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Dolce come il desiderio: Harmony Destiny
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Dolce come il desiderio: Harmony Destiny
E-book143 pagine1 ora

Dolce come il desiderio: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

L'incarico.
Tutti i membri del Texas Cattleman's Club sono invitati a riunirsi a Royal, così la sera di Capodanno Travis Whelan torna a casa. È subito chiaro che il motivo della riunione è un nuovo caso da risolvere. È infatti arrivata in città una donna che soffre di amnesia, aveva con sé una neonata e un biglietto del club. La sconosciuta sembra scampata da un pericolo non meglio precisato, e compito del Texas Cattleman's Club è scoprire cosa è accaduto.
La sfida.
Travis riconosce subito la donna, quando la incontra. È Natalie Perez, con cui ha avuto una relazione a Boston un anno prima. Non esita a ospitare lei e la piccola a casa propria, per proteggerle. Ora non resta che scoprire chi le sta alle costole e capire cosa è rimasto del loro amore.
LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2020
ISBN9788830522435
Dolce come il desiderio: Harmony Destiny
Autore

Kathie DeNosky

Inizia la sua giornata lavorativa alle due di mattina, in modo da poter scrivere in tutta tranquillità prima che il resto della famiglia si alzi.

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    Anteprima del libro

    Dolce come il desiderio - Kathie DeNosky

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Remembering One Wild Night

    Silhouette Desire

    © 2004 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Pierangeli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-243-5

    1

    Quando Travis Whelan scese dall’aereo sulla pista privata appena fuori Royal, con lo sceicco Darin Ibn Shakir, come lui socio del Texas Cattleman’s Club, desiderava soprattutto tre cose: una doccia calda, una birra fredda e una settimana di sonno ininterrotto.

    Dannazione, niente da fare.

    Lui e Darin erano stati invitati al party di Capodanno che si sarebbe tenuto al ranch di David Sorrenson. Ma l’invito ben formulato che avevano ricevuto all’aeroporto non aveva ingannato nessuno dei due.

    Il party di David non era il motivo per cui erano stati convocati. Trav e Darin avevano intuito che il Texas Cattleman’s Club era impegnato in un altro caso che aveva priorità assoluta.

    «Dal messaggio si capisce cosa sta succedendo?» chiese Trav allo sceicco seduto al suo fianco sul suo fuoristrada.

    «No» rispose Darin.

    «Deve trattarsi di una questione dannatamente importante se non possono aspettare la riunione di dopodomani sulla missione di Obersbourg» commentò Trav, imboccando la strada che li avrebbe condotti al ranch TX S.

    «Sembrerebbe proprio così» convenne Darin, senza scomporsi.

    Sorpreso, Trav gli lanciò un’occhiata. Darin era insolitamente loquace, considerando che in genere si limitava a risposte di non più di una o due parole, e soltanto se interpellato direttamente. Altrimenti, rimaneva in silenzio, figura introversa, il cui atteggiamento era non meno tenebroso degli abiti neri che indossava sempre.

    Nei due mesi che avevano trascorso insieme per scoprire l’assassino che attentava alla vita dei membri della famiglia reale di Obersbourg, Travis aveva finito per sapere del misterioso e taciturno sceicco tanto quanto ne sapevano gli altri soci del club. E non era molto. Le uniche cose che Trav sapeva con certezza sul conto di Darin erano che, con tutto il caffè che beveva, se si fosse tagliato radendosi dalla ferita sarebbe uscito sangue nero, che aveva rinnegato gli sfarzi e i lussi della sua famiglia, di stirpe reale, e che preferiva lavorare da solo.

    Svoltando nel viale che conduceva all’edificio principale del ranch, Trav sbadigliò e diede un’occhiata all’orologio sul cruscotto. Con un po’ di fortuna, sarebbe riuscito a scoprire qual era la prossima missione del club, avrebbe trovato qualcuno disposto ad accompagnare Darin a casa e si sarebbe infilato a letto un’ora prima dell’inizio dell’anno nuovo.

    Non era così che gli abitanti di Royal si sarebbero aspettati che il loro pubblico ministero e noto playboy festeggiasse l’occasione. D’altronde, loro vedevano soltanto la facciata che Trav aveva costruito con cura, e che gli serviva da copertura per il suo impegno con il club.

    Fu quasi sul punto di scoppiare a ridere al pensiero di quanto era diverso nella realtà. Soltanto sua sorella minore e il suo migliore amico, Ryan Evans, conoscevano fino a che punto si spingeva la finzione. Dopotutto, Trav era un bravo ragazzo, molto più a suo agio in jeans che in giacca e cravatta. E trascorreva la maggior parte dei suoi sabati sera sul divano del suo soggiorno, con una ciotola di popcorn e una birra fredda, a rivedere vecchi film proiettati sullo schermo gigante del suo televisore. Da solo.

    Mentre rifletteva su quella sua mania, gli balzò alla mente l’immagine della donna che gli aveva insegnato ad amare quelle vecchie pellicole. Come stava trascorrendo l’ultimo dell’anno? Stava guardando il suo film preferito tra le braccia di un altro uomo?

    Si sentì rivoltare lo stomaco a quel pensiero e dovette ricordare a se stesso che era ormai storia passata. Le cose non avevano funzionato tra loro e sprecare tempo a pensarci non avrebbe cambiato quel fatto. Natalie Perez era stata molto esplicita quando gli aveva detto che non voleva più rivederlo.

    Dopo aver parcheggiato il fuoristrada tra una varietà di veicoli che andavano da una piccola Jaguar sportiva a un paio di fuoristrada extra-large, Travis scese e si avviò verso la casa con Darin. Il volume della musica e delle risate cresceva man mano che si avvicinavano.

    Trav sbadigliò di nuovo mentre suonava il campanello. Era sua intenzione andarsene da lì non appena uno dei loro amici li avesse messi al corrente di cosa stava succedendo. Poteva rinunciare alla birra fredda, ma nessuno poteva togliergli una doccia calda e il suo comodo letto. Qualunque fosse la nuova missione, avrebbe dovuto aspettare fino all’indomani mattina.

    La porta si aprì e ad accoglierli fu un sorridente David Sorrenson. «Stavamo scommettendo sull’ora in cui voi due vi sareste decisi ad arrivare.»

    «Ehi, salve, Sorrenson» rise Trav. «Chi ha vinto?»

    «Kent, credo.» David estrasse un pezzetto di carta dal taschino della camicia, gli diede un’occhiata e annuì. «Già, Alex Kent ha indicato un’ora tra le nove e le dieci.»

    «Chi è, David?» Una bionda, graziosa e minuta, comparve al suo fianco.

    Sorrenson le mise un braccio intorno alla vita e si chinò a baciarla sulla testa.

    Trav lanciò un’occhiata a Darin nello stesso istante in cui lo sceicco si voltava a guardarlo con le labbra incurvate in un sorriso, fatto raro e sorprendente.

    Cosa diavolo stava succedendo? Darin aveva dimostrato una loquacità insolita. David non si era mai dimostrato così affettuoso con una donna, soprattutto in presenza di altri. E adesso lo sceicco sorrideva?

    «Tesoro, ti presento Travis Whelan e lo sceicco Darin Ibn Shakir» disse David, sorridendo come il gatto che si è appena mangiato il canarino. «Travis, Darin, ho il piacere di presentarvi mia moglie, Marissa.»

    «Tua moglie?» ripeté Trav, incredulo.

    David annuì. «E, tra qualche mese, la madre di mio figlio.»

    Travis era esterrefatto. David Sorrenson aveva sempre sostenuto di essere negato per il matrimonio, tanto più per la paternità.

    «Con... congratulazioni» balbettò Trav quando, alla fine, riuscì a superare lo shock. «Cos’altro è cambiato durante la nostra assenza?»

    «Andover si è sposato un paio di mesi fa» rispose David, chiaramente divertito dallo stupore dell’amico. «In questo momento, sta trascorrendo la luna di miele in Europa.»

    «Da non crederci!» Ridendo, Travis scosse la testa. «Nessun altro di nostra conoscenza che si sia fatto accalappiare?»

    «Non ancora. Ma chissà, tu o Darin potreste essere uno dei prossimi a cadere nella trappola.»

    Trav alzò le mani in un gesto di difesa. «Non io. Non sono tipo da matrimonio.»

    «E tu, Darin?» volle sapere David.

    «No.» La risposta dello sceicco era laconica, ma il tono della voce e l’espressione degli occhi color ossidiana erano inequivocabili.

    Prima che qualcuno potesse riprendersi dalla veemenza con cui Darin aveva pronunciato quel singolo monosillabo, Ryan Evans si unì a loro. «Ehi, Trav, era ora che arrivassi. Stasera mi sei costato venticinque dollari. Se tu fossi arrivato un’ora fa, avrei vinto la scommessa.»

    «Ehi, Ry.» Trav abbracciò con affetto il suo migliore amico e gli diede una pacca sulla schiena. «Cos’altro ti è successo, oltre a perdere un’ennesima scommessa? Non ti sarai fatto accalappiare anche tu mentre eravamo via, vero?»

    Ry sbuffò. «Vedrai prima un asino volare.»

    David scoppiò a ridere. «Lascerò che sia Evans a ragguagliarvi» disse, voltandosi per tornare dai suoi ospiti. «Devo informare Alex che ha vinto la scommessa.»

    Mentre David e la moglie si allontanavano, Ry fece cenno ai nuovi arrivati di seguirlo al bar che era stato installato sul lato opposto della sala. «Venite, andiamo a bere qualcosa mentre vi aggiorno.»

    Accettando la bottiglia di birra dal barista che David aveva assunto per la serata, Trav la inclinò e bevve. Era proprio fredda come piaceva a lui; adesso gli mancavano soltanto la doccia e una buona notte di sonno.

    «Prima che tu mi metta al corrente di questo nuovo caso, voglio sapere se Carrie sta bene.» Trav si guardò in giro. «È qui stasera?»

    «Tua sorella?» chiese Darin, bevendo un sorso del caffè che si era fatto servire.

    Trav annuì. «Cercare di non perderla di vista è quasi un lavoro a tempo pieno.»

    Ry sbuffò e si rivolse a Darin. «Già, e mentre voi due eravate via, lui mi ha incaricato di farle da babysitter.» Sorrise e si dondolò sui talloni. «Ma stasera ho una tregua. Lei e la sua amica, Stephanie Firth, partecipano a un ballo del liceo, o qualcosa del genere.»

    «Vedo che sei comunque sopravvissuto all’impresa.» commentò Trav.

    «La piccola Carrie non era contenta che io la tenessi sotto stretta sorveglianza» spiegò Ry, con un lampo divertito negli occhi. «Ma sono sicuro al centocinquanta per cento che è pura come il giorno in cui sei partito. Tuttavia, sono felice che tu sia tornato. Adesso puoi sorvegliarla di persona. Ha messo gli occhi sul dottore che è appena arrivato in città, ed è decisa a scoprire tutto il possibile sul suo conto.»

    «Come si chiama? Cosa sai di lui? Ha già invitato Carrie a uscire?» Travis sparò le domande come proiettili, per niente soddisfatto di quello che aveva appena saputo.

    «Quel tizio si chiama Nathan Belden, ma nessuno sa molto di più.» Ry prese una manciata di noccioline da una vaschetta. «Se ne sta per conto suo e non accetta inviti a feste o altro. E questo fa andare in bestia la piccola Carrie. Non l’ha ancora incontrato, ma non perché non ci abbia provato.»

    «Me ne infischio se quell’individuo è socievole o asociale, a patto che stia alla larga da lei» dichiarò Trav, scuro in volto.

    «Quanti anni ha tua sorella?» chiese Darin.

    «Ventiquattro. Ma è troppo ingenua per lasciarsi coinvolgere con un tipo di cui non so niente.»

    Lo sceicco annuì, come se capisse la cautela di Travis nei riguardi della sua unica sorella, quindi si rivolse a Ry. «Cosa c’è di così urgente nel nostro prossimo caso?»

    L’espressione di Ry divenne di colpo seria. «È una questione maledettamente complicata. All’inizio di novembre, mentre eravamo riuniti per la mensile scorpacciata a base di chili, quella donna è piombata al Royal Diner. I suoi vestiti erano infangati e laceri, le sanguinava la testa e teneva in braccio una neonata.»

    Trav, che si apprestava a bere un altro sorso di birra, si arrestò con la bottiglia a mezz’aria. «Abusi in famiglia?» chiese, sentendosi

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