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Il magnate dal cuore di tenebra: Harmony Collezione
Il magnate dal cuore di tenebra: Harmony Collezione
Il magnate dal cuore di tenebra: Harmony Collezione
E-book148 pagine2 ore

Il magnate dal cuore di tenebra: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Annie Johnson ha soltanto suo figlio, ma la parte più preziosa della sua vita adesso è a rischio. Falcon Leopardi è venuto a reclamare il bambino del suo defunto fratellastro, e nessuno ha mai osato opporsi a quel tenebroso milionario. Di ritorno in Sicilia, però, il dovere e la lealtà nei confronti della famiglia si scontrano con il senso di giustizia...

Annie si ritrova suo malgrado coinvolta in una battaglia dinastica, ma per fortuna potrà contare sulla protezione di Falcon, che userà al meglio la sua proverbiale focosa e appassionata determinazione.

LinguaItaliano
Data di uscita21 ott 2013
ISBN9788858916216
Il magnate dal cuore di tenebra: Harmony Collezione
Autore

Penny Jordan

Scrittrice inglese, attiva da parecchi anni nell'area della narrativa romantica, è notissima e molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.

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    Anteprima del libro

    Il magnate dal cuore di tenebra - Penny Jordan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Sicilian’s Baby Bargain

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2009 Penny Jordan

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-621-6

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    Falcon Leopardi fece una smorfia disgustato. Doveva essere un raduno commemorativo in ricordo di Antonio, il suo fratellastro, nel giorno del suo compleanno.

    Era stata un’idea di suo padre che lui non aveva approvato, ritenendo che non fosse una scusa valida per ubriacarsi.

    Ma, del resto, la maggior parte degli amici di Antonio condivideva la sua passione per uno stile di vita a dir poco equivoco.

    Uno di questi gli si avvicinò e con la voce impastata dall’alcol si chinò a sussurrargli: «Antonio ti ha mai raccontato della donna a cui ha messo del narcotico nel bicchiere l’anno scorso a Cannes? Ci aveva promesso che si sarebbe vendicato perché aveva osato respingerlo e lo ha fatto. L’ultima che ho sentito è che questa tipa poi lo ha accusato di essere il padre del moccioso che aspettava».

    Falcon, che si stava allontanando irritato, si bloccò e fissò quella specie di essere umano che barcollava davanti a lui.

    «Mi sembra di ricordare che avesse menzionato qualcosa del genere» mentì. «Ma forse potresti rinfrescarmi la memoria.»

    L’altro fu più che felice di accontentarlo.

    «L’avevamo vista al Nikki Beach, però non voleva mai unirsi alle altre ragazze per divertirsi, anche se era lì per il festival del cinema. Indossava sempre gonna e camicetta, come una maestrina. Antonio un giorno le rovesciò addosso apposta lo champagne per cercare di provocarla, senza successo. Lei continuava a respingerlo, come se fosse speciale. Antonio ci disse che gliela avrebbe fatta pagare e così fece. Scoprì dove alloggiava e corruppe uno dei camerieri affinché le versasse nel bicchiere una sostanza narcotica che la mise k.o. La riportammo nella sua camera e Antonio, ovviamente, ci fece giurare di mantenere il segreto. Certo, adesso te lo posso dire perché lui è morto e tu sei suo fratello. Ci ordinò di stare di guardia fuori dalla porta e quando uscì ci raccontò che era così stretta che probabilmente doveva essere vergine.»

    L’espressione dell’uomo iniziò ad alterarsi e a perdere un po’ della sua spavalderia di fronte al gelido silenzio di Falcon, rendendosi probabilmente conto dell’orrore di ciò che era uscito dalla sua bocca.

    «Non che Antonio l’abbia passata liscia» si affrettò a rassicurarlo. «Infatti mi confidò che il fratello della ragazza l’aveva contattato per dirgli che l’aveva messa incinta, ma che non aveva alcuna intenzione di provvedere al bambino.»

    Falcon non pronunciò una parola mentre il tipo parlava. Non era difficile immaginare il fratellastro ordire quel sordido piano descritto dal compare. Era tipico di Antonio e spiegava perché lui e i suoi due fratelli minori lo avevano sempre disprezzato durante la sua breve vita, e perché non si erano addolorati più di tanto per la sua morte.

    «Come si chiamava questa ragazza? Te lo ricordi?»

    L’altro scosse la testa. Poi aggrottò la fronte concentrandosi. «Mi pare Anna, o Annie. Qualcosa del genere. Di sicuro era inglese.» E di fronte all’occhiata glaciale di Falcon rabbrividì e si defilò.

    Sicuramente a bere ancora, rifletté Falcon osservando i suoi fratelli che erano seduti insieme alle rispettive mogli con il padre.

    Il principe aveva sempre viziato il figlio più giovane, l’unico che aveva avuto con la donna che era stata la sua amante durante il suo matrimonio e che aveva sposato alla morte della moglie, ossia sua madre.

    Antonio era deceduto in un incidente d’auto e prima di morire aveva confessato al padre di avere avuto un bambino da una ragazza che aveva conosciuto a Cannes l’anno precedente.

    Il principe aveva preteso che venisse trovato.

    Falcon era convinto di avere fatto il possibile per soddisfare la richiesta del padre, ma evidentemente aveva sottovalutato le bassezze di Antonio.

    Adesso sapeva cosa doveva fare. L’unica domanda era se mettere al corrente i suoi fratelli subito, o dopo avere rintracciato la giovane che il fratellastro aveva drogato, violentato e messo incinta.

    E l’avrebbe trovata, a costo di mettere a soqquadro il mondo. Il suo onore e il suo dovere verso il nome dei Leopardi glielo imponevano.

    A conti fatti, dirglielo prima sarebbe stato più facile...

    1

    Annie si sfregò gli occhi di una intensa sfumatura viola. Qualsiasi donna ne sarebbe stata orgogliosa se non le avessero fatto male per la stanchezza, come se fossero pieni di sabbia.

    Sollevò una mano per scostare dal viso una ciocca di capelli biondo naturale leggermente mossi che le arrivavano alle spalle. Il polso era talmente sottile da sembrare pericolosamente fragile.

    Di solito li teneva legati, ma Ollie le aveva tolto l’elastico mentre gli faceva il bagnetto e alla fine li aveva lasciati sciolti.

    Amava tantissimo il suo bambino; significava tutto per lei e avrebbe fatto qualunque cosa per proteggerlo e tenerlo al sicuro.

    Leggeva ogni sera. Purtroppo il lavoro di ricercatrice freelance part-time non era pagato molto bene, di sicuro non come il suo impiego precedente alle dipendenze di un romanziere e commediografo. Con Tom e sua moglie Susie erano diventati buoni amici.

    La luce del suo monolocale non era sufficientemente forte per quello che stava facendo.

    Lanciò un’occhiata alla lettera aperta sul tavolo che aveva ricevuto dal fratellastro e che le era stata recapitata al suo precedente indirizzo. Rabbrividì e si guardò alle spalle, come se Colin potesse materializzarsi all’improvviso nell’aria.

    Colin viveva nella casa che originariamente era appartenuta a suo padre e che in teoria avrebbe dovuto essere sua. Lui gliela aveva portata via e...

    No, non voleva pensare al fratellastro, anche se a volte era costretta a farlo, per il bene di Ollie.

    Colin aveva disapprovato il fatto che avesse deciso di tenere il bambino, invece di darlo in adozione come avrebbe voluto lui.

    Tuttavia niente avrebbe potuto separarla da suo figlio, nemmeno i suoi tentativi di farla sentire in colpa insistendo che una coppia avrebbe potuto dargli una vita migliore rispetto a una madre single.

    Viveva nel terrore che lui la rintracciasse e che riuscisse in qualche modo a toglierle Ollie.

    Non era mai stata nelle sue intenzioni dirgli della gravidanza, ma Susie aveva pensato di farle un favore scrivendogli per raccontargli cosa era successo a Cannes, quando era stata violentata da Antonio Leopardi.

    Ovviamente Susie aveva apprezzato che Colin le avesse offerto una casa e tutto il sostegno di cui aveva bisogno.

    Lei aveva rifiutato la sua offerta, conoscendo bene il fratellastro, ed era rimasta nel suo appartamento sostenendo che voleva fare nascere il bambino nell’ospedale vicino perché godeva di un’ottima reputazione.

    Colin aveva continuato a venirla a trovare fingendo addirittura di accettare la sua decisione di tenere il figlio. Finalmente, però, la sua finzione era sfumata una volta realizzato che Antonio Leopardi non aveva alcuna intenzione di assumersi le sue responsabilità.

    Alla fine lei si era sentita così disperata e sotto pressione che poche settimane dopo la nascita di Ollie, mentre Colin era in Scozia a sistemare una questione ereditaria di suo padre, aveva deciso di trasferirsi e iniziare una nuova vita con il suo bambino.

    Senza dire niente a nessuno, compresi Tom e Susie, aveva trovato un nuovo appartamento e un nuovo lavoro. Era semplicemente scomparsa, cosa peraltro non difficile in una città grande come Londra.

    Tutto questo era successo cinque mesi prima, eppure non si riteneva ancora al sicuro.

    Si era sentita in colpa a non dire niente a Susie e a Tom, ma non poteva permettersi di rischiare.

    Purtroppo non conoscevano Colin come lo conosceva lei e non sapevano di cosa poteva essere capace.

    Rabbrividì ricordando come si era sentita infelice quando sua madre e il padre del fratellastro si erano sposati.

    Aveva cercato di spiegare alla madre quanto la mettesse a disagio Colin, che controllava ossessivamente tutto quello che faceva.

    All’epoca del matrimonio dei loro genitori lui aveva diciannove anni e frequentava l’università, mentre lei dodici. Dopo le nozze, però, aveva deciso di cambiare facoltà ed era venuto a vivere con loro.

    Colin aveva preso in antipatia la sua migliore amica, Claire, e sua madre le aveva suggerito di non invitarla più in seguito a un incidente durante il quale il fratellastro, facendo retromarcia con la macchina, aveva quasi investito l’amica che andava in bicicletta.

    E adesso aveva preso in antipatia Ollie...

    Purtroppo non aveva mai conosciuto suo padre, un soldato che era deceduto in un agguato prima della sua nascita, tuttavia era cresciuta felice con la madre. Il padre, inoltre, aveva lasciato loro una cospicua eredità per cui non avevano mai avuto problemi economici. La madre le aveva sempre detto che poi sarebbe passato tutto a lei, ma non era stato così perché quando era morta insieme al secondo marito si era preso tutto Colin, compresa la casa.

    Automaticamente lanciò un’occhiata al lettino del figlio che dormiva beato. Si alzò e si avvicinò. Era così bello e perfetto che il solo guardarlo le riempiva il cuore d’amore materno. Era sano, buono e felice. Aveva i capelli neri ricci e due grandi occhi grigio blu. La gente si fermava spesso a fargli i complimenti. Era anche intelligente e curioso del mondo che lo circondava.

    All’asilo nido lo adoravano. Lo portava tutti i giorni prima di andare a lavorare come donna delle pulizie, l’unico impiego che aveva

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