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Travolgente desiderio: Harmony Destiny
Travolgente desiderio: Harmony Destiny
Travolgente desiderio: Harmony Destiny
E-book156 pagine2 ore

Travolgente desiderio: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Blake Hartwell è un campione di rodeo, ricco e affascinante... ma per Karly Ewing è soltanto colui che sta per diventare il suo ex marito. Il loro travolgente incontro a Las Vegas si era concluso con una immediata cerimonia in una delle cappelle della città. Karly, però, non intende vivere in una tenuta nel Wayoming e gli si presenta con le carte del divorzio.
Blake ha solo una settimana per scoprire le vere ragioni per cui Karly vuole porre fine al loro matrimonio, e mentre la vicinanza li fa tornare ad essere gli appassionati amanti dei primi momenti, deve stare attento che non sia lei a scoprire il suo segreto.
LinguaItaliano
Data di uscita20 ago 2018
ISBN9788858986097
Travolgente desiderio: Harmony Destiny
Autore

Kathie DeNosky

Inizia la sua giornata lavorativa alle due di mattina, in modo da poter scrivere in tutta tranquillità prima che il resto della famiglia si alzi.

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    Anteprima del libro

    Travolgente desiderio - Kathie DeNosky

    successivo.

    1

    Blake Hartwell scosse la testa disgustato quando udì il fondo dell'auto sportiva sbattere contro il manto stradale e poi rimbalzare sulle numerose buche disseminate lungo tutta la pista sterrata che conduceva al cottage del caposquadra. Mentre strigliava il cavallo legato allo steccato, giunse alla conclusione che chiunque fosse al volante di quel giocattolino rosso non era di quelle parti.

    La gente del posto non si sarebbe mai sognata di guidare un veicolo dall'assetto così basso su strade di montagna, per giunta sterrate. Era il sistema migliore per bucare la coppa dell'olio o distruggere il tubo di scappamento.

    «Chiunque sia, se resterà in panne, farà meglio a prepararsi a chiedere un passaggio a un'antilope, perché io di certo non lo riporterò in città» borbottò Blake mentre lanciava un'occhiata al sole che scendeva dietro le vette più alte a ovest.

    L'auto si fermò accanto al cottage e vicino al pick-up di Blake. Quando la portiera si aprì, dall'auto emerse una bionda tutta gambe, che gli fermò il cuore e lo lasciò senza fiato.

    Strinse la spazzola che stava usando su Boomer con una tale forza che non sarebbe rimasto sorpreso se avesse lasciato le impronte sul legno. Deglutì a vuoto mentre la guardava avanzare verso il recinto, in bilico sui tacchi a spillo.

    Snella e slanciata in un abitino nero aderente, sembrava una pantera pronta a lanciarsi sulla preda. Le parti basse di Blake si animarono all'improvviso, e lui non capì se in reazione alla presenza di lei lì e in quel momento, o al ricordo di come quelle gambe si erano avvinghiate a lui quando avevano fatto l'amore.

    «Oh, accidenti» imprecò a denti stretti. «Che cosa diavolo vuole?»

    Boomer pestò una delle zampe anteriori e girò il muso verso l'uomo, quasi a chiedergli se la conoscesse.

    Ancora in apnea, Blake si ricordò di respirare e riprese a spazzolare il cavallo. La conosceva eccome. Aveva incontrato Karly Ewing a Las Vegas, lo scorso dicembre. Lei era in vacanza e lui era in città per partecipare a un importante rodeo. Le era finito addosso nell'atrio del Caesar's Palace ed era riuscito ad afferrarla appena in tempo prima che cadesse. Per farsi perdonare la goffaggine, l'aveva invitata a bere qualcosa. Avevano finito per chiacchierare per ore e ore e l'attrazione fra loro era stata esplosiva. A fine giornata erano già amanti. E a fine settimana, marito e moglie. Ma altri sette giorni dopo avevano firmato i documenti per il divorzio.

    Quando lei si fermò a pochi passi dal cavallo, apparve incerta, come se non fosse sicura del genere di accoglienza che avrebbe ricevuto.

    «C... ciao, Blake.»

    La voce scivolò su di lui come un morbido drappo di seta, era la stessa morbida voce che aveva sussurrato il suo nome mentre le donava piacere. Blake strinse i denti per combattere il fuoco che andava crescendo nelle sue parti intime e continuò indifferente a spazzolare Boomer.

    Non le avrebbe permesso di avvicinarsi a lui. Non una seconda volta. Dopo la fatidica telefonata dell'ultimo dell'anno, in cui lei gli aveva annunciato di volere il divorzio, aveva impiegato settimane prima di riuscire a trascorrere una notte di sonno. Non intendeva ripetere l'esperienza.

    Lei aveva deciso di mettere fine alla loro unione e sebbene lui non fosse stato d'accordo, aveva accettato. Per come la vedeva, si erano già occupati di tutto, perciò non c'era motivo di rivangare il passato.

    «Che cosa ti porta al Wolf Creek Ranch, Karly?» Senza aspettare una risposta aggiunse: «Otto mesi fa non sei nemmeno voluta venire a vedere come si stava da queste parti. Se non ricordo male, avevi detto che non t'interessava un accidenti di conoscere i segreti di un luogo nel bel mezzo del nulla».

    Finché avesse avuto vita, non avrebbe mai dimenticato il dolore per quel rifiuto, o il disprezzo per la terra che lui amava.

    Il ranch apparteneva alla sua famiglia da centocinquant'anni e, dopo la morte del padre, lui aveva lottato strenuamente per cercare di strapparlo all'avida matrigna. Era finalmente riuscito nel suo intento circa due anni prima e, quando Karly era diventata sua moglie, non stava più nella pelle per il desiderio di mostrarle il luogo che con orgoglio chiamava casa. Lei, però, non era tanto interessata a lui da prendersi la briga di andare a dare almeno un'occhiata prima di rifiutarsi di vivere lì con il marito.

    Sollevato lo sguardo su di lei, fece del suo meglio per ignorare l'effetto che quegli incredibili occhi azzurri avevano su di lui. «E ora cosa succede? Un improvviso interesse per un luogo di cui non desideravi sapere assolutamente nulla?»

    Un inaspettato rossore le colorì le guance e apparve imbarazzata. «Io, ecco... mi spiace averti dato l'impressione sbagliata, Blake. Non è che io pensassi che il ranch non fosse bello...»

    Quando la voce si spense mentre lei si guardava intorno, Blake smise di spazzolare il cavallo e posò le braccia sul dorso dell'animale, per poi guardarla con espressione interrogativa.

    «E allora, qual era il motivo?»

    Mentre la fissava in attesa di una risposta, una leggera brezza le accarezzò i lunghi capelli dorati e Blake venne assalito dal ricordo della morbidezza di quelle ciocche mentre vi affondava le dita e la baciava. Il suo corpo si risvegliò completamente e fu felice che il cavallo fosse in mezzo a loro. Perlomeno lei non si sarebbe accorta di quanto lo eccitasse ancora.

    Giratasi verso di lui, Karly non trovò il coraggio di guardarlo negli occhi.

    «Ho sempre vissuto in città ed ero...» Scosse la testa. «Non importa.»

    «Che cosa ci fai qui, Karly?» Rivederla era insieme l'inferno e il paradiso, e prima lei avesse messo le carte in tavola e se ne fosse tornata a Seattle, prima lui avrebbe potuto ricominciare a dimenticarla.

    Quando Karly trasse un respiro profondo, Blake fece del suo meglio per ignorare quel seno perfetto che si alzava e si abbassava. «Dobbiamo parlare, Blake.»

    Lui scosse la testa. «Non vedo di che cosa. Ci siamo già detti tutto otto mesi fa. Io volevo concedere al nostro matrimonio una possibilità. Tu non hai voluto. Fine della storia.»

    «Ti prego, Blake...» Karly indietreggiò quando Boomer sbuffò e voltò il muso verso di lei. A un tratto agitata, continuò: «Non sarei qui se non fosse importante. Potremmo andare a sederci da qualche parte e parlare? Non ti porterò via molto tempo. Te lo prometto».

    Blake sospirò sonoramente. Era chiaro che non se ne sarebbe andata finché non avesse ottenuto ciò che voleva. E a dire la verità, anche lui aveva bisogno di parlarle. Non aveva ancora ricevuto una copia dei documenti del divorzio e ne aveva bisogno per consegnarli al suo avvocato.

    «La porta è aperta» disse infine, indicando il cottage. «Accomodati pure. Ti raggiungerò appena avrò sistemato Boomer nella stalla.»

    Lei aprì la bocca come per aggiungere qualcosa, poi annuì con un secco cenno del capo e a passi cauti si avviò verso la casa. Guardando i suoi fianchi ondeggiare mentre avanzava lungo il sentiero sconnesso su quei ridicoli tacchi, Blake spostò il peso da un piede all'altro nel tentativo di alleviare la pressione nei jeans a un tratto troppo stretti. Aveva trascorso gli ultimi otto mesi a cercare di dimenticare cosa aveva provato nell'accarezzare quelle morbide curve e come i suoi baci fossero il paradiso in terra. Vederla lì, nella terra dove aveva sperato che lei lo avrebbe raggiunto, risvegliò ricordi che pensava di essersi ormai lasciato alle spalle.

    Scuotendo la testa, slegò la lunghina dello stallone dallo steccato. Non riusciva a immaginare di che cosa volesse parlargli, ma se l'aveva indotta a percorrere tutti quei chilometri da Seattle fino al suo ranch sperduto in Wyoming, doveva trattarsi di una questione maledettamente importante.

    Mentre conduceva Boomer nella stalla, decise che prima avesse affrontato Karly e meglio sarebbe stato. Poi, quando l'avesse vista andarsene da quella terra e sparire dalla propria vita per sempre, avrebbe convinto il fratello Sean a lasciare il ranch dove viveva dall'altra parte della montagna per andarlo a prendere e portarlo al Silver Dollar Bar nella piccola comunità di Antelope Junction. E là, Blake avrebbe finalmente portato a termine la fastidiosa impresa che consisteva nel dimenticare quella biondina tutto pepe che aveva stravolto la sua vita dal momento stesso in cui aveva posato gli occhi su di lei.

    Karly aprì la porta sul retro della casa di Blake ed entrò nella cucina con le gambe tremanti. Aveva dovuto chiamare a raccolta tutto il suo coraggio per affrontare Blake, e sebbene si fosse convinta di riuscire ormai a considerare la loro breve relazione nella giusta prospettiva, rivederlo aveva avuto su di lei lo stesso effetto devastante di otto mesi prima, quando aveva accettato di diventare sua moglie.

    Blake era più bello, affascinante e persino più sexy di quanto ricordasse. Con spalle larghe, fianchi stretti e lunghe gambe muscolose, aveva quel genere di fisico che faceva colpo sulle donne e per ottenere il quale gli uomini trascorrevano ore e ore in palestra. Tuttavia i muscoli d'acciaio che modellavano il suo corpo erano stati affinati da anni di lavoro nei ranch e dalla partecipazione a decine di rodei. Blake era la quintessenza del cowboy che affollava le fantasie di ogni donna.

    Una fantasia che lei stessa non sapeva di possedere fino a quando non si erano letteralmente scontrati a Las Vegas. Ma nel momento in cui lui l'aveva afferrata per impedirle di cadere, le era bastata un'occhiata a quel torace possente per sciogliersi come neve al sole.

    Un brivido di piacere le scivolò lungo la schiena al ricordo di ciò che aveva provato tra le sue braccia, rivivendo i suoi baci appassionati e la forza del suo desiderio mentre facevano l'amore. A un tratto le mancò il respiro e il cuore cominciò a martellarle in petto. Si sforzò di ignorarlo.

    La cosa più difficile che avesse mai fatto era stata chiamare Blake per comunicargli che riteneva fosse meglio per entrambi mettere fine al loro breve matrimonio. Tornata a casa, aveva infatti riflettuto su quanto poco sapessero l'uno dell'altro e non era riuscita a trovare una sola cosa che avessero in comune, al di là dell'incapacità di tenere le mani a posto quando erano insieme. Le mancò il fiato e dovette deglutire a vuoto per ricacciare indietro l'improvvisa emozione che minacciava di travolgerla.

    «Datti una calmata» s'impose. «Non è cambiato niente. Lui vive qui e tu vivi a Seattle. Non avrebbe mai funzionato.»

    Per distrarsi, si guardò intorno. Sebbene gli elettrodomestici fossero ultramoderni, il resto della cucina sembrava robusto e mascolino come l'uomo che viveva in quella casa.

    Un'isola era sistemata al centro del locale e sopra di essa era posizionata una rastrelliera di ferro battuto, a cui erano appese padelle e casseruole di rame di ogni dimensione. Credenze e pensili erano in rovere color miele con cerniere e maniglie martellate; il piano di lavoro era in marmo azzurrognolo. La ruota di una carrozza, sui cui raggi erano sistemate lampadine a fiamma dal gusto un po' rétro, fungeva da lampadario ed era sospesa sopra un massiccio tavolo di quercia e, al di là della zona pranzo, grandi vetrate si aprivano sui Monti Laramie, offrendo un panorama mozzafiato.

    «Splendido» mormorò mentre ammirava quel quadro vivente. Era selvaggio e affascinante come l'uomo che era andata a trovare.

    Mentre vagava per il salotto, non restò sorpresa nel vedere divano e poltrone di pelle sistemati davanti a un grande camino di pietra e un lungo tavolo rustico circondato da otto sedie.

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