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Greca finzione: Harmony Collezione
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E-book160 pagine2 ore

Greca finzione: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Calda come il sole di Corfù, antica come le rovine di Creta, dolce come il nettare degli antichi dei. La passione, nel sangue di ogni uomo greco, scorre veloce fin dalla notte dei tempi...



Aveva giurato che non si sarebbe mai più spo-sata. Ora, però, Alesha Karsouli non ha altra scelta che tradire quella promessa e accettare le ultime volontà di suo padre, accompagnando all'altare Loukas Andreou e garantendo così la necessaria stabilità all'impero di famiglia. Il problema è che nel recitare la parte della moglie innamorata, Alesha scopre che stare al fianco di Loukas è più confortevole di quanto avesse creduto, e cominciare a immaginare come potrebbe essere se tutto quello non fosse una finzione è questione di un attimo.
LinguaItaliano
Data di uscita10 ott 2017
ISBN9788858973219
Greca finzione: Harmony Collezione
Autore

Helen Bianchin

Helen è nata e cresciuta in Nuova Zelanda. Amante della lettura e dotata di grande fantasia, ha iniziato a scrivere storie sin dall'adolescenza. I passatempi di Helen spaziano fra il tennis, il ping-pong, lo judo e la lettura. Inoltre adora il cinema e conduce un'intensa vita sociale.

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    Anteprima del libro

    Greca finzione - Helen Bianchin

    1

    Alesha rimase in silenzio quando l’avvocato finì di leggere le volontà di suo padre.

    La parola sorpresa non rendeva minimamente l’idea del suo stato d’animo.

    Che cosa aveva pensato Dimitri Karsouli quando aveva venduto il venticinque percento delle azioni della Karsouli Corporation a Loukas Andreou?

    Non solo, gli aveva pure regalato un ulteriore venticinque percento. Diverse centinaia di milioni di dollari sul mercato attuale.

    Salvo matrimonio.

    Alesha sentì il respiro bloccarsi nella gola. Suo padre le aveva forse comprato un marito?

    Era impensabile, ma Alesha conosceva fin troppo bene la mente di suo padre, e non ci voleva molto a fare due più due.

    Un anno prima, il disastroso matrimonio lampo di Alesha era formalmente terminato con il divorzio, quando lei aveva scoperto che Seth Armitage, l’uomo che professava di amarla, voleva solo mettere le mani sulla fortuna di suo padre...

    Così Dimitri, per un senso di devozione paterna, aveva evidentemente cospirato per assicurarle una relazione affidabile con un uomo che aveva la sua totale approvazione. Un uomo di integrità, degno di fiducia, che possedeva un ottimo senso degli affari ed era un compagno rispettabile.

    Loukas Andreou, l’inflessibile capo della sede di Atene della Andreou Corporation, i cui interessi finanziari andavano dalle spedizioni di cui la compagnia si occupava a numerosi beni accessori in tutto il mondo.

    Loukas, il cui padre Constantine era stato amico e socio di Dimitri da sempre, era ben presente nella mente di Alesha: vicino ai quaranta, attraente, aveva tratti maschili da guerriero, brillanti occhi scuri e una bocca dalle mille promesse. Gli abiti sofisticati non riuscivano però ad attenuare l’innata spietatezza che si celava dietro quell’aria controllata.

    Era devastante per Alesha anche solo immaginare il motivo per cui Dimitri avesse incluso nel testamento una clausola che sanciva il lascito del rimanente cinquanta percento della Karsouli Corporation alla sua unica figlia, Alesha Eleni Karsouli. Il lascito era però condizionato dal matrimonio con Loukas Andreou da celebrarsi entro un mese dalla morte di Dimitri, in modo da garantire che la proprietà restasse al cento percento di famiglia.

    «Un tribunale potrebbe invalidare l’accordo matrimoniale» affermò Alesha.

    L’avvocato la osservò, pensieroso. «Si può ipotizzare che il giudice dimostri una certa solidarietà, ma le istruzioni di suo padre sono state chiaramente definite. Gli ho consigliato di ripensarci, ma è stato risoluto nel lasciare quella clausola.»

    Dimitri sapeva quanto la Karsouli significasse per lei, che l’aveva vissuta e respirata da sempre facendo proprio ogni suo aspetto, che aveva scelto la migliore università per acquisire tutte le conoscenze necessarie, per essere all’avanguardia, consapevole che la parola nepotismo non esisteva nel vocabolario di suo padre.

    Sapeva anche con quale orgoglio Alesha si era fatta strada nel lavoro fino a conquistare la posizione di autorità che adesso rivestiva.

    Che la sua unica figlia assumesse il controllo dell’azienda alla sua morte era una conseguenza inevitabile. E ora lui le aveva regalato quel controllo, ma con dei vincoli che miravano a proteggere la Karsouli, e lei. Soprattutto lei.

    Due giorni prima, Alesha aveva assistito alla cerimonia funebre nella cappella, aveva camminato dietro il carro fino al cimitero ed era rimasta in doloroso silenzio per tutto il rito, consapevole della presenza di Loukas Andreou. Aveva immaginato che fosse venuto da Atene per partecipare al funerale di Dimitri in segno di rispetto. Non aveva sospettato minimamente quel sotterfugio.

    Alesha avrebbe potuto andarsene, ignorare la clausola sul matrimonio, dimettersi dalla Karsouli Corporation e cercare un posto in un’azienda rivale.

    Ma lei era una Karsouli, e aveva anche ripreso legalmente il suo nome da nubile dopo quel matrimonio fallito. Suo padre l’aveva istruita per arrivare alla sua attuale posizione, e le aveva dato motivo di credere che non ci fosse nulla di male a diventare una donna di potere nel XXI secolo. Perché pensare il contrario?

    Dimitri Karsouli aveva governato la propria vita e i propri interessi negli affari con un pugno di ferro in un guanto di velluto, costruendosi una società che ora valeva una fortuna.

    Suo padre, prima di lui, era arrivato nella capitale da un paesino e, sviluppando un’idea presentata alla persona giusta al momento giusto, aveva aperto l’ufficio della Karsouli Corporation ad Atene. Dimitri, il suo unico figlio, dopo aver vissuto l’azienda fin da piccolo, aveva seguito le orme del padre, portando nuove idee, allargando gli obiettivi ed estendendoli a un mercato globale.

    Dimitri si era poi sposato e trasferito a Sydney, ma il matrimonio non gli aveva regalato un erede. Aveva invece avuto una figlia, nata in circostanze difficili che avevano tolto alla moglie la possibilità di procreare ancora.

    Alesha era stata una figlia adorata, che era diventata l’orgoglio e la gioia di suo padre, soprattutto quando aveva dimostrato di aver ereditato il suo acume per gli affari e una mente sveglia.

    Educata nelle più esclusive scuole private, Alesha si era laureata con lode in economia ed era entrata alla Karsouli facendo tutta la gavetta, salendo di grado con duro lavoro e dedizione.

    Il suo unico errore di giudizio era stato sposare in tutta fretta, contro i desideri del padre, un uomo che aveva recitato alla perfezione durante il breve corteggiamento e si era rivelato per quel che era solo qualche ora dopo il ricevimento di nozze.

    Quando il divorzio e un bell’indennizzo erano stati l’unica opzione, si era aperto per lei un periodo doloroso, a cui si era aggiunta la battaglia, poi persa, della madre con una forma aggressiva di cancro.

    Il netto rifiuto da parte di Alesha di prendere in considerazione la possibilità di risposarsi era diventato un motivo di scontro fra padre e figlia. Ora, con quella clausola nel testamento, Dimitri l’aveva piegata a un matrimonio con un uomo di origine greca, che aveva la sua totale approvazione: avrebbe preso le redini della Karsouli e portato sua figlia nel letto nuziale.

    Dimitri sapeva bene che Alesha non avrebbe mai accettato di perdere ciò che amava di più nella vita: l’azienda di famiglia.

    Da quel punto di vista, era degna figlia di suo padre. Il senso di appartenenza era forte, come anche il desiderio di realizzarsi, di avere successo, di dimostrare il proprio valore, a prescindere dal sesso.

    «Questo... progetto ha l’approvazione di Loukas Andreou?»

    L’avvocato allargò le mani in un gesto espressivo. «Immagino che abbia dato il suo consenso.»

    «È oltraggioso» espresse Alesha, infervorata. «Impossibile» aggiunse. «Io non ho intenzione di sposare nessuno

    Loukas Andreou. Quell’uomo era una vera forza della natura, nell’arena degli affari come in camera da letto, se le voci erano vere.

    Aveva ereditato la ricchezza dalla famiglia. Il suo bisnonno aveva fatto fortuna con le spedizioni, una fortuna accresciuta da ogni generazione successiva. Il gruppo Andreou possedeva due isole greche e vantava proprietà e immobili in molte città europee. Poi c’erano il motoscafo, il Lear jet, le auto di lusso... e le donne. I media seguivano ed elencavano ogni mossa di Loukas, arricchendo di dettagliati pettegolezzi anche fatti di poco conto.

    Alto e proporzionato, aveva capelli neri e tratti severi su un viso affascinante... che l’agitava. Quasi come se lui riuscisse a vedere molto più di quanto lei permettesse a chiunque.

    Nel profondo, Alesha celava segreti che nessuno avrebbe mai scoperto.

    «Da quando Loukas conosce il contenuto del testamento di mio padre?»

    «Dovrà chiederlo a lui.»

    Certo... alla prima occasione!

    «Ha due alternative» l’avvertì l’avvocato. «Acconsentire al matrimonio... o rifiutare. Le consiglio vivamente di non prendere una decisione prima di aver parlato con Loukas Andreou.»

    L’avvocato poi si alzò, mettendo fine a quella consultazione, l’accompagnò nell’atrio e chiamò l’ascensore per lei.

    Alesha strinse i denti per non urlare mentre scendeva al piano terra. Perché suo padre aveva cospirato per farle questo?

    Lo sapeva esattamente il perché.

    Lo stesso matrimonio di Dimitri non era forse stato considerato un accordo vantaggioso per le due famiglie?

    E l’amore? Se sbocciava, tanto meglio. Altrimenti, affetto e famiglia erano elementi sufficienti a rendere appagante una vita.

    Quello dei suoi genitori era stato un buon matrimonio. Un po’ incostante a volte, rifletté, ricordando la voce di Dimitri che si alzava rabbiosa per qualche piccolo screzio con sua madre, una donna che sapeva il fatto suo e aveva dato molto. Avevano condiviso una grande passione? Forse. Sicuramente un grande affetto.

    Alesha invece aveva desiderato la grande passione, l’amore generato da due anime in perfetta armonia. Aveva pensato di averlo trovato con Seth Armitage, per poi scoprire che le aveva giocato un tiro crudele, e che il matrimonio non era altro che una parodia. Rivelata non appena l’inchiostro si era asciugato sul certificato di matrimonio.

    Dimitri, andava riconosciuto, non si era sfogato con un te lo avevo detto. L’aveva sostenuta, si era preso cura di lei. Ma faceva terribilmente male sapere che, dietro le quinte, aveva cospirato per cementare il suo futuro e il futuro della Karsouli Corporation. Con la complicità di Loukas Andreou.

    Santo cielo, era l’unica all’oscuro di tutto?

    In quel preciso istante, Loukas Andreous stava già agendo per assumere il comando della Karsouli?

    O magari lo aveva già fatto, assicurandosi di non provocare alcuno scossone? E se era così, come aveva fatto lei a non vederlo?

    L’orizzonte di Sydney si presentava indistinto nel preludio del crepuscolo serale: il porto aveva assunto una tinta più scura, mentre i traghetti che trasportavano i lavoratori nel sobborgo di Manly lasciavano dietro di sé una scia bianca. L’appartamento di Alesha faceva parte di una grande casa antica a due piani a Double Bay, il cui interno era stato totalmente ristrutturato in quattro appartamenti indipendenti.

    Negli ultimi anni era stata la sua casa. Solo sua.

    Completamente diversa dalla casa moderna che aveva avuto in dono il giorno delle nozze. Una casa per la quale si era battuta con Seth, insieme alla pretesa della metà dei beni che aveva portato in dote.

    Un lieve brivido le percorse la schiena mentre parcheggiava la macchina.

    Seth, l’affascinante ammaliatore che, non appena l’unione era stata legalizzata, aveva lasciato cadere la maschera curata con tanta attenzione. Anche ora, con il senno di poi, faceva fatica a collegarlo al freddo mostro calcolatore in cui si era trasformato.

    Ma era finita, si ripeté Alesha, entrando nel grande atrio e salendo le scale fino all’appartamento. Era guarita, nel corpo e nella mente. Aveva pochi amici fidati di cui apprezzava la compagnia. La vita, fino alla morte del padre una settimana prima, era diventata stabile, prevedibile, confortevole.

    Ora si trovava a dover fare un salto nel vuoto, e l’istinto l’avvertiva che avrebbe avuto bisogno di tutto il suo coraggio per affrontare ciò che l’aspettava.

    Entrò nell’appartamento, mollò borsa e portatile, si liberò dei tacchi a spillo, poi si diresse in cucina e prese dell’acqua gelata dal frigorifero.

    L’aspettava una piacevole doccia, poi

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