Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il rischio del milionario: Harmony Collezione
Il rischio del milionario: Harmony Collezione
Il rischio del milionario: Harmony Collezione
E-book158 pagine2 ore

Il rischio del milionario: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dalla Grecia agli Stati Uniti, dall'Italia all'Inghilterra, innamorarsi di un milionario non è poi così difficile. Ma riuscire a rapirne il cuore non è un'impresa da tutti.



Per Franco Tolle, il ragazzo d'oro della società bene europea, la vita è un parco giochi pieno di motoscafi che sfrecciano nell'azzurro del Mediterraneo, di macchine da sogno e belle ragazze. Quando si è ricchi e famosi non si pensa al domani, né ai rischi che si corrono. E il rischio più grande è stato mettere un anello di diamanti al dito di Lexi Hamilton. Pochi mesi dopo, tutto era già finito, ma ora che la vita si è presa la rivincita nei suoi confronti Franco è pronto a tutto per l'unica cosa a cui tiene veramente...
LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2019
ISBN9788858992302
Il rischio del milionario: Harmony Collezione
Autore

Michelle Reid

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Michelle Reid

Autori correlati

Correlato a Il rischio del milionario

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il rischio del milionario

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il rischio del milionario - Michelle Reid

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Man Who Risked It All

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2012 Michelle Reid

    Traduzione di Raffaella Perino

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-230-2

    Prologo

    La folla attendeva, in ansia e piena di speranza, di sapere se la corsa sarebbe iniziata.

    Vestito e pronto per partire, Franco Tolle era sotto il tendone della squadra White Streak con il casco infilato nell’incavo del braccio e gli occhi fissi sullo schermo, e aspettava che apparisse la decisione degli organizzatori della gara.

    Il vento era rafforzato, e le acque di solito tranquille del Mediterraneo stavano montando in una spumeggiata turbolenta - non le condizioni ideali in cui far correre volatili fuoribordo da sessanta metri al secondo.

    «Cosa ne pensi?» chiese Marco Clemente, il suo copilota.

    Franco rispose con un’alzata di spalle. In verità, le condizioni della corsa non lo preoccupavano tanto quanto la determinazione di Marco a voler correre con lui quel giorno.

    «Sei sicuro di sentirtela?» chiese, mantenendo bassa la voce e senza spostare lo sguardo dallo schermo.

    Marco sibilò un respiro impaziente. «Se non mi vuoi in barca con te, Franco, dillo apertamente.»

    Quello era esattamente il motivo per cui Franco aveva fatto la domanda: Marco era nervoso, ansioso, volatile. Aveva passato l’ultima ora girovagando per il tendone, rispondendo male a chiunque, e ora dimostrava di essere nervoso anche con Franco. Non era certo nello stato mentale adatto per controllare il potente acceleratore della barca.

    «In caso te ne fossi dimenticato, Franco, metà della White Streak appartiene a me - anche se il design e il modello sono tuoi.»

    Franco reagì al tono petulante dell’amico serrando la bocca, per impedirsi di dire qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire.

    Franco e Marco erano comproprietari della White Streak, e avevano passato gli ultimi cinque anni in giro per l’Europa gareggiando su due motoscafi gemelli, ma era la prima volta in tre anni che avrebbero corso sullo stesso fuoribordo.

    Franco aveva ceduto alla pressione di Marco e gli aveva concesso di prendere posto nel sedile accanto al suo. Perché lo aveva fatto? Il risultato del campionato dipendeva da quell’ultima gara della stagione, e il suo copilota abituale aveva preso l’influenza il giorno prima.

    Marco era, senza alcun dubbio, l’uomo migliore da avere al posto di Angelo quando c’era così tanto in gioco, così Franco si era convinto che, nonostante l’incrinatura nella loro amicizia, si sarebbero comportati in modo professionale. Non poteva, però, prevedere che quel giorno Marco non sarebbe stato la persona tranquilla che conoscevano e alla quale erano abituati.

    «Una volta eravamo grandi amici» sbottò Marco con tono mesto. «Siamo stati i migliori amici per quasi tutta la nostra vita, poi ho commesso un piccolo errore e tu...»

    «Andare a letto con mia moglie non è stato un piccolo errore.»

    Il gelo nella voce di Franco si infilò attraverso la tuta protettiva di Marco fino a raggiungere la pelle, come se il vento che tirava fuori fosse penetrato nel tendone.

    Marco sembrò inalare quel gelo. «Lexi non era ancora tua moglie.»

    «No, non lo era.» Franco girò la testa per guardare Marco per la prima volta da quando la conversazione era iniziata.

    Erano alti uguali, avevano entrambi un corpo atletico, erano coetanei e avevano la stessa nazionalità, ma le caratteristiche in comune finivano lì. Marco era biondo e aveva gli occhi azzurri, mentre Franco era l’opposto. Aveva capelli castani, occhi scuri, e in generale un comportamento più cupo.

    «Tu, invece, eri già il mio migliore amico.»

    Marco cercò di sostenere il suo sguardo, ma dopo qualche secondo lasciò perdere. «E se ti dicessi che non è mai successo?» chiese all’improvviso. «Se ti dicessi che mi sono inventato tutto solo per farvi lasciare?»

    «Perché lo avresti fatto?»

    «Perché volevi rovinarti la vita con una ragazzina?» ribatté Marco. «In più l’hai sposata lo stesso, facendomi sentire il peggior bastardo vivente. Lexi non sapeva nemmeno che io ti avessi detto tutto, vero? Non le hai raccontato nulla.»

    Tetro e silenzioso come un fantasma, Franco riprese a guardare lo schermo, i tratti sensuali della bocca tesi in una linea diritta.

    «Non poteva saperlo... certo» mormorò Marco, come se stesse parlando tra sé e sé. «Era troppo gentile con me.»

    «Ha un senso questa conversazione?» chiese Franco, con un improvviso senso di irritazione. «Abbiamo una gara da vincere, e mi sembra ovvio che non voglio parlare del passato con te.»

    «Okay, signori, dobbiamo andare!» Nemmeno a farlo apposta, la voce del team manager dalla parte opposta del tendone spezzò la tensione che aleggiava tra i due uomini.

    Franco fece per muoversi, ma Marco lo prese per il braccio e lo fermò.

    «Per la miseria, Franco» mormorò con urgenza. «Mi dispiace se ho rovinato le cose tra te e Lexi, ma lei è uscita dalla tua vita da più di tre anni, ormai! Non possiamo metterci tutto alle spalle e tornare come eravamo?»

    «Vuoi che ti dica perché hai deciso di parlare di nuovo di questa storia?» ribatté Franco, il viso pieno di disprezzo. «Hai un debito di milioni con la White Streak e hai paura perché ti serve il mio sostegno per continuare a nascondere la verità. Hai sentito delle voci sul fatto che voglio smettere di gareggiare e ti hanno spaventato a morte, perché sai che il disastro finanziario in cui ci hai cacciati potrebbe scoppiarti in faccia. E, tanto per la cronaca» concluse con freddezza, «il tuo penoso tentativo di scusarti per quello che hai fatto è arrivato con più di tre maledetti anni di ritardo.»

    Liberando il braccio con uno strattone, Franco distolse lo sguardo dall’espressione congelata di Marco. In realtà, l’amico lo aveva colto di sorpresa, e il suo umore era già nero per il fatto che nel suo appartamento i documenti per il divorzio da Lexi erano in attesa che gli venisse il coraggio di leggerli.

    Uscì fuori dal tendone nel sole caldo, mentre una rabbia gelida gli scorreva nelle vene come azoto liquido. Erano a Livorno, e i tifosi della sua città erano lì fuori, ma lui si accorse appena delle loro grida di gioia. Un velo rosso gli appannava gli occhi, con al centro l’immagine di quello che una volta era il suo migliore amico, ansimante accanto all’unica donna che lui avesse mai amato. Aveva vissuto con quell’immagine da quando Marco gliel’aveva messa in testa quasi quattro anni prima. Se l’era portata con sé nel breve matrimonio con Lexi, aveva condizionato il modo in cui l’aveva trattata e lo aveva addirittura fatto dubitare che il figlio che Lexi aspettava non fosse suo.

    Gli aveva cambiato la vita. Lo aveva inacidito fino al punto da cancellare del tutto l’uomo che era stato, e quando Lexi aveva perso il bambino, quell’immagine aveva condizionato la sua reazione alla tragedia.

    Come se non bastasse, Marco aveva ragione: Lexi non aveva mai saputo il motivo per cui si era comportato in quel modo. L’unica nota positiva era che lei non aveva mai saputo che il tradimento con il suo migliore amico gli aveva spezzato il suo stupido cuore ingenuo.

    Come una nemesi di cui non riusciva a liberarsi, Marco apparve di nuovo alle sue spalle. «Franco, amico mio, devi ascoltarmi...»

    «Non dire una parola sul passato» lo interruppe Franco, prima che Marco potesse continuare. «Concentrati sul lavoro che dobbiamo fare, o prenderò la decisione di chiudere la White Streak, e il disastro finanziario in cui l’hai cacciata verrà fuori.»

    «Ma così mi rovineresti» disse Marco con voce roca. «La reputazione della mia famiglia sarebbe...»

    «Esatto.»

    Guardò Marco impallidire, consapevole delle ragioni del suo panico. Il famoso nome Clemente era sinonimo di vini pregiati, onestà e opere di bene. Era a capo di alcune delle più grandi organizzazioni di beneficenza in Italia, accanto al nome Tolle. Le loro due famiglie erano unite da sempre, ragione per la quale aveva mantenuto il riserbo sul conflitto con Marco. Erano rimasti soci in affari, e spesso si incontravano a eventi mondani e di beneficenza.

    «Ragazzi, salutate i tifosi» li incoraggiò il team manager alle loro spalle.

    Come una marionetta ubbidiente, Franco alzò il braccio e salutò, mentre Marco dietro di lui faceva lo stesso, accendendo il suo famoso sorriso smagliante e incantando tutti come era solito fare.

    Poco dopo i due entrarono al posto di guida, assicurandosi ai sedili. L’assistente di gara, con voce monotona, li informava attraverso gli auricolari sulla velocità del vento e le previsioni sulla lunghezza dell’onda. Fecero i consueti controlli pre-gara, lavorando all’unisono come avevano sempre fatto.

    I due motori gemelli si accesero rumorosamente, il loro ruggito roco era una dolce melodia per le orecchie da ingegnere marittimo di Franco.

    Condussero la barca sulla linea di partenza, una striscia di bianco in contrasto con i colori accesi e i loghi spavaldi degli sponsor sui lati degli altri motoscafi in attesa nel mare splendente.

    Franco guardò Marco, sul sedile accanto, e notò che anche lui lo stava osservando. C’era qualcosa nei suoi occhi, una disperazione desolata che colpì Franco al petto come un pugno ben piazzato.

    Marco interruppe il contatto visivo e si voltò. «Mi dispiace, amico mio.»

    Franco stava ancora cercando di realizzare quello che Marco aveva detto quando il motore ruggì rumorosamente sbalzandoli in avanti. Ci volle tutta la concentrazione di Franco per farli rimanere in traiettoria.

    Troppo veloce, realizzò subito.

    Marco gli aveva appena fatto le sue scuse, e ora li stava facendo andare decisamente troppo forte...

    1

    Lexi era in riunione quando la porta dell’ufficio di Bruce si aprì all’improvviso e Suzy, la nuova assistente, fece irruzione nella stanza.

    «Scusate l’interruzione» disse tutto d’un fiato, «ma Lexi deve assolutamente vedere questo!»

    Con una profusione di riccioli biondi che incorniciavano il bel viso eccitato, Suzy prese il telecomando della televisione che giaceva accanto alla macchinetta del caffè e lo puntò verso lo schermo. Tutti gli altri la guardarono allibiti, domandandosi dove avesse trovato il coraggio di entrare in quel modo.

    «Un amico mi ha mandato il link a questa notizia su Twitter» spiegò, cambiando nervosamente da un canale all’altro. «Di solito non mi interessano gli incidenti spettacolari, quindi ero indecisa se guardare, ma poi la tua faccia è apparsa sul video, Lexi, e hanno fatto il tuo nome!»

    Acque cristalline con un cielo azzurro scuro riempirono all’improvviso lo schermo piatto da cinquanta pollici. Un secondo dopo, una mezza dozzina di motori a tutta potenza planò sull’acqua, volando come frecce magiche e lasciandosi alle spalle enormi creste di schiuma bianca.

    Una gelida fitta premonitrice fece balzare in piedi Lexi. Le gare di motoscafi erano solo per i milionari impavidi, e l’intero raffinato spettacolo pieno di testosterone era un’esibizione di eccessi da lasciare senza fiato. Ricchezza eccessiva, potere eccessivo, ego eccessivo, e un eccessivo sbeffeggiarsi dei rischi e dei pericoli che avrebbero lasciato sgomente la maggior parte delle persone normali. Ma per Lexi era come guardare il peggiore degli incubi scorrere davanti ai propri occhi, perché in cuor suo sapeva cosa stava per succedere.

    «No» sussurrò, tesa. «Spegni, per favore.»

    Ma nessuno la

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1