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Notte ad alto rischio: Harmony Destiny
Notte ad alto rischio: Harmony Destiny
Notte ad alto rischio: Harmony Destiny
E-book165 pagine2 ore

Notte ad alto rischio: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

IL CLUB DEI MILIONARI - Amori appassionati e nuovi scandali nel club più esclusivo d'America.

Mischiare dovere e piacere è una tentazione che Josh Gordon non può permettersi. Per questo deve dimenticare di avere conosciuto Kiley Roberts, per non parlare dei ricordi infuocati di quell'unica notte trascorsa insieme. Come responsabile del comitato che decide i finanziamenti del Texas Cattleman's club, spetta infatti a Josh comunicare a Kiley la decisione di privare dei fondi l'asilo nido del club che lei gestisce. Ed è sicuro che non la prenderà bene. Forse una soluzione ci sarebbe: concedere alla giovane donna un mese di tempo per dimostrare la validità del centro. E controllare di persona ogni sua mossa.

LinguaItaliano
Data di uscita20 gen 2016
ISBN9788858944363
Notte ad alto rischio: Harmony Destiny
Autore

Kathie DeNosky

Inizia la sua giornata lavorativa alle due di mattina, in modo da poter scrivere in tutta tranquillità prima che il resto della famiglia si alzi.

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    Anteprima del libro

    Notte ad alto rischio - Kathie DeNosky

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    It Happened One Night

    Harlequin Desire

    © 2013 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Pierangeli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-436-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Quando entrò nell’appartamento della fidanzata, Josh Gordon voleva due cose: fare l’amore con Lori e godersi una meritata dormita. Aveva trascorso una lunga giornata preparando preventivi per la Gordon Construction e una serata ancor più lunga blandendo un potenziale cliente, che sembrava indeciso se affidare il contratto per la costruzione dei suoi nuovi uffici all’impresa di Josh e del suo gemello, Sam, o a uno dei loro concorrenti.

    Josh non ne era eccessivamente orgoglioso o soddisfatto, ma avevano bevuto abbastanza da far galleggiare un’intera flotta prima che quel tipo desse il via libera alla Gordon Construction. Era il motivo per cui aveva deciso di passare la notte con Lori. Il vino gli aveva ottenebrato i sensi e non riteneva che fosse prudente mettersi al volante di un’auto.

    Dal momento che lei, alcune settimane prima, gli aveva dato una chiave del suo appartamento, che distava solo un paio di isolati dal ristorante, gli era sembrato più saggio raggiungerlo a piedi piuttosto che guidare per cinque miglia fino al suo ranch fuori città. Inoltre, non vedeva Lori da alcuni giorni e gli mancava smarrirsi tra le sue braccia.

    Il fatto che la loro fosse una relazione più di natura fisica che emotiva avrebbe dovuto turbarlo, ma né lui né Lori volevano qualcosa di più, e non vedeva che male ci fosse se due adulti consenzienti passavano il loro tempo insieme dandosi reciproco piacere fino a quando l’attrazione durava.

    Mentre attraversava il soggiorno e si dirigeva alla camera da letto, decise di non accendere la luce, per non peggiorare l’emicrania che si era manifestata verso la fine della serata.

    Allentando la cravatta, si tolse la giacca mentre apriva la porta della camera da letto e, sbarazzandosi del resto dei vestiti, si infilò a letto accanto alla figura femminile che si distingueva a malapena sotto le coperte. Senza pensarci due volte, la prese tra le braccia e le solleticò le labbra con le proprie per svegliarla.

    Credette di udirla mormorare qualcosa prima che cominciasse a ricambiare il suo bacio, ma Josh non le lasciò il tempo di dire altro. Era troppo attratto da lei. Sapeva di dolce più del solito e il profumo del nuovo shampoo che aveva usato lo rendeva ancor più smanioso di essere dentro di lei.

    Quando Lori gli infilò le dita nei capelli mentre lo baciava con una passione da lasciarlo senza fiato, fu percorso da una fitta di desiderio. Non esitò a farle scivolare una mano lungo la gamba per afferrare l’orlo della camicia da notte e sollevargliela fino alla vita. Senza interrompere il bacio, non perse tempo a toglierle le minuscole mutandine di seta e pizzo che coprivano la sua zona più segreta e a farle aprire le gambe.

    Il cuore sembrava sul punto di schizzargli fuori dalla cassa toracica quando si sollevò sopra di lei e Lori lo guidò dentro di sé. Era impaziente non meno di lui di fondere i loro corpi e, dando a entrambi quello che volevano, Josh la penetrò con un’unica spinta.

    Imponendo un ritmo veloce, si meravigliò nel sentire il modo in cui il suo corpo sembrava aderire al proprio. Tuttavia con la mente offuscata dalla foschia incandescente della passione, attribuì quella momentanea confusione al troppo vino.

    Quando sentì i suoi delicati muscoli contrarsi, capì che era ormai prossima all’acme e accelerò le spinte, trascinando tutti e due alle vette sublimi del piacere. Mentre si lasciava andare dentro di lei, udendola gemere capì che era preda delle stesse, inebrianti sensazioni che gli pulsavano nelle membra e, svuotato di ogni energia, crollò su di lei.

    «Oh, Mark, è stato incredibile.»

    Josh si irrigidì e la sua mente si sforzò di analizzare quello che aveva udito. La donna con la quale aveva appena fatto l’amore l’aveva chiamato Mark. Se non fosse bastato quello a colmarlo di un gelido senso di orrore, ci riuscì il fatto che quella non era la voce di Lori.

    Che cosa aveva fatto? Dov’era Lori? E chi era quella donna?

    Di colpo sobrio, Josh si spostò di lato e un attimo dopo era seduto sul bordo del letto e recuperava i vestiti. «Io... ehm... oh, accidenti. Mi dispiace molto. Pensavo che... tu fossi Lori.»

    La donna tacque per un momento prima di sussultare e scattare in piedi sul lato opposto del letto.

    «Oh, mio Dio! No, non può essere... Noi non... Tu devi essere...»

    «Josh» concluse lui, poiché lei sembrava avere difficoltà a esprimersi.

    Voltandole le spalle, infilò pantaloni e camicia. Non che lei potesse vederlo al buio ma, tutto considerato, gli sembrò la cosa giusta da fare.

    «Mi dispiace, davvero.» Josh sapeva che le scuse non erano adeguate alle circostanze, ma non avrebbe saputo cosa dire per rendere la situazione meno umiliante. «Lo giuro su Dio, credevo che tu fossi Lori.»

    «Sono sua... sorella» disse la donna, recuperando in apparenza la facoltà di pronunciare una frase completa.

    Josh sapeva che Lori aveva una sorella ma, dal momento che la loro era una relazione soprattutto fisica, non avevano indagato troppo a fondo sulle reciproche esistenze. E se aveva citato il nome della sorella, che gli venisse un colpo se riusciva a ricordarlo.

    «Darei qualsiasi cosa per questo...»

    «Ti prego, non farlo» lo interruppe lei. «Vattene... Josh.»

    Lui esitò, poi, decidendo che era probabilmente la cosa migliore – l’unica – che poteva fare, si diresse alla porta e lasciò l’appartamento. L’aveva appena richiusa quando la udì infilare il catenaccio.

    Il cuore gli si fermò per un istante, quindi riprese a battere a velocità doppia. A quanto sembrava, era stato abbastanza ubriaco e lei abbastanza assonnata da dimenticare di usare un preservativo. Prima di allora, non se n’era mai dimenticato e non riusciva a credere che fosse successo.

    Ormai del tutto sobrio, scosse la testa mentre andava a recuperare la Mercedes che aveva lasciato nel parcheggio del ristorante. Sarebbe andato a casa e si augurava che, al suo risveglio la mattina seguente, avrebbe scoperto di aver sognato l’intero incidente.

    Tuttavia mentre si metteva al volante e avviava il motore, sapeva con certezza che non sarebbe successo. Niente avrebbe cambiato il fatto che aveva commesso l’impensabile. Aveva fatto l’amore con la sorella della sua ragazza... la donna più eccitante e straordinaria che avesse mai conosciuto. E c’era di peggio: non aveva idea di che aspetto avesse o perfino di come si chiamasse.

    1

    Tre anni più tardi

    In corridoio, fuori dalle sale riunioni al Texas Cattleman’s Club, a Kiley Roberts sfuggì un sospiro. Come se non bastassero i problemi dovuti agli atti vandalici nel nuovo asilo nido del club alcuni mesi prima, adesso stava per affrontare la commissione finanziamento per chiedere un aumento dei fondi per gestirlo. Purtroppo, da quello che aveva sentito dire, l’aspettava un’ardua battaglia.

    Diversi membri della commissione non avevano fatto mistero di non ritenere necessario provvedere all’assistenza dei figli dei soci, e tra loro c’era il presidente della commissione, Josh Gordon.

    Non li avevano mai presentati e Kiley ignorava se lui sapesse chi era lei. Da parte sua, lo conosceva e rabbrividiva per l’imbarazzo al solo pensiero di dover avere a che fare con lui.

    Da quando aveva scoperto che Josh era un socio del club, non aveva fatto altro che ripassare a mente i particolari di quella notte di tre anni prima. Poi, quando aveva scoperto che era il presidente della commissione finanziamenti – si era sentita come se le avessero dato un calcio allo stomaco. Essendo la direttrice dell’asilo nido, doveva rivolgersi alla commissione per ottenere l’approvazione di qualsiasi cosa che sconfinasse dal budget. Ciò significava che avrebbe dovuto trattare spesso con lui.

    Respirò a fondo per farsi coraggio. Possibile che il destino fosse così crudele?

    Se non fosse stata mezzo addormentata e non avesse desiderato con tutta se stessa che Mark – il suo ragazzo di allora e adesso ex marito – l’avesse seguita all’appartamento di sua sorella per chiederle scusa per il litigio che avevano avuto, l’incidente di tre anni prima non sarebbe mai successo. Lei si sarebbe resa conto subito che non era Mark e l’avrebbe bloccato prima che le cose si spingessero troppo oltre.

    Kiley scosse la testa, deprecando la propria stupidità. Quando Josh l’aveva baciata con una tale passione, avrebbe dovuto capire che non era Mark. Il quale riservava tutta la passione per se stesso.

    Sospirando, raddrizzò le spalle. Adesso non c’era niente che potesse fare, ed era inutile dilungarsi su qualcosa che non poteva cambiare. A parte quell’incidente umiliante, Josh Gordon aveva spezzato il cuore di sua sorella quando aveva troncato con lei circa un mese dopo quella fatidica notte, perciò Kiley non si fidava di lui.

    Nel momento in cui la porta della sala riunioni si aprì, interrompendo le sue caotiche riflessioni, un uomo le fece cenno di avvicinarsi. «Signora Roberts, adesso la commissione è pronta ad ascoltarla.»

    «Grazie» rispose Kiley, obbligandosi a mettere un piede davanti all’altro quando, invece, avrebbe voluto voltare le spalle e fuggire nella direzione opposta.

    Mentre si avvicinava al lungo tavolo al quale Josh era seduto con tre uomini e una donna, si concentrò su questi ultimi. Gli unici due che riconobbe erano Beau Hacket e Paul Windsor. Fantastico. Sembrava che fossero i capi ufficiosi di quelli che si opponevano all’asilo nido. La sua sola speranza era di appellarsi all’unica socia donna e all’uomo che le era seduto accanto.

    «Buongiorno» disse, costringendosi a sorridere con aria allegra quando si sentiva tutt’altro che ottimista.

    «Cosa possiamo fare per lei oggi...» Josh diede un’occhiata alle carte che aveva davanti, come per verificare un nome, «... signora Roberts?»

    Quando i loro sguardi alla fine si incontrarono, lei si sentì un po’ meglio. Era stata assunta dal direttore del personale del club ed era riuscita a evitare di incontrarsi faccia a faccia con Josh da quando vi lavorava. Adesso, però, si rese conto che non aveva motivo di essere nervosa. A quanto pareva, Lori non aveva mai fatto il suo nome e, grazie alle tende oscuranti che sua sorella preferiva, quella notte nessuno dei due era riuscito a distinguere l’altro. Decidendo che lui o era un attore abbastanza bravo da meritare un Academy Award o non aveva idea di chi lei fosse, ritrovò la fiducia.

    «In qualità di direttrice, sono qui per chiedere alla commissione altri fondi per l’asilo nido» dichiarò sorpresa che la sua voce suonasse forte e ferma.

    «A quale scopo?» chiese Beau Hacket. «Abbiamo già assegnato un budget superiore a quello necessario per fare da babysitter a un gruppo di ragazzini.»

    «Non riesco a credere che tu l’abbia detto» intervenne la donna di mezza età seduta alla destra di Josh, guardando Beau in cagnesco.

    Kiley osservò Josh

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