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Ranch galeotto: Harmony Destiny
Ranch galeotto: Harmony Destiny
Ranch galeotto: Harmony Destiny
E-book154 pagine2 ore

Ranch galeotto: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Cooper Adams, dopo un lungo girovagare, decide di mettere radici in Texas, dove acquista un ranch con l'aiuto dell'anziano amico Whiskers , che non si limita a trovargli una casa , ma anche una moglie. Per questo gli combina un incontro a sorpresa con la splendida Faith Broderick, assunta come governante. Tra i due nasce una passione travolgente, che porta Cooper a chiederle di sposarlo. Faith però non sa rispondere, perché nasconde un segreto doloroso...
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2016
ISBN9788858950821
Ranch galeotto: Harmony Destiny
Autore

Kathie DeNosky

Inizia la sua giornata lavorativa alle due di mattina, in modo da poter scrivere in tutta tranquillità prima che il resto della famiglia si alzi.

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    Anteprima del libro

    Ranch galeotto - Kathie DeNosky

    successivo.

    1

    Cooper Adams aveva guardato la morte dritta in faccia e doveva ringraziare il cielo se ora era vivo per poterlo raccontare. Ma lo scontro con il più cattivo, infido toro da rodeo a cui il buon Dio avesse fatto dono della vita era nulla in confronto all'ardua battaglia che stava fronteggiando in quel momento.

    Si voltò per lanciare un'occhiataccia all'uomo al suo fianco. «Whiskers, che diavolo ti è preso per comprare un tugurio del genere? E con il mio denaro, per giunta!»

    «Senti, Cooper, non incominciare a fare il disfattista.» Restando impassibile al tono indignato di Cooper, Whiskers Penn esibì il suo tipico sorrisetto sdentato. «Come ti avevo preannunciato per telefono, il Triple Bar non avrà l'aspetto di una reggia, al momento, ma ti garantisco che all'interno non è poi così malmesso.»

    Cooper storse il naso. «Già, forse la casa e il fienile non verranno giù al primo soffio di vento...»

    Fissò con sguardo inquisitore l'edificio che era stato acquistato con il denaro guadagnato con il sudore della fronte. Dire che aveva conosciuto tempi migliori era un eufemismo.

    Brandelli di intonaco svolazzavano al vento. I vetri delle finestre, i pochi che non erano rotti, erano talmente coperti di polvere da essere diventati opachi. E il tetto del portico posteriore aveva ceduto da un lato, sotto il crollo di un palo di sostegno. Come se non fosse bastato, vi erano diverse tegole mancanti, e Cooper era sicuro che, quando pioveva, gocciolasse acqua in casa come da un colabrodo.

    Si calò il cappello sulla fronte e si appoggiò le mani ai fianchi, calcolando approssimativamente quanto denaro sarebbe occorso per rimettere l'abitazione in sesto. Quando sfiorò una cifra a quattro zeri, scosse lesto il capo e strizzò gli occhi, rabbrividendo. Bisognava infatti calcolare anche il secondo autocarro che aveva preventivato di acquistare prima dell'inverno.

    Maledizione! Aveva contato di trasferirsi al nuovo ranch per quando suo cognato, Flint McGray, il marito di sua sorella Jenna, sarebbe tornato da Disneyworld, dove aveva portato moglie e bambini. Mancava appena una settimana, e Cooper doveva ancora recintare i pascoli prima che Flint vi conducesse la mandria dal Rocking M.

    «Be', sarà meglio che mi incammini verso Amarillo» annunciò Whiskers, consultando l'orologio. «Dovrei avere tutto il tempo per andarti a prendere l'occorrente per la staccionata.»

    Cooper annuì. «Giacché ci sei, compra pure un paio di rotoli di plastica spessa.»

    Il vecchio ridacchiò. «Hai intenzione di coprire il tetto là dove mancano le tegole, eh?»

    «E le finestre» aggiunse Cooper, annuendo, con aria truce. «Secondo le previsioni, è in arrivo la pioggia e pare che continuerà a piovere per tutta la settimana. Non vorrei che l'interno si danneggiasse ulteriormente ancor prima di iniziare le riparazioni.»

    «Per quel che mi riguarda, non ho bisogno di ascoltare un dannato bollettino meteo per sapere che verrà a piovere» borbottò Whiskers, zoppicando verso il pick-up di Cooper. «Mi fanno un male cane le giunture quando cambia il tempo, e non riesco neppure a camminare.»

    Cooper osservò l'anziano cowboy dalle gambe ricurve salire lentamente sul furgone e avviare il motore. Fermando, poi, il veicolo accanto a Cooper, Whiskers sogghignò. «Pare che tu abbia visite.»

    Voltandosi, Cooper vide un fuoristrada rosso sobbalzare per la stradina stretta che conduceva alla sua nuova abitazione. La vettura affondò in un fosso, scomparendo momentaneamente alla vista, per poi riemergere e fermarsi accanto a dei pali conficcati nel terreno che sorreggevano delle assi rotte, quel che restava, cioè, dello steccato che un tempo delimitava il recinto dei cavalli.

    «Sarà probabilmente qualcuno del comune che viene a lamentarsi dello stato fatiscente di questo posto» dichiarò, lanciando un'occhiata di rimprovero all'amico.

    Whiskers gli rise contro l'orecchio, facendogli rizzare la peluria dietro la nuca. «Mi raccomando, Coop, le buone maniere. Non farmi sfigurare, eh?»

    «Salve!» Un uomo corpulento, sulla cinquantina, emerse dal fuoristrada rosso e cominciò a estrarre dei bagagli dal sedile posteriore. «Mi chiamo Bubba West. Sono il suo vicino di casa.»

    «Che diavolo sta succedendo?» domandò Cooper, interdetto.

    «Ha tutta l'aria di volersi stabilire qui per un bel po'» sottolineò Whiskers con espressione di finta innocenza. Poi, ridendo sotto i baffi, ingranò la marcia e se ne andò, prima che Cooper potesse trattenerlo.

    Quando la nube di polvere che si lasciò dietro si disperse, Cooper corrugò la fronte. Che Whiskers si fosse rimbecillito?

    Scacciò l'idea immediatamente. Conosceva quel vecchio eccentrico da oltre cinque anni e, se non altro, sembrava diventare sempre più arzillo con l'età. No, decisamente aveva in mente qualcosa e voleva tagliare la corda il prima possibile. Cooper non aveva la più pallida idea di che cosa si trattasse, ma aveva il sentore che la sorpresa non sarebbe stata di suo gradimento.

    Aprì la bocca per fermare Bubba, però la vista di una giovane donna che emergeva dal lato passeggeri lo ammutolì. Era così intento a lambiccarsi il cervello su quel che stesse tramando Whiskers, che non aveva notato che vi era un'altra persona all'interno della vettura.

    Solo che, adesso, la notava eccome. Quando la donna si voltò per dire qualcosa a Bubba, i suoi capelli castani, ondulati, lunghi fino a metà schiena, attirarono lo sguardo di Cooper sul più meraviglioso posteriore che gli fosse mai capitato di vedere in vita sua.

    Alta e slanciata, non era filiforme come certe modelle che aveva visto sulle riviste o in televisione. No, quella donna possedeva abbastanza curve da far girare la testa a qualsiasi uomo. I suoi fianchi si arrotondavano abbastanza da evidenziare la vita sottile, i glutei erano alti e sodi e le gambe, avvolte nei jeans scuri, erano lunghe e ben tornite.

    Cooper deglutì e scosse il capo per schiarirsi la mente. Non riusciva a sentire quel che lei diceva a Bubba, ma sembrava evidente che le valige fossero sue. Cooper fece per protestare, ma lei marciò verso di lui, ammutolendolo con la sua presenza. Non era solo attraente. Quella donna era un vero e proprio schianto!

    Le labbra carnose e sensuali si curvarono in un sorriso appena accennato, lasciando Cooper a bocca asciutta. Ma furono i suoi occhi a metterlo al tappeto. Grandi, marroni, lo fissavano interrogativi, eccitando in lui il desiderio di compiere qualcosa di stupidamente eclatante come ammazzare un drago o spostare una montagna per lei.

    «Ci vediamo, amico» risuonò Bubba, salutandolo con un cenno della mano. Quand'è che quell'uomo aveva smesso di scaricare i bagagli ed era rimontato a bordo del fuoristrada?

    Ricondotto alla realtà dal potente rombo del motore del grosso veicolo, Cooper cercò di fermare il tizio. «Ehi...»

    Troppo tardi. Bubba aveva appena effettuato un'inversione e stava già ripercorrendo il viottolo in senso contrario, sollevando, al suo passaggio, un gran polverone.

    Cooper e la donna si guardarono negli occhi per qualche secondo prima che lui riuscisse, alla fine, a muoversi nella sua direzione. «Io sono Cooper...»

    «E io Faith...»

    Si bloccarono entrambi per fissarsi con espressione indagatrice.

    Ridendo, Cooper le tese la mano. «Ricominciamo tutto da capo. Io sono Cooper Adams.»

    Lei sorrise e gli strinse la mano. «E io Faith Broderick.»

    Non appena la pelle morbida della mano di lei venne in contatto con il suo palmo calloso, uno strano calore gli serpeggiò lungo il braccio, dirigendosi poi spedito, nella zona a sud della cintola.

    Cooper ritirò la mano velocemente. Notò, con una certa soddisfazione, che lei aveva problemi a incontrare il suo sguardo e che sembrava trovare molto più interessante, invece, la tracolla della sacca. Lo interpretò come un segno che anche lei era rimasta turbata dal contatto.

    «Che cosa posso fare per lei, signorina Broderick?» domandò.

    Lei guardò verso il sentiero che conduceva alla strada principale. «Era il signor Penn quello che ho visto allontanarsi su quel pick-up nero?»

    La sua voce era così dolce e sexy che Cooper provò una sensazione di smarrimento. Annuendo, disse: «Whiskers è andato ad Amarillo a prendere l'occorrente per la staccionata».

    «Oh.» Lei assunse, improvvisamente, un'espressione incerta. «Ha detto quando sarebbe tornato?»

    Cooper sorrise nel tentativo di rassicurarla. «Dovrebbe essere di ritorno prima dell'imbrunire. Posso esserle d'aiuto?»

    «Non credo proprio.» La donna scosse la testa e gli rivolse un sorriso che lo lasciò senza fiato. Poi, strinse le dita attorno alla tracolla. «Sarebbe meglio che parlassi prima con il signor Penn. Non le ha lasciato nessuna istruzione prima di andarsene?»

    Cooper sorrise. «Vero è che il signor Penn non si perde occasione per dirmi quel che devo e che non devo fare e, con tutto il rispetto per la sua età, lo ascolto, poi però faccio sempre a modo mio.»

    Il sorriso di lei svanì. «Insomma, le lascia carta bianca?» chiese, incredula.

    «Be', lui ci prova sempre a mettere bocca.» Cooper fece spallucce. «Di solito, lo lascio sfogare, e il più delle volte lo ignoro.»

    «Non ho mai avuto un capo così accomodante» ribatté lei, scuotendo la testa. «Certo, tutto sta a farci l'abitudine.»

    Cooper intuì, di colpo, che stavano alludendo a cose diverse. «Lei crede che io lavori per Whiskers?»

    «Perché, non è così?»

    Cooper si accigliò. «No. Quando non prova a gestirmi la vita, Whiskers Penn lavora per mio cognato, Flint McGray.»

    La donna continuava a scuotere la testa, come se non gli credesse. «Quando mi ha assunta, il signor Penn mi ha detto che aveva bisogno di qualcuno che gli tenesse in ordine la casa e preparasse da mangiare per il ranch Triple Bar

    «Lui... cosa?!» Cooper si sentì come se gli fosse mancato il terreno da sotto ai piedi. Il suo sguardo guizzò verso le valige. Se le era scordate da quando era stato distratto dal sorriso sexy della donna.

    La vide portarsi una mano al petto e cominciare a indietreggiare. Maledizione! L'ultima cosa al mondo che voleva era spaventarla.

    «Ascolti, signorina Broderick, mi dispiace se ho alzato la voce. Non era nelle mie intenzioni. Ma sono io il proprietario di questo ranch.» Si voltò per lanciare un'occhiata alla casa. «E come vede, ne occorrerà di tempo prima che abbia bisogno di una governante.»

    Lo squillo del cellulare impedì a Cooper di aggiungere altro.

    La voce di Whiskers gli gracchiò nell'orecchio: «Cooper, scommetto che ce l'hai a morte con me e Bubba, al momento».

    Cooper guardò Faith. Sembrava una puledra ombrosa pronta a scalciare alla minima provocazione. E se non la smetteva di tormentare la tracolla della sacca, avrebbe finito con lo spezzarla.

    Invece della sfuriata che avrebbe voluto rivolgere a Whiskers, Cooper sibilò, fra i denti: «Avresti potuto dirmelo».

    L'amico ridacchiò. «Mi immaginavo che ti saresti arrabbiato. Per questo ho intenzione di restarmene al Rocking M fino al ritorno di Flint e Jenna. Voglio lasciarti tutto il tempo di sbollire la rabbia e di conoscere bene quella brava ragazza. Tornerò al Triple Bar quando Flint ti porterà la mandria, la prossima settimana.»

    Cooper guardò Faith e si sforzò di rivolgerle un

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