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Un Natale da regina: Harmony Destiny
Un Natale da regina: Harmony Destiny
Un Natale da regina: Harmony Destiny
E-book149 pagine2 ore

Un Natale da regina: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Nello stesso istante in cui il Principe Nicolas di Glendovia posa gli occhi su Alandra Sanchez sa che diventerà la sua amante, tanto che, davanti al rifiuto ostinato di lei, Nicolas arriva a offrirle un lavoro da sogno che la obbligherà a stabilirsi per un mese a palazzo. Lui infatti non ha alcuna intenzione di rinunciare a soddisfare il proprio piacere e ha in mente un piccante piano di seduzione per risvegliare i sensi della donna che desidera più di ogni altra cosa al mondo.

Tuttavia il dubbio che più lo tormenta è: Alandra accetterà di perdersi ogni notte tra le sue braccia sapendo che è già promesso a un'altra donna?

A Natale tutti i sogni possono diventare realtà, anche quello di sedurre un principe.
LinguaItaliano
Data di uscita9 dic 2016
ISBN9788858958193
Un Natale da regina: Harmony Destiny
Autore

Heidi Betts

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Un Natale da regina - Heidi Betts

    successivo.

    1

    Solo lei potrebbe andare bene.

    Una donna alta, dai capelli neri come l'ebano, lunghi fino ai fianchi, il corpo sottile, ma armonioso, catturò l'attenzione del Principe Stephan Nicolas Braedon di Glendovia.

    Troppo lontana per poter cogliere il colore dei suoi occhi e l'espressione del suo viso, decise che quella donna era incantevole e meritava di essere conosciuta.

    «Scopri il suo nome» intimò a voce bassa all'uomo in giacca e cravatta al suo fianco.

    La guardia del corpo seguì lo sguardo del principe e annuendo si allontanò.

    Nicolas non si preoccupò di domandargli come avrebbe scoperto le generalità di quell'affascinante sconosciuta, non era un suo problema. Il suo scopo era ottenere quelle informazioni, in un modo o in un altro.

    Pochi minuti dopo, la guardia del corpo si materializzò al suo fianco. «Il suo nome è Alandra, Alandra Sanchez, Vostra Altezza. È lei che ha organizzato la festa di beneficenza di questa sera.»

    Alandra. Un bel nome per una bellissima donna.

    Fasciata in un abito lungo color indaco che esaltava le sue forme, si muoveva con grazia nella sala da ballo gremita di gente, sorridendo a tutti con gentilezza e scambiando qualche parola con gli ospiti, assicurandosi che nulla fosse fuori posto.

    Nicolas non la perse d'occhio un istante.

    Aveva partecipato a quella cena di beneficenza perché il suo ruolo glielo imponeva, senza immaginare che la serata gli avrebbe riservato una piacevole sorpresa. Adesso che aveva visto Alandra, non avrebbe lasciato gli Stati Uniti senza tentare di conquistarla, facendola diventare la sua amante.

    Quale membro della famiglia reale, Nicolas aveva l'onere di sovrintendere gli eventi promossi dalle organizzazioni a scopo di beneficenza di Glendovia, ma non era tenuto a partecipare agli avvenimenti che si svolgevano al di fuori del suo paese. Di solito se ne occupava sua sorella, o uno dei suoi fratelli.

    Ma Mia, che avrebbe dovuto raccogliere i fondi per ampliare il reparto pediatrico del Central Texas Hospital, aveva dovuto rinunciare all'ultimo minuto a quel viaggio per sopraggiunti impegni.

    Nicolas, che si trovava negli Stati Uniti per discutere con dei petrolieri il prezzo del combustibile importato dal suo paese, aveva deciso di partecipare a quella serata di beneficenza, lamentandosi perché la sorella aveva scombussolato i suoi piani.

    Tuttavia, adesso che aveva messo gli occhi su Alandra, avrebbe dovuto ringraziare Mia.

    Le avrebbe mandato un mazzo di fiori, o una delle sue scatole preferite di cioccolatini. Se non fosse stato per lei, non si sarebbe mai imbattuto in quella splendida creatura dai capelli corvini.

    Grazie alla sorella, era sicuro che avrebbe vissuto un'esperienza esaltante. Fuori e dentro le lenzuola.

    Il sorriso sul viso di Alandra Sanchez sembrava a tratti forzato. Aveva dedicato molti mesi del suo lavoro alla riuscita di quella raccolta di beneficenza a favore della nuova ala pediatrica dell'ospedale ed era un po' tesa.

    Sfortunatamente non tutto era andato come aveva previsto, ma poteva prendersela soltanto con se stessa. Con la sensazione di avere gli occhi della gente puntati su di sé, avvertì nei loro sguardi la curiosità mista a una certa disapprovazione.

    Tutto questo perché aveva avuto la sfortuna di incontrare l'uomo sbagliato e si era lasciata coinvolgere da lui.

    Avrebbe potuto fronteggiare qualsiasi emergenza, un urgano, un'alluvione, un incendio... ma quello che le era capitato era stato il peggiore scenario immaginabile, contro il quale non aveva avuto armi per difendersi. Aveva subito un affronto personale e la sua reputazione era stata compromessa.

    Era stata al centro di uno scandalo a causa della sua relazione con Blake Winters, che non le aveva detto di essere sposato e di avere dei figli. Avrebbe dovuto intuire che quel tipo le avrebbe portato soltanto dei guai e imparare da quell'esperienza.

    Adesso, chiunque in quella stanza, o meglio tutta Gabriel's Crossing, il Texas intero, per non dire gli Stati Uniti, la consideravano una rovina famiglie.

    Era quello che i giornali avevano scritto su di lei, riempiendo colonne con articoli dai titoli diffamatori, stampati a lettere cubitali. Inoltre, avevano pubblicato la sua fotografia accanto a quella di Blake ritratto con sua moglie e i suoi due bambini. Quando l'articolo era comparso sui giornali, avrebbe voluto comprare tutte le copie e distruggerle.

    I quotidiani avevano una vita breve. Il giorno successivo la gente avrebbe usato i fogli stampati per coprire i pavimenti, per infilarli in scarpe bagnate, o per metterli sul fondo delle lettiere dei gatti. Ma anche se fossero stati buttati via e dimenticati, quella storia l'avrebbe perseguitata ancora per molto tempo, ne era certa.

    Ignorando le occhiate di sottecchi e i mormorii, Alandra attraversò a testa alta l'ampia sala da ballo, fingendo che fosse tutto a posto.

    L'espressione imperturbabile e apparentemente serena non tradì la sua ansia e la sua rabbia e, nonostante il cuore le martellasse nel petto, riuscì a controllare il respiro e a sorridere.

    Niente avrebbe potuto indurla a prevedere che quella cena da lei organizzata per la ricerca di fondi non sarebbe stata un successo, a dispetto del clamore che la rottura della sua relazione con Blake Winters aveva avuto.

    Tutti gli invitati erano intervenuti e da parte dell'ospedale nessuno aveva disdetto l'invito, lamentandosi dello scandalo che l'aveva vista protagonista, o aveva manifestato qualche preoccupazione sul fatto che il suo nome fosse legato all'organizzazione che si occupava dell'evento.

    Per questo aveva pensato che quella festa si sarebbe svolta senza intoppi e, sebbene i giornalisti fossero ancora accampati fuori dal suo giardino, si era convinta che il resto della sua vita sarebbe trascorso tranquillamente.

    Adesso però non ne era più tanto sicura. Forse tutte le sedie erano occupate perché l'alta società texana voleva vedere di persona colei che era caduta in disgrazia.

    Avrebbe potuto avere una lettera scarlatta appuntata sul petto, o una foglia di spinaci tra i denti per il modo in cui la gente la scrutava. Ma non le importava. Avrebbe sostenuto quegli sguardi curiosi e critici e sopportato i commenti sarcastici perché lei era lì per svolgere il suo lavoro: raccogliere fondi per realizzare una nuova area ospedaliera riservata ai bambini malati.

    Tuttavia non riuscì a scrollarsi di dosso la sensazione che la sua reputazione sarebbe diventata un ostacolo alla promozione di iniziative benefiche e che quella serata sarebbe stata un fallimento.

    Si era impegnata con tutte le sue forze per sensibilizzare il maggior numero di persone e renderle partecipi di un problema che riguardava tutti.

    Alandra credeva in quello che faceva, credeva nella solidarietà, nella possibilità di poter aiutare concretamente gli altri e non negava mai il suo sostegno economico e il suo tempo alle cause filantropiche. Appassionata e convincente, riusciva sempre a persuadere le persone a fare delle donazioni generose.

    Ma a quel punto della serata avrebbe già dovuto ricevere una dozzina di assegni a più zeri, invece le sue mani e le casse dell'ospedale erano vuote.

    Tutto questo perché l'anno precedente, durante una raccolta di fondi, Alandra aveva avuto la sventura d'imbattersi in Blake Winters e quando lui aveva cominciato a invitarla a uscire, non era stata in grado di dirgli di no. Poi era scoppiato lo scandalo.

    Nervosa e preoccupata, premette una mano all'altezza dello stomaco per calmare il tremolio che sentiva dentro di sé. Un impeto d'orgoglio la costrinse a raddrizzare le spalle e a proseguire. Avrebbe finto che non fosse successo nulla, e camminando a testa alta tra la gente, avrebbe continuato a sorridere, pregando che le persone si ricordassero del vero motivo per cui erano intervenute a quella festa.

    In caso contrario, se avesse tentato da sola di coprire la somma necessaria a costruire la nuova ala ospedaliera a favore dei bambini, si sarebbe indebitata per il resto della sua vita.

    Concluse il giro della sala, controllando che tutte le sedie fossero occupate e che gli ospiti fossero stati serviti, poi salì sul palco riservato agli organizzatori dell'evento.

    Non avendo appetito, giocherellò con la forchetta nel piatto e scambiò qualche battuta con le signore sedute vicino a lei.

    Quando il Presidente dell'organizzazione cominciò il suo discorso, il silenzio calò nella sala e dopo i soliti ringraziamenti, seguì una cerimonia in cui diversi membri dell'organizzazione vennero premiati con delle targhe di riconoscimento per il costante impegno dimostrato. Anche Alandra ricevette una targa, a lode del lavoro che aveva svolto a favore della raccolta di denaro per l'ospedale.

    In quel momento quel premio rappresentò per lei una boccata d'ossigeno.

    Quella serata era stata lunga e difficile e quando gli ospiti cominciarono ad andarsene, Alandra sospirò di sollievo. Tra le mani stringeva alcuni assegni dall'importo generoso.

    Anche se la raccolta non era andata bene come le volte precedenti e la gente l'aveva trattata in modo diverso dal solito, non poteva lamentarsi. Aveva ricevuto la promessa di ulteriori donazioni sulle quali contava molto. Se all'inizio si era preoccupata, adesso doveva ammettere che l'evento si era concluso con un discreto successo.

    Salutò gli ultimi ospiti e prima che i camerieri sgomberassero i tavoli, si assicurò che nessuno avesse dimenticato degli oggetti personali.

    Sospirando, prese la sua borsetta ricamata e lo scialle e si avviò verso l'uscita, pensando già a quello che l'aspettava l'indomani.

    «Signorina Sanchez?»

    Una voce maschile la colse di sorpresa, interrompendo i suoi pensieri.

    Voltandosi, Alandra si trovò di fronte a un uomo alto e grosso come un armadio.

    Intimorita, deglutì, guardandolo con aria interrogativa.

    «Sì?»

    «Se ha un minuto, il mio capo vorrebbe parlarle.»

    Con un cenno della testa, la invitò a guardare oltre una porta in fondo alla sala da ballo dove un uomo distinto sedeva a un tavolo.

    Alandra guardò dove le era stato indicato e si accorse che gli occhi di quello sconosciuto dall'aspetto affascinante erano puntati su di lei.

    «Il suo capo?» domandò perplessa.

    «Sì, signorina.»

    Le sembrò difficile ottenere delle informazioni da quel tipo che le stava davanti come una sentinella e non chiese altro.

    Probabilmente l'uomo che voleva parlarle era un potenziale donatore e Alandra aveva sempre tempo da dedicare a chi desiderava contribuire a una buona causa.

    «Sì, certo, ho ancora qualche minuto. Dopo di lei» rispose.

    Il gigante le fece strada e la scortò in una stanza vuota, adiacente alla sala da ballo che i camerieri stavano già riordinando.

    Quando lei gli si avvicinò, l'uomo sollevò un calice di champagne in segno di saluto.

    Alandra gli rispose con un timido sorriso.

    Lo sconosciuto indossava una giacca blu scuro dal taglio perfetto, fatta su misura, diversa da tutte quelle che aveva visto quella sera e pensò subito che non doveva essere americano.

    Da

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