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Teorie di seduzione (eLit)
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E-book169 pagine2 ore

Teorie di seduzione (eLit)

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Info su questo ebook

Love and Lipstick 3
Il dottor Dante Gates è una star della TV dove illustra la Chimica della Seduzione. Quando, però, applica le sue teorie al rapporto con la sua migliore amica Harper Livingston, la realtà si rivela più complicata del previsto. Harper è single, dedita al lavoro e in dolce attesa di un quasi sconosciuto donatore. Secondo la teoria del Dottor Sexy, un solo bacio avrebbe dovuto placare l'attrazione verso l'amica senza minare il loro legame, invece una serie di circostanze fanno sì che dopo il primo ne segua un secondo, e poi un terzo... Il Dottor Sexy avrà una ricetta per quando le cose nella pratica vanno in maniera così diversa dalla teoria?
LinguaItaliano
Data di uscita1 giu 2021
ISBN9788830528222
Teorie di seduzione (eLit)

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    Anteprima del libro

    Teorie di seduzione (eLit) - Kat Cantrell

    978-88-3052-822-2

    1

    Per ironia della sorte, il dottor Dante Gates aveva un problema di chimica che non riusciva a risolvere.

    Neppure un solo dato della sua tesi di dottorato gli aveva fornito indizi utili per quel rompicapo. Nessuna ricerca compiuta in nome del suo programma televisivo – La Chimica della Seduzione – aveva offerto un piccolo suggerimento. Persino il lavoro che aveva eseguito per provare l'efficacia dei modelli quantistici nell'analisi delle proteine, che gli aveva quasi valso il premio Nobel, era stato d'aiuto. E Dante era sempre più frustrato per la mancanza di progressi nella soluzione di questo problema con la dottoressa Harper Livingston.

    Erano amici da una decina d'anni. Lei rappresentava il modello secondo il quale Dante giudicava le altre donne. Il che significava che era sempre infastidito perché non riusciva a trovarne una bella e intelligente quanto Harper.

    Il rapporto d'amicizia con lei era l'unica costante della sua vita, l'unico sostegno su cui poteva contare. Avevano un legame quasi sacro che si rifiutava di compromettere. Si era anche convinto che la sola ragione per cui nutriva interesse per Harper fosse la sua indisponibilità. Se avessero tentato di portare la loro relazione al livello successivo, sarebbe stato di certo un penoso fallimento. Una volta colto il frutto proibito, lei avrebbe perso attrattiva. Dante non avrebbe più pensato a lei in quel modo. Il problema era che, quando iniziava a fantasticare su quanto sarebbe stato delizioso quel frutto, perdeva il controllo.

    Quella mattina, Harper lo aveva chiamato per informarlo che era all'aeroporto di Dallas e che, in un paio d'ore, sarebbe stata a casa sua. Da quando si era trasferito a Los Angeles tre anni prima, non era mai venuta a trovarlo. Qualcosa bolliva in pentola. E forse lui sarebbe riuscito a risolvere il suo problema di chimica, in un modo o nell'altro.

    Il LAX, l'aeroporto principale di Los Angeles, lo stava chiamando a gran voce. Solo Harper riusciva a trascinarlo lì quando non aveva progetti di viaggio.

    Dante consultò il proprio Breva che, oltre a segnare l'ora, possedeva un anemometro che gli piaceva tanto, anche se lui non navigava.

    L'aereo di Harper era atterrato da dieci minuti, ma i passeggeri non erano ancora sbarcati. Poi una fiumana di persone con zaini, borse e bottigliette d'acqua si riversò nella vasta sala. Lui si appoggiò contro la colonna più vicina, incrociò le braccia e attese.

    Harper non fu difficile da individuare. La sua chioma rosso fuoco spiccava tra la folla e il suo portamento, fiero e sicuro, era diverso da quello di chiunque altro.

    Secondo il suo punto di vista, l'esitazione era per i perdenti. E Dante adorava quella sua qualità.

    Appena lo scorse, il viso le s'illuminò e il suo sorriso gli provocò un'inattesa, calda emozione. Prima che potesse analizzarla. Harper pose a terra la borsa e gli gettò le braccia al collo. Lui l'accolse, avviluppandola nel proprio abbraccio, perché... Dio... era meraviglioso stringerla a sé.

    «Ehi» mormorò, respirando il profumo dei suoi capelli.

    Quella fragranza delicata gli s'insinuò sotto pelle, confondendolo. Non era così che funzionavano gli odori. Avrebbero dovuto ricondurlo al cibo, qualcosa di cui il suo corpo aveva bisogno per sopravvivere, non suscitargli il desiderio di baciarla fino a toglierle il respiro.

    Con un sospiro, ignorò quello scombussolamento. Non fu facile, ma aveva alle spalle parecchia pratica.

    Harper, grazie al cielo, si scostò permettendogli di riprendersi da un inappropriato irrigidimento nella zona bassa del suo corpo.

    «Che ci fai qui?» esclamò, fissandolo con uno sguardo radioso. «Nessuno è più venuto a prendermi dopo l'undici settembre. Avevo scordato quanto fosse bello. Come hai fatto a passare la sicurezza senza un biglietto aereo?»

    Lui ridacchiò. «Semplice. Ne ho comprato uno.»

    Dante viaggiava così spesso per la sua attività che avrebbe cambiato il biglietto più avanti, per quando avesse dovuto davvero spostarsi in aereo. Inoltre, Harper valeva ben più di qualche centinaio di dollari.

    «Non era necessario, ma sono felice che tu l'abbia fatto. Pensavo stessi registrando il programma oggi ed ero già pronta a prendere un taxi.»

    Se fosse stata un'altra persona, Dante avrebbe mandato un'auto. Scrollando le spalle, afferrò la sua borsa. «Abbiamo finito presto e sono libero per due settimane. Quindici giorni che intendo trascorrere con te. Tempismo perfetto per un'improvvisata.»

    Momento giusto, inoltre, per scoprire come placare la propria attrazione per lei. Probabilmente, sarebbe stato sufficiente un bacio. L'avrebbe trovato strano e tutto si sarebbe sistemato. Sarebbero tornati a essere amici.

    «La tua ragazza non si aspetterà di stare con te? La supermodella. Come si chiama?» Harper schioccò le dita un paio di volte.

    «Selena» suggerì. «Non stiamo più insieme.»

    Aveva perso interesse per lei non appena aveva iniziato a frequentarla circa sei mesi prima. Tuttavia, era stato utile per la sua carriera essere fotografato con lei e anche il sesso non era stato poi così male. Era addirittura durata più del previsto. Selena era carina e gentile come tutte le altre ragazze che gli facevano gli occhi dolci.

    Harper, però, era la sola con cui riusciva a parlare veramente di tutto.

    «Mi dispiace, ma sono sicura che sia stato meglio così perché non era la ragazza giusta per te.» Gli sorrise. «Oh, ho dimenticato di dirti che Cass è incinta.»

    «Fantastico» esclamò lieto della notizia. Amava i bambini. Degli altri.

    Harper e Cass erano amiche sin dai tempi del college, quando avevano elaborato un progetto per fondare una compagnia insieme con altre due amiche, Alex e Trinity. Così, era nata la Fyra Cosmetics in cui Harper aveva assunto il ruolo di responsabile scientifico. Dante era orgoglioso dei passi da gigante che lei aveva compiuto dopo il dottorato in chimica. Conosceva le quattro donne ma, siccome aveva molto in comune con Harper, aveva stretto con lei un'amicizia particolare.

    «Gage ha perso la testa» sospirò con aria drammatica. «Come marito, è perfetto per Cass. Tuttavia sarei capace di ucciderlo se mi trattasse come fa con lei. È tutto un: lavori troppo, lascia che mi prenda cura di te e – la mia preferita – so che hai voglia di patatine fritte, ma devi mangiare verdure. Gli uomini!» Scosse la testa. «Come se sapessero qualcosa in fatto di gravidanze.»

    Dante non riusciva a immaginare una donna grintosa come Cass che si lasciava comandare a bacchetta da Gage. «È solo premuroso. A proposito di gravidanze, come sta Alex?»

    «Molto meglio ora che ha superato il secondo trimestre. La nausea è sparita.»

    Non si era reso conto che adesso il mondo delle amiche di Harper ruotava attorno ai bambini. L'argomento lo metteva vagamente a disagio, di certo a causa della propria storia personale. Le persone desideravano avere dei figli, ma non potevano sapere cosa sarebbe accaduto l'anno successivo, o quello dopo ancora.

    Dopo essere stato sballottato da una famiglia adottiva all'altra, aveva sperimentato quel tipo di volubilità sulla propria pelle.

    Condusse Harper verso il ritiro bagagli e lei intrecciò le dita con le sue, chiacchierando delle amiche.

    Si trattava di un gesto cameratesco, Dante, però, si sentì andare a fuoco. Non gli era mai parsa tanto raggiante. Da dove nasceva quella nuova luce? Si aggiustò gli occhiali dalla montatura di corno, tuttavia la sua aura non svanì. Perché, tra tutte le volte, proprio quel giorno doveva essere così bella? Doveva sbrigarsi a baciarla, o quella visita si sarebbe trasformata in un disastro.

    «Hai fatto buon viaggio?»

    Harper sistemò i soffici riccioli rossi e annuì. «Sì, peccato che il distributore automatico all'aeroporto avesse esaurito le mie merendine preferite al burro di arachidi. Perciò, sto morendo di fame.»

    «Andiamo.» La sospinse verso i negozi e non si diede pace finché non trovò i dolci in questione e gliene acquistò una confezione intera.

    «Dante!» scoppiò a ridere. «Ne volevo solo una, non venti. Mi farai diventare grassa come un dirigibile se continui così.»

    La ragazza alla cassa afferrò la carta di credito e poi sollevò lo sguardo su di lui, sbalordita. «Dottor Gates! Sono una sua grande ammiratrice. Adoro il suo show. Posso fare una foto insieme a lei?»

    Quando lui acconsentì, estrasse il proprio cellulare.

    I fan facevano parte dell'attività e, dato che i produttori di La Chimica della Seduzione versavano milioni di dollari sul suo conto in banca, non poteva lamentarsi.

    Dentro di sé, però, detestava quel programma.

    Il denaro era importante, non poteva negarlo, ma a lui mancava la scienza. Quella vera. Quella che fa la differenza nell'universo conosciuto. Aiutare un ragazzo a rimorchiare non variava un granché lo schema delle cose, sebbene fosse molto bravo nel proprio lavoro.

    La scienza era stata il suo rifugio quando il mondo gli era stato ostile. Eppure, aveva abbandonato le proprie radici per il successo mediatico.

    Permise alla cassiera di adularlo perché gli ammiratori lo avevano reso una celebrità e lui non aveva mai dato la cosa per scontata. Harper osservò la scena con grande divertimento.

    Alla fine, riuscì a liberarsi della ragazza e porse la confezione di merendine a Harper. «Scusa, ma fa parte del mio lavoro.»

    «Scherzi? È stato fantastico. Non ti vedo mai nella parte del Dottor Sexy. È la ricompensa per aver perso la tua attenzione.»

    Si strinse nelle spalle e sorrise. «Non posso deludere il mio soprannome e il mio slogan.»

    Il dottor Gates rende sexy la scienza. Quella frase era apparsa spesso sulle copertine delle riviste come promo del programma. Dante non avrebbe mai creduto che accettare di partecipare a uno show su come usare la chimica per fare conquiste lo avrebbe trasformato in un uomo immagine. Naturalmente, si era presentato come esperto in quel campo. Avrebbe dovuto sapere che le donne si sarebbero gettate ai suoi piedi perché testasse le teorie su di loro.

    All'inizio, quelle attenzioni lo avevano lusingato. In fondo era un essere umano. E il campo della ricerca aveva reso le donne interessanti ai suoi occhi. Inoltre, aveva compreso molto tempo addietro che essere stato abbandonato dalla madre in un orfanotrofio aveva aumentato in lui il desiderio di essere accettato, di stringere dei legami. Non era un crimine. Peccato che nessuna delle bellissime donne che aveva conosciuto fosse stata in grado di eclissare la sua attrazione per Harper. Perché, probabilmente, lei era l'unica che non poteva avere.

    Raggiunta l'area del ritiro bagagli, Harper lo fissò. «Non hai bisogno di comparire a torso nudo in uno spot pubblicitario per essere sexy. Il tuo cervello è la parte più attraente che possiedi.»

    Qualcosa nel suo sorriso lo colpì. Prima non aveva raccolto il suo accenno alla storia del Dottor Sexy, ma questo... stava forse flirtando con lui?

    Interessante. Chissà se quelle sfumature erano state presenti anche in precedenza e lui non se n'era accorto perché troppo concentrato a mantenere il rapporto entro i confini dell'amicizia. Dopo tutto, lei aveva ammesso di trovarlo attraente e la cosa lo aveva lusingato. Che Harper stesse lanciandogli dei segnali nella speranza che lui facesse una mossa? Probabilmente pensava che fosse cieco e quell'improvvisata a Los Angeles aveva lo scopo di correggere la sua visione.

    Con questa piacevole considerazione, la guidò verso il retro dell'area ritiro bagagli, tra due uffici bui e chiusi. La gente attorno a loro era concentrata sul nastro trasportatore, il che significava che avrebbe avuto Harper tutta per sé per qualche minuto, fino a che non fossero giunte le valigie.

    «Nel caso te lo fossi dimenticato, gli scienziati non sono famosi per i loro addominali scolpiti» le mormorò all'orecchio. «Ho lavorato parecchio per tonificare i muscoli dopo aver trascorso anni curvo su pagine e pagine di formule. Se qualcuno mi offre del denaro per togliermi la camicia, non mi rifiuto.»

    Tutto quel parlare di togliersi i vestiti aveva sprigionato parecchie scintille. Anche lei le aveva percepite?

    Harper sbatté le ciglia con un accenno di sorriso.

    S'inumidì le labbra e Dante seguì il lento e sensuale movimento in una sorta di trance. Quando sollevò lo sguardo, vide che le sue gote si erano incendiate. Le sorprese non parevano cessare. Anche lei provava le sue stesse emozioni.

    Forse aveva realizzato che era merce pregiata. Non che se ne fosse mai vantato, però le donne facevano la fila per lui. Prove empiriche suggerivano che ci fosse qualcosa d'irresistibile

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