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L uomo dai mille volti (eLit): eLit
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E-book190 pagine2 ore

L uomo dai mille volti (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Inghilterra, 1892 - Cobie Grant, avventuriero con un passato di fuorilegge nel selvaggio West alle spalle, ha conquistato Londra. Diventato il beniamino del Principe di Galles, riesce a districarsi tra intrighi e segreti. La sua missione è di punire i malvagi e proteggere i deboli dai soprusi dei potenti, sfuggendo a Scotland Yard che lo bracca. La missione di sua moglie, la bellissima Dinah, è invece di farsi finalmente amare da un uomo tanto eccezionale...



Volumi della saga:

Terre lontane - I Dilhorne vol. 1

L'australiano - I Dilhorne vol. 2

Corsa all'oro - I Dilhorne vol. 3

La guerra del cuore - I Dilhorne vol. 4

Una moglie per Cobie - I Dilhorne vol. 5

L'uomo dai mille volti - I Dilhorne vol. 6
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2017
ISBN9788858966563
L uomo dai mille volti (eLit): eLit
Autore

Paula Marshall

Nata e cresciuta in Inghilterra, a dieci anni leggeva già Dickens e Tackeray. La passione per la storia e per l'epoca della Reggenza in particolare ha ispirato in seguito i suoi deliziosi romanzi, avventurosi e ricchi di umorismo.

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    Anteprima del libro

    L uomo dai mille volti (eLit) - Paula Marshall

    successivo.

    Prologo

    Le apparenze ingannano, diceva spesso Cobie Grant. Ed era verissimo, almeno a giudicare dalla catena di eventi scatenata dalle sue strabilianti capacità di trasformista.

    Il giovane, affascinante e brillante finanziere americano fece il suo ingresso nell'alta società londinese all'inizio del 1892. Non solo era ricchissimo, ma era anche favolosamente bello. Non c'era da stupirsi, quindi, che il suo arrivo facesse scalpore. Oltre a fare strage di cuori e a conquistare il mercato finanziario con operazioni audaci, cercava di proteggere i più deboli e di soccorrere i maltrattati. Tormentato dal segreto delle proprie origini illegittime, nascondeva un animo nobile e una grande sensibilità dietro un atteggiamento scanzonato.

    Fu del tutto casualmente che cominciò le sue opere di bene a Londra, salvando due ragazze da un destino infelice. Alla prima, lady Dinah Freville, maltrattata dalla famiglia, offrì una scappatoia proponendole di sposarla pur avendola informata chiaramente che si sarebbe preso cura di lei ma non avrebbe mai potuto amarla. Grazie alle premure di Cobie, il brutto anatroccolo si trasformò in uno splendido cigno trionfando in società come lady Grant. Inizialmente intimorita dal suo affascinante e misterioso marito, a poco a poco cominciò ad amarlo lasciando trapelare la sua natura appassionata.

    La seconda a cui dedicò le sue cure fu Lizzie Steele, una ragazzina venduta a un postribolo, che Cobie soccorse per caso prima che il perverso sir Ratcliffe Heneage, ministro apparentemente rispettabile, potesse abusare di lei. Con l'aiuto dell'Esercito della Salvezza, le offrì rifugio in una casa finanziata da lui e destinata all'accoglienza di orfani e bambini abbandonati. Con l'intento di punire sir Ratcliffe per la sua malvagità, si presentò alla polizia sotto falso nome e offrì una sostanziosa ricompensa affinché fosse organizzata una retata nel bordello. La tenutaria e i suoi complici furono arrestati ma sir Ratcliffe, grazie ai suoi protettori nelle alte sfere, riuscì a sfuggire alla cattura insieme al suo tirapiedi, il malvagio Hoskyns.

    Tuttavia Cobie continuò ancora a tenere d'occhio sir Ratcliffe nel tentativo d'incastrarlo. Con le sue mosse sospette, però, attirò l'attenzione dell'ispettore Will Walker, che lo considerava un individuo losco dall'oscuro passato, specialmente dopo aver scoperto che Cobie era un famoso pistolero e fuorilegge in America.

    Nel frattempo sir Ratcliffe, con l'aiuto di Hoskyns, rintracciò Lizzie Steele, e per eliminare una pericolosa testimone la rapì e la uccise. Deciso a vendicare l'atroce assassinio dopo aver visto il corpo martoriato di Lizzie, Cobie tolse di mezzo Hoskyns grazie a una serie di circostanze fortuite. Tuttavia sir Ratcliffe restava ancora impunito.

    Nella sua crociata contro il vizioso nobile, Cobie poteva contare sull'appoggio di un caro amico con cui aveva condiviso le sue avventure nel selvaggio West e che, come lui, era entrato a far parte di quella sorte di corte che ruotava intorno al Principe di Galles.

    Frattanto Dinah, la moglie di Cobie, godeva il suo successo mondano grazie alla trasformazione repentina compiuta con l'aiuto di suo marito. Era sempre all'oscuro delle attività segrete di Cobie, ma essendo una ragazza sveglia e intelligente si era resa conto che lui le nascondeva qualcosa. Decisa a conquistare il cuore di suo marito, lo aiutò a sviare i sospetti di Scotland Yard durante le indagini sulla morte di Hoskyns. Cobie, che aveva sempre evitato ogni legame sentimentale, persino con i suoi genitori adottivi che erano in realtà veramente suo padre e sua madre, cominciava a sentirsi attratto dalle molte qualità di Dinah, ma cercava di resistere all'amore.

    Scalando la vetta del successo sociale, l'affascinante coppia di sposi aveva guadagnato addirittura l'approvazione del Principe di Galles. Diventati suoi beniamini, Cobie e Dinah erano stati invitati a Sandringham, la residenza del principe nel Norfolk, insieme ad altri nobili e a sir Ratcliffe, che stava cominciando a sospettare di essere stato preso di mira da Cobie.

    Dinah sarebbe riuscita a farsi amare da Cobie con la stessa passione con cui lei lo amava?

    Cobie avrebbe finalmente punito l'odioso sir Ratcliffe per i suoi crimini prima che l'ispettore Walker potesse inchiodarlo?

    Tutti i nodi stavano per venire al pettine...

    1

    Agosto 1892, Sandringham, Norfolk

    Ripensandoci in seguito, lady Dinah Grant si sarebbe resa conto che tutti gli avvenimenti che avevano riempito l'autunno e l'inverno avevano avuto origine durante la settimana che lei e suo marito Cobie avevano trascorso nella splendida residenza del Principe di Galles. Dopo di allora, niente sarebbe più stato come prima, nel bene e nel male.

    All'epoca, tuttavia, lei aveva avuto semplicemente l'impressione di dover prendere parte a una normale gita in campagna, sempre che potesse definirsi normale una breve vacanza trascorsa nella tenuta di un membro della famiglia reale inglese.

    «Andiamo lì per divertirci» le disse Cobie durante il tragitto in treno.

    «Davvero? Solo per divertirci?» replicò Dinah in tono ironico. «Stando alle esperienze che ho avuto finora, la vita di corte è più complicata di un trattato di anatomia. Sarebbe stato meno difficile se fossi andata a Oxford a studiare con mio padre invece di tentare di sopravvivere a una stagione mondana a Londra!»

    «È vero» ammise lui. «Però ci stai riuscendo con un certo successo e questa è una bella soddisfazione, ammettilo.»

    «Lo faccio unicamente per il tuo bene» replicò lei con lo stesso tono leggero in cui lui le parlava di solito. «Non mi farebbe piacere se il nostro matrimonio fosse considerato un fallimento, dopo che ti sei preso tanto disturbo per condurmi all'altare» aggiunse con un sorriso malizioso, riferendosi allo stratagemma con cui Cobie aveva costretto il fratellastro di Dinah, Rainey, a concedergli la sua mano.

    Quel commento ironico divertì Cobie. Era la dimostrazione, sempre che ve ne fosse stato bisogno, di quanto era maturata dal giorno delle loro nozze. La creatura timida e rassegnata che lui aveva salvato da un futuro infelice non esisteva più. Sua moglie era una donna affascinante, dotata di uno spirito arguto che lei utilizzava con lui così come con gli altri. Sarebbe stato orgoglioso della propria riuscita se non fosse stato convinto che una trasformazione così sorprendente non fosse dovuta in gran parte alla forza d'animo di Dinah, che lui aveva semplicemente aiutato a far emergere.

    «Ho notato che Giles ha messo anche la tua chitarra tra i bagagli» riprese Dinah. «È un pensiero gentile nei miei confronti, perché vuoi farmi qualche serenata, oppure vuoi solo esibirti a beneficio del Principe di Galles?»

    «Tutt'e due le cose. Qualcuno deve aver informato il Principe di Galles della mia discreta abilità di suonatore, perciò mi è stato chiesto ufficialmente di tenere un concertino per Sua Altezza e i suoi ospiti. Beauchamp, che ha organizzato il nostro soggiorno, mi ha fatto intendere a chiare lettere che al Principe di Galles non piace vedere oziare i suoi invitati. Quando non hanno niente da fare, ci pensa lui a trovare dei passatempi per loro.»

    «Con te non dovrà certamente preoccuparsi, Cobie. Non ho mai visto un uomo meno pigro di te. Di recente Rainey mi ha confidato che gli gira la testa ogni volta che ti frequenta.»

    «Chiunque muova un mignolo è capace di far venire le vertigini a Rainey!» rise Cobie. Non aveva alcuna illusione sulle capacità del cognato, anche se Rainey si sforzava di vivere in modo più serio da quando Cobie aveva istituito un fondo fiduciario per l'amministrazione della sua proprietà, che Rainey aveva perso giocando a carte con lui.

    Dinah annuì, bevve un sorso di tè, si appoggiò meglio allo schienale del sedile poi si voltò verso il finestrino per ammirare il paesaggio. I coniugi Grant viaggiavano con tutte le comodità nel vagone speciale messo a disposizione dal Principe di Galles per i suoi ospiti.

    Tuttavia il panorama che scorreva lungo i binari era decisamente meno interessante di suo marito. Il suo soprannome in società era il bell'Adone, e sicuramente Cobie Grant ne era più che degno. Dalla cima dei suoi capelli biondi alla punta delle scarpe sempre lucide era la perfetta incarnazione di un dio greco, vestito oltretutto all'ultima moda. Nessuno più di lui avrebbe potuto rappresentare in maniera tanto esatta un modello di eleganza per l'aristocrazia inglese di fine secolo.

    Oltre a essere bellissimo, Cobie Grant era anche straordinariamente atletico. Dinah, che aveva il privilegio di vederlo nudo, era rimasta sbalordita dalla stupefacente rassomiglianza con le statue greche che riempivano le sale del British Museum.

    Violet, la sorellastra di Dinah, era seduta vicino a lei. Un tempo sua persecutrice, era stata costretta suo malgrado a riconoscere il successo di Dinah e a trattarla con maggiore garbo per non alienarsi le simpatie dei molti estimatori della moglie di Cobie, tra cui il Principe di Galles. Suo marito, lord Kenilworth, si era spostato più avanti nella stessa carrozza per prendere il tè con Rainey, che era ospite del Principe di Galles per la prima volta.

    «Ho saputo che anche il vostro compare, il signor Van Deusen, farà parte della brigata. Però non lo vedo sul treno» commentò acidamente rivolgendosi a Cobie.

    «Non è partito con noi, infatti» rispose Cobie, ignorando il tono velenoso di Violet. «Aveva degli affari urgenti da sbrigare oggi. Arriverà più tardi.»

    «Ah...»

    Dinah guardò Violet, notando la sua smorfia di disapprovazione. Cobie, invece, distolse lo sguardo e soffocò una risatina divertita, chiedendosi cos'avrebbe pensato Violet se avesse saputo la verità sulla sua amicizia con Hendrick Van Deusen. Qualche anno prima, in America, entrambi erano conosciuti con ben altri nomi e non erano certo rispettabili uomini d'affari, ma fuorilegge come molti altri pistoleri del West. Quei tempi erano ormai passati, ma il legame tra loro si era ristabilito e rinsaldato a Londra. Più di una volta Van Deusen si era prestato a dare man forte al più giovane e spericolato amico nelle situazioni più critiche.

    Il treno arrivò infine alla stazione di Wolferton. Una fila di carrozze trainate da splendidi cavalli erano in attesa di portare gli invitati del Principe di Galles a Sandringham House, una tenuta situata a poca distanza. Le carrozze erano seguite da una processione interminabile di carretti e calessi, destinati a trasportare domestici e bagagli.

    Quando giunsero alla residenza del Principe di Galles, Dinah guardò con un certo stupore la mescolanza di stili architettonici e di arredo, che le diede un'impressione di grande confusione. Nella casa londinese dove lei abitava con Cobie, a Park Lane, ogni singolo mobile, soprammobile e quadro era stato scelto per la sua bellezza e l'insieme rispecchiava il gusto raffinato del padrone di casa.

    Sandringham, invece, sembrava fatta apposta per divertirsi e rilassarsi, secondo il volere del Principe di Galles. Le stanze destinate agli ospiti erano accoglienti, ma senza alcuna grandiosità che li avrebbe fatti sentire a disagio. Appena arrivata, Dinah pensò che la visita non sarebbe stata tragica come si aspettava. L'unico fastidio era quello di doversi cambiare d'abito più volte al giorno, cosa che per Dinah era fonte di enormi disagi, mentre per Hortense e Pearson, le sue cameriere personali, era fonte di grande divertimento.

    Il primo vestito che indossò fu un abito da pomeriggio di seta verde acqua e lilla, con scarpine in tinta. Non appena fu pronta, scese in salotto per il tè delle cinque al braccio di Cobie, elegante nel suo completo di tweed da perfetto gentiluomo di campagna.

    Il compiacimento di Dinah fu offuscato dall'incontro con sir Ratcliffe Heneage, che fu la prima persona che vide. Sir Ratcliffe era intento a lamentarsi del ritardo di sua moglie, che era ancora impegnata a prepararsi. Accanto a lui c'era Susanna Winthrop, sua attuale amante nonché sorellastra di Cobie, che salutò i Grant con un secco cenno del capo. Cobie notò che era particolarmente bella ma anche che aveva un atteggiamento teso e ostile, molto diverso dall'espressione di serenità che le era abituale. Con astio, pensò che la colpa era sicuramente della pessima influenza che sir Ratcliffe Heneage aveva su di lei.

    Invece sir Ratcliffe gongolava; evidentemente non vedeva l'ora di dimostrare a Cobie di avere Susanna in suo potere.

    «Avevo sentito che sareste stato invitato anche voi, Grant. Siete diventato il beniamino del Principe di Galles, a quanto pare!» lo salutò in tono saccente, prima di lanciare un'occhiata a Dinah e rivolgerle un sorriso untuoso che non piacque affatto a Susanna.

    «Ti vedo in splendida forma, Cobie. Il matrimonio ha avuto un effetto positivo su di te» disse Susanna, squadrandolo con distacco. «Sicuramente ha fatto un gran bene anche a voi, lady Dinah» aggiunse.

    Il suo commento stupì Cobie, che non l'aveva mai sentita parlare con tanta velenosa ostilità. Aveva lo stesso tono che adottava Violet quando voleva lanciare una frecciatina contro una rivale. Si rendeva conto che l'invidia poteva generare una grande crudeltà ed era per quel motivo che lui cercava sempre di non ostentare le proprie abilità, in modo da sorprendere l'avversario quando fosse stato necessario farvi ricorso. Sottovalutarsi era sempre la migliore strategia per avere campo libero, secondo lui. Quel principio gli era stato molto utile quando viveva in Arizona.

    Dinah sorrise a Susanna e chinò il capo in segno di ringraziamento per il complimento, anche se il tono di Susanna era ben lungi dall'essere affabile. Sir Ratcliffe si aggiustò il monocolo e la scrutò con attenzione e cupidigia. Dinah era radiosa e anche molto elegante con quell'abito dal taglio semplice ma sapiente. L'acconciatura non era molto elaborata ma la generale impressione di raffinata sobrietà valorizzava il fisico snello e il viso regolare della moglie di Cobie. Sir Ratcliffe provò un'irrefrenabile fitta di desiderio e ne fu irritato. Era compiaciuto di sé per aver portato via Susanna Winthrop a Cobie, ma la bellezza fresca, quasi innocente di Dinah lo stuzzicava. Non poté fare a meno di rimpiangere di non essere stato lui a iniziarla ai piaceri dell'amore e insegnarle come soddisfarlo.

    Grazie al suo istinto infallibile, Cobie intuì la direzione dei pensieri del suo acerrimo nemico. Qualcosa nella sua posizione, nell'espressione e nel suo sguardo gli fece capire che quel pervertito aveva dei pensieri tutt'altro che puri nei confronti di sua moglie.

    Di sir Ratcliffe conosceva un segreto che ben pochi sapevano. Il nobile aveva un debole per le ragazzine giovanissime e innocenti; il suo vizio l'aveva condotto verso un abisso di perversione, fino a commettere un atroce assassinio. Per qualche oscuro motivo le autorità lo proteggevano e Cobie, a maggior ragione, si era prefisso l'obiettivo di stanarlo e far sì

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