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Un bacio pericoloso: Harmony Collezione
Un bacio pericoloso: Harmony Collezione
Un bacio pericoloso: Harmony Collezione
E-book155 pagine2 ore

Un bacio pericoloso: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Lei pensa di lui che sia un dongiovanni senza scrupoli, lui pensa di lei che sia un'approfittatrice che ha raggirato un anziano per ereditarne la villa. Allora perché muoiono dalla voglia di chiudere le loro continue discussioni... con un bacio senza fine? Quando finalmente la designer di gioielli Morna Vause e l'aitante imprenditore Hawke Changeller rompono gli indugi, però, succede un imprevisto: Morna intercetta per caso una telefonata in cui viene a sapere...

LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2015
ISBN9788858941287
Un bacio pericoloso: Harmony Collezione
Autore

Robyn Donald

Robyn Donald è nata sull'Isola del Nord, in Nuova Zelanda, dove tuttora risiede. Per lei scrivere romanzi è un po' come il giardinaggio: dai "semi" delle idee, dei sogni, della fantasia scaturiscono emozioni, personaggi e ambienti.

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    Anteprima del libro

    Un bacio pericoloso - Robyn Donald

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Temptress Of Tarika Bay

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Robyn Donald

    Traduzione di Alessandra Canovi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-128-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Distogliendo lo sguardo dal toro nel recinto, Morna Vause studiò gli appassionati intervenuti alla locale Fiera Agricola e del Bestiame. Il suono metallico della musica fluttuava nel piazzale, mescolandosi alle risate e alle chiacchiere dei neozelandesi in cerca di divertimento.

    Con un filo di voce espresse la propria preoccupazione: «Mi sentirei più sicura se ci fosse qualcosa di più di una sottile recinzione tra me e quell’animale!».

    Cathy Harding sorrise. «Sei davvero la classica ragazza di città. Con quelle gambe lunghe che ti ritrovi quell’animale non avrebbe la minima possibilità di raggiungerti, anche se decidesse di inseguirti. Ti annoi? Vuoi tornare a casa?»

    «Non sono per niente annoiata» rispose Morna sinceramente. Diede un’occhiata dal di sotto della tesa del cappello al cielo privo di nubi, di un azzurro intenso come durante l’estate. «È autunno... dovrebbe fare freddo.»

    «Non qui.»

    Morna fece scorrere lo sguardo indolente sulla folla, soffermandosi in particolare su una testa che sovrastava tutte le altre, a qualche metro di distanza. Valutando l’altezza notevole dell’individuo, circa un metro e novanta, i capelli corvini, la pelle olivastra e l’espressione freddamente autoritaria, percepì uno stupido brivido di consapevolezza, una sorta di scossa al genere di vita che normalmente conduceva, come le era successo solo una volta in tutta la sua vita.

    E guarda dove ti ha condotto, si rimproverò aspra. Umiliazione, dolore, amarezza e totale perdita del rispetto per te stessa.

    Fisicamente quell’uomo non era per niente simile a Glen. Non soltanto era molto più alto - le ampie spalle le facevano tornare in mente i taglialegna che aveva osservato spaccare i tronchi pochi minuti prima - ma, mentre Glen era un perfetto uomo di città, costui dava l’impressione di trovarsi a proprio agio in un ambiente rurale.

    Un calore inaspettato le percorse il corpo fino a raggiungere le terminazioni nervose. Tutto quello che poteva scorgere dello sconosciuto era una mascella volitiva, un naso importante e un mento deciso, eppure qualcosa nel suo atteggiamento - forse l’aria di totale sicurezza? - suscitò la sua immediata antipatia. Glen esibiva quell’identico atteggiamento.

    Respingendo decisa i ricordi amari, Morna si sforzò di riportare l’attenzione al piazzale dove diversi tori facevano bella mostra di sé.

    Con il viso illuminato dall’eccitazione, Cathy le afferrò il braccio. «Guarda! C’è anche Marty col nostro toro. Nick è così soddisfatto che sia il Campione dei Campioni!»

    Nick Harding era il marito di Cathy e fratellastro di Morna.

    «È davvero una splendida bestia. Stupendo!» convenne Morna con entusiasmo risistemandosi una ciocca bruna ribelle nello chignon legato sulla nuca.

    Cathy ridacchiò soddisfatta.

    «Trovo affascinanti quei colori.» Morna aggrottò la fronte, pensosa. «Mi domando se riuscirei mai a ottenere quell’effetto su un gioiello. Dovrei usare dello smalto...»

    «Mi intriga che tu prenda spunto da forme e colori della natura per i gioielli che disegni» ammise Cathy. «La tua è un’arte così raffinata...»

    Storcendo il naso al profumo penetrante dello zucchero filato che aleggiava nell’aria, Morna ci tenne a precisare: «Le materie prime sono fondamentali. Le pietre e i metalli sono doni della terra. Per quanto riguarda la raffinatezza... chi potrebbe essere più raffinato di Nick? Eppure eccolo qui, proprietario di una tenuta di campagna e felice di esserlo».

    Cathy sorrise radiosa. «Lo sai bene, Nick si butta a testa bassa in tutto quello che gli interessa. È appassionato di genetica, soprattutto applicata al bestiame. E ha un vero talento!»

    «Non ha mai mostrato segni di interesse per l’allevamento! Noi eravamo i classici ragazzini di città e non sapevamo neppure da dove venisse il latte. Poi trovò lavoro in una delle migliori agenzie pubblicitarie di Auckland...»

    Cathy colmò il silenzio che si era creato. «Non si potrebbe essere più cittadini di così.»

    «Questo è certo.» Morna rimpianse di non aver tenuto la bocca chiusa, ma il passato che lei e suo fratello avevano condiviso era riuscito a farsi strada nella sua mente.

    Da qualche parte, alle sue spalle, risuonò una profonda, sensuale risata maschile.

    L’immagine dell’imponente sconosciuto le balenò nella mente e lei si scosse, seccata. Si stava comportando come un’adolescente con problemi ormonali. Di sicuro non era lo stesso uomo, e anche se lo fosse stato?

    Calcandosi il cappello in testa per nascondere ancora di più il viso, esclamò all’improvviso: «Avrei voluto che ci fossimo conosciute... senza Glen!».

    «Non puoi cambiare il passato» sentenziò Cathy con semplicità. «Se non fosse stato per lui probabilmente non avrei mai incontrato Nick e... be’, sono contenta che invece sia andata così. Spero che anche tu un giorno possa trovare qualcuno che meriti la tua fiducia.»

    Morna alzò le spalle. «Lo spero anch’io.» Non che ci fosse qualche probabilità. Bruscamente ritornò all’argomento precedente. «Mi fa piacere vedere come si è inserito Nick. Gli allevatori lo considerano loro pari, eppure so quanto è difficile che accordino la loro amicizia.»

    «Nick si troverebbe bene ovunque.» Come sempre il tono di Cathy si faceva più profondo e gonfio d’orgoglio e d’amore quando parlava del marito. Lanciò una breve occhiata a Morna. «Quando ti ho conosciuto credevo che tu lo amassi.»

    «Lo amo, sì, ma non nel modo che pensavi. Darei la mia vita per lui, però è sempre e solo mio fratello.»

    Cathy annuì. «I Due Moschettieri. Uno per l’altro.» Rise amara. «Eppure ero gelosa.»

    «Non c’era nessun motivo. Siamo una famiglia. Lui ama te in modo del tutto differente.» Incontrò lo sguardo della cognata e sorrise.

    Improvvisamente si chiese cosa avrebbe provato a essere minuta e delicata come Cathy. Non avrebbe cambiato la sua struttura robusta, il viso forte, eppure qualche volta invidiava l’amore protettivo che Nick riservava alla moglie.

    Si agitò a disagio, conscia dell’occhiata penetrante di cui qualcuno, alle sue spalle, la faceva oggetto.

    Cathy notò il giovane e sorrise incredula. «Se vuoi un vero, reale padrone del maniero, ti ritrovi accanto l’esempio perfetto, Hawke Changeller. È appena tornato dall’Africa centrale.»

    Morna si voltò, seguendo lo sguardo della cognata, e non si sorprese che si trattasse dello sconosciuto dai capelli corvini, che la fissò di nuovo a lungo prima di riportare l’attenzione alla donna che gli stava parlando. Seccata per il freddo esame a cui era stata sottoposta, Morna chiese: «È lui?».

    Cathy assentì. «È il proprietario della tenuta di Somerville’s Reach e della fantastica, esclusiva stazione balneare di Somerville’s Bay, così come del meraviglioso campo da golf.»

    Per mascherare l’eccitazione che l’aveva assalita, Morna fece un commento insolente. «Mi chiedo come possa una coppia fissare in viso il proprio bimbo e decidere di caricarlo del fardello di un nome così assurdo.»

    Hawke Changeller scelse quell’attimo per sorriderle e il cuore le balzò nel petto. Agitata e scioccata, Morna notò come un semplice lampo dei denti bianchissimi e il rilassamento di qualche muscolo intorno alla bocca virile e determinata potessero modificare un volto altero e deciso in un viso molto affascinante.

    Un brivido imprevisto le si insinuò nelle ossa. Non era la sola, si rese conto, a osservare quell’individuo dietro gli occhiali da sole. Il carisma talmente evidente di cui era dotato accentrava l’attenzione di tutto il pubblico femminile presente alla fiera, e non solo.

    Sbalordita per la propria reazione, cercò di riprendere il controllo e si concentrò su quanto stava dicendo Cathy.

    «Credo che Hawke sia un nome che gli si addice. Comunque non è certo tipo da lasciarsi influenzare dal nome, per quanto stravagante possa essere.»

    «Forse hai ragione» riconobbe Morna cercando di moderare una certa asprezza nel tono di voce. «Ma è troppo... macho. Non è affatto come mi sarei aspettata» ammise.

    Alle sue spalle, Changeller rise di nuovo. La risata, invece di ingentilire quell’aria da bucaniere, suonò sarcastica e ben si addiceva al suo profilo duro.

    Morna si era imposta di rifiutare qualsiasi sfida, a eccezione di quelle che le si presentavano nel campo del lavoro, e non avrebbe certo fatto eccezione in quella circostanza. Eppure un brivido le percorse la spina dorsale, perché qualcosa, in quello sguardo freddo e calcolatore, le ricordava Glen.

    Se n’era accorta anche Cathy?

    La cognata inarcò un sopracciglio. «Non lo conosci neppure e già credi di provare antipatia per lui.»

    Evidentemente a lei era simpatico. «Ha molto fascino» concesse Morna, «ma gli uomini affascinanti, fatta eccezione per Nick, naturalmente, sono egoisti e presuntuosi.» Deliberatamente si voltò dall’altra parte. «Scommetto che il bellissimo Changeller si sta guardando intorno alla ricerca della donna più bella.»

    «Mi diverti quando pieghi in quel modo le labbra e assumi quel tono disgustato.» Cathy le sorrise. «Comunque se così fosse, sei tu l’eletta, perché non ti toglie gli occhi di dosso.»

    Il fastidioso calore alla bocca dello stomaco si trasformò in un nodo. «Probabilmente sta guardando te e prova invidia per Nick» buttò là, ma era a disagio.

    La giovane cognata fece una smorfia. «No, le donne sposate non sono nel suo stile. E perché non dovrebbe essere interessato a te? Hai un viso che esprime carattere e simpatia e un corpo mozzafiato, per non parlare della pelle da invidiare.»

    «Be’, grazie...»

    «Che idea ti sei fatta di lui?»

    «Un tipo stizzoso non giovanissimo, con il viso cotto dal sole e un malsano interesse per le pecore» ribatté Morna.

    Cathy scoppiò in una fragorosa risata. «Non ci credo! Devi aver

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