Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Intervista con il milionario: Harmony Collezione
Intervista con il milionario: Harmony Collezione
Intervista con il milionario: Harmony Collezione
E-book159 pagine2 ore

Intervista con il milionario: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dalla Grecia agli Stati Uniti, dall'Italia all'Inghilterra, innamorarsi di un milionario non è poi così difficile. Ma riuscire a rapirne il cuore non è un'impresa da tutti.



Holly Harding, giovane ma rispettabile giornalista, è alla ricerca del suo primo scoop, e quale occasione migliore le si potrebbe presentare di un'intervista esclusiva al ricco e malfamato Brett Wyndham? Quando però Holly si ritrova faccia a faccia con lui, dovrà fare i conti con qualcosa alla quale non era affatto preparata, finendo con il perdere la propria fredda professionalità. E nonostante ci provi con tutte le proprie forze, l'ingenua Holly non riuscirà a tenere a freno la scottante attrazione che prova per l'enigmatico Brett.
LinguaItaliano
Data di uscita9 feb 2018
ISBN9788858977644
Intervista con il milionario: Harmony Collezione
Autore

Lindsay Armstrong

Dicono che l'Africa resti per sempre nel cuore di chi vi è nato... Lindsay Armstrong è nata in Sud Africa ed è cresciuta con tre ambizioni ben precise: diventare una scrittrice, vedere il mondo e diventare guardia forestale. Non è riuscita a realizzare il suo ultimo obiettivo, ma l'amore per la natura selvaggia e per l'Africa non l'ha mai abbandonata.

Leggi altro di Lindsay Armstrong

Autori correlati

Correlato a Intervista con il milionario

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Intervista con il milionario

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Intervista con il milionario - Lindsay Armstrong

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Socialite and the Cattle King

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Lindsay Armstrong

    Traduzione di Cristina Proto

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-764-4

    1

    Holly Harding aveva il mondo ai suoi piedi.

    Figlia unica di genitori benestanti, anche se il padre era morto, avrebbe potuto riposare sugli allori e realizzare le ambizioni della madre: sistemarsi e fare un matrimonio vantaggioso, oltre che felice, naturalmente.

    Holly però aveva altre idee. Non che fosse contraria al matrimonio in linea di principio, ma sapeva di non essere pronta per quel passo. Talvolta dubitava che lo sarebbe mai stata, ma continuava a non volersi domandare di più.

    Si era concentrata quindi sulla carriera. Era una giornalista, anche se di tanto in tanto frequentava gli ambienti sociali tanto cari alla madre. Sylvia Harding era, infatti, molto nota nell’ambiente mondano. E proprio in due occasioni di quel tipo Holly aveva incontrato Brett Wyndham. Con conseguenze disastrose.

    «Un ballo in costume mascherato e un pranzo di beneficenza? Devi essere uscita di senno!» esclamò Brett Wyndham rivolto alla sorella Sue.

    Era appena arrivato dall’India con un volo giunto in ritardo e che era anche stato deviato. Era quindi stanco e irritabile e i progetti della sorella per la sua vita sociale non sembrarono migliorargli l’umore.

    «Non è poi un’idea così malvagia» replicò Sue. Era vicina ai trenta, capelli neri come il fratello, ma minuta, a differenza di lui. Aveva un aspetto leggermente pallido e tirato, anche se cercava di mostrarsi entusiasta. «Ed è per una buona causa, il pranzo almeno. Cosa c’è di male nel raccogliere denaro per i rifugi per animali? Pensavo che potesse interessarti, anche se sono solo cani e gatti...»

    Brett replicò esausto: «Non li tollero. Non tollero il cibo, non tollero le donne...».

    «Le donne?» lo interruppe lei accigliandosi. «In genere non hai difficoltà. Che problema hai?»

    Brett aprì la bocca per dirle: di solito sono le donne più insopportabilmente curate che ti capita di vedere, con i capelli tinti, le ciglia e le unghie finte, le sopracciglia assottigliate e l’abbronzatura da lampada. Spettrali. Ma non lo disse. Malgrado non usasse ciglia o unghie finte, anche sua sorella era ben curata e indossava abiti costosi.

    Scrollò le spalle. «Il solo profumo mi provoca il raffreddore da fieno» rispose. «E sinceramente non apprezzo la trasformazione di una raccolta fondi in un evento sociale che attira arrampicatrici e individui in cerca di notorietà.» Si interruppe e scosse la testa.

    «Brett, per favore!»

    Ma Brett Wyndham non intendeva farsi rabbonire. «E in quanto ai balli in maschera» continuò, «non sopporto il modo in cui gli uomini si ridicolizzano. E le donne... il fatto di mascherarsi o di pensare di esserlo, sembra far uscire il loro lato peggiore.»

    «Che vuoi dire?»

    «Voglio dire, tesoro» replicò asciutto, «che sviluppano tendenze pari a quelle di un predatore nella giungla.» Per la prima volta una luce di divertimento gli illuminò gli occhi. «Devi stare particolarmente attento o ti puoi ritrovare incatenato, legato e sulla via dell’altare.»

    Sue sorrise. «Non penso che avrai mai questo problema.»

    Lui scrollò le spalle. «E poi presto ci sarà il matrimonio di Mark e Aria, almeno questa è la ragione del mio ritorno.» Mark era l’altro fratello. «Non ho idea dei loro progetti, ma sono sicuro che ci saranno molti festeggiamenti.»

    Sue annuì, ma questa volta gli occhi erano pieni di lacrime.

    «Susie? Che succede?»

    «Ho lasciato Brendan.» Erano sposati da tre anni. «Ho scoperto che mi è stato infedele.»

    Brett chiuse gli occhi per un attimo. Avrebbe potuto dire te l’avevo detto, ma non lo fece. Invece cinse la sorella con un braccio.

    «Avevi ragione su di lui» gemette Sue. «Penso che mirasse solo al mio denaro.»

    «Immagino che ognuno debba compiere i propri errori.»

    «Sì, ma mi sento così stupida. E...» ricacciò indietro alcune lacrime, «... ho la sensazione che tutti ridano di me. Sembra che non fosse un gran segreto, ma io sono stata l’ultima a saperlo.»

    «Spesso va così.»

    «Forse, ma non rende le cose più facili.»

    «Sei ancora innamorata di lui?» le chiese Brett.

    «No! Come potrei? Ma una cosa la so» continuò Sue con convinzione. «Mi rifiuto di lasciarmi abbattere, mi rifiuto di fuggire e nascondermi e mi rifiuto di essere oggetto di scherno!»

    «Susie...»

    «Io sono la mecenate della Società per il Rifugio degli Animali, quindi presenzierò al pranzo. Il ballo è una delle feste previste per il Carnevale invernale: io sono nel comitato, quindi sarò presente anche lì e mi assicurerò che tutti mi riconoscano! Ma...» Si appoggiò un po’ a lui. «Vorrei ricevere supporto morale.»

    «Come?» rispose Mike Rafferty al suo capo, Brett Wyndham.

    Si trovavano nell’appartamento di Brett sopra il fiume Brisbane e le curve eleganti del William Jolly Bridge. Sue, che aveva insistito per andarlo a prendere all’aeroporto, se n’era appena andata.

    «Hai sentito bene» ribatté Brett.

    «Be’, lo temevo. Mi ha appena chiesto di prendere nota del fatto che domani andrà a un pranzo di beneficenza e venerdì sera a un ballo in maschera. Non riesco a credere alle mie orecchie.»

    «Non farne un caso nazionale, Mike» lo avvertì Brett. «Non sono dell’umore.»

    «Ovviamente. Potrebbe persino essere... piacevole.»

    Brett gli lanciò un’occhiata cupa e si avvicinò alla finestra. Con i capelli scuri, corti e arruffati, gli occhi intensi, i pantaloni da lavoro e la maglia nera, il fisico alto e dalle spalle ampie, avrebbe potuto svolgere qualunque mestiere, essere persino un coraggioso membro perfettamente addestrato di una squadra SWAT.

    Invece, Brett Wyndham era un veterinario e si era specializzato nella salvaguardia delle specie in via di estinzione, meglio se pericolose, come il rinoceronte nero, gli elefanti e le tigri.

    Saltare giù dagli elicotteri con fucili che sparavano sedativi, lanciarsi nella giungla col paracadute era per lui normale amministrazione. Inoltre gestiva la fortuna di famiglia, che comprendeva anche qualche allevamento. Da quando aveva assunto le redini dell’impero Wyndham aveva triplicato quella fortuna e ora era un multimilionario, anche se molto solitario. Non rilasciava interviste, ma le voci sul suo lavoro erano filtrate lo stesso e avevano catturato l’immaginario del pubblico.

    Come assistente di Brett, toccava a Mike Rafferty assicurare la sua tranquillità a Brisbane, oltre alle attività che svolgeva per Haywire, uno degli allevamenti nell’estremo nord del Queensland che la dinastia Wyndham definiva casa, e da Palm Cove, dove possedevano un villaggio turistico.

    «Dichiarerà qualcosa alla stampa?» chiese. «Ci saranno sicuramente dei servizi sul pranzo di domani, anche se al ballo sarà in incognito.»

    «No, non dirò niente a nessuno. Purtroppo, secondo mia sorella, la mia sola presenza darà eco all’evento.» Fece una smorfia.

    «Probabilmente sì» riconobbe Mike. «E come si travestirà per il ballo?»

    «Non ne ho idea. Lascerò fare a te, ma che sia qualcosa di discreto, Mike» bofonchiò Brett. «Nessuna uniforme, nessuna toga o corona d’alloro, niente Tarzan o qualcosa di simile.» Si interruppe e sbadigliò. «E ora vado a letto.»

    «Mamma» chiamò Holly il mattino dopo. «Non sono sicura di questo completo. Il pranzo non dovrebbe servire a raccogliere fondi?» Si guardò. Indossava una giacchina attillata nera su una camicia corta bianca e nera. Un paio di sandali neri col tacco davano risalto a unghie smaltate di rosa come quelle delle mani. Indossava un girocollo e orecchini di perle.

    «Certamente» rispose Sylvia. «E molto esclusivo anche. I biglietti costano un occhio della testa. Per fortuna, però, puoi dedurli dalle tasse» rassicurò la figlia. «Hai un aspetto davvero fantastico, tesoro mio!»

    Holly fece una smorfia e si girò davanti allo specchio. Erano nella sua camera da letto nella casa di famiglia, una deliziosa costruzione antica sulle colline di Balmoral. Viveva ancora a casa, o meglio c’era tornata dopo la morte del padre per far compagnia alla madre. I vantaggi di quella sistemazione erano molti, e per questo Holly assecondava ogni tanto la madre partecipando a quel tipo di eventi.

    Come si fosse fatta incastrare per un pranzo di beneficenza e un ballo in maschera nel giro di qualche giorno non era sicura, ma sapeva che la sua compagnia avrebbe fatto piacere alla madre, che amava anche vestire la figlia di tutto punto.

    Holly era alta e snella, due cose che le permettevano di portare bene i vestiti, anche se prediligeva l’abbigliamento sportivo. Pensava di non avere un aspetto eccezionale, anche se aveva profondi occhi azzurri e una folta capigliatura bionda, difficile da gestire.

    Quel giorno i capelli erano raccolti in un elaborato chignon, assicurato da spray e forcine.

    Il parrucchiere di Sylvia, che era venuto a casa, aveva fatto loro anche le unghie.

    Holly amava Sylvia e comprendeva la sua solitudine ora che era vedova, tuttavia la persona più formativa nella vita di Holly era stato il padre, che le aveva trasmesso non solo l’interesse per il diverso ma anche il suo amore per la scrittura.

    Richard Harding, se fosse nato in un’altra epoca, sarebbe stato un esploratore come Livingstone o Stanley. Aveva ereditato considerevoli mezzi e aveva amato viaggiare, esplorare luoghi sperduti e culture diverse, e scrivere al riguardo.

    Il fatto che avesse sposato una donna che era quasi l’esatto opposto aveva rappresentato una sorta di mistero per Holly, ma insieme i suoi genitori erano stati felici.

    Tuttavia era Holly che Richard aveva portato sempre più spesso nelle sue spedizioni. Di conseguenza Holly aveva ricevuto un’educazione informale insieme a quella classica, e aveva acquisito scioltezza in francese, un po’ di spagnolo e un’infarinatura di swahili.

    Tutto questo aveva contribuito all’attuale lavoro di Holly. Era infatti una giornalista esperta in viaggi per una rivista di alto livello. La sua specialità erano i luoghi difficili da raggiungere. Di conseguenza, per realizzare le sue spedizioni aveva usato cammelli dal pessimo carattere, asini ostinati, veicoli dall’aspetto pericoloso guidati da autisti altrettanto pericolosi e traghetti sovraffollati.

    Secondo il suo direttore, Glenn Shepherd, all’apparenza una folata di vento avrebbe potuto spazzarla via, ma Holly era di acciaio. Doveva per forza esserlo, date le situazioni nelle quali si era gettata a capofitto.

    Quando gliel’aveva detto lei aveva scrollato le spalle e aveva risposto: «Oh, non saprei. Talvolta sembrare e fingere di essere muti fa miracoli».

    «E che mi dici di quello sceicco che ti ha presentato tutte le sue mogli con l’idea di aggiungerti al suo harem? O del bandito messicano che voleva sposarti?»

    «Ah, quello ha richiesto un briciolo di ingenuità. In realtà dovevo rubargli il veicolo» aveva confessato Holly, «ma ho dovuto anche restituirglielo. Glenn, ho viaggiato per un paio d’anni ormai... ci sono possibilità di cambiare?»

    «Anche se ti piace?»

    «È così, ma voglio allargare

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1