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Innamorarsi in corsia: Harmony Bianca
Innamorarsi in corsia: Harmony Bianca
Innamorarsi in corsia: Harmony Bianca
E-book164 pagine1 ora

Innamorarsi in corsia: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Laurie: L'arrivo di Marc a Norfolk ha sconvolto la mia esistenza e quella di mia figlia. Avevo smesso di credere all'amore e che Izzy potesse avere finalmente un padre, quando Marc, con i suoi modi premurosi e riservati, con quel dolore che nasconde in fondo agli occhi, ha acceso nel mio cuore la speranza. Ma sperare, a volte, non è la scelta più saggia.

Marc: Ho scelto di andarmene per alleviare il senso di colpa che mi perseguita. Credevo che sarebbe stato difficile ricominciare, che mai e poi mai avrei sentito il bisogno di avere una famiglia. Di nuovo. Invece mi è bastato passare una mano tra i capelli di Laurie per credere che tutto quello che ho perso avrei potuto ritrovarlo fra le sue braccia.
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2019
ISBN9788858998809
Innamorarsi in corsia: Harmony Bianca
Autore

Kate Hardy

Autrice inglese, consulta spesso riviste scientifiche per verificare i dettagli tecnici dei suoi romanzi.

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    Anteprima del libro

    Innamorarsi in corsia - Kate Hardy

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Brooding Doc’s Redemption

    Harlequin Mills & Boon Medical Romance

    © 2013 Pamela Brooks

    Traduzione di Silvia Calandra

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-880-9

    1

    Era ridicolo. Sembrava che Marc avesse cinque anni e fosse al primo giorno di scuola e non che ne avesse trentacinque e fosse al primo giorno di lavoro come medico al Pond Lane Surgery.

    Provò a scrollarsi. Non aveva alcun motivo di essere nervoso. Se Sam, il socio anziano dello studio, non lo avesse ritenuto idoneo a fare parte della sua equipe, non gli avrebbe offerto il posto. Marc aveva lavorato per dieci anni in uno studio molto ben avviato di Londra. Vivere in una sonnolenta cittadina di provincia sarebbe stato diverso, ma era proprio ciò che voleva. Per lasciarsi alle spalle i ricordi.

    Inspirò profondamente e aprì la porta.

    La donna di mezza età al banco della reception gli sorrise. «Mi scusi, ma temo che sia un po’ in anticipo per gli appuntamenti. Non abbiamo ancora aperto.»

    «Non sono un paziente» le spiegò. «Sono Marc Bailey.»

    «Oh, il nuovo medico! Benvenuto.» Gli strinse la mano. «Io sono Phyllis... la segretaria dello studio. Sam la sta aspettando. L’accompagno da lui.»

    Un volto simpatico all’ingresso era già un buon inizio. C’erano buone probabilità che la giornata filasse liscia.

    Phyllis spalancò la porta. «Sam, c’è Marc Bailey» annunciò con un sorriso. «È tutto tuo. Se ti serve qualcosa, chiamami.»

    «Grazie.»

    Sam gli strinse la mano calorosamente. «Benvenuto a Pond Lane. Spero non ti dispiaccia, Marc, ma preferirei che stamattina lavorassi a fianco della dottoressa Grant. So che sei assolutamente in grado di lavorare con i pazienti, ma ti sarà utile avere accanto qualcuno che conosce i piccoli orrendi trucchi del nostro software di gestione dei degenti.»

    «Capisco.» Marc non poté fare a meno di chiedersi se in realtà gli affiancava un collega solo per verificare di aver preso la decisione giusta offrendogli un lavoro.

    «Anche tu darai una mano a lei. Laurie lavora part time nello studio e tra poco diventerà formatrice per medici di base, per cui le farà bene confrontarsi con un collega nuovo.»

    Marc sorrise con aria ironica. «È da un po’ che non vengo affiancato quando visito.»

    «Laurie non morde. È carina e fa una torta al limone squisita» osservò Sam, ridendo.

    «Va bene.» Marc immaginò una donna sui quarantacinque anni, dall’aspetto materno, che desiderava arricchire la propria carriera insegnando ai nuovi medici.

    «Ah, devo avvertirti che ha in mente un progetto di medicina preventiva e potrebbe chiederti di darle una mano.»

    Marc non sapeva se essere incuriosito o preoccupato. «Starò in guardia.»

    «Ti accompagno da lei.» Sam lo condusse nello studio di Laurie. «Marc, ti presento Laurie Grant. Laurie, lui è Marc Bailey, il nostro nuovo collega.» Gli batté la mano sulla spalla. «Vi lascio soli, così potete fare conoscenza.»

    «Va bene.»

    Laurie era completamente diversa da come l’aveva immaginata Marc. Doveva avere poco più trent’anni, forse un paio meno di lui, e ciò che lo colpì maggiormente furono i ricci capelli scuri che portava legati dietro, gli occhi penetranti e azzurri e la bocca più dolce che avesse mai visto.

    Era terribile. Non avrebbe neanche dovuto notarle quelle cose. Era una collega e per quanto ne sapeva poteva anche essere sposata.

    La cosa peggiore fu che, in effetti, si accorse di fissarle l’anulare sinistro per verificarlo.

    Non portava la vera. Ma non significava nulla.

    Lei non ci fece caso e gli tese la mano. «Benvenuto a Pond Lane, Marc.»

    Quando i loro palmi si sfiorarono, lui sentì una scossa elettrica risalirgli il braccio.

    Non poteva essere vero.

    Eppure, o lei non aveva provato lo stesso o era stata più brava di lui a ignorare quel soffio magico, perché aggiunse: «È molto gentile da parte tua permettermi di assistere mentre visiti i pazienti, soprattutto considerato che è il tuo primo giorno di lavoro qui. Leight, la direttrice dello studio, oggi è di permesso perciò mi ha incaricata di spiegarti il funzionamento del nostro programma informatico». Rise. «Sam è convinto che, poiché qui sono la più giovane, devo per forza essere anche quella che se ne intende di più di computer.»

    «Ed è vero?» chiese Marc.

    «Solo perché mio fratello è consulente informatico e mi ha insegnato parecchie cose. Quando studiavo e mi s’inchiodava il computer gli telefonavo spesso per sapere come risolvere il problema» gli spiegò con simpatia. «Che ne dici di un caffè prima di cominciare?»

    «Magnifico.» Marc si rese conto di sentirsi a proprio agio con lei. Era efficiente, vivace e dotata di parecchio buon senso. Una combinazione ottimale che sicuramente induceva i pazienti a adorarla.

    Andarono nella piccola cucina dello studio e Laurie accese il bollitore. «Tè o caffè?»

    «Caffè, grazie.» Solubile, notò lui.

    Fino a un paio d’anni prima era più schizzinoso e avrebbe insistito per avere una vera macchina per il caffè e una miscela speciale. Per andare a lavorare avrebbe indossato un abito sartoriale e una camicia su misura. Adesso sapeva che c’erano cose più importanti nella vita.

    «Latte o zucchero?» gli chiese.

    «Va bene così, grazie.»

    Lei si versò una dose abbondante di latte nella tazza e poi lo condusse verso il suo ambulatorio. La stanza era incredibilmente spoglia e l’unica macchia di colore era rappresentata da una pianta sulla mensola della finestra. A differenza di quello che era stato il suo, che aveva disegni di bambini alle pareti e foto sulla scrivania, la stanza era impersonale e quasi inquietante.

    Avrebbe dovuto inventarsi qualcosa se voleva che i pazienti si sentissero a loro agio. Anche se proprio non se la sentiva di mettere foto sulla scrivania. Quello era un nuovo inizio per lui. Niente ricordi.

    C’era anche un computer sul tavolo, notò.

    «Probabilmente è simile al programma che usavi già, ma questo ha un paio di peculiarità.» Lo accese e aprì un file. «Questi sono username e password.»

    Lui non poté fare a meno di notare che, mentre gli spiegava il funzionamento del software, non premeva lei i tasti, ma lasciava che fosse lui a interagire, limitandosi a guardarlo. «Sei un’ottima tutor.»

    «Grazie. Mi piace insegnare.»

    «Per questo ti stai preparando per diventare formatrice di medici generici?»

    Lei annuì. «Sam crede molto nei programmi di aggiornamento professionale. Ricky... l’hai già conosciuto?» Lui scrollò il capo. «Oggi non c’è perché frequenta un corso ALS per il Sostegno Avanzato delle Funzioni Vitali. Tutti qui abbiamo qualche interesse particolare. È stata una mia amica a consigliarmi di diventare formatrice perché sono sempre stata brava a spiegare agli altri le cose e all’università aiutavo i miei compagni a preparare gli esami. Così mi sono informata e l’anno scorso è saltata fuori una possibilità. Sam mi ha incoraggiata e mi ha permesso anche di ridurre il mio orario di lavoro in studio. Mi piace questo corso.»

    «Interessante.»

    Marc aveva una voce piacevole e Laurie sperava che i suoi modi con i pazienti fossero altrettanto gradevoli. L’ultimo sostituto che avevano avuto in studio era stato terribile. Si rivolgeva ai pazienti come se avessero cinque anni e tutti si erano lamentati con Phyllis e le avevano chiesto di non essere più visitati da lui.

    Anche se Marc non era un sostituto. Lui era stato assunto. Considerato che arrivava da Londra, Laurie aveva creduto che fosse intorno alla cinquantina e che avesse deciso di lasciare la vita della metropoli per trasferirsi in quella piccola e tranquilla cittadina del Norfolk. Invece Marc dimostrava all’incirca trentacinque anni, un paio in più di lei. Ed era parecchio attraente, con gli occhi nocciola dietro un paio di occhiali dalla montatura di metallo e i capelli scuri a spazzola.

    Laurie soffocò un’improvvisa ondata di attrazione. Era ridicolo. Le ricordava vagamente l’attore di una serie televisiva di cui si era invaghita alcuni anni prima. Probabilmente, però, non era scapolo; e anche se lo fosse stato, doveva stare molto attenta. Non aveva intenzione di propinare a Izzy un viavai di zii come surrogati del padre che non c’era mai. Sua figlia veniva prima di ogni cosa. E sarebbe sempre stato così.

    E poi, considerato com’era andata con Dean, non voleva ripetere gli stessi errori. Da sola stava bene.

    «Allora, chi hai in lista stamattina?» s’informò lei.

    Lui guardò il monitor. «La prima paziente è Judy Reynolds.»

    «Ah.»

    Marc la guardò e aggrottò le sopracciglia. «C’è qualcosa che dovrei sapere?»

    «È nella lista dei pazienti che intendo coinvolgere nel mio progetto.»

    «Sam me ne ha accennato.»

    «Immaginavo.» Gli sorrise. «Adesso non voglio farti fare tardi proprio il tuo primo giorno di lavoro, ma magari possiamo parlarne durante la pausa pranzo. Che ne dici?»

    «Volentieri.»

    Premette il pulsante per chiamare la paziente e un istante dopo udì bussare alla porta.

    «Avanti» gridò.

    Entrò una donna di mezza età che quando vide Laurie e Marc insieme sbarrò lo sguardo meravigliata.

    «Salve, Judy» la salutò Laurie con un sorriso. «Spero non le dispiaccia se assisto alla visita con il dottor Bailey?»

    «Ha sempre a che vedere ancora con quel suo corso per diventare formatore di medici?» s’informò Judy.

    «Sì» le sorrise Laurie. «Comunque il dottor Bailey ha parecchia esperienza... è medico da più tempo di me.»

    «Va bene. Resti pure.»

    «Grazie. Faccia finta che non ci sia» replicò Laurie.

    Judy guardò Marc. «Anche lei è sostituto?»

    «No, io sono qui per restare.»

    «Meno male.» Lei tirò un sospiro. «L’ultimo sostituto era terribile... ti parlava come se fossi un bambino.»

    Laurie non fece commenti, ma era curiosa di vedere come Marc affrontava la situazione.

    «Mi dispiace che abbia avuto un’esperienza negativa con lui, ma le assicuro che non è il mio modo di lavorare, signora Reynolds» la tranquillizzò Marc. «Come posso aiutarla?»

    «Probabilmente le sto solo facendo perdere del tempo, ma...» Sospirò. «Sono sempre stanca. Il sostituto mi aveva fatto fare l’esame del sangue, ma non ho mai saputo l’esito.»

    Marc controllò sul computer. «Vedo che la diagnosi era un sospetto ipotiroidismo. Posso chiederle com’è il suo ciclo?»

    «Abbondante» ammise lei.

    «In tal caso è possibile che la stanchezza sia dovuta a una forma di anemia.»

    La donna fece una smorfia. «Non vedo l’ora di entrare in menopausa così non avrò più problemi da quel punto di vista.»

    «Potrebbe evitare di avere flussi abbondanti già da ora, perché per la menopausa potrebbero mancare ancora diversi anni. Posso darle qualcosa per rendere il ciclo più sopportabile.»

    Laurie apprezzò il modo in cui era andato dritto al punto, senza preamboli o imbarazzo.

    Marc guardò il monitor. «Gli esami dicono che la tiroide funziona perfettamente, ma considerati i flussi abbondanti preferirei farle un prelievo per verificare il livello del ferro.» Judy annuì. «Nel frattempo sarebbe meglio se assumesse degli integratori di vitamina B e zinco. Spesso aiutano a dare energia. Ultimamente è stata particolarmente sotto stress?» le chiese, accingendosi a

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