un vuoto di potere che Marcus intendeva colmare. Come ideatore e mente creativa della società, il ruolo di CEO spettava a lui e se non l'avesse ottenuto avrebbe lasciato l'azienda che lui stesso aveva fondato.

    Infilato il telefono in tasca, spronò il cavallo verso la costruzione principale del Mesa Falls Ranch.

    Il ranch era un vero e proprio rifugio e aveva un fascino innegabile. Il fatto che le montagne e i grandi spazi aperti riuscissero a fargli dimenticare anche solo per un istante la frustrazione era prova della bellezza di quel luogo. Un consorzio di proprietari – sei in tutto e con splendide case all'interno della tenuta – aveva mantenuto le terre e il bestiame per gli ultimi otto anni. Un anno prima, il consorzio aveva deciso di aprire quel luogo agli ospiti e di trasformarlo in un ranch per l'allevamento sostenibile. Fiutando un'opportunità di affari per la Salazar Media, Marcus aveva avviato una trattativa, raggiungendo un accordo verbale per sei mesi di pubblicità sui social con la Salazar, e con l'opzione di estendere ulteriormente il contratto. Marcus pensava di organizzare un paio di appuntamenti con i membri chiave del ranch, giusto per fare sentire la sua presenza, e quindi rientrare a L.A. una volta firmati i contratti.

    Un tentativo per incontrare Devon lo aveva fatto, pertanto era a posto con la coscienza. Tutto sommato, ciò che faceva il fratello non lo riguardava.

    Mentre raggiungeva le stalle, vide una scintillante Escalade nera fermarsi davanti al lodge principale. Un autista in livrea balzò giù dall'auto e girò intorno al veicolo verso la portiera posteriore, dove vetri scuri impedirono a Marcus di vedere all'interno. Le parole del fratello gli tornarono alla mente... qualcosa riguardo a un rappresentante.

    Possibile che Devon avesse inviato qualcuno al ranch al posto suo? Ciò significava che aveva organizzato tutto ore prima, pensiero che lo irritò notevolmente. Era chiaro che telefonargli per informarlo del ritardo non era stata una priorità per Devon.

    Smontò di sella e porse le redini del cavallo a uno stalliere in attesa. Ringraziò il ragazzo e mantenne lo sguardo sulla Escalade, mentre si apriva la portiera posteriore e appariva una gamba decisamente femminile.

    Stivaletti neri con tacco alto. Polpaccio snello. Un angolo di gonna gessata grigia.

    Lei può parlare in vece mia...

    Le parole gli risuonarono alla mente mentre l'unica donna mai autorizzata a rappresentare Devon Salazar usciva dall'auto.

    Lily Carrington emerse in un cappotto nero lasciato aperto su una gonna grigia e una camicetta color lavanda. Una borsetta di vernice al braccio. Quella era la donna più perfetta che Marcus avesse mai conosciuto. Mai un capello fuori posto. Efficiente. Preparata. I clienti da una parte la lodavano e dall'altra la criticavano. Era il braccio destro di Devon da sempre e nel tempo aveva raggiunto la posizione di direttore operativo e numero due dell'ufficio di New York.

    Era l'antitesi di ciò che solitamente a Marcus piaceva in una donna: fredda e composta mentre lui preferiva i tipi passionali e un po' folli. Tuttavia, per qualche misteriosa ragione, aveva sempre avvertito un'inspiegabile attrazione per Lily.

    Fortunatamente per lui, era fidanzata con un altro e quindi off-limits.

    Tuttavia, per sua sfortuna, Lily riusciva ancora a far divampare in lui il desiderio, standosene semplicemente in piedi nel vialetto, gli occhi nascosti dietro enormi occhiali da sole.

    «Marcus.» Gli rivolse un sorriso educato quando lo vide e si diresse verso di lui. «Che proprietà fantastica per un relax esclusivo.» Toltasi gli occhiali, indicò l'imponente edificio in stile western costruito di recente come alloggio per gli ospiti. Il suo sguardo scivolò sulle stalle immacolate, sul centro di accoglienza, sul prato e sulle dolci colline che in lontananza si trasformavano in vere e proprie montagne. «Toglie il fiato.»

    Marcus trovava Lily un panorama decisamente più attraente del paesaggio autunnale però tenne quell'opinione per sé. Stava già calcolando tra quanto tempo se ne sarebbe potuto andare senza compromettere il potere contrattuale con Devon. Nella vita aveva fatto cose di cui non era orgoglioso, ma assecondare l'attrazione per una donna che portava l'anello di un altro uomo era un errore che non avrebbe commesso.

    «In foto dovrebbe rendere bene» concordò, spostando l'attenzione sulle montagne e abbandonando la bocca sensuale e gli occhi azzurri di Lily. «Visto che Devon non ci degnerà della sua presenza, potremmo dedicarci a rivedere la contabilità del ranch e a raccogliere informazioni sul campo che la nostra squadra possa utilizzare per elaborare l'approccio di marketing più adatto. Ti invierò un programma così potremo tornarcene a casa il prima possibile.»

    Lei restò in silenzio a lungo. Così a lungo che Marcus si dovette girare a guardarla per cercare di capire che cosa stesse pensando.

    «Sì, certo, potremmo fare così» convenne Lily, guardandolo con occhi a un tratto diffidenti. «Oppure potremmo cominciare a parlare della posizione di CEO, visto che era quello l'obiettivo originale dell'incontro. Forse io e te potremmo definire una soluzione percorribile per il futuro della Salazar Media...»

    «Quell'incontro doveva essere tra me e Devon. Tu non c'entri.» Marcus si chiese dove lei si collocasse all'interno di quel conflitto per il controllo della Salazar. Sperava forse di ritagliarsi una posizione migliore? Di estrometterlo e assumere il comando dell'ufficio sulla West Coast?

    «Il risultato finale interesserà direttamente anche me» gli ricordò Lily in tono gelido. «E ora che non c'è più vostro padre a fare da paciere, pensavo che forse avrei potuto agevolare la discussione sull'immediato futuro.»

    «Mio fratello ti ha forse chiesto di convincermi ad arrendermi e a rinunciare a tutto?» Si rese conto che la tensione sessuale che avvertiva lo spingeva a parlare in modo più brusco di quanto avrebbe voluto. «Crede forse che tu possa sedurmi al punto da farmi fare ciò che vuoi?»

    Nel corso degli anni,

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