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Combinazione perfetta: Harmony Bianca
Combinazione perfetta: Harmony Bianca
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E-book190 pagine2 ore

Combinazione perfetta: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Whitney Thomason, di professione Cupido, si è sempre vantata di essere in grado di trovare l'anima gemella per chiunque, ma il chirurgo Tanner Locke rappresenta una vera e propria sfida. Lui si vuole sistemare, ma su una cosa è irremovibile: non ha alcuna intenzione di innamorarsi.

Quando l'ennesima candidata fallisce miseramente, a Whitney sembra evidente che l'unica donna che può accompagnare Tanner in un viaggio d'affari e impersonare la sua fidanzata sia lei! Ma passare qualche giorno in compagnia di quell'uomo sexy e carismatico si rivela una vera e propria tortura. Entrambi sanno che cedere all'attrazione che provano sarebbe una pessima idea, ma le leggi del desiderio spesso sanno essere più convincenti di quelle della ragione.
LinguaItaliano
Data di uscita20 dic 2018
ISBN9788858991855
Combinazione perfetta: Harmony Bianca

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    Anteprima del libro

    Combinazione perfetta - Susan Carlisle

    successivo.

    1

    E così, Tanner Locke aveva bisogno di un'agenzia matrimoniale.

    Due giorni prima, a Whitney Thomason era tremata la mano quando aveva poggiato la cornetta del telefono. Doveva essere stata catapultata nel passato, perché altrimenti uno come Tanner avrebbe avuto bisogno del suo aiuto?

    E adesso le aveva scritto per chiederle di cambiare i loro programmi e raggiungerlo presso un piccolo aeroporto appena fuori San Francisco. Come titolare della Professione Appuntamenti, non era raro che Whitney concedesse delle eccezioni ai clienti, ma era la prima volta che qualcuno le chiedeva un colloquio in aeroporto, perdipiù al crepuscolo.

    Non avrebbe mai accettato se non fosse stata ben consapevole dello status sociale del suo potenziale cliente.

    Avere il nome del dottor Tanner Locke nella lista dei propri clienti sarebbe certamente stata un'ottima referenza per lei. Non che avesse intenzione di divulgare il suo nome, ma avrebbe potuto dire che un eminente medico della città aveva beneficiato dei suoi servizi. Chissà, magari lui avrebbe sparso la voce. In ogni caso, sarebbe valsa la pena guidare fin laggiù per incontrarlo.

    Tutte le ragazze della Berkeley avevano avuto una cotta per Tanner, il ragazzo più popolare del campus. Lei compresa, anche se sapeva di non essere il suo tipo. A lui piacevano le ragazze delle confraternite, bionde e magre, mentre lei era la classica Miss Nessuno, timida, sovrappeso e con degli insignificanti capelli castani.

    Perlomeno conosceva già i suoi gusti.

    Tanner era un emergente chirurgo nell'ambito dei trapianti di cuore e negli ultimi due anni il suo nome era comparso varie volte sui giornali. Chissà perché una persona di successo e affascinante come lui si stava rivolgendo a un'agenzia matrimoniale...

    Whitney sorrise ironica. Per la stessa ragione per cui lo facevano gli altri: non avevano tempo o energie da dedicare alla ricerca. Lei si occupava della prima scrematura, scartando le partner meno compatibili, così ai clienti non restava che conoscere soltanto le candidate più adatte. Andavano praticamente a colpo sicuro.

    Arrivò all'uscita della pista con qualche minuto di anticipo sull'orario concordato. Chissà se lui l'avrebbe riconosciuta? E perché mai avrebbe dovuto? Avevano frequentato insieme sì e no due lezioni. Inoltre, era molto cambiata da allora, perlomeno fisicamente. Aveva perso venti chili e smesso gli occhiali dalle lenti spesse. E comunque, cosa importava? La cotta per lui le era passata. Assolutamente.

    Si fermò in un parcheggio accanto a un edificio di mattoni rossi e spense il motore. Un jet bianco scintillava sulla pista di fronte al terminal, mentre due uomini vi trafficavano attorno. Tanner era in partenza? Probabilmente andava alle Hawaii per il weekend.

    Normalmente Whitney preferiva fare il colloquio preliminare in luoghi neutri, come un caffè o al parco. Lontano dalla pressione dell'ambiente lavorativo i clienti erano più rilassati e meno distratti. Sebbene apparissero molto concentrati su loro stessi, quando si trattava della vita privata non erano poi tanto collaborativi. Gli uomini tendevano a rivelarle la metà delle informazioni di cui lei aveva bisogno. Inoltre, più erano persone di successo, più erano insicuri e indecisi sui propri obiettivi o nella scelta della compagna ideale.

    Al suono della sirena di un'ambulanza, guardò nello specchietto retrovisore. Il rumore cessò all'improvviso non appena il veicolo oltrepassò l'ingresso, per poi fermarsi ai piedi dell'aereo. Un gruppo di uomini e donne in camice verde scese dal retro. Una figura si allontanò dal gruppo e le venne incontro. Doveva essere Tanner. Erano anni che non lo vedeva, ed era cambiato anche lui. Le sue spalle erano più ampie e il suo viso aveva perso la giovinezza di un tempo per acquistare i tratti squadrati di un uomo maturo. Era ancora molto bello. Se possibile anche di più, adesso. Lei scese dall'auto e chiuse la portiera, in attesa.

    «Whitney?»

    Non l'aveva riconosciuta. Era sollevata o delusa? Allungò la mano quando lui le si fece più vicino.

    «Sì, sono io. Whitney Thomason.»

    Tanner guardò la sua mano, ma poi si sporse verso di lei e la abbracciò.

    Cosa sta facendo?

    Whitney sentì il proprio viso schiacciato contro il petto di lui. Non sapeva di ospedale, ed emanava un buon odore di pulito. Whitney era così sorpresa che finì per appoggiargli le mani sui fianchi. Cosa stava succedendo? Prima che se ne rendesse conto lui mollò la presa.

    Tanner si voltò. «Reggimi il gioco, per favore. Diamoci del tu, niente formalismi.»

    Whitney guardò dietro di lui i colleghi che lo fissavano. «Va bene, allora io sono solo Whitney.»

    «Tanner. E preferirei che la cosa restasse fra noi» continuò, implorandola con i suoi occhi scuri.

    «Capisco, e ti assicuro la massima discrezione.» I professionisti con i quali lavorava esigevano la massima segretezza. Non erano disposti a far sapere agli altri che avevano bisogno di aiuto nella loro vita privata, oppure non volevano ammettere di avere difficoltà a trovare qualcuno da soli. In ogni caso, lei rispettava i loro desideri. Nessuno però era mai arrivato a tanto pur di difendere la propria privacy.

    Allora, perché aveva organizzato un incontro proprio davanti ai suoi colleghi? «Come mai mi hai chiesto di venire qui?» chiese, indicando il gruppo vicino all'aereo.

    «Be', non pensavo di dover andare a prendere un cuore e volevo iniziare questa cosa con te nel modo corretto, incontrandoci di persona» le spiegò.

    «Un cuore?» domandò lei, confusa.

    «Sono un cardiologo trapiantista. E sto per ritirare un cuore.»

    «Oh!» si stupì Whitney. Lo faceva sembrare roba da tutti i giorni. Forse per lui lo era, ma a lei sembrava una cosa... affascinante.

    Tanner guardò verso la pista, mentre il motore dell'aereo cominciava a rombare. «Allora, cosa vuoi sapere da me?»

    Sul serio vuole parlare qui, adesso?

    «Di solito mi serve un'ora di colloquio per raccogliere sufficienti informazioni da un cliente e farmi un'idea del tipo di donna che potrebbe fare al caso suo» rispose lei, prendendo tempo.

    Tanner guardò di nuovo verso i colleghi, che stavano salendo a bordo del jet, poi rispose: «Non ho un'ora, c'è un paziente che aspetta un cuore nuovo».

    «In questo caso ti suggerisco di rimandare l'incontro» tagliò corto lei, prendendo le chiavi della macchina.

    «Preferirei incominciare subito. Sto per ricevere una promozione e il Consiglio dell'ospedale mi sta con il fiato sul collo. Vogliono che mi sistemi e devo procurarmi una moglie in fretta. Ma, con tutti gli impegni che ho, non riesco a trovare il tempo di sedermi e chiacchierare.» La sua voce lasciava trasparire una nota disperata che per fortuna Whitney non sentiva spesso. «Cerco una donna che sappia badare a se stessa, sia a suo agio in pubblico, voglia diventare madre e che mi sostenga nella carriera.»

    Ma davvero? Tutto qui? Non aveva nemmeno nominato l'amore. Si preannunciava un cliente difficile.

    «Be', sono richieste piuttosto vaghe» commentò Whitney. «Io preferisco conoscere i miei clienti, in modo da non far perdere tempo né a loro né ai loro potenziali partner.»

    «Ehi, Tanner!» lo chiamò l'ultimo uomo rimasto ai piedi dell'aereo. «Dobbiamo andare. Questo cuore non aspetta noi!»

    Tanner si volse verso di lei. «Il mio paziente ha aspettato per mesi questo cuore. Devo assicurarmi che lo riceva» si giustificò. «Ascolta, so che sei la migliore in città, sono sicuro che troverai qualcuno per me. Ecco, tieni il mio biglietto da visita. Chiamami quando hai qualcosa. E non scappare, ora ti darò un bacio sulla guancia, sai... per i colleghi» disse indicando con un cenno del capo il gruppo dietro di sé. «Devono convincersi che tu sia la mia ragazza.»

    Prima che Whitney avesse modo di dare il suo consenso, le labbra di Tanner le sfiorarono la guancia e lui corse via.

    La sfacciataggine di quell'uomo non aveva limiti!

    Qualche minuto più tardi Whitney vide il velivolo decollare e scomparire nel cielo ormai buio. Era come se il mitico Tanner, del quale era stata innamorata, quella sera si fosse magicamente rivelato un comune mortale. Il fatto era che in realtà quel nuovo Tanner le era ignoto, proprio come quello vecchio. Se anche fosse riuscita a trovargli una compagna, lui avrebbe mai trovato il tempo per conoscerla o avrebbe semplicemente aspettato che lei si piegasse alle sue richieste? L'obiettivo di Whitney era far incontrare persone disposte a innamorarsi e Tanner non sembrava volere nulla di tutto ciò.

    E poi si disse che, se avesse continuato a lavorare per lui, non avrebbe più accettato alcun contatto fisico. Era una professionista.

    Tanner guardò dal finestrino la donna che era ancora in piedi accanto alla sua piccola utilitaria. Niente del suo aspetto appariva sexy o appariscente, anzi aveva un look alquanto sciatto, con quella camicetta bianca abbinata a una semplice gonna a tubino nera e le scarpe basse. I suoi capelli erano raccolti alla nuca in una coda bassa ed era priva di trucco.

    Non era sua abitudine andarsene in giro a baciare le sconosciute, eppure l'aveva fatto con lei. La piccola Miss Appuntamenti aveva la pelle più soffice e liscia che lui avesse mai sfiorato. Non aveva niente a che vedere con le donne che frequentava di solito, ma trovava interessante la sua personalità pratica e schietta. La gente in genere non si rivolgeva a lui con tanta franchezza.

    Dove l'aveva già vista? Forse era una familiare di qualche suo vecchio paziente. O magari era stato il suo sorriso a trarlo in inganno. Era uno dei più calorosi che avesse mai visto. Le illuminava gli occhi.

    Tanner sperava di aver preso la decisione giusta. Giravano già molti pettegolezzi fra i grandi capi dell'ospedale sul fatto che lui fosse in testa alla corsa per diventare il nuovo capo dipartimento, una volta che il dottor Kurosawa fosse andato in pensione. Solo che era stato anche velatamente dichiarato che un uomo sposato avrebbe fatto una figura migliore, in quella veste, rispetto a uno scapolo.

    Per un momento aveva pensato di cercare su Internet, ma non poteva permettersi di usare il suo vero nome. E poi non aveva né il tempo né la voglia di barcamenarsi fra tutti quei possibili e potenzialmente infiniti incontri. Solo il pensiero di uscire con tanta gente gli dava la nausea. Era meglio coinvolgere il minor numero di persone possibile. A dire la verità, non era stato contento di dover assumere qualcuno che lo aiutasse a trovare una donna. Ma ormai era fatta. In nome della carriera.

    Rimediare degli appuntamenti non era mai stato difficile per lui, ma non aveva ancora trovato qualcuno che fosse compatibile in vista di un impegno a lungo termine. A Tanner non interessava tanto l'amore, ma voleva una relazione basata su interessi e obiettivi comuni. Forse con l'aiuto di una persona che fosse imparziale, avrebbe trovato una donna che desiderava lo stesso. Avrebbe gestito la ricerca come una questione d'affari, con tanto di analisi di pro e contro.

    Di una sola cosa era certo: l'amore non sarebbe stato l'elemento determinante. Aveva già visto cosa poteva fare a una persona. Sua madre aveva amato suo padre, ma lui non aveva mai ricambiato quel sentimento e così, mentre lei stravedeva per lui, lui passava il tempo lontano da casa. Ogni volta che se ne andava lei piangeva e lo pregava di restare. Passava giorni in depressione, finché lui non tornava a casa di nuovo, in un ciclo senza fine. Finché un giorno non avevano divorziato.

    Tanner si rifiutava di finire come loro. La sua carriera gli richiedeva molto tempo ed energie, aveva bisogno di una moglie che potesse supportarlo.

    Magari l'agente matrimoniale sarebbe riuscita ad aiutarlo. Se una donna fosse stata felice con quello che lui era in grado di offrirle, sarebbe stata perfetta.

    «Ehi, Tanner!» lo riscosse il chirurgo nefrologo, dandogli un colpetto sulla spalla. «Chi era la donna con cui stavi parlando? Non avrai dovuto cancellare un appuntamento galante?» gli chiese, ironico.

    Lui diede un'alzata di spalle. «Solo una che ho conosciuto.»

    «Sai che un bel giorno dovrai mettere la testa a posto, vero? Ai Consigli di amministrazione degli ospedali piace che i loro direttori siano persone per bene. Se vuoi, c'è la sorella di un mio amico... Ho sentito che è molto carina.»

    «No, grazie» lo fermò subito.

    «Era solo per dire» sorrise il collega.

    Tanner non ne poteva più di amici e parenti che volevano sistemarlo. Tutti desideravano che la loro figlia, sorella o amica sposasse un medico.

    Guardò l'infermiera seduta accanto a Charlie. Stava parlando con uno degli epatologi. Ci era uscito un paio di volte, ma la scintilla fra loro non era mai scattata, e Tanner non aveva più intenzione di uscire con altre infermiere. Voleva poter tornare a casa ogni sera da qualcuno che non fosse in preda all'adrenalina ospedaliera come lui. Una donna capace di regalargli un nido di pace dove trovare conforto a fine giornata.

    Confidava che Whitney Thomason la trovasse per lui.

    La mattina dopo, Tanner aveva collezionato più di venti ore di servizio in ospedale, ma il suo paziente, che era stato a un passo dalla morte, si stava riprendendo bene in Terapia Intensiva. Il dono di vita che un trapianto di cuore significava per una persona non finiva mai di commuoverlo. Era onorato di aver preso parte al processo.

    Grazie a Dio era riuscito a dormire un paio d'ore in aereo durante il tragitto per recuperare il cuore. Ora aveva il consueto giro di visite mattutino da fare e poi finalmente sarebbe potuto andare a casa a dormire. Tutti i suoi interventi programmati erano stati spostati al giorno successivo o rimandati. L'unica cosa che prevedeva la sua agenda quel giorno era dormire.

    Bussò alla porta della stanza 223 e l'aprì con cautela. «Signor Vincent?»

    «Entri pure» rispose il paziente con voce forte.

    Tanner entrò e si avvicinò al letto. «Come si sente oggi?» chiese.

    «Mentirei se le dicessi che non sento dolore» rispose l'uomo con un sorriso.

    Tanner sorrise

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