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Amori reali. Amori virtuali.
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E-book176 pagine2 ore

Amori reali. Amori virtuali.

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Info su questo ebook

Francesca ha trentasei anni, un lavoro che le dà soddisfazioni e pochi ma veri amici. Soprattutto ha un fortissimo legame d’affetto con il fratello Nicola, di tre anni più piccolo. Nella loro vita, i due fratelli hanno condiviso gioie e due grandi sofferenze. Sono uniti, si capiscono al volo, si conoscono profondamente, proprio per questo alcune volte si scontrano. Poco dopo la laurea, Francesca ha lasciato la natìa Pisa per Roma. È stata una fuga. Sta forse continuando a fuggire? Il confronto con Nicola, con la psicologa e con un amico speciale, le daranno la risposta. Iscritta da un ex ragazzo a un sito di incontri, ha modo di conoscere uomini leali così come bugiardi, corretti come superficiali, onesti come immaturi. Un incrocio di vita reale e virtuale che creando speranze, illusioni, dolori e sentimenti, fa crescere Francesca.
LinguaItaliano
Data di uscita8 gen 2022
ISBN9788893472067
Amori reali. Amori virtuali.

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    Anteprima del libro

    Amori reali. Amori virtuali. - Federica Sartori

    cover.jpg

    Federica Sartori

    AMORI REALI. AMORI VIRTUALI.

    Prima Edizione Ebook 2022 © R come Romance

    ISBN: 9788893472067

    Immagine di copertina su licenza Adobestock.com, elaborazione Edizioni del Loggione

    img1.png

    www.storieromantiche.it

    Edizioni del Loggione srl

    Via Piave 60

    41121 Modena – Italy

    romance@loggione.it

    http://www.storieromantiche.it    e-mail: romance@loggione.it

    img2.jpg

    La trama di questo romanzo è frutto della fantasia dell’autore.

    Ogni coincidenza con fatti e persone reali, esistite o esistenti, è puramente casuale.

    Federica Sartori

    AMORI REALI

    AMORI VIRTUALI

    Romanzo

    INDICE

    PRIMO CAPITOLO

    SECONDO CAPITOLO

    TERZO CAPITOLO

    QUARTO CAPITOLO

    QUINTO CAPITOLO

    SESTO CAPITOLO

    SETTIMO CAPITOLO

    OTTAVO CAPITOLO

    NONO CAPITOLO

    DECIMO CAPITOLO

    UNDICESIMO CAPITOLO

    DODICESIMO CAPITOLO

    TREDICESIMO CAPITOLO

    QUATTORDICESIMO CAPITOLO

    QUINDICESIMO CAPITOLO

    L’autrice

    Catalogo

    PRIMO CAPITOLO

    Tutto inizia i primi di settembre. È domenica e sono a pranzo a casa di Maurizio. Abbiamo avuto una relazione durata due anni, finita da altrettanti, e siamo rimasti ottimi amici.

    Maurizio ha molto tempo libero a disposizione – lavora dalle 7 alle 15, beato lui – e mi racconta che ha iniziato a conoscere nuove persone tramite un sito internet: compilando una scheda con le note anagrafiche e una descrizione più o meno vaga, ridendo aggiunge: «E soprattutto più o meno veritiera», si viene catapultati in un mondo virtuale dove chiunque ti può scrivere. Il mio sguardo non è propriamente convinto così si affretta a spiegare: «Ovviamente hai la possibilità di rispondere o meno.»

    Me ne parla durante il pranzo affermando di aver conosciuto diverse ragazze in questo modo. «Qualche delusione per descrizioni non proprio sincere» chiarisce sorridendo. «Più che altro le ragazze si dimenticano qualche chilo.»

    Lo prendo in giro: «Ha parlato il magrolino, vero Maurizio?»

    Sa benissimo di essere in sovrappeso così scherza: «Ma io sono morbido.»

    Lo guardo male e poi aggiungo: «Sei un ragazzo molto carino, e se togliessi questi cinque chili di troppo…»

    Maurizio alza le spalle sorridendo: «Dieci chili, Franci. Dieci chili. Ma non ce la faccio, mi piace troppo mangiare.» E mi chiede: «Era buono quello che ho preparato oggi?»

    Mi allungo per dargli un bacio sulla guancia: «Era squisito. Sei un mago ai fornelli. Te l’ho sempre riconosciuto.»

    Sorride, ricordando. «È vero. Eravamo proprio una bella coppia… anche se io ciccione e tu troppo magra.»

    Ridendo, abbracciati, ci spostiamo nello studio mentre continua a parlare del sito

    «Mi hai interrotto… ti stavo dicendo che qualcuna si dimentica anche il fidanzato o il marito.»

    «Di bene in meglio» commento ridendo.

    Maurizio si mette alla tastiera del computer e prima che io possa realizzare di cosa mi stia parlando, mi chiede: «Come ti vuoi chiamare?»

    «Come voglio chiamarmi? Maurizio, oltre che mangiare, bevi anche troppo! Mi chiamo Francesca e non ho certo intenzione di cambiare nome.»

    Il mio amico ride e pensa di chiarire affermando: «Dai, dimmi un nickname.»

    A quel punto lo guardo come se vedessi un ufo e Maurizio cerca di spiegarsi: «Devi dirmi un soprannome, un nomignolo. Ti sto iscrivendo a quel sito... quello per conoscere nuove persone.»

    Le idee sono più chiare però scuoto la testa affermando: «Non ci pensare proprio.» ma dopo qualche istante Maurizio pronuncia Giraffina,  in riferimento a un peluche che mi ha regalato anni fa. Mi chiede di avvicinarmi alla scrivania per vedere la grafica del sito e intanto pensa di rassicurarmi. «Puoi anche non mettere una tua foto.» Quindi mi rivolge una serie di domande.

    Torno al divano, ci cado sopra e comincio a rispondere perché ormai lo conosco e so che mi darebbe il tormento se non lo assecondassi.

    Inizia la mia avventura di amori virtuali, anche se per la verità me ne dimentico un minuto dopo l’iscrizione, ma il giorno seguente Maurizio mi chiama durante la mia pausa pranzo per informarsi quanti messaggi io abbia ricevuto.

    Riattaccato il telefono mi collego a quel sito e resto con gli occhi spalancati sul video del computer quando appare la scritta che ci sono diciotto nuovi messaggi per Giraffina.

    Titubante porto il mouse sul punto dello schermo dove c’è la scritta per leggere i tuoi messaggi clicca qui.

    Schiaccio il tasto sinistro del mouse e mi travolge un fiume in piena di nickname, di parole, di richieste, di messaggi alcuni banali, altri simpatici. Arrivata al sesto non ricordo più niente, non riesco più ad associare nick a nomi veri, a contenuti dei messaggi.

    Calma mi dico andando a cercare il tasto per cancellare i messaggi, perché la maggior parte sono veramente insulsi per non parlare di quelli volgari.

    Su diciotto messaggi ne cancello una decina. C’è il venticinquenne di Bologna... cancellato: come puoi iniziare una conoscenza a quattrocento chilometri di distanza con una persona dieci anni più giovane?

    Poi ci sono nick inequivocabilmente squallidi e decido di cestinare i messaggi senza neanche leggerli (come fai a parlare con chi sceglie un soprannome tipo Solo sesso, Ti farò godere o simili?).

    Ovviamente non manca chi è sposato e afferma tranquillamente di cercare un diversivo. Cestinato anche quello, perché le relazioni di evasione per di più studiate a tavolino non mi sono mai piaciute.

    Poi leggo i messaggi di alcuni ragazzi che si presentano in modo intrigante o comunque simpatico.

    Quando chiudo il sito è trascorsa la mia ora di pausa, ho risposto a sei persone, ho un foglio con altrettanti nick, nomi e indicazioni che mi faranno riconoscere queste persone se mi risponderanno.

    Sorrido sospirando Che fatica… e mi immergo nel lavoro dimenticando quei messaggi.

    La mattina seguente comincio subito a lavorare, sono i primi giorni dopo le ferie e il ritmo si è già fatto incalzante.

    Dopo pranzo ho smaltito una bella dose di carte, il telefono stranamente non squilla e ricordo all’improvviso, ridendo, i miei uomini e così mi collego. Ci sono una decina di mail.

    Devo ricorrere al foglio scritto il pomeriggio precedente. Nella mia mente infatti c’è la confusione totale di nomi, nickname, lavori, interessi, separati, single.

    Il primo messaggio che leggo è quello di Angelo. È fra quelli che mi hanno scritto ieri e al quale avevo risposto. Mi dà altre informazioni sul suo conto. Quarantenne piemontese trapiantato a Milano, funzionario di banca. Brillante, intelligente, almeno questa è la mia impressione. Prendo qualche appunto e poi gli rispondo di getto. Poiché il nickname di Angelo fa riferimento ai viaggi, gli chiedo quali sono le sue mete preferite e gli racconto del mio ultimo, proprio questa estate, a Mosca e San Pietroburgo di cui sono rimasta entusiasta.

    Apro gli altri messaggi, controllo se sono persone che mi hanno contattata ieri, prendo appunti, rispondo.

    Qualche minuto dopo vengo avvisata di una nuova mail in arrivo da parte di Angelo. Si trova in banca, avendo qualche minuto a disposizione si è collegato e, trovando la mia risposta, mi ha scritto. Andiamo avanti a scambiarci messaggi per una decina di minuti poi ci salutiamo perché Angelo deve partecipare ad una riunione e io devo riprendere a lavorare. Guardo l’orologio e mi rendo conto di essere rimasta collegata quasi mezz’ora e sospiro Accidenti! Questo è un secondo lavoro!

    Con il passare dei giorni prendo dimestichezza con i nomi e i messaggi, anche perché rispondo a pochissime persone.

    A parte Angelo, con il quale c’è un innegabile feeling di testa, ho risposto solo a persone di Roma con cui ho deciso che nell’arco di qualche giorno passerò dal virtuale al reale incontrandoci per un aperitivo.

    La prima persona è Paolo, trentottenne ufficiale dei carabinieri. Ci vediamo una sera intorno alle sette in un bar vicino casa mia perché si trova a passare sulla Tuscolana, la zona dove vivo. Dopo mezz’ora che stiamo chiacchierando Paolo mi chiede se vogliamo cenare insieme. Decido di accettare perché ho inviato a mio fratello, che è un poliziotto, un messaggio con il numero di targa della macchina di Paolo che ho memorizzato quando è arrivato davanti al locale e nel tempo dell’aperitivo è arrivata la risposta: «È veramente un capitano dei Carabinieri come ti ha detto. Stai tranquilla. Ho tutti i suoi dati.»

    Saliti in macchina, Paolo si dirige verso il centro e dopo cena ci fermiamo a parlare seduti sugli scalini di Trinità dei Monti. Pochi minuti prima di mezzanotte siamo di nuovo davanti al locale dell’aperitivo, ci salutiamo con un sorriso e riprendo il mio scooter per tornare a casa.

    Il giorno dopo mi sveglio con un sorriso sulle labbra ripensando alla piacevole serata.

    Non sono neanche le sette e mezzo quando squilla il telefono. Mi passo le mani fra i corti capelli e afferro la cornetta che è sul comodino accanto al letto.

    «Ciao Franci. Sei sveglia ma non ti sei ancora alzata, vero?»

    È mio fratello, Nicola. «Sono così prevedibile?» chiedo.

    «Sì» risponde.

    Io scherzo: «Nooo. Non voglio essere prevedibile. Da domani cambio orario alla sveglia.»

    Nicola ride: «Così poi rischio di svegliarti oppure tu di arrivare tardi al lavoro. Il fatto che io riesca a chiamarti nei pochi minuti che passano fra quando suona la sveglia e quando ti alzi è decisamente positivo, non credi?»

    «Presumo di sì. Ma stiamo perdendo minuti preziosi. Dimmi perché hai telefonato.»

    Nicola ride.

    «E non lo immagini? Voglio sapere come è andata con la concorrenza.»

    Non sono ancora completamente sveglia per cui gli chiedo: «La concorrenza?»

    Mio fratello resta un attimo in silenzio e poi scherza: «Delle due l’una: la serata è stata una catastrofe oppure sei ancora sulle nuvole.»

    A quel punto capisco a cosa si sta riferendo e rido.

    «Nicola, mi sono appena svegliata e se tu parli per enigmi ovvio che non ti capisco. La risposta è che sei un ficcanaso e non ti dico come è andata.»

    Mio fratello chiarisce: «Ma tu sei la mia sorellina. E poi mi sento responsabile perché ti ho dato l’ok.»

    Sorrido di nuovo: «La tua sorellina ha tre anni più di te. Mi sa tanto che stamattina non sono io quella che si deve ancora svegliare» e sospiro riprendendo «comunque tutto bene. È proprio una persona simpatica. Insomma… potrebbe piacermi.»

    Alla domanda di Nicola: «E tu piaci a lui?» fingo un tono offeso. «Che domanda è questa? Non dici sempre che non ci sono dubbi sul fatto che la tua sorellona piaccia?»

    Nicola ride: «Non fraintendermi. Io volevo dire…. ve lo siete detto che vi piacete? Insomma, c’è stato qualcosa?»

    «È il fratello impiccione o il poliziotto che parla?»

    Nicola chiarisce ridendo: «Tutti e due. Lo sai che siamo una persona sola. Però, certo, proprio con un carabiniere...»

    Ribatto: «Veramente non è un carabiniere qualunque, ma un capitano dei carabinieri! E ti dico una cosa che ti farà piacere. Somiglia a Montalbano. Che è un commissario di Polizia.»

    Nicola ride: «Simpatica!» poi aggiunge «Intuisco è un capellone! E pure basso di statura.»

    Scuoto la testa ridendo anch’io: «Lo sai che mi sono sempre piaciuti i ragazzi con i capelli cortissimi. E poi ha un bel fisico. Alto ma non un gigante, magro ma tonico. Insomma, nel complesso ha fascino.»

    Intanto guardo l’orologio e spalanco gli occhi: «È tardissimo. Devo salutarti. Stamattina dovrò mettere le ali allo scooter. Un bacione al mio fratellino.»

    «Ciao Franci. Un bacione anche a te.»

    Mentre sto andando in ufficio chiamo Maurizio aggiornandolo sul numero di persone che mi sta contattando da quando mi ha iscritta al sito.

    Salutato il mio amico telefono a Katia, la mia migliore amica, alla quale ho raccontato dei messaggi che mi sto scambiando con il bancario piemontese e dell’appuntamento con Paolo.

    Entrambi mi consigliano di andare cauta, ma fiduciosa. Sorrido affermando che non mi illudo dopo un appuntamento o in virtù di un positivo scambio di mail.

    Durante la pausa pranzo mi collego al sito e vedo che è arrivato un messaggio di Paolo.

    Poche parole con le quali ribadisce di essere contento di avermi conosciuta e afferma di volermi rivedere presto. Gli rispondo che anche io sono stata bene.

    Quando esco dall’ufficio, prima di salire sullo scooter, ascolto la segreteria del cellulare dalla quale mi raggiunge la

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