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Tradimento al bacio: Harmony Destiny
Tradimento al bacio: Harmony Destiny
Tradimento al bacio: Harmony Destiny
E-book156 pagine2 ore

Tradimento al bacio: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Sotto il sole della Florida i Garrison gestiscono un impero fondato sul lusso e sul divertimento, ma sanno che il loro è un potere fragile e che l'amore è l'unica debolezza che non si possono concedere.

A Cassie Sinclair Garrison non era mai successo di sentirsi così. Potersi fidare finalmente di qualcuno, aprirsi con un uomo al punto da scordare il motivo per cui aveva deciso di non fare affidamento più su nessuno. Brandon Jarrett Washington è riuscito in questo miracolo, e il fatto che abbia un corpo da sballo è solo la ciliegina sulla torta.

Pelle d'ebano, labbra piene e invitanti, uno sguardo che istiga a peccare... Cassie rappresenta la fantasia più sfrenata di ogni uomo. Peccato che lui sia lì per sedurla... e poi tradirla!
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2019
ISBN9788858997338
Tradimento al bacio: Harmony Destiny
Autore

Brenda Jackson

E' un'inguaribile romantica e ha sposato il suo primo amore. Chi meglio di lei conosce il significato delle parole scritto nel destino?

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    Anteprima del libro

    Tradimento al bacio - Brenda Jackson

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Stranded With the Tempting Stranger

    Silhouette Desire

    © 2007 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Pierangeli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-733-8

    1

    Ottobre

    Cassie Sinclair Garrison trasse un respiro tremulo quando svoltò l’angolo nell’atrio del suo albergo. Si arrestò, completamente affascinata dall’uomo che, in piedi davanti al banco della reception, si stava registrando al Garrison Grand-Bahamas. Era trascorso molto tempo dall’ultima volta in cui un uomo aveva catturato la sua attenzione. Quello, in particolare, era un esemplare stupendo.

    Era alto non meno di un metro e novanta, e la sua corporatura atletica indicava che era uno sportivo, oppure uno che ci teneva a mantenersi in perfetta forma fisica. Studiandone la pelle color caffellatte, gli occhi marrone scuro e la testa rasata, Cassie capì subito che era americano. E non si trovava lì per affari, pensò, notando che indossava un paio di pantaloni di taglio sportivo e una camicia beige che poneva in risalto la bella tonalità della sua pelle.

    Non avrebbe saputo spiegare perché, ma c’era in quell’uomo qualcosa che esigeva attenzione e, dal modo in cui lo fissavano le altre donne presenti nell’atrio, non c’erano dubbi che la stesse attirando.

    Decidendo che aveva modi migliori di impiegare il proprio tempo che non sbavare per un uomo, Cassie premette il pulsante per chiamare l’ascensore che l’avrebbe portata al suo ufficio, quello che era stato un tempo l’ufficio di suo padre.

    Cinque anni prima, quando lei ne aveva ventidue, suo padre l’aveva nominata direttrice, e da allora non aveva mai dovuto lamentarsi del suo modo di gestire l’albergo. Ecco perché non era rimasta sorpresa quando lui glielo aveva lasciato in eredità. Con quel gesto, non aveva fatto altro che confermare quello che alcuni dei suoi dipendenti avevano sempre sospettato, e cioè che lei fosse la figlia illegittima di John Garrison.

    Una fitta di dolore le sfiorò il cuore al pensiero dei suoi genitori. Entrò nell’ascensore, contenta che fosse deserto, perché quando era assalita da uno di quei momenti preferiva essere da sola. Anche se, negli ultimi cinque mesi, si era sforzata di mostrarsi coraggiosa, era stato difficile perdere prima la madre in un incidente d’auto e, dopo poco più di un mese, perdere il padre, morto in seguito a un infarto... anche se era più probabile che gli si fosse spezzato il cuore.

    Si era spesso chiesta come sarebbe riuscito ad andare avanti dopo la morte di sua madre. L’ultima volta che aveva visto il padre, pochi giorni prima della sua dipartita, Cassie gli aveva letto negli occhi quanto era profondo il suo dolore e si era chiesta come avrebbe potuto superare la perdita subita. Aveva spesso ripetuto che perdere Ava sarebbe stato come perdere una parte di se stesso.

    Anche se era sposato, questo non gli aveva impedito di innamorarsi di sua madre, la bella e vivace Ava Sinclair, che era stata per più di ventotto anni l’autentico amore di John Garrison.

    Stando a sua madre, aveva conosciuto il ricco e bellissimo americano negli Stati Uniti, in occasione del concorso per Miss Universo, dove lui faceva parte della giuria e lei rappresentava le Bahamas. Le loro strade si erano incrociate alcuni anni più tardi, quando lui si era recato alle Bahamas per acquistare il terreno sul quale costruire un grandioso albergo.

    Benché in Florida avesse una famiglia composta da cinque figli, era un uomo infelice, non più innamorato della moglie, ma troppo legato ai figli per chiedere il divorzio.

    Soltanto quando era cresciuta, Cassie aveva capito lo spirito della loro relazione, ed era evidente che i suoi genitori avevano condiviso qualcosa di speciale, di unico, qualcosa che pochi avevano la fortuna di incontrare nella loro esistenza. Ava non aveva mai preteso niente da John, ciononostante lui l’aveva sempre trattata con grande generosità e non aveva mai fatto mancare il sostegno finanziario a lei e alla loro bambina.

    Cassie sapeva qual era l’opinione che si erano formati coloro che avevano visto i suoi genitori insieme nel corso degli anni. Lui era un americano sposato e Ava era la sua amante delle Bahamas. Ma Cassie sapeva che la loro relazione era molto di più. In cuor suo, era convinta che fossero state autentiche anime gemelle. Lei li aveva amati molto e sapeva di essere stata riamata perché non avevano lasciato passare giorno senza dimostrarglielo.

    Aveva sofferto ogni volta che suo padre le lasciava per tornare dalla famiglia che lo aspettava a Miami, una famiglia della quale aveva scoperto l’esistenza quando era diventata adolescente. La verità le aveva fatto male, ma sua madre e suo padre erano riusciti a lenire il dolore facendole capire che, qualunque fosse la situazione, niente avrebbe potuto cambiare o diminuire l’amore che provavano per lei e che univa loro due. Da quel giorno, Cassie aveva capito e accettato il loro legame.

    Uscì dall’ascensore ed entrò nel suo ufficio, fermandosi davanti alla scrivania della sua segretaria per prendere i messaggi arrivati in sua assenza. «Buongiorno, Trudy.»

    «Buongiorno, signorina Garrison.»

    A Cassie piaceva sentirsi chiamare così. Aveva adottato il cognome del padre una settimana dopo la sua morte. Una volta scomparsi i suoi genitori, non c’erano più segreti da custodire e lei non aveva più motivo di negarsi l’uso di quel cognome.

    «Non ci sono altri messaggi?» chiese alla segretaria, che aveva assunto pochi mesi prima.

    «Sì. Ha chiamato il signor Parker Garrison. Gli farebbe piacere che lei lo richiamasse.»

    Imponendosi di continuare a sorridere, Cassie pensò che, a prescindere da che cosa potesse piacere a Parker, non l’avrebbe spuntata, perché lei non aveva nessuna intenzione di richiamarlo. Non poteva dimenticare la conversazione telefonica che avevano avuto circa quattro mesi prima. Lui l’aveva chiamata una settimana dopo la lettura del testamento di John Garrison e aveva continuato a tormentarla. Alla fine, Cassie aveva accettato di parlargli.

    All’epoca era consapevole che lui, i suoi fratelli, le sue sorelle e sua madre erano rimasti sconvolti nello scoprire che John Garrison aveva una figlia illegittima. Dei cinque figli Garrison, Parker era stato il più furibondo, perché il testamento del loro padre assegnava a loro due uguali poteri di controllo nella Garrison, Inc., la società finanziaria che si occupava di gestire il patrimonio e le proprietà dei Garrison. Parker non aveva fatto salti di gioia, a quella notizia.

    Il loro colloquio telefonico non era stato idilliaco. Lui si era comportato con arroganza e aveva perfino tentato di intimidirla. Quando si era reso conto che Cassie non gli avrebbe mai venduto il pacchetto azionario di sua proprietà, l’aveva accusata di non poter dimostrare di essere una Garrison e che sarebbe ricorso al test del dna, se necessario, oltre a impugnare il testamento. Le minacce di Parker le avevano fatto saltare la mosca al naso e lei non aveva ancora smaltito la collera.

    «Signorina Garrison?»

    La voce della segretaria la strappò alle sue riflessioni. «Grazie per il messaggio» disse, prima di entrare nel suo ufficio.

    Avrebbe detto che, in quei giorni, Parker avesse modi migliori di impiegare il suo tempo. Radio-serva non aveva tardato molto a trasmettere la notizia che il bel playboy, già scapolo impenitente, si era sposato. E non che la cosa le interessasse, ma aveva anche saputo che un altro scapolo Garrison, Stephen, si era lasciato accalappiare.

    Non aveva nessuna intenzione di incontrare i suoi fratelli o sorelle. Non li conosceva e loro non conoscevano lei, e preferiva che le cose restassero così. Loro non avevano fatto mai parte della sua vita e viceversa.

    Mentre prendeva posto dietro la scrivania, tornò con il pensiero al tizio che aveva visto nell’atrio. Non poté fare a meno di chiedersi se fosse sposato o single, etero o gay. Scrollò le spalle, sapendo che era una questione irrilevante. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era interessarsi a un uomo. Il suo uomo era il bell’edificio di trenta piani che sorgeva lungo l’incontaminata costa caraibica. E il suo uomo era lo stupendo spettacolo che la lasciava senza fiato ogni volta che entrava nel suo atrio. E lei se ne sarebbe presa cura, facendolo prosperare come avrebbe voluto suo padre. Ora che i suoi genitori se n’erano andati, l’albergo era l’unica cosa su cui poteva contare per essere felice.

    Sinceramente impressionato, Brandon Washington girò lo sguardo sulla camera che gli era stata assegnata. Aveva trascorso parecchio tempo al Garrison Grand-Bahamas, ma c’era qualcosa in quel particolare albergo che lo sbalordiva. Era un vero e proprio paradiso tropicale.

    La prima cosa che aveva notato entrando nel parcheggio era che la struttura si differenziava da quella dell’albergo gemello a South Beach, soprattutto perché era studiato per sfruttare la tropicale isola sabbiosa su cui sorgeva. Ed era collocato tra un folto di palme e una moltitudine di stupendi giardini in fiore.

    La seconda era la cordialità del personale che lo aveva accolto al suo ingresso. Lo avevano fatto sentire subito benvenuto e importante.

    C’era poi quella camera d’albergo, una bella suite con una terrazza che si affacciava sull’oceano. Doveva essere il più spettacolare paesaggio marino che lui avesse mai visto.

    Brandon era più che soddisfatto della sua sistemazione e, avendo intenzione di fermarsi per un po’, le comodità avevano la loro importanza. Doveva rammentare a se stesso che non si trovava lì per una vacanza, ma perché aveva un compito da portare a termine. Doveva scoprire eventuali segreti di Cassie Sinclair Garrison per servirsene allo scopo di convincerla a rinunciare al controllo della Garrison, Inc., il suo più grosso cliente. Per non parlare del fatto che i membri della famiglia erano suoi grandi amici.

    Suo padre aveva fatto amicizia con John Garrison al college e, in seguito, era stato suo avvocato personale per più di quarant’anni. Brandon era diventato socio dello studio legale del padre e, quando lui era rimasto ucciso in un incidente d’auto, tre anni prima, invece di affidare gli affari della Garrison a un avvocato più esperto, John aveva deciso che fosse Brandon a occuparsene.

    Brandon conosceva John Garrison fin da quando era nato, trentadue anni prima, e lo aveva sempre rispettato. Inoltre, Adam Garrison, il più giovane dei figli maschi di John, era il suo migliore amico. Adesso Brandon si trovava lì dietro richiesta di Parker e Stephen Garrison. A quanto sembrava, la figlia illegittima di John si rifiutava di discutere con Parker qualsiasi offerta di rilevare la sua quota.

    Prima di ricorrere a una battaglia in tribunale, i due fratelli maggiori avevano suggerito che Brandon si recasse alle Bahamas, sotto falsa identità, per vedere di entrare in contatto con Cassie e scovare informazioni sul suo presente o sul suo passato, tali da fornire loro munizioni da usare se si fosse impuntata a non voler vendere il suo pacchetto azionario. Un’altra mossa intelligente di John era stata quella di mantenere il controllo esclusivo di quel particolare albergo, gestito da Cassie, che ora ne era diventata anche la proprietaria. Era stata senza dubbio un’astuta mossa strategica per custodire i suoi segreti.

    Brandon estrasse il cellulare quando l’apparecchio squillò. «Pronto?»

    Un sorriso gli sfiorò le labbra. «Sì, Parker. Sono appena arrivato e, perché tu lo

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