Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Scandalo e passione (eLit)
Scandalo e passione (eLit)
Scandalo e passione (eLit)
E-book168 pagine2 ore

Scandalo e passione (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Love and Lipstick 2
Il senatore Phillip Edgewood ambisce alla carica di Presidente degli Stati Uniti, ma per poter concorrere ha bisogno di una moglie con cui condividere l'obiettivo, non necessariamente un sentimento. La donna perfetta per quel ruolo è Alexandra Meer, direttore finanziario di una società di cosmetici: non crede né all'amore né al lieto fine.
Alexandra ha faticato per raggiungere l'attuale posizione e non ha intenzione di rinunciarvi, neanche quando, dopo una notte di passione con Phillip, la sua vita viene sconvolta inaspettatamente. La soluzione per evitare lo scandalo che ne deriverebbe, però, è un matrimonio di convenienza. L'importante è sperare che la passione e l'amore non vi abbiano posto...
LinguaItaliano
Data di uscita3 mag 2021
ISBN9788830528147
Scandalo e passione (eLit)

Leggi altro di Kat Cantrell

Autori correlati

Correlato a Scandalo e passione (eLit)

Titoli di questa serie (4)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Scandalo e passione (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Scandalo e passione (eLit) - Kat Cantrell

    978-88-3052-814-7

    1

    Per la terza volta, Alex scomparve dietro la statua greca, stuzzicando la curiosità del senatore Phillip Edgewood.

    La osservava da un po', dall'altra parte della sala affollata, incapace di staccarle gli occhi di dosso.

    Alexandra Meer era la più bella fra le donne presenti.

    Conoscendo il suo stile, Phillip si era aspettato che si presentasse con gli abituali jeans sdruciti al party per la raccolta fondi che lui aveva organizzato. E l'avrebbe apprezzata comunque perché gli piaceva così com'era. Tuttavia, vestita con eleganza, pettinata e truccata con cura, quasi stentava a riconoscere la ragazza acqua e sapone che aveva incontrato per la prima volta un paio di settimane prima negli uffici della Fyra Cosmetics.

    La senatrice Ramona Galindo si schiarì la voce per attirare l'attenzione di Phillip. I due condividevano molti interessi e si fermavano a parlare spesso quando si ritrovavano a Dallas. Per lui, però, era difficile concentrarsi mentre seguiva le mosse furtive di Alex. Con lo sguardo incollato a lei, fingeva di ascoltare poiché lo scopo della serata era confrontarsi con i colleghi fuori da Washington.

    Si domandò se Alex stesse gettando via le tartine prima che un ospite si accorgesse che non le stava mangiando, oppure se fosse in procinto di incontrare qualcuno in quell'angolo nascosto.

    Se fosse stato per la prima ragione, per dovere morale si sentiva d'informarla che anche lui detestava le tartine. Se, invece, si fosse trattato della seconda, per lo stesso motivo, sarebbe stato felice di esaudire il suo desiderio.

    Phillip aveva bisogno di una distrazione. Quel giorno ricorreva il compleanno di Gina. Se sua moglie fosse stata ancora viva, avrebbe compiuto trentadue anni. Nonostante fossero trascorsi ormai due anni, non era ancora riuscito a elaborare la sua scomparsa.

    Eppure, l'attrazione per Alex era qualcosa di reale e, perciò, stava a lui decidere se trascorrere il resto della serata imbronciato e di cattivo umore, o tentare di alimentare la scintilla che si scatenava ogni volta che si trovavano vicino.

    Lui e Alex avevano iniziato a vedersi per pranzo con la scusa di parlare di lavoro. Lei rideva alle sue battute e lo faceva sentire un uomo normale anziché un noioso politico. Alex aveva persino accettato di partecipare alla sua festa mentre lui avrebbe scommesso il contrario. Di quali altri indizi aveva bisogno per capire che la loro relazione aveva imboccato una strada diversa da quella degli affari?

    «Scusami» mormorò alla senatrice Galindo, allontanandosi con un mezzo inchino. Aggiustandosi la cravatta, si fece largo tra la folla per raggiungere la donna più interessante del party.

    A braccia conserte, girò attorno alla statua, bloccando Alex e fu subito inebriato dal suo profumo leggero e fruttato.

    Il sangue gli ribollì nelle vene.

    «Che piacere incontrarti qui» la salutò con tono divertito. «Spero di non essere io la persona che stai cercando di evitare.»

    Gli occhi di Alex si dilatarono e si addolcirono immediatamente. Di un colore straordinario, mescolavano il verde smeraldo con piccole pagliuzze scure, soprattutto nell'iride sinistra, risultando particolari e magnetici come pietre preziose. Non aveva mai conosciuto una donna come lei, il che era davvero incredibile considerando tutte le sue conoscenze nell'élite di Dallas e Washington.

    «Naturalmente no. Impossibile strappare il titolo di noia mortale al sindaco.» Si bloccò e imprecò fra sé. «Non che voglia evitare lui... o te.»

    Phillip sembrava divertirsi a metterla in imbarazzo. Ogni volta che la stuzzicava, Alex cadeva nel tranello, replicando in maniera azzardata o fuori luogo, strappandogli un sorriso. E lui aveva bisogno di sorridere, soprattutto quella sera. Lei era l'unica persona che riuscisse in quell'impresa, la sola che non sembrasse impressionata dalla sua posizione e dalla sua ricchezza.

    «Tuttavia, se mai stessi cercando di evitare qualcuno, questo nascondiglio sarebbe perfetto.» Phillip si appoggiò al muro. «Nessuno saprebbe che tu sei qui dietro, a meno che non ti stesse osservando.»

    L'ombra in quella nicchia non era così intensa da celare il suo rossore.

    «Mi stavi guardando?»

    Scosse la testa. «Quando una donna indossa un abito come il tuo, è impossibile che non attiri l'attenzione di un uomo.»

    Accigliata, Alex abbassò lo sguardo. «È un vestito normale» mormorò.

    Tutto tranne che normale.

    L'abito color avorio con piccoli punti dorati scintillava a ogni movimento, riflettendo la luce, e la seta fasciava le sue curve con sensualità. Il che non fece che accrescere l'interesse di Phillip che la considerava irresistibile già prima di quella trasformazione.

    Non solo.

    Lui sperava che Alex non fosse refrattaria a quel genere di serate di gala. I politici intervengono a molti eventi e Phillip aveva bisogno di una compagna al proprio fianco. Chissà che non avesse trovato una potenziale candidata...

    «Non ti ho mai vista indossare un abito.» Lui sollevò un sopracciglio con apprezzamento e il gesto non le sfuggì. «Ho partecipato ad almeno tre o quattro riunioni alla Fyra e tu, mia cara, hai dato un nuovo significato all'abbigliamento casual. Cass, Trinity e Harper sono sempre vestite in modo formale e tu in jeans.»

    Le altre tre cofondatrici della Fyra amavano essere eleganti e non si curavano dei prezzi sui cartellini. Phillip apprezzava una donna che possedeva stile e avrebbe affermato di preferire il tipo sofisticato. Gina non poteva uscire da una boutique o da una gioielleria senza aver effettuato qualche acquisto. E anche le donne che aveva frequentato dopo la sua scomparsa erano tutte piuttosto impegnative e dai gusti costosi.

    Alex però... L'aveva notata subito tra le altre socie quando suo cugino Gage lo aveva accompagnato alla Fyra Cosmetics.

    Era stato impossibile ignorare quella semplice ragazza dai capelli scuri raccolti in una disordinata coda di cavallo, con addosso una maglietta lisa. Era sconcertante avere seduta davanti a sé, nella sala riunioni, una manager amministrativa dal viso acqua e sapone.

    Era intrigato e voleva saperne di più. Non si spiegava perché non riuscisse a smettere di pensare a lei e perché fosse così differente dalle altre donne di sua conoscenza. Certo, doveva muoversi con cautela con il gentil sesso per molti motivi, non ultimo quello di evitare scandali. Inoltre, era alla ricerca di una relazione permanente e, per la scelta della compagna giusta, i suoi criteri di valutazione erano rigorosissimi. Di conseguenza, era insensato alimentare le speranze di una donna se questa non rientrava nei suoi parametri.

    Non sapeva se Alex appartenesse a quella categoria, tuttavia era intenzionato a scoprirlo.

    «Non hai degli ospiti da intrattenere?» Lanciò un'occhiata sopra la sua spalla. «Non sentirti obbligato a restare con me.»

    In effetti, avrebbe dovuto curarsi degli invitati. Però non si mosse. «Anche tu sei una di loro. Sarebbe scortese da parte mia se non mi occupassi del tuo benessere mentre ti nascondi furtivamente dietro questa statua.»

    «È che questo vestito è scomodo.» Si agitò. «Non rimane a posto come dovrebbe.»

    Lui abbassò lo sguardo. «Mi sembra tutto in ordine.»

    «Perché l'ho appena sistemato» sibilò, infastidita.

    L'immagine di Alex che, dietro la scultura di marmo, lasciava scivolare le mani all'interno dell'abito per rimettere a posto non sapeva cosa gli incendiò i sensi.

    Non poteva ignorare quel segnale. E quello spazio ristretto sembrava soffocare l'innegabile attrazione reciproca. Si trattenne a stento dall'offrirsi di aggiustarle qualcosa. Un rappresentante del governo non può andare in giro a parlare a sproposito, nonostante desiderasse con tutto se stesso flirtare con lei.

    Phillip non era padrone della propria vita. Non lo sarebbe mai stato. Era un Edgewood, discendente di una lunga e antica stirpe di uomini di stato e di petrolieri texani, e la sua famiglia si aspettava che fosse il primo a entrare alla Casa Bianca.

    Per realizzare quest'aspirazione, era necessario che avesse una moglie. A memoria d'uomo, negli Stati Uniti non era mai stato eletto un presidente single. Il suo cuore, tuttavia, apparteneva ancora a Gina, sebbene molte donne sarebbero state felici di stare al suo fianco.

    Era un circolo vizioso, crudele. O accettava un matrimonio di convenienza, continuando a vivere in solitudine per i prossimi cinquant'anni, o poteva sperare di incontrare la donna giusta che accettasse le dure regole della vita di un politico e che fosse anche una buona amica e amante. L'amore, tuttavia, non era contemplato.

    Gli sarebbe parso una sorta di tradimento.

    Non era leale, lo riconosceva, ma Phillip non credeva nelle seconde opportunità. Nessuno era tanto fortunato da trovare l'anima gemella due volte. Se Alex fosse stata una compagna degna di stargli a fianco, lo avrebbe compreso.

    Nella mente, gli vorticarono decine di domande, ma si trattenne. «Ti andrebbe una coppa di champagne?»

    «Ho l'aria di chi ne ha bisogno, vero?»

    Lui ridacchiò. «Ho pensato che fosse una vergogna che tu fossi bloccata in un angolo a causa di un abito fastidioso senza goderti la festa.»

    Sistemandosi un ricciolo ribelle dietro un orecchio, Alex sollevò gli occhi. «Mi ci vorrà qualcosa di più dello champagne per farmi apprezzare un party formale.»

    Phillip sorrise alla sua dichiarazione. «Dovrei sentirmi insultato perché il mio evento non è all'altezza?»

    «No!» Il suo viso sbiancò per la mortificazione. «La tua festa è fantastica, tu sei... la tua casa è strepitosa e i tuoi amici grandiosi. Sono io che sono un disastro di goffaggine.»

    Sbatté le lunghe ciglia. Un'altra donna sarebbe sembrata civettuola, allusiva, e lui si sarebbe allontanato senza alcun rimpianto. Alex, invece, lasciava trasparire la propria insicurezza e la propria vulnerabilità. Una commistione che gli scioglieva il cuore.

    Un semplice sguardo e lui sprofondava sempre più in un'irresistibile attrazione nei suoi confronti. «Sei onesta. Il che è una rinfrescante novità per me.»

    «Sono lieta che qualcuno la pensi così. Spesso le persone scontrose come me non sono ben accette. Tendiamo a nasconderci e a essere imbarazzate da problemi legati al vestiario.»

    «Perché sei venuta se non ami i party formali?»

    Alex stava perdendo velocemente punti come possibile candidata per un legame permanente. Peccato, perché più trascorreva tempo con lei, più desiderava gettare al vento le sue ferree regole matrimoniali.

    «Sai perché.»

    Una leggera scossa elettrica si scatenò fra loro, incendiando i loro sguardi. Phillip era così vicino da scorgere le pagliuzze scure delle sue iridi. L'attrazione per lei stava aumentando a dismisura, trasformandosi in una pericolosa minaccia.

    «Sei venuta per me?» Non era una vera e propria domanda. Il suo sorriso, comunque, confermò ciò che pensava. «Sono lusingato che tu abbia accettato di sottoporti alla tortura del trucco e dell'abito da sera solo per me.»

    «Ritienilo un evento raro. Qualcosa del tutto diverso da me. Spero che, alla fine, ne sia valsa la pena.»

    Un gemito gli morì in gola. Alex lo stava uccidendo. Perché non erano due persone normali che si erano incontrate a un party, senza programmi se non quello di trascorrere del tempo insieme?

    Phillip poteva di rado indulgere alla naturalezza, nemico numero uno di chi aspirava alla presidenza degli Stati Uniti. La sua esistenza consisteva in dichiarazioni formulate con estrema attenzione, in apparizioni pianificate, conoscenze e servizi fotografici sottoposti a severi controlli. Le possibilità d'imbattersi in una donna bella e seducente in un angolo nascosto rasentavano lo zero.

    Eppure, era lì. Erano entrambi impacciati ma, per una volta, lui desiderava abbandonarsi alla spontaneità. Forse potevano fingere di essere due ospiti come gli altri e divertirsi senza aspettative.

    Le sorrise come non faceva da... Non rammentava nemmeno quando era stata l'ultima occasione in cui era potuto essere se stesso, senza dover agire a comando.

    «Allora, facciamo qualcosa d'impulsivo. Balliamo.»

    Alex scosse vigorosamente la testa e i setosi riccioli castani le ricaddero sul collo. «Non posso danzare con te davanti a tutte queste persone» dichiarò seria.

    «Certo che puoi. Il tuo abito è a posto, sei maggiorenne e non sei sposata.»

    Era una tripletta di potenziali scandali che lui aveva sempre tentato di evitare. Dopo che suo zio aveva perso la nomina in senato a causa di alcune fotografie audaci insieme a una donna che non era sua moglie, Phillip si era ripromesso di rimanere sulla retta via.

    La sua carriera non riguardava solo le elezioni ma anche fare la differenza, cambiare il mondo. Si

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1